10

Sbucai nella cucina del locale, dove la signora Chu era impegnata a mescolare qualcosa in una pentola fumante e Mo Tak, dall'altra parte della stanza, stava tagliando delle verdure.
«Cos'è successo?» chiesi.
Loro si voltarono in perfetta sincronia verso di me arrestandosi all'istante da ciò che stavano facendo.
«Oh, sei sveglia!» la donna mi accolse con la sua solita carica, mentre Mo Tak non disse nulla.
«Vai a sederti di là, stiamo preparando la cena»
Senza aggiungere altro ripresero a cucinare e a me non restò che andare a sedermi in sala.
Lì vi erano Moon e Ha Na intenti a sistemare le sedie attorno ai tavoli, ne avevano lasciato uno libero.

Anche loro si voltarono non appena mi videro.
«Non dovresti essere piena di lividi?» chiesi ad Ha Na tutto d'un tratto.
Il suo viso era completamente immacolato nonostante avesse preso un sacco di pugni.
«Non ricordi che Chu è una guaritrice?» mi chiese secca lei, anche se sembrava più una domanda retorica che altro.

Effettivamente avevo fatto una domanda stupida e non potevo aspettarmi una risposta gentile da una come lei.
Non dissi nulla, andai semplicemente a sedermi al tavolo con la testa che dal nulla prese a pulsarmi.
«Eccoci! È pronto!» la signora Chu uscì dalla cucina tenendo la pentola dai manici in cui poco prima stava mescolando qualcosa.
I due ragazzi si avvicinarono al tavolo e si sedettero: Moon accanto a me e Ha Na a capo tavola.
Cominciammo a mangiare come se non fosse successo nulla e allora dovetti trovare il momento giusto per inserirmi nella conversazione e chiedere spiegazioni.
«Qualcuno mi dice cosa è successo dopo che sono svenuta?»
«Io e Mo Tak siamo arrivati giusto in tempo per vederti in azione!» esclamò Moon con un grande sorriso stampato in faccia.
Più che contento sembrava fiero per quello che ero stata capace di fare.
Mo Tak però non sembrava pensarla allo stesso modo e per questo gli diede una sberla sulla nuca.
Poi si voltò verso di me. «Fortunatamente sei solo svenuta per la stanchezza, ma avresti rischiato di peggio»
Ovviamente non potevo aspettarmi che uno come lui lasciasse correre, e sapevo che Ha Na la pensava allo stesso modo, non serviva che me lo dicesse.
«Non ti sei ancora allenata per gestire un potere del genere. Non puoi teletrasportare la gente senza pensare alle conseguenze»
«Se non l'avessi fatto Ha Na avrebbe rischiato di rimanerci secca» mi opposi io «So che è stato un gesto sconsiderato, ma voi non arrivavate e il demone stava per darle il colpo di grazia» 
Lei, con mia grande sorpresa, non si era intromessa nella discussione. Immaginavo che lo avrebbe fatto dicendo che non aveva bisogno di aiuto o robe simili, ma non lo fece.
Se ne rimase in silenzio ad ascoltare. Forse pure lei era consapevole che il mio gesto non era stato poi così tanto stupido.
«Purtroppo abbiamo incontrato due tizi che dicevano di essere i proprietari e che non potevamo stare nel loro terreno, mentre poi si è scoperto che vivevano lì abusivamente» mi spiegò Moon.
«Ormai quello che è stato è stato. So che non dovevo farlo per garantire la mia sicurezza ma non potevo rimanere lì a guardare. Sono sicura che al posto mio avreste fatto la stessa cosa»
Nessuno disse una parola, sapevo di aver centrato il bersaglio.
«Prometto che da domani comincerò ad allenarmi duramente»
Mo Tak sembrò rilassarsi e mi fece cenno con la testa.
Cercai di cambiare discorso «Poi come sono andate le cose? Siete riusciti a catturalo?»
«Ci abbiamo messo un po' perchè era veramente forte» disse Moon.
«Infatti si trattava di un livello tre e non due, per questo ero in difficoltà» aggiunse Ha Na che non aveva ancora detto una parola.
«Ma alla fine lo abbiamo battuto evocando poi il demone»
«E abbiamo consegnato l'ospite alla polizia» aggiunse la signora Chu.
«Sono contenta che alla fine sia andato tutto per il meglio»

