VIII CAPITOLO

Hey scusate se inserisco qui "l'angolo autrice" solo che devo dire due cose importanti e preferirei se le leggeste subito.

Allora come accennato già nello scorso capitolo qui sarà presente una scena alquanto simile a una di "you bring me home" (andate a leggerla) ovvero...il modo in cui Louis e Zayn diventano amici in questo capitolo e lo stesso modo in cui lo diventano Harry e Zayn in quella ff.

So che magari non fregherà a nessuno, ma io ci tengo davvero tanto a mettere in chiaro questa cosa, perché credo sia giusto dare i crediti e non spacciare idee non proprie per proprie.

Non so se avete capito perché non so spiegarmi.

E infine volevo dirvi che ho inserito in un capitolo due capitoli, uno è pov Louis (come sempre) e l'altro
pov Harry

E niente scusatemi per queste note alquanto kilometriche, spero che il capitolo vi piaccia.

"Un'altra grazie"

Disse Louis porgendo un sorriso appena accennato al barman, non gli sembrava la scelta giusta affogare la propria  tristezza e disperazione nell'alcol ma ormai era troppo  tardi. Aveva la vista talmente annebbiata da non preoccuparsi più di nulla, forse iniziava pure a non pensare più a Harry ma infondo quel ragazzo era come un fastidiosissimo tarlo nella mente di Louis.

Nel frattempo il ragazzo dietro il bancone gli versò un altro bicchiere di birra e Louis se lo portò verso le fine labbra per berlo, lo mandò giù senza rimando e continuò così con altri tre bicchieri fin quando non scorse un volto familiare tra l'ammasso di persone nel locale.

Il ragazzo in questione lo stava guardando di rimando, aveva una strana espressione, indecifrabile, il suo sguardo era vuoto ma molto probabilmente questo era solo in apparenza.

Louis lo guardò per un istante, "scolpito dagli angeli" era questa l'impressione che si era fatto di lui la prima (e ultima) volta che lo aveva visto, e ora forse sotto l'effetto delle innumerevoli birre che si era scolato lo trovava, se possibile, ancora più attraente, con quella lucentezza che gli donava la sua carnagione e con quei ciuffi che gli ricadevano in parte alla fronte.

Louis scuotè impercettibilmente la testa, nemmeno lo conosceva non poteva sapere se il ragazzo fosse stato pronto a soddisfare le sue esigenze o se invece fosse stato un ragazzo da altri gusti, ma comunque continuò a guardarlo di nascosto mentre la sua gola continuava a essere riempita di altra birra e le sue ciglia bionde sbattevano ripetutamente sulle sue guance rossastre.

Zayn sembrò accorgersene, perché finì il suo bicchierino di whiskey e raggiunse Louis al bancone dove era seduto sedendosi accanto, su uno sgabello vuoto.

"Louis giusto?" Chiese il ragazzo, e la sua voce raggiunse le orecchie di Louis come un flebile Sussurrò, lo chiese nel modo più formale possibile ma senza esagerare.

"Si" rispose semplicemente prima che lo sguardo di Zayn (perché così gli sembrava si chiamasse) si spostasse finalmente su di lui.

E cavolo era dannatamente bello. Louis si permise di guardarlo attentamente per un attimo.

Il ragazzo avrebbe voluto a tutti i costi non soffermarsi solo sulla sua bellezza perché, sapeva già come sarebbe andata a finire. Perciò spinse un bicchiere verso il moro e continuò la sua conversazione, che di sensato aveva ben poco.

Odiava tutti inizialmente ma c'era qualcosa in quel ragazzo di cui inspiegabilmente lo attraeva, forse era il suo bel viso perennemente bagnato dalla rugiada e di cui delicatezza sembrava essere fatta di petali di rosa. Oppure poteva semplicemente essere il fatto che Zayn sembrasse essere uno alquanto riservato e questo a Louis piaceva.

"Perché sei qui" Domandò Zayn avvicinandosi sempre di più verso il volto di Louis, forse per metterlo in soggezione ma non Servì a molto.

"Per dimenticare"  annunciò Louis, c'era riuscito? No, neanche un po'.

