12 😌

questo è il capitolo 12! Saltate da ⚠️ a quello successivo se non volete leggere la smut. Buona lettura!

"cioè non ho capito, chi è Diavolo?" chiese Narancia, che non aveva capito niente nemmeno dopo la spiegazione di mezz'ora di Bruno e Leone sui problemi di Doppio.

"la seconda personalità di Doppio" rispose Bruno, che manteneva la pazienza anche se aveva spiegato la stessa cosa tre volte. Dietro di lui, il marito lo stava abbracciando, mentre ogni tanto interveniva nella spiegazione.

"se potessi chiedergli di farsi vedere lo farei..." borbottò Doppio, che era seduto tra Weather e Pucci, con un sorrisetto imbarazzato.

Finalmente si era deciso a dirlo a tutti. Non doveva più nascondersi..

"aspettate, oggi è il giorno delle domande?" chiese Mista, ancora confuso.

"si, Mista, si." rispose Leone, che al contrario del marito sembrava abbastanza alterato da quella situazione. Perché avevano creato una cretinata simile? il giorno delle domande?

"tocca a me" disse speedwagon, che era seduto per terra a gambe incrociate, senza il suo solito cappello a fargli compagnia. Sembrava stranamente di buonumore.
"non so perché non lo ho chiesto prima, ma da quanti anni esiste questa villa?" chiese, guardando Bruno. Questo gli rispose con un sorriso dolce.

"5 anni! all' inizio eravamo solo io, Leone, Giorno, Mista, Narancia e Fugo..." sorrise, ripensando a non molto tempo prima.

"anche io ho una domanda" disse Mista, per poi indicare Dio e Jonathan. "esattamente, perché scopate 24 ore su 24?" chiese, con un sopracciglio alzato.

Era una domanda ironica. Si aspettava un dito medio, un "vaffanculo" e sarebbero passati oltre.

Non pensava la prendessero sul serio.

Lo sguardo di Dio perse tutta la sua luminosità, e la sua espressione costantemente seria mutò. Abbassò lo sguardo, guardandosi le maniche della felpa.

Anche Jonathan sembrò rattristarsi. Perse il suo onnipresente sorriso.

"possiamo...non rispondere? grazie" disse, mentre Dio si avvicinava a lui e si faceva piccolo piccolo contro il suo petto. Il moro lo abbracciò, accarezzandogli i capelli.

Fu allora che tutti guardarono male Mista.

"oh oh" borbottò Narancia, che si sentì preso in causa "sei nei guai, Mista" sussurrò.

Ma lui non lo sentì. Aveva lo sguardo puntato verso quei due. Verso il corpo di Dio, riscosso dai singhiozzi.

"N-non volevo..." sussurrò. Si sentiva fottutamente in colpa.

"ma se proprio vuoi, te lo dirò" borbottò Jonathan, senza smettere di confortare a gesti quell'omega che ora sembrava così debole tra le sue braccia. Sospirò.

"se non volete, non c'è bisogno" disse Bruno, con la faccia di uno che già sapeva tutto, e pensava gli altri non dovessero sapere.

Mista annuí. La curiosità lo stava divorando.

"Io e Dio... stiamo provando da anni ad avere un bambino...ma sembra impossibile.." spiegò il moro, con la voce spezzata dal dolore e le mani che gli tremavano.

Mista spalancò gli occhi. Oh cazzo. Aveva appena tirato fuori il peggior argomento che potesse tirare fuori. Tutto il dolore di quella coppia lo investì. Doveva fare male.

Non voleva ricordarglielo.

Jonathan provò a sorridere, ma non potè fermare una lacrima che gli attraversò il viso.

"scusate" disse, per poi alzarsi e andarsene tenendo per mano Dio, al suo seguito.

"ora mi dici come cazzo ti è venuto di fare una domanda del genere" Leone incenerì Mista con lo sguardo. A quanto pare anche lui lo sapeva già.
"hai idea di quanto soffrano per questo?"

"non poteva saperlo..." lo difese Bruno, sospirando.

Mista si alzò, e corse via.

"è una cosa così brutta non riuscire ad avere bambini?" chiese Joseph, in una botta improvvisa di stupidità. Caesar gli diede un pugno sul braccio, mandandolo a fanculo.

"è orribile" sussurrò Tiziano, guardando la porta da dove i due erano usciti. Lui, per esempio, era sterile. Capiva perfettamente cosa significava.

"ehi, piccolo, va tutto bene" sussurrò Jonathan, continuando a far passare le dita tra i capelli profumati di Dio. Il biondo non riusciva a smettere di piangere, con la testa affondata nel petto dell' alpha.

