VI CAPITOLO

Louis entrò all'interno di una sala enorme.

Era decorata da arazzi di ogni tipo e colore e le tende in seta color rosso permettevano di far entrare solo una velatura di quel bagliore che donava la luna.

Il posto era occupato da gente che ballava grazie ai musicisti o che beveva, vino, ma non solo.

Non era una delle solite feste che si tenevano a palazzo, era rumorosa e aveva tutta l'aria di essere una buona promessa della notte.

Decine di tavoli con sopra cibo a volontà erano allineati al muro, in modo da non dar fastidio agli invitati il cui unico scopo, giustamente, era quello di divertirsi ballando.

Ragazzi e ragazze erano vestiti dei loro migliori abiti con i loro bicchieri di whiskey e  calici di vino in mano, alcuni pronti a brindare e altri a bere.

E Louis proprio non riusciva a capire come fosse stato possibile organizzare quella festa proprio all'interno del castello, in una sala dove di solito regnava la raffinatezza ed eleganza.

Ma non era un problema, almeno...non fin quando non succedevano i guai.

"Louis" esclamò all'improvviso una voce alle sue spalle, e no avrebbero voluto non girarsi perché aveva già capito dalla voce di chi si trattasse. Ma lo fece comunque, in fianco a lui Liam che aveva entrambe le mani occupate da calici di vino.

"Salve" annunciò Louis stringendo la mano prima a Niall e poi a Liam

Liam lo guardò per un istante perplesso, prima di alzare le spalle.

Era pacato e fin troppo gentile, e sul serio Louis non capiva perché non gli andasse a genio. Lo guardò con inespressività prima di spostare lo sguardo verso Niall cui labbra avevano ricominciato a muoversi.

"Scusate ragazzi ma io mi butto" disse con enfasi.

Louis restò  lì fermo per una decina di secondi prima di seguirlo, perché era vero...non gli andava a genio ma la sua allegria era pur sempre contagiosa.

Prese subito in mano un bicchiere di whiskey e lo bavette in un solo sorso, passo poi a un altro e un altro ancora, fin quando non iniziò a sentirsi la testa leggera e le braccia desiderose di toccare il soffitto.

Guardò il centro della pista, era così invitante, e la musica sembrava suonare solo e unicamente per Louis.

"Spostatevi tutti" Urlò Louis spingendo le persone che gli deviavano il paesaggio.

Ma nessuno si preoccupò della sua maleducazione.

Ormai con la mente offuscata dall'alcol Louis iniziò a ballare con una ragazza, era fin troppo ubriaco per capire chi fosse ma forse...non lo era fin troppo per sentire le sue labbra posarsi sul suo collo, gli mise le mani tra i capelli e poi voltò lo sguardo verso un ragazzo, che forse per vergogna o forse per prudenza aveva introdotto (senza che nessuno se ne accorgesse) la  mano sotto la camicia di Louis.

Le sue mani vagavano indistintamente su entrambi i corpi, e la mente cercò di non soffermarsi sul fatto che quelle due persone non erano chi Louis avrebbe voluto lì in quel momento e per il resto della sua vita.

Tutta colpa del whiskey.

"Louis!" Lo richiamò una voce al quanto severa, che Louis sarebbe stato in grado di riconoscere tra mille.

Louis sorrise leggermente e si staccò con uno schiocco di labbra dal viso della ragazza per poi togliere dai suoi fianchi le mani del ragazzo, ma la ragazza non aspettò un secondo prima di prendere tra le sue mani le guance di Louis e ricominciare a baciarlo, mostrò così a Harry il suo sorriso da ubriaco.

Harry lo guardò con il sopracciglio alzato e le braccia incrociate davanti al petto, era furioso e Louis non ne capiva il motivo.

"Quanto hai bevuto?" Chiese infastidito, squadrando da testa a piedi la ragazza che ancora stava continuando a succhiare la pelle di Louis come una zanzara.

Il ragazzo invece se ne era andato, per fortuna.

"Forse non così tanto da chiederti se ti va di darci dentro sta notte" disse Louis arricciando il naso.

Harry lo guardò con indignazione "io me ne ritorno in camera" e lo disse silenziosamente, come se desiderasse non farsi sentire.

"Ritorna pure" disse Louis con noncuranza.

Harry continuò a camminare tra gli invitati per raggiungere l'uscita, avrebbe dato di tutto per strangolare quell' oca dai capelli castani e pure per strangolare Louis.

"Il nostro amato principe è quindi venuto a degnarci della sua presenza" sentì il ragazzo alle sue spalle.

Perché doveva essere sempre lì?.

"Jason..." annunciò Harry sospirando.

"Che accoglienza" disse il ragazzo dall'espressione perennemente falsa e i capelli rossi legati da un codino, chiuso da un nastro di raso.

