1
Freddo.
Sentivo un freddo così intenso da pensare che le mie ossa fossero di ghiaccio.
Era successo tutto in pochi secondi.
Non ero in grado di ricordare cosa stessi facendo, ma in un attimo mi ritrovai in uno strano luogo.
Tutto era bianco.
Pareti, pavimento, soffitto... tutto.
C'era anche una strana vibrazione, come se quel posto non fosse... reale.
Improvvisamente un'inspiegabile sensazione si fece strada nella mia mente.
Come era possibile che non ci fossi arrivata prima?
Ero in Paradiso.
«Non esattamente, questo è lo Yung»
Quella voce per poco non mi fece prendere un colpo.
Mi voltai di fretta e vidi che di fronte a me vi era una donna.
Non riuscivo a decifrare la sua età; sembrava anziana, ma li portava con una così straordinaria eleganza da confondermi.
Aveva dei lunghi capelli grigi che le ricadevano sulle spalle e i suoi occhi erano di un blu così intenso da riuscire a vederli anche dalla distanza che ci separava.
Indossava un lungo abito anch'esso bianco, il quale si fondeva alla perfezione con lo spazio circostante; se l'avessi guardata di sfuggita avrei visto solo una testa fluttuante in mezzo a tutto quel bianco che stava cominciando anche a darmi fastidio agli occhi.
La donna cominciò ad avanzare per avvicinarsi a me.
«L-lei mi ha per caso letto nel pensiero?» le chiesi.
«Non ho ancora questa capacità, ma riesco a sentire alcune cose»
Non indagai oltre, mi sembrava di star impazzendo.
«Allora? Cos'è lo "Yung"?» mimai le virgolette per farle capire che non avevo mai sentito parlare di quel posto.
«Lo Yung è il confine tra l'aldilà e il mondo dei vivi»
«Oh, okay. Quindi sono in una sorta di limbo»
Lei accennò un piccolo movimento su e giù con la testa.
«Questo vuol dire che sono morta?»
Per quanto mi sforzassi non riuscivo a ricordare come fosse successo.
Avevo questo vago ricordo di me che mi aggiravo per le strade della città, ma non sapevo dire se fosse successo qualche minuto prima o se fosse passato più tempo.
Tutto mi sembrava così distorto al momento.
«Non esattamente, sei in coma... da sette mesi ormai»
«In coma? Da sette mesi?»
Perchè quella notizia non mi aveva rincuorata?
Essere in coma era meglio di morire, no?
C'era almeno una speranza di risvegliarsi.
Eppure io non stavo provando quella sensazione di sollievo, anzi, tutto il contrario.
Avrei preferito trovarmi in Paradiso.
E poi come era possibile che in sette mesi di coma non me ne fossi resa conto?
Si diceva che la gente sogna quando è in coma; ma i miei ricordi erano così confusi che non riuscivo più a scindere la realtà dal sogno.
Mi sembrava di essermi addormentata solo un minuto prima.
Probabilmente quello che ricordavo faceva parte del sogno, o forse no.
Cercai di evitare quei pensieri, anche perché non volevo che lei ne venisse a conoscenza.
«P-perchè sono qui?» chiesi alla donna notando che era rimasta lì ferma a fissarmi.
«Abbiamo bisogno di te»
«Senta, dovrà essere più specifica perchè io non ci sto capendo nulla» stava cominciando a innervosirmi.
Perchè doveva parlare in modo così criptico?
Lei sospirò.
Ma non sembrava seccata, perchè lo fece sorridendo.
«Io sono uno spirito dello Yung»
«Spirito? Quindi è morta?»
«Corretto. Ma sono in grado, se tu me lo permetterai, di farti diventare un Counter»
Perchè continuava a pronunciare termini mai sentiti prima?
Chi cavolo erano i Counter?
Fortunatamente non dovetti chiederglielo perchè andò avanti da sola; aveva di nuovo letto nel mio pensiero? Non ci feci più di tanto caso.
«I Counter hanno il compito di cacciare gli spiriti maligni che si impossessano dei corpi degli umani. C'è un solo modo per loro di entrare nel vostro mondo e vivere tra la gente: possedere un umano»
«In pratica... la persona diventa loro ospite» intuii io.
Ancora una volta fece un cenno con la testa «Uno spirito maligno sopravvive se l'ospite lo nutre»
«Ho paura a chiederlo, ma in che modo lo dovrebbe nutrire?»
«Con l'omicidio. Quando l'ospite uccide, il demone si nutre della sua anima. Per questo devono scegliere l'ospite ideale. Scelgono chi ha già ucciso o chiunque provi il desiderio di uccidere qualcuno. Gli spiriti maligni sanno come scovare le persone violente. Il demone entra nel corpo di un violento e incoraggia il desiderio di uccidere. Più l'ospite uccide, più lo spirito diventa potente»
Mi stava dando così tante informazioni che faticai a stare al suo passo.
«Alla fine si impossessa totalmente del suo corpo e inizia a uccidere come desidera»
«E dopo tutta questa spiegazione lei crede che io sia in grado di catturare gli spiriti malvagi?»
«Dovrai addestrarti. Se diventerai un Counter ti doneremo un potere che le persone normali non hanno, ma è un compito rischioso. Potresti morire o farti male»
Un attimo prima mi aveva detto che qualcuno aveva bisogno di me e quello dopo mi diceva che era un compito molto rischioso.
Non era quella, però, la parte che mi bloccò dal rispondere subito.
Il problema era che mi sarei dovuta svegliare dal coma, e io non volevo.
Allo stesso tempo, però, c'era qualcosa che mi fece desistere dal rifiutare.
Non sapevo davvero cosa fare, quindi decisi che sarei stata estremamente schietta.
«Senta, queste sono davvero tante informazioni. Non posso prendere una decisione così su due piedi»
«Capisco che tu sia molto confusa in questo momento, ma ti propongo di fare una prova. Se la tua risposta sarà comunque negativa dovrai però ritornare in coma»
Aveva detto quell'ultima frase come se mi avrebbe convinta ad accettare seduta stante, non sapendo che per me non era poi un così grosso problema.
«L-lei sa come sono finita in questa situazione? Non ricordo nulla»
«I ricordi torneranno»
Io però avevo una brutta sensazione.
«Al momento riesco solo a percepire qualcosa... qualcosa di brutto al riguardo»
«È proprio per questo motivo che siamo stati tempestivi con te, prima che qualcun altro potesse bruciarci sul tempo»
Quell'affermazione non mi piacque affatto.
Ma la donna fu più veloce per evitare che le chiedessi altro.
«Tutto il resto ti verrà spiegato dagli altri Counter una volta che ti avrò fatta risvegliare dal coma»
Non ebbi il tempo di chiederle chi erano e come avrei dovuto trovare questi altri Counter poiché sentii il mio corpo abbandonarmi.
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