Si calmò dopo una manciata di minuti, per poi alzare lo sguardo e guardare Dio con quegli occhi rossi e lucidi.

"e se non ci riuscissimo mai?" sussurrò, poggiando l'orecchio sul petto del moro.

tum tum, tum tum, tum tum..

"non pensarci nemmeno. ce la faremo. manca poco..."

manca poco...forse...

~Dio pov~

Alzo lo sguardo solo per incontrare quegli occhi che non mi stancherò mai di ammirare.

"e se non ci riuscissimo mai?" chiedo, con una punta di amarezza nella voce.

mi poggio a lui per sentire il battito del suo cuore.
una sinfonia che mi calma, che mi rilassa. mi fa pensare che abbiamo tutto il tempo del mondo, ma allo stesso tempo...

che io ho tutto il tempo del mondo.

Lo abbraccio di scatto, assicurandomi che lui sia ancora qui con me. Lo stringo. Non voglio lasciarlo andare.

Ti prego, resta con me per sempre...

"a che stai pensando?" mi chiede, con un sorriso dolce.

sto pensando che prima o poi tu morirai e io resterò sempre qui, da solo...

"niente, JoJo..." mento, inscenando un sorriso falso.

Lui ci crede. O fa finta di credermi.

FLASHBACK
"ti va di fare un bambino?" chiese Dio, con uno sguardo pieno di speranza.

"un...bambino?" il moro sembrava visibilmente sorpreso e imbarazzato per via della domanda improvvisa.

"si! una prova del nostro amore... un piccolo fagottino da crescere..." Il biondo, con sguardo sognante, continuava a dondolarsi su quella altalena che cigolava a ogni sua oscillazione.

"facciamolo" rispose Jonathan, nell'altalena accanto alla sua, sorridendo. Solo l'idea gli dava una felicità immensa. come sarebbe stato averlo tra le sue braccia??

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"è passato un fottutissimo anno! perché non ci riusciamo??" in preda alle lacrime, Dio continuava a urlare, a lanciare cuscini...

"tesoro...calmo..." d'altra parte, Jonathan non sapeva come calmarlo. Aveva provato in tutti i modi, ma il biondo non accennava a smettere di disperarsi.

Finalmente, esausto, Dio di sedette per terra.

"perché proprio noi? perché, tra tutti, proprio noi?" borbottò, stringendosi le ginocchia con le braccia e nascondendoci la testa.

"non lo so..." rispose Jonathan, sedendosi accanto a lui "ma dobbiamo essere forti. dobbiamo lottare... e sono convinto che ce la faremo"

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"il signor Brando ha problemi di fertilità. non è completamente sterile, ma potrebbe rivelarsi difficile avere un bambino in modo naturale. potreste provare altri metodi" gli disse il medico, prima di lasciarli tornare a casa.

Appena salito in macchina, Dio poggiò la testa al finestrino.

"non è colpa tua, non dirlo" lo precedette il moro, poggiando una mano sulla spalla dell'altro. Sembrava distrutto. In realtà, entrambi sembravano distrutti.

"sono un disastro, JoJo... ti meriti di meglio, cazzo...." borbottò il biondo.

"mi merito di meglio? forse hai scordato di essere il migliore essere vivente del pianeta, Dio" rispose il moro, prendendogli la mano e intrecciando le loro dita. "ti amo, Dio. non ti cambierei per nulla al mondo..."

"v-vuoi provare la fecondazione in laboratorio?" chiese l'omega. Lui non voleva. L'idea lo terrorizzava. Macchine, medicinali, roba chimica....

"puoi fare finta quanto vuoi di non aver paura degli ospedali..." ridacchiò l'alpha, per poi riprendere a parlare con un tono più serio "so che non vuoi farlo. e va bene così. non importa quanto tempo ci vorrà"

"JoJo... ti amo"

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"sono inutile." borbottò Dio, coricato in modo da dare le spalle al moro. "un omega sterile non serve a nulla"

"numero 1, non sei sterile. numero 2, tu non sei solo un omega, prima di tutto sei una persona. l'amore della mia vita. e numero 3...." Jonathan si avvicinò a lui, abbracciandolo da dietro "ce la faremo. sento che manca poco."

"e poi.... mi ha baciato..e- Kira, lo amo così tanto..."

Mezz'ora. una fottutissima mezz'ora che Kira ascoltava il racconto di Rohan sul suo fidanzamento molto strano con Josuke.

