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bene ragazzi.. per chiunque volesse skippare una scena leggermente spinta, saltate dal simbolo ⚠️ a dove appare di nuovo.
aiuto, spero davvero questo capitolo piaccia :)

E anche quella mattina, appena Jotaro aprì gli occhi, davanti a lui c'era il ragazzo più bello che avesse mai potuto sognare.

Noriaki Kakyoin, ancora addormentato, sembrava un angelo. Era così bello, illuminato dalla poca luce che entrava dalla finestra, che Jotaro si ritrovò a chiedersi come aveva avuto la fortuna di trovarsi nella stessa stanza con lui.

I suoi capelli rossi, solitamente in una pettinatura abbastanza insolita, erano lisci, perché li aveva lavati la sera prima, perciò li portava al naturale, lasciando alcune ciocche ricadere sul suo viso. Sembrava anche più bello del solito.

Ma quel momento di venerazione che stava avendo il moro non durò molto.
Kakyoin aprì gli occhi: due cristalli, ancora socchiusi per via del sonno, ma che brillavano come se fossero fatti della luce stessa.

"buongiorno" mormorò Jotaro, spostandogli una ciocca dorata dietro l'orecchio. Il rosso gli sorrise. Un sorriso  che gli attraversava tutto il viso, mettendo in mostra quella schiera di denti perfetti che aveva. Se possibile, così sembrava ancora più bello.

"buongiorno" rispose. Dal canto suo, il suo cuore minacciava di esplodere. Negli ultimi mesi, lui e Jotaro erano diventati intimi come non era mai stato con nessuno. E lui non sapeva come gestire tutte quelle emozioni che prendevano spazio dentro di lui ogni volta che veniva sfiorato dal tocco del moro.

Si guardarono per un po' senza dire nulla, finché il rosso non decise di interrompere l'imbarazzo che si stava creando mettendosi a sedere.

"quindi...che hai da fare oggi?" chiese, guardando dritto di fronte a sé.

"nulla, tu?" rispose il moro, alzandosi e dirigendosi verso il suo armadio. Prese la sua solita "uniforme", quella nera, la poggiò sullo schienale di una sedia e si parò davanti alla porta del bagno, fermandosi per sentire la risposta del minore.

"nemmeno io, quindi mi chiedevo...se ti va di andare a fare un giro?"

Kakyoin poteva scommettere di essere diventato il cosplayer ufficiale di un pomodoro. O di una ciliegia. Per fortuna Jotaro era di spalle.
Aveva appena chiesto al ragazzo più bello e sexy e fottutamente wow di tutti i tempi di uscire.

"va bene" accettò Jotaro, mentre entrava nel bagno.

Appena si chiuse la porta alle spalle, si guardò allo specchio, con un espressione mista tra incredula e stupita, troppo perfino per parlare.

Kakyoin gli aveva chiesto di uscire. Kakyoin. Il ragazzo di cui era innamorato da tre anni. Gli aveva chiesto di uscire.

Si concesse un sorriso, appena accennato, di quelli che regalava solo a sé stesso, prima di entrare in doccia e lavarsi.

Nell' altra stanza, l'uomo ciliegia era così nervoso che il suo viso non riusciva a scegliere quale emozione mostrare, così stava impassibile a fissare lo specchio, mentre il suo stomaco sembrava inondato da uno sciame di falene impazzite.

Doveva scegliere cosa mettersi.
Qualcosa di carino ma non esagerato.

Alla fine, optò per un paio di jeans a zampa e una maglia verde, e aspettò Jotaro uscisse dal bagno per andare a fare la doccia.

Non tardò ad arrivare la vista di Jotaro Kujo, con i capelli bagnati, quell' asciugamano alla vita che lasciava scoperto il fisico perfettamente scolpito e lasciava intravedere una v perfetta.
Quella visione risvegliò qualcosa nei pantaloni di Kakyoin, che deglutì rumorosamente ma fece finta di nulla, entrando velocemente in bagno.

Era bellissimo.

Cazzo, di solito era in dormiveglia quando Jotaro usciva dal bagno, ma ora... l'aveva visto in tutta la sua bellezza.
Ed aveva decisamente fatto effetto in tutto il suo corpo.

Fissava il muro, mentre iniziò a spogliarsi.

Entrò in doccia, aprì il getto d'acqua e si beò della sensazione di fresco che gli lasciava sulla pelle.
Ma non durò molto.

⚠️

Iniziò, piano, a muovere la mano sul suo membro, provocandosi piccole scariche di piacere per tutto il corpo. L'immagine di Jotaro, quasi nudo di fronte a lui non voleva lasciare la sua testa.
Poggiò la schiena al muro, mentre aumentava il ritmo con il quale si stava dando piacere. Con l'altra mano, si iniziò a stuzzicare un capezzolo, procurandosi un gemito leggero, impercettibile.
Si morse il labbro per limitare il rumore, mentre le gambe iniziavano a tremargli. Era vicino al limite.

Separò la mano dal suo capezzolo solo per tapparsi la bocca, mentre riversava un liquido caldo che andò subito via con l'acqua.

Sospirò. Jotaro gli faceva sempre quell' effetto.

⚠️

Finì di lavarsi, si asciugò, si vestì e uscì dal bagno, solo per vedere Jotaro, seduto sul letto, che leggeva Romeo e Giulietta.

Era davvero così romantico?

