14 🧊
As always skippate da ⚠️ a quello successivo se non volete la smuttina tattica
Cosa succede a un bambino che viene completamente ignorato dai genitori?
Io lo so per esperienza personale.
I miei mi odiavano, ma non mi hanno mai abbandonato. Ho vissuto la mia vita in una casa con due adulti che mi picchiavano.
E ora sono difettoso.
Sono sbagliato.
Perché amo qualcuno che non dovrei amare...
Ma perché non dovrei....?
Appena mi sveglio, la prima cosa che vedo sono gli occhi di Cioccolata, che mi guardano come se fossi la cosa più preziosa di questo mondo.
"buongiorno" borbotta, prendendomi la mano. Come sempre, più lo guardo più mi sembra perfetto.
"buongiorno" rispondo con un sorrisino, baciandolo. Metto una mano tra le sue ciocche verdi, approfondendo di poco il bacio, per poi separarmi da lui e fare combaciare le nostre fronti.
"come va?" chiedo, in un sussurro, chiudendo gli occhi per bearmi della sensazione dei nostri respiri sincronizzati.
"come sempre" risponde, sospirando. Lo sento spostare una mano fredda a toccare la mia schiena, per farmi avvicinare a lui.
Un silenzio temporaneo ci avvolge, mentre una domanda continua a frullarmi per la testa.
"Cioccolata...pensi che sia già andato a dirlo alla polizia?" sussurro, mentre la sua mano prende ad accarezzarmi la schiena nuda...
"perché avvertirci, per poi andare a dirlo alle autorità...? è sicuramente una minaccia. Si farà vivo presto, e vorrà qualcosa da noi in cambio del suo silenzio" spiega, sembra stranamente giù di morale. Tanto che il movimento della sua mano che prima era estremamente sensuale, si ferma di colpo.
Sospiro. E io che mi stavo eccitando...
Non parliamo più per un tempo che sembra essere infinito.
Per minuti che sembrano essere ore. Solo io e lui, nel letto, abbracciati, completamente nudi.
perché tutto questo dovrebbe essere immorale? Perché tutta questa gioia dovrebbe essere proibita?
Mi guarda per un momento, mentre un sorrisetto gli attraversa il volto per un secondo quasi invisibile.
Aggrotto le sopracciglia, cercando di capire cosa abbia in mente.
Faccio finta di non capire. Purtroppo, invece, ho capito.
"sai, secco, questa situazione mi sta stranamente piacendo" sussurra, sfiorandosi il polso destro con un dito. Polso solcato da tante piccole cicatrici bianche.
Lo fulmino con lo sguardo.
Gli piace la situazione solo perché sta soffrendo...?
"ti ricordi com'eravamo anni fa?" mi chiede, con un sorrisetto. Lo zittisco, con un indice davanti alle sue labbra storcendo il naso per il disappunto.
Si, me lo ricordo. Psicopatici assassini che prendevano qualsiasi forma di dolore in modo erotico.
In realtà...il dolore ci piace ancora.
Non come prima, però...
"non mi mancano i vecchi noi.." dico, guardandolo negli occhi, e lui sorride.
È impazzito?
Si avvicina al mio collo, e sussurra "sicuro?". Io annuisco.
Le sue labbra iniziano a baciarmi il collo, scendendo piano fino alla spalla. Si ferma prima. Nel punto...in cui se fossi un omega, potrebbe stare un morso.
Ho diverse cicatrici lì. Tutte date dai suoi denti. Perché...ci abbiamo provato.
Abbiamo provato tanto ad avere un legame come quello che un omega e un alpha possono avere. Non ci siamo mai riusciti, ovviamente.
Mi lascia un ultimo bacio in quel punto, e poi mi avvicina a lui. Lo sento sorridere contro la mia pelle, prima di mordermi.
Per un attimo, sento solo il dolore. Poi, una sensazione di piacere che viene dallo stomaco e mi arriva direttamente al cervello. Un'ondata di caldo mi investe, mentre le mie labbra lasciano spazio a un gemito di piacere.
Per un attimo, torno il me stesso di tempo fa. Mi mancava questa sensazione....
Poi lo allontano con uno scatto.
"smettila, Cioccolata...odio quando fai così" borbotto, guardandolo male. Se potessi vededmi, probabilmente scoprirei solo di essere tutto rosso. Ho il cuore a mille.