Quando finimmo di mangiare Moon ci comunicò che sarebbe dovuto tornare a casa, mentre io mi trattenni un altro po'. 
Stranamente non avevo voglia di ritornare a casa.
Ero seduta vicino all'enorme finestra che dava sulla strada davanti al locale.
Avevo sempre preferito la vita notturna, era molto più calma e tranquilla.
Mi piaceva osservare le macchine o i passanti che camminavano.
Involontariamente immaginavo che stessero tornando a casa dopo una giornata di lavoro; pensavo a come potessero essere le loro vite, se i sorrisi che sfoggiavano non erano altro che una maschera che nascondeva un dolore incurabile.
Mi chiedevo se fingessero come me.
«Non torni a casa tua?»
Fu la voce di Ha Na a interrompere il mio flusso di pensieri.
La signora Chu e Mo Tak erano già andati a dormire, mentre lei era ancora in piedi, come me del resto.
«Vedo che la tocchi piano, come al tuo solito» mi limitai a rispondere io senza voltarmi verso di lei.
«Non ti sto mica cacciando. Mi chiedevo solo il perchè ti stessi trattenendo così a lungo»
«Non lo so, credo che sia perchè non voglio che questa giornata finisca» ammisi io «Oggi mi sono sentita veramente bene»
Avevo esternato quei miei sentimenti senza prima pensarci.
Me ne pentii un secondo dopo averlo fatto.
Fortunatamente Ha Na fece finta di nulla.
«A proposito...grazie»
Quella parola mi costrinse a girarmi verso di lei.
Non dissi nulla, semplicemente la guardai con uno sguardo piuttosto scioccato.
«Che c'è? Sono in grado di dire la parola "grazie"»
«Lo so, solo che non pensavo che lo avresti mai fatto con me»
«Pensala come vuoi» disse sbuffando per poi allontanarsi e entrando in cucina.
Io rimasi lì dov'ero.
«Si è fatto tardi per tornare a casa, non ci saranno più nemmeno gli autobus a quest'ora» la sua voce proveniva dalla cucina.
«Con i poteri da Counter posso benissimo camminare al buio senza avere paura di nessuno e correndo arriverei a casa impiegando la metà del tempo» alzai leggermente la voce per assicurarmi che potesse sentirmi.
Poi la vidi appoggiarsi allo stipite della porta.
«Dormi qua, così domani non arriverai in ritardo per l'allenamento»
Volevo controbattere e dirle che non sarei arrivata in ritardo, ma non lo feci.
«D'accordo» sospirai «Dammi una coperta e mi metterò qui da qualche parte»
«Non c'è bisogno. In camera mia c'è abbastanza spazio»
Lo disse così piano che pensai di essermelo immaginato.
«In camera tua?» chiesi scioccata.
Ma dopo aver detto quella frase se ne era ritornata in cucina lasciandomi lì da sola.
A quel punto chiusi velocemente le persiane e la seguii.
Vidi che vi era una porta aperta, quella da cui ero uscita io qualche ora prima.
Entrai nella stanza e la vidi che stava sistemando un materasso per terra.
«Quindi questa è camera tua»
«Qualche problema?»
Perchè doveva essere sempre così scontrosa.
Mi sembrava che la Ha Na che mi aveva ringraziata qualche minuto fa fosse stata solo frutto della mia immaginazione.
Dopo aver finito di sistemare il mio letto andò a coricarsi e senza darmi nemmeno il tempo di sdraiarmi spense la luce.
Non mi rimase che acquattarmi e sistemarmi sotto le coperte alla cieca.
Non provai neanche a darle la buonanotte perchè volevo evitare l'imbarazzo di non essere ricambiata.
Così provai ad addormentarmi nel silenzio più assoluto con la paura di fare qualsiasi tipo di rumore che avrebbero potuto darle fastidio.

La mattina seguente la signora  Chu e Mo Tak sembrarono abbastanza sorpresi di vedermi spuntare dalla camera di Ha Na.
«Ieri si era fatto tardi e le ho detto di rimanere» si giustificò lei.
«Moon non ne sarà affatto contento» disse Mo Tak sogghignando tra sé e sé anche se lo sentimmo tutti.
Io lasciai correre, non avevo intenzione di immischiarmi.
«Inizierai con l'addestramento nel combattimento e poi passeremo alla tua specialità» mi annunciò la signora Chu.

Quella giornata fu infinita.
Mi aspettavo già che sarebbe stato difficile e faticoso, ma quello che mi ero immaginata era solo una parte della realtà.
Passai quasi tutta la giornata ad essere buttata al tappeto da Ha Na e quando pensai di aver finito arrivò Moon.
Mi sentivo uno schifo, non avevo fatto altro che cadere per terra senza mettere a segno nessun attacco.
Per non parlare di quei due che sembravano divertirsi nel vedermi finire sempre al tappeto.

Passai allo stesso modo anche i giorni successivi; stavo migliorando, ma non abbastanza da colpire il mio avversario.
Mi fecero allenare non solo nel combattimento ma anche nella corsa e nel salto.
Scoprire di poter fare salti alti fino a 20 metri non mi sembrava così formidabile quanto il potermi teletrasportare.
Mi stavo comunque allenando anche su quello, anche se nessuno di loro poteva darmi alcun aiuto dal momento che ero l'unica a saper fare una cosa del genere.
All'inizio riuscii a comparire fino a una cinquantina di metri di distanza da dove mi trovavo e solo un paio di volte consecutivamente, poi mi sentivo girare la testa e qualche volta il mio naso aveva cominciato a sanguinare.
Con il passare dei giorni fui in grado di ampliare il mio raggio d'azione potendomi teletrasportare anche più volte di seguito.
Rimaneva solo una cosa da allenare: teletrasportare le persone.

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