"Si" rispose seccato semplicemente il riccio voltandosi, e proprio nell'istante in cui continuò a camminare il ragazzo gli pizzicò il sedere "dai puttana...non eri così quando ti scopavo contro il muro della tua camera" aggiunse poi in un Sussurro.

Harry socchiuse gli occhi infastidito da quel comportamento prima di girarsi verso il ragazzo sorridergli genuinamente, per poi essere ricambiato con un ghigno malizioso.

Gli afferrò poi l'orecchio per  portarlo fino alle sue labbra "Non. Osare. Chiamarmi. Così" disse scandendo bene ogni parola.

Il ragazzo imprecò a denti stretti, mentre Harry gli afferrava entrambi i polsi per portarglieli brutalmente dietro la schiena facendola così incurvare verso l'indietro "mi sono spiegato bene?" Chiese e vide Jason annuire, o almeno per quel quanto che ne era in grado in quel momento.
"Comunque il fatto che io non lo dica, non nasconde la tua natura" disse il ragazzo dai capelli rossi

Qualcuno si schiarì la voce alle spalle di Jason ed Harry non poté far a meno di sbuffare appena vide le mani dell' intruso toccare la spalla di Jason per farlo girare.

Perché doveva sempre venire Louis a salvarlo?

Harry vide il liscio sterrargli un pugno dritto in faccia facendo così cadere Jason al suolo "non osare mai più chiamarlo in quel modo" aggiunse poi, con il naso rosso e il dito indice puntato verso il ragazzo a terra.

Harry si avvicinò immediatamente a Louis e sembrava non apprezzare il gesto appena compiuto dal ragazzo.
"So badare a me stesso" annunciò freddo e Louis a quella affermazione sorrise.

"Lo so, ma volevo comunque proteggerti" disse ed Harry si ritrovò a  doverlo sorreggere con un braccio visto che barcollava ancora parecchio

"Vuoi proteggermi eppure mi ferisci" disse piano piano Harry.

Louis gli spostò delicatamente un riccio dietro l'orecchio "tranquillo, avrei rinunciato a una bella dose di sesso a tre per te" gli sussurrò all'orecchio prima di scoppiare in una risata maniacale.

Harry a quelle parole sorrise scuotendo la testa "quanto hai bevuto?"

"Abbastanza da fare questo" disse appoggiando le sue labbra su quelle del ragazzo, e non ci volle molto prima che il bacio potesse essere ricambiato dal riccio.

"Diventi sempre fin troppo dolce e logorroico quando sei ubriaco" disse Harry staccandosi dalle labbra di Louis con un sorriso.

Il quale Louis rispose con una risata da ubriaco.

"Io sono ubriaco" annuì con il capo prima di mettergli una mano sul petto "e sarebbe bello se lo fossi pure tu "aggiunse poi.

"Perché dici questo?" Chiese sorridendo Harry

"Non so..." disse arrotolando un boccolo sul suo dito indice "credo ci sia qualcosa di divertente nel te che mi succhi il cazzo in camera mia" continuò poi settando gli occhi.

Harry roteò gli occhi infastidito "come sei romantico" disse prima di afferrargli la mano "allora andiamo?" Chiese mentre lo trascinava verso camera sua.

C'era qualcosa nel corpo di Harry che Louis aveva sempre trovato estremamente artistico, come fosse stato scolpito da Afrodite in persona.

Louis gli baciò il collo, il petto e sentì il sapore della brezza del mare.

Face vagare le sue mani lungo i suoi fianchi soffici come petali di rosa senza mai staccare le labbra dal suo corpo puro e lucente come l'acqua cristallina.
Harry restò immobile appena sentì la mano di Louis afferrarglielo, i suoi gesti seppur inizialmente delicati si trasformarono della stessa velocità con cui finisce una bella giornata passata a divertirsi.

Buttò poi indietro il collo appoggiando la testa sul muro le pulsazione  reagivano al toccò di Louis e le labbra  tremavano pronunciando il suo nome.

Louis non si fermò, continuò fin quando non trovo il suo luogo del piacere e le sue dita seguivano ogni ansimo accelerato.

Guardò verso Harry, le sue palpebre chiuse erano dipinte dalla tenue luce della notte, le sue labbra erano piene e tremanti come un fiore tolto brutalmente dal suo terreno. Le sue labbra urlarono il nome di Louis prima di venire all'interno della sua mano sporcandola del suo seme.

"Non dovevo essere io a succhiarti il cazzo?" Disse mettendo in mostra le sue fossette.

"Forse" rispose Louis ricambiando al sorriso.

Si buttarono poi entrambi sotto le coperte del più grande cercando a vicenda i loro occhi e sospirando sotto i tocchi l'uno dell'altro.

Si addormentarono così, senza preoccuparsi di quello che sarebbe successo il giorno dopo.

Angolo autrice:
Ho deciso. Pubblicherò il lunedì e venerdì ,pace e amore a tutti. Spero che il capitolo via piaciuto

                       All the love

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