"va beneeee" canticchia, per poi sdraiarsi a pancia in sù a guardare il soffitto. Poi torna quello di sempre, cancellandosi quel sorriso inquietante dalla faccia.
"scusami...forse è vero che non sono guarito del tutto" borbotta, guardando dal lato opposto al mio, per poi sbuffare sonoramente.
Mi sdraio accanto a lui, abbracciandolo.
"va bene...dopotutto, nemmeno io lo sono..." sussurro.
E poi, di nuovo, silenzio.
Silenzio.
Silenzio.
Anche nelle altre stanze regnava il silenzio.
Nella stanza di Giorno, lui e Mista si stavano abbracciando, nel letto. ogni tanto si baciavano, ogni tanto si sussurravano frasi dolci.
In un'altra stanza, il silenzio accerchiava Bruno, che dormiva tra le braccia di suo marito. Leone lo guardava come se avesse davanti a lui la cosa più preziosa del mondo...
In un'altra stanza, Josuke e Rohan stavano ascoltando la musica insieme, mentre erano sdraiati sul letto del minore.
E ancora in un'altra stanza, Tiziano si stava beando di quel silenzio, mentre scriveva sul suo diario come di consueto.
Insomma, in tutte le stanze regnava la calma. In tutte le stanze..ma non in tutte le menti.
In una in particolare, da giorni la pace non dava segni di esserci.
Diavolo.
Da ormai quattro giorni aveva possesso di quel corpo. Quattro giorni in cui Doppio non aveva dato segni di vita. E questa cosa lo stava facendo sentire male, non solo mentalmente, con lo stress che aumentava...
Ma anche fisicamente.
Gli girava sempre la testa, non riusciva a dormire, spesso vomitava senza nessun motivo specifico.
Non era mai successo che Diavolo rimanesse per più di un'ora. E adesso, questa permanenza lo stava distruggendo.
Era nella stanza di Ghiaccio e Melone, che camminava in tondo da più o meno mezz'ora.
I due proprietari della stanza lo guardavano, abbastanza seccati. Ma anche genuinamente spaventati.
"Melone...andiamocene" chiese Ghiaccio, facendo per alzarsi. Ma l'altro lo bloccò con una mano sulla sua coscia.
"Hai ragione...non possiamo farlo se lui ci guarda" sussurrò Melone, provocatorio, mentre la sua mano viaggiava vicinissima all'intimità dell'altro.
"M-melone...sul serio, andiamocene." riuscì a dire il minore, trascinando l' "amico" fuori dalla stanza.
Si ritrovarono tra i corridoi.
Anche lì, regnava il silenzio più assoluto.
Non c'era anima viva.
L'unico rumore che spezzò il silenzio, fu una vibrazione del telefono di Ghiaccio. Questo controlló lo schermo.
Una notifica....dal gruppo de La squadra?
Quel gruppo whatsapp era morto da secoli ormai.
E il messaggio che lo aveva riportato in vita era proprio di Diavolo.
<<indovinate>> diceva, semplicemente.
Ghiaccio non rispose, aspettò fino alla risposta di qualcun altro.
Quel qualcun altro fu Tiziano.
<<scusi boss, ma sinceramente non sono dell'umore per sentire le sue cazzate>>
Ghiaccio si lasciò andare a un sorrisetto.
Un silenzio temporaneo regnò all'interno della chat, dando a Ghiaccio il tempo di raggiungere la sala comune, anch'essa vuota.
<<cosa dovremmo indovinare, boss?>> chiese invece Illuso. Quel leccaculo.
<<beh...ho fatto una cosa abbastanza immorale.>> rispose il rosa. Ghiaccio spense lo schermo. Sinceramente non gli interessava nulla di quella storia, probabilmente un'altra delle cazzate del suo ormai ex capo.
Si alzò per andare a riempirsi un bicchiere di acqua ghiacciata. Aprì il freezer, prese una bottiglia.
Sentì una presenza alle sue spalle. Una presenza che adesso gli stava abbastanza rompendo le palle.
Una presenza che gli stava stuzzicando il lobo dell'orecchio con il suo solito fare sensuale.
Decise di ignorarlo, con chissà quali doti, di riempirsi il bicchiere e andarsi di nuovo a sedere sul divano.
"Perché mi ignori?" chiese Melone, avvicinandosi a Ghiaccio con fare fintamente offeso.