Era felice per lui, si...ma quel racconto non faceva altro che far sorgere in lui nuove paure...

e se adesso che Rohan aveva un ragazzo...si fosse scordato di lui?

e se avesse preferito josuke a lui, tanto da lasciarlo solo?

tutte quelle domande gli inondavano la testa, ma cercava di scacciarle, mentre annuiva al racconto.

"Kira, qualcosa non va?" sentì ad un certo punto. Rohan si era avvicinato, e lo stava guardando con un'espressione preoccupata.

lo aveva notato..

"no, tutto ok" mentì, cercando di sembrare convincente.

"Kira... ti conosco bene... che cosa è successo?"

le scelte erano 2: mentire, o dirgli tutto.

mentire, o dirgli tutto.

"ora che c'è Josuke, ho paura che tu piano piano ti scordi me. perché lui è più simpatico, più bello, e tu ami lui...ma tu sei tutto ciò che ho..." gettò tutto fuori, mantenendo un'espressione impassibile, anche se il labbro inferiore aveva preso a tremargli.

"Kira, oddio..." Rohan lo abbracciò di scatto, in un riflesso automatico "tu sei il mio migliore amico. sei semplicemente fantastico, e io ti adoro. Non metterei mai una relazione prima di te. siete entrambi i miei numero uno. e i numero uno non si lasciano mai indietro" disse, con un sorriso ad accompagnarlo. vide Kira separarsi dall' abbraccio con gli occhi lucidi.

"grazie...sei il migliore.." sussurrò il biondo, con un sorrisetto.

Leone, nella sua stanza, stava guardando il marito, seduto sul letto, che si accarezzava il ventre con aria pensante.

"voglio andare da Jonathan..." borbottò, con un broncio degno di un bambino.

"penso sia impegnato in un momento molto romantico con il suo ragazzo, quindi non mi sembra una buona idea.."

"ma è...il mio migliore amico... e-" si fermò un attimo, guardando l'alpha negli occhi. "ho le voglie."

"illuminami" ironizzò Leone, pronto a immaginare i peggio miscugli.

"fragole." rispose il moro, con un sorriso.

Vide il marito alzarsi, dargli un bacio dolce sulla fronte per poi uscire dalla stanza per andare in cucina.

Bruno sorrise, con una mano riusciva a sentire il piccolo -o la piccola- scalciare.

E pensò a Leone... a quanto fosse bello. a quanto fosse gentile, a quanto fosse...perfetto. Con il suo viso impassibile ma anche con i suoi rari sorrisi che lo facevano impazzire.. quanto era fortunato che un uomo del genere fosse il padre di suo figlio...

i suoi pensieri vennero interrotti proprio da Leone, che entrava in stanza con una vaschetta di fragole.

"ecco a te" sussurrò, dolce, porgendo al marito la vaschetta e sedendosi accanto a lui.

"ti ho mai detto che sei bellissimo?" borbottò Bruno, prendendo una fragola e dandogli un morso.

"me lo dici sempre, Bru... e tu lo sei di più" rispose il bianco, mentre con una mano lisciava quei capelli nerissimi e lisci, che profumavano di pesca..

"ti amo, piccolo"

"anch'io, Leo.."

I due si guardarono per un po', entrambi nel mondo dei sogni. Si amavano così tanto....

"Leo, hai idee per il nome?" chiese l'omega appena finite le fragole. Si avvicinò al marito per poggiare la testa sulla sua spalla.

"tu ne hai?" chiese di rimando l'alpha.

"araki..." sussurrò il moro, con gli occhi sognanti.

"araki? suona familiare" borbottò invece il maggiore, pensando a dove potesse averlo sentito. beh, magari era solo una sua impressione.

"ti piace?" chiese l'omega, parandosi davanti al suo viso con un sorriso a trentadue denti. Leone annuì.

I due guardarono un film insieme. Un solo simpatico film, mentre in un'altra stanza, succedeva ben altro.

⚠️

"ah~ ahh..." ripeteva, riscosso dall' interno da tutte le spinte che il suo alpha stava assestando dentro di lui.

Lo faceva impazzire. Quell'alpha lo faceva impazzire.

Non riusciva a fare a meno di lui, anche se era consapevole che il loro rapporto fosse sbagliato..

"ti prego...di più..." si lamentò, ormai vicino all'orgasmo. L'altro obbedì, ansimando.

"ahh~ ah... di più..."

Entrambi vennero nello stesso momento. Si sorrisero, soddisfatti.

⚠️

"ti amo" sussurrò il maggiore, separandosi dal corpicino minuto dell'altro per stendersi sul letto.