Louis si alzò poi dal suo sgabello e raggiunse il retro del locale, non sapeva perché lo stesse facendo, perché era certo che Zayn lo stesse seguendo, come era certo che Zayn gli stesse fissando il fondoschiena.

Perché doveva sempre affogare le sue preoccupazioni nel alcol?.

"Pensi sia così facile dimenticarsi di qualcuno?" Chiese Zayn, maliziosamente alle sue spalle.

Louis si guardò intorno attento che non ci fosse nessuno nei paraggi o che almeno nessuno venisse a disturbare, prima di spingere il moro contro il muro, l'impatto fu così forte che Zayn non riuscì a non trattenere un gemito, aveva le pupille dilatate e ogni parte del suo corpo emetteva calore "no, ma ci si può sempre provare" rispose il liscio prima di calargli i pantaloni e la biancheria intima in un solo colpo.

Ed era strano perché Louis sapeva che se ne sarebbe pentito, ma per il momento non lo scalfiva affatto.

E si sarebbe anche pentito di aver iniziato un amicizia con Zayn in quel modo, ma avrebbe rimediato pure a quello, col tempo.

***

"Non avresti dovuto farlo, e lo sai" disse Liam, la sua voce era penetrante, dura mentre guardava Harry.

Il ragazzo lo guardò di rimando, Liam appoggiò una mano sulla spalla del riccio, ma lui sobbalzò e lo respinse.

I suoi occhi verdi e lucidi erano bagnati dalla tristezza,  cercò a fatica di non far scivolare sulle sue limpide guance, l'amarezza del suo dolore.

"Liam, tu sai che lo devo fare" rispose con tono cupo Harry e abbassò di nuovo la testa verso il basso continuando a fronteggiarlo.

Liam a quelle parole deglutì "Harry ci conosciamo da quando eravamo piccoli, ma non riesco a capire cosa ti stia succedendo"

"È normale, non tutti riescono a  capirmi" rispose amaramente con la testa china, si avviò verso il suo pianoforte. Un bellissimo pianoforte situato al centro della stanza, che Harry si dilettava a suonare, maggior mente nei momenti di tristezza, donatosi da suo padre quando era solo un bambino cui unico motivo per amare la musica era solo per divertimento.

Sollevò il coperchio e Fece scivolare le sue dita, fine e delicate sui tasti del piano "sai...ho sempre amato stare al centro dell'attenzione, ma se questo comporta a far star male chi amo forse è meglio star nascosti non credi?"

E Liam non capiva cosa il ragazzo volesse dire, ma annuì comunque.

"Harry perché lo hai fatto?" Domandò Liam.

"Facciamo molte cose che non vorremmo mai fare" gli rispose pacatamente.

"Harry, non ti credo. Cosa succede?" riprovò Liam, la luce intrufolatasi dalle finestre illuminava il profilo del riccio.

"Non succede nulla, sono io fatto così" rispose calmo prima di iniziare a riempire la stanza dell'armonia che portava a sé la musica.

Suonò fin quando non sentì la porta chiudersi.
Da lì le lacrime iniziarono finalmente a bagnare le sue guance mentre dei singhiozzi appena accennati accompagnavano il suo pianto.

Infondo era proprio questo quello che desiderava no?

La solitudine.

Ma non era quella che avrebbe avuto e lo sapeva.

"Harry" disse in un flebile Sussurrò Liam che era appena rientrato nella stanza del ragazzo.

"Mi vuoi dire cosa ti sta succedendo Harry?" Domandò e anche se non avrebbe voluto il suo tono uscì più grave di quanto intendesse.

"Harry..." ci riprovò Liam, sta volta con un tono più gentile, come era suo solito comportarsi, perché non voleva spaventare Harry.

"Succede che sono un disastro" rispose, il corpo completamente teso e i pugni serrati e la testa piegata verso Liam.

Iniziò a toccare alla rinfusa e con furia dei tasti del pianoforte "un fottuto disastro" disse con un briciolo di angoscia nella voce.

Buon 11° anniversario Directioner ♡  molto probabilmente farò la fine del cellulare, giù dalla finestra *ride anche se sa che non dovrebbe*

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