"perché mi hai rotto i coglioni, Melone" sospirò l'azzurro, ma spalancò gli occhi subito dopo.
Il suo corpo tremolante venne investito da un'ondata di calore quando il maggiore si abbassò in ginocchio davanti a lui, per poi legarsi i capelli.
"M-melone...che hai intenzione di fare?" chiese, deglutendo rumorosamente. Sentiva improvvisamente troppo caldo.
Un caldo che si espandeva dal suo basso ventre.
Dal punto a cui Melone stava avvicinando pericolosamente la testa.
⚠️
"Melone...non..." non ebbe il tempo di finire la frase, che il viola prese a leccargli il cavallo dei pantaloni. Fece cadere il bicchiere pieno d'acqua a terra.
"M-melone...smettila" sussurrò Ghiaccio, ma la voce gli si spezzò quando l'altro gli iniziò a sbottonare i jeans.
Merda...la verità..era che non voleva che smettesse.
Il maggiore gli abbassò la zip mentre si leccava le labbra.
E poi lo guardò negli occhi. Lo guardò per nemmeno un secondo. Lo guardò con uno sguardo che gli leggeva la mente.
Gli abbassò i boxer, liberando il suo membro ormai più che eccitato.
Ghiaccio sussultò quando le labbra di Melone entrarono a contatto con la sua cappella.
"M-melone..." ansimò, mentre l'altro prendeva piano in bocca tutta la sua lunghezza.
"Me..lo..ne.."
"ahh~"
⚠️
"MA CHE CAZZO??"
Ghiaccio aprì gli occhi di scatto, per vedere, all'entrata della sala comune, la faccia di quel coglione di Akira Otoishi.
Melone si separò dall'erezione dell'azzurro, con un sorrisetto imbarazzato e ancora un rivolo di saliva a collegarli.
sorrisetto che sparí subito dopo per fare spazio a un'aura omicida, mentre si alzava in piedi.
"non farne parola con nessuno, o giuro che ti stacco la testa" sussurrò. Akira fece spallucce, con ancora un'espressione traumatizzata in volto.
Ghiaccio si sistemò i pantaloni, per poi lasciarsi andare a un sospiro sonoro.
Il chitarrista si avvicinò al frigo (che era sempre stato il suo obiettivo) con la camminata più furtiva possibile. Sembrava un ninja mentre cercava di camminare il più lontano possibile dall'aria omicida di Melone, che sembrava volergli saltare addosso da un momento all'altro.
"Giuro, Melone, non ne parlo con nessuno, e in nessuna lingua" ripeté, prendendo la Fanta dal frigo e, finalmente, levando le tende.
Così i due si ritrovarono di nuovo soli.
Ghiaccio guardava Melone come a volergli leggere la mente. L'altro, guardava il nulla.
"scusa" borbottò Melone, andandosi a sedere accanto all'amico.
"Io...ti piaccio?" chiese poi, con un piccolo bagliore di speranza a illuminargli quegli occhi....gli stessi occhi che avevano visto tutto il male del mondo e avevano cambiato irreversibile la mente di quello che una volta era un bambino che voleva solo divertirsi.
Ma in quel momento, Melone ringraziava sé stesso per tutte le scelte sbagliate che aveva fatto. Perché se quel giorno non avesse accettato di unirsi alla mafia, ora non avrebbe avuto davanti a sé l'essere più perfetto dell' universo.
"Melone.." borbottò Ghiaccio, sospirando. Sinceramente, non voleva rispondere. Si sistemò sul divano, girandosi per guardare il viola che invece stava guardando dritto davanti a sé.
"no. mi dispiace" sussurrò alla fine. Era serio, nonostante tutto. Forse, qualcosa la provava. Ma non fino in fondo.
Melone sospirò.
"me l'aspettavo"
Non lo stava guardando negli occhi.
era diventato completamente un'altra persona, rispetto a quando uccideva gente ogni due per tre... o anche rispetto a pochi minuti prima, quando lo stava provocando.
"scusami" borbottò, per poi alzarsi e andarsene.
Giuro che la smetto di concentrarmi solo su La Squadra, ma avevo bisogno di finire la roba di Ghiaccio e Melone-
il prossimo capitolo vedremo in azione altri personaggi!
ma intanto...cosa pensate che diavolo volesse dire sul gruppo whatsapp?
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top