"anche io...anche se non dovrei"

"neanch'io dovrei amarti...ma chi cazzo se ne frega?"

si sorrisero, consapevoli. consapevoli che ciò che stessero facendo fosse immorale. che fosse contro la legge. ma per loro era la cosa giusta. la cazzo di scelta giusta era amarsi...fino alla fine.

il minore si avvicinò al compagno, catturandolo in un'altro bacio passionale. Si erano mancati così tanto...

Avevano cercato di stare lontani. ci erano riusciti per un mese. Ma sapevano non ce l'avrebbero fatta, a restare separati. E ora che erano di nuovo insieme, si sentivano così completi...

sussultarono quando qualcuno bussò alla porta.

"cioccolata! sei qua??" chiese la persona dietro la porta. il diretto interessato si alzò di scatto.

"arrivo" disse con la voce più naturale possibile, per poi mettersi i primi vestiti che gli capitarono a tiro.

Vide secco fissarlo, dal letto, con un' espressione triste.

"torno subito, amore" salutò, per poi darsi una sistemata ai capelli e uscire.

secco restò da solo con i suoi pensieri.

non potevano stare insieme. erano due alpha. non potrevano stare insieme. era contro la legge...
eppure si sentiva così appagato, così contento...dopo aver fatto sesso con un'altro alpha.

il suo telefono vibrò, facendolo sussultare. guardò lo schermo.

solo una notifica da Instagram.
che si aspettava? che qualcuno gli scrivesse?

sospirò, per poi tornare sdraiato sul letto.

Era il periodo del suo calore. Tecnicamente, non gli faceva bene stare sotto. Tutto il suo corpo gli urlava di scoparsi un omega, di usare il suo corpo per ciò per cui era stato creato.

Ma la sua mente aveva altri piani.

Un'altra ondata di calore lo investì, portandolo a gemere di dolore. Si sotterrò tra le lenzuola del letto di cioccolata, ispirando a pieni polmoni quell' odore così rassicurante.... che ovviamente, al suo corpo non faceva effetto.

Sbuffò.

Ma non poteva nascere omega??

"sono tornato" disse Cioccolata aprendo la porta. Non si accorse dei feromoni di Secco. Non gli facevano effetto.. perché avrebbero dovuto, dopotutto?

Ma appena lo guardò negli occhi, capì.

"calore? di nuovo?" chiese, al che il moro annuì.

⚠️

Cioccolata si spogliò, di nuovo, mettendosi in ginocchio sul letto.

Al suo corpo poteva anche non fare effetto il calore dell'altro.... ma eccome se lo eccitava vederlo così, accaldato, sul suo letto, aspettando solo di essere riempito da lui...

"mi farai impazzire" sussurrò il maggiore, prima di entrare dentro Secco con un'unica spinta. Quello gemette di piacere misto a dolore, gettando la testa all' indietro.

"mh... cioccolata~" gemette, quando quello iniziò a muoversi dentro di lui. Cercava di gemere più piano possibile. Non dovevano sentirli. Non potevano sentirli....

"oh mio dio...ti prego... così~" pregò, la sua voce che alzava piano di tono, mentre tutte le spinte che lo riscuotevano dall' interno gli facevano provare un piacere intenso.

Voleva di più.

"Cioccolat- ahh"

Il *verde??* iniziò a mordergli il collo, vorace, stando però attento a non segnargli la pelle. Gemette, roco, separandosi dal suo collo per osservare il viso del suo alpha, arrossato di piacere, con gli occhi lucidi di lussuria che si chiudevano a ogni spinta.
Tutti i gemiti di Secco lo stavano facendo impazzire. Adorava la sua voce...

Rovesciò gli occhi all' indietro, gemendo, in preda ad un altro orgasmo. Si spinse ancora una, due, tre volte dentro quel corpicino caldo e accogliente, fino a portare anche l'altro all'apice.

⚠️

"cioccolata...sei un cazzo di Dio del sesso..." ansimò il moro, emettendo un piccolo lamento non appena l'alpha si separò da lui.

"io non sono niente in confronto a te...mi farai impazzire con quella voce..." sussurrò il maggiore all'orecchio dell'altro, con un sorrisetto.

l'altro ridacchiò.

e il suo telefono vibrò di nuovo. era tentato di ignorarlo, ma era troppo curioso per non guardare.

tra le notifiche, un solo messaggio.

un numero sconosciuto. una foto di lui e cioccolata che si baciavano. un altro messaggio.

«ho le prove.»

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