16
Il demone cominciò a ridere.
Sembrava un pazzo.
Aveva i denti completamente macchiati di sangue e alcune gocce caddero sul pavimento.
Io non mi scomposi.
«Non pensare di potermi sconfiggere così facilmente» continuò a ridere tra una frase e l'altra «Sei riuscita a battermi solo perchè quello che stai vedendo è solo una piccola parte di me. Tornerò e vi farò pentire di esservi messi contro di me»
Mi ero stufata, non volevo più sentire la sua voce fastidiosa nè tantomeno quella risata.
Lui era in ginocchio, davanti a me.
Con tutta la forza che mi era rimasta in corpo gli diedi un calcio sulla mascella.
Lui cadde a terra, svenuto, facendo fiottare dalla bocca del sangue che in parte mi finì sui pantaloni.
Era a terra, non si muoveva.
Ce l'avevo fatta, non ci credevo.
Mi lasciai andare per terra, esausta.
«Pensavo che non ce l'avresti fatta» Yong Ho era comparso accanto a me.
Non lo guardai «Grazie per la fiducia»
All'improvviso, comparve una porta bianca davanti a noi che si aprì.
«In virtù della legge dello Yung ho l'incarico di condurre i criminali al cospetto dei giudici» Yong Ho pronunciò quella frase con una serietà così grande da farmi temere che stesse per giudicare anche me.
Uno strano vento ci investì, lo sentivo attorno a me, era forte, eppure non mi spostai di un millimetro.
Il demone, al contrario, fu risucchiato dentro la porta, che si richiuse subito dopo.
«È tutto finito?» chiesi quasi incredula a Yong Ho.
«Speriamo di sì»
Quella risposta né positiva né negativa non mi fece tirare un sospiro di sollievo, ma al momento ero troppo stanca per rimanere lì a discutere.
«Dato che è la prima evocazione a cui assisti dovresti sapere che a questo punto le anime divorate dal demone vengono liberate per poter andare in un posto migliore»
«Ma suppongo che in questo caso non ci sia nessuna anima da liberare» intuii io.
«Esatto, sarà per la prossima volta»
«Già.. ora, se non ti dispiace, vorrei ritornare nel mio mondo»
Sbattei le palpebre per un nanosecondo ma l'ambientazione era cambiata.
Mi trovavo al locale, con tutti che mi fissavano.
Non provavo più dolore fisico, ma sentivo la testa girare, come se avessi assunto qualche sostanza inebriante.
Vedevo le loro bocche muoversi, ma era come se fossi sott'acqua: non riuscivo a capire mezza parola di quello che stavano dicendo.
Mi alzai dalla sedia, barcollando; la stanza prese a girare ancora di più e in un attimo mi ritrovai per terra.
Chiusi gli occhi facendo cessare tutto ciò.
Mi svegliai di soprassalto, sentivo di essere sudata fradicia.
Avevo fatto un incubo, ma non lo ricordavo per niente.
«Devi smetterla di svenire»
Riconobbi a stento la voce di Ha Na.
Era seduta su una sedia in fondo alla camera...la sua camera.
Si alzò per dirigersi verso di me «Sono stanca di cederti il mio letto»
Mi misi a sedere «S-scusa»
Stavo per alzarmi del tutto quando mi fermò «Non ti preoccupare, ormai sei qui»
Mi alzai lo stesso, adesso mi sentivo un po' meglio.
«Vieni di là, devo dirvi una cosa»
Lei cambiò espressione, sembrava veramente sorpresa.
«Perchè ci hai riuniti? Che succede?» mi chiese Mo Tak sedendosi senza togliermi lo sguardo di dosso.
«Credo che non dobbiamo sottovalutare il demone che ho affrontato»
«Perchè lo pensi?»
«È stato strano, magari questa cosa non ha nessun senso, ma ha detto che sarebbe ritornato e che ce ne saremmo pentiti»
Loro sembrarono ancora confusi, non avevano fatto il mio stesso collegamento.
«Ha parlato al plurale. Era palese che ce l'avesse anche con voi. Forse si tratta di qualcuno che avete già affrontato»
«Abbiamo evocato così tanti demoni...» stava dicendo Mo Tak, ma Moon lo interruppe.
«Ji Cheong Shin»
«Come?»
«È possibile che si tratti di lui? Dopo quello che è successo...»
«Non è da escludere» affermò Ha Na.
«Avete una foto di questo tizio? L'ho visto bene in faccia nello Yung, potrei riconoscerlo»
A quel punto il ragazzo uscì il suo telefono dalla tasca e dopo qualche secondo me lo porse.
Era lui.
Era proprio lui.
«Allora?»
«Sì, è decisamente quel pezzo di merda»
Gli altri sembrarono abbastanza sconvolti. Poco dopo mi raccontarono tutto ciò che era successo con quel tizio.
Cavolo, era davvero una storia assurda.
«Quindi... c'è davvero la possibilità che possa tornare?»
«Non è da escludere»
«Sicuramente troverà altri alleati, non farà gli stessi errori che ha fatto in passato»
«Dobbiamo essere pronti»
«Oh santo cielo, riusciremo mai a togliercelo di dosso?» inveì Chu rivolgendo lo sguardo verso l'alto.
Dal giorno dopo avremmo ripreso con gli allenamenti, questa volta non avrei rischiato di uccidere nessuno.
Dovevamo tenerci pronti; informammo i nostri partner dell'identità del demone anche se non avrebbero potuto fare molto.
Erano state delle settimane abbastanza intense, ma combattere con la consapevolezza che non avrei fatto del male a nessuno era decisamente un gran passo avanti.
Dopo aver sconfitto Cheong Shin nello Yung ero riuscita ad avere molta più fiducia in me stessa e infatti nel combattimento stavo migliorando parecchio.
Riuscii anche a teletrasportare con me le persone senza farmi venire un'epistassi.
Ero molto orgogliosa di me e dei passi avanti che stavo facendo.
Tutto stava andando per il meglio, avevamo anche catturato una decina di demoni, ma si sa: le cose belle prima o poi devono finire.
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