"andiamo?" chiese il moro, spostando lo sguardo dal libro agli occhi del rosso. Li fece scorrere per tutto il suo corpo. Bellissimo, come sempre.

"sto bene anche con i capelli così?" chiese Kakyoin, riferendosi ai suoi capelli piastrati, che gli arrivavano fin sotto le spalle.

"certo" rispose Jotaro, alzandosi e raggiungendo il minore. Gli spostò una ciocca dietro l'orecchio, e gli posò un bacio sulla fronte.
Dentro di sé sorrise quando vide le guance del rosso farsi dello stesso colore dei suoi capelli.

"andiamo"

i due stavano camminando da mezz'oretta per le strade di morioh cho, quando Kakyoin si decise a prendere parola.

"ti va di venire in un posto?" chiese, guardando dritto davanti a sé.

"uh..certo" rispose Jotaro, che al contrario stava guardando il profilo scolpito del più basso, dedicandogli qualsiasi cosa, ma solo nella sua testa.

Aveva sottolineato in libri interi tutte le frasi che avrebbe voluto dirgli. Ma non ne avrebbe mai avuto il coraggio. Non avrebbe mai avuto la forza di dedicargli tutte quelle canzoni, i versi di Dante, Shakespeare, poesie di Manzoni e Leopardi..

Il rosso lo portò in macchina, mettendosi al posto del conducente.
Lo avrebbe portato in un bel posto. Nel suo posto preferito. Voleva condividerlo con lui. E non era una coltivazione di ciliegie.

Jotaro guardava la strada. Non gli importava dove lo avrebbe portato. Tutto gli sarebbe sembrato bellissimo, con Kakyoin al suo fianco.

E poco dopo, l'auto si fermò in un parcheggio enorme. Era in riva al mare. E l'orario era quello perfetto per fare il bagno. Aveva portato tutto. Costume suo e di Jotaro, crema solare, ombrellone...

"solo io e te?" chiese il moro, appena posarono i piedi sulla sabbia.

"solo io e te" ripeté il rosso, con un sorriso a illuminarlo, prese il costume e si diresse verso gli spogliatoi, con Jotaro al suo seguito.

I due si cambiarono, in fretta.

Kakyoin fu il primo a uscire dallo stanzino, e appena il moro fece lo stesso, gli sorrise. Strano da parte sua, dato che entrambi erano solitamente inespressivi.

Ma cosa ancora più strana, Jotaro ricambiò.
Sorrise. Un sorriso leggero ma pur sempre bellissimo.
Il primo vero sorriso che gli dedicava.

Il rosso sentì le guance andargli a fuoco.

"b-bene... quindi... la crema solare?" chiese, impacciato, indicando la boccetta. Solo l'idea delle mani di Jotaro sul suo corpo lo facevano arrossire. Cazzo. Aveva proprio avuto una pessima idea.

"certo, te la metto io" rispose, calmo, il moro, e prese la boccetta in mano, versandone un po' sulla sua mano e iniziando a metterla sulle spalle del rosso.

Kakyoin era, per la terza volta quel giorno, un pomodoro. Non poteva farcela a restare impassibile.

Sentiva il costume farsi stretto. Di nuovo.
Ma non poteva rovinare tutto. Deglutì e cercò di concertarsi su qualcos'altro.

Appena Jotaro finì il suo lavoro, chiese a Kakyoin di fare lo stesso. Quello annuì.

Jotaro non era una ragazzina in pieno scoppio ormonale (a differenza di Kakyoin).
Ma in quel periodo era vicino al calore, e diciamo che era molto sensibile.
Soprattutto a Kakyoin.

No. Non poteva eccitarsi.

Calmati, Jotaro.

Appena finito, i due entrarono in acqua.
Non era fredda. Non era calda.
Era perfetta.

Si guardarono negli occhi, appena arrivarono dove l'acqua arrivava alle spalle di Kakyoin.

"bella l'acqua, oggi" disse il minore, avvicinandosi al moro.

Quello negò con la testa, gli carezzò una guancia con la mano.

"tu lo sei di più" sussurrò, posandogli un bacio sulla punta del naso.

Kakyoin arrossì, e guardò altrove.

"Kak...guardami" borbottò Jotaro.

E appena quello si girò a guardarlo negli occhi, il moro lo baciò.
Non sapeva dove aveva trovato il coraggio. Non sapeva perché aveva azzardato così. Ma lo aveva fatto.

Il rosso era incredulo.
Stava baciando Jotaro.
Dopo tre anni.

In mezzo all'acqua, che stava iniziando a sentire più calda, con un'erezione che svettava tra le gambe, dopo aver ricevuto uno dei complimenti migliori della sua vita.

Appena si separarono, si guardarono negli occhi. in silenzio.

"l'ho fatto davvero?" Jotaro cercò una conferma, ma la trovò non appena Kakyoin gli si buttò addosso, avvolgendogli la vita con le gambe e gettandogli le braccia al collo, riprendendo a baciarlo.

Entrambi stavano vivendo il momento migliore della loro vita.
Insieme.

Era così bello.


COMPLETAMENTE FUORI PROGRAMMA, SONO RIUSCITO A FINIRE E PUBBLICARE IL CAPITOLO!!!

madonna fatemi un applauso

inaspettatamente al viaggio di ritorno ho avuto abbastanza tempo e ispirazione

spero vi piaccia :3

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