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Giuseppe era disperato,si aspettava di ritrovare anche Salvatore con Sascha per questo non vedeva l'ora che Sascha si svegliasse.
Almeno poteva ricevere notizie.
"Si è svegliato?"
entrò di nuovo nella stanza dove Stefano era seduto su una sedia ad ammirare il ragazzo steso sul letto.
"ancora no"Giuseppe annuì"è cosi bello?"
chiese Giuseppe avvicinandosi al ragazzo "non lo vedi?"
Giuseppe sorrise scompigliando i capelli al più piccolo.
"sei preoccupato?"
Stefano accarezzava dolcemente i capelli di Sascha
"è tutto tranquillo,va tutto bene ma Salvatore?"
Il più grande mise le mani sulla testa mostrando la sua disperazione
"sta bene,tranquillo,se la sa cavare"
Stefano si alzò per mettere una mano sulla spalla di Giuseppe ed incoraggiarlo.
"si di sicuro sta bene"
i due sentirono la voce di Sascha e sorrisero.
Stefano subito si avvicinò a lui.
"Sto bene"
al pronunciare di quelle parole Stefano anche se in quelle condizioni si sentì più felice.
"Sascha era con te?"
Il più grande si inginocchiò alla sua altezza per poterli parlare meglio"si ci eravamo divisi per trovare provviste,non lo vedo da dopo ciò che è successo"
disse Sascha raccontando ciò che vagamente ricordava
"ciò significa che non è lontano da dove Ste ti ha trovato"
i tre si guardarono e si alzarono
"dove l'hai trovato"
Erano già fuori dalla camera pronti per iniziare una ricerca
"in quella camera"
iniziarono a camminare
"aspettate prepariamoci momentaneamente"
Giuseppe prese delle bottigliette d'acqua dal suo zaino
"controllate che non siano scadute"
Giuseppe fece una smorfia,per far notare che ne aveva avute abbastanza con le scandenze.
"tutto regolare"
sussurrò Stefano
"allora muoviamoci"
bevettero l'acqua e si fiondarono nella camera iniziando a calcolare le direzioni.
Salvatore si sedette sul lettino reggendo la testa con le mani,stava perdendo le speranze e non c'era niente che potesse ridarglierle.
Riguardò la chiave che teneva strettamente in mano,era inutile.
Ritornava a guardare la stanza ma non trovava niente di diverso.
La rabbia lo accecava lentamente,cominciò a lanciare oggetti e a tirare calci finché non si fece male al piede e saltelló con l'altro.
La sua furia aumentò e prese il materasso del letto lanciandolo sopra, esso rimase così rivelando un tablet sotto il materasso.
Salvatore ridacchiò prendendolo in mano,osservò le indicazioni, sembrava controllare l'intero edificio.
Sopra notò un timer ma non capì a cosa serviva.
Cercò subito la porta della stanza in cui era ma era bloccata da un codice.
Ricordava di aver trovato un codice e si ricordò anche la scena di lui che si rigirava la chiave in mano.
Prese dalla tasca la chiave e la guardò, effettivamente sopra di essa c'era un codice.
'21045'
Salvatore inserì dentro questo codice e la porta si aprì decise di tenere lo stesso la chiave anche se riteneva che avesse già fatto ciò che doveva.
Mise le sue cose nello zaino e prima di uscire sorrise.
Ancora una volta ne uscì vittorioso.
Ma sarebbe stato cosi per sempre?
I ragazzi correvano per tutte le stanze controllavano velocemente e continuavano a cercare ma di Salvatore nessuna traccia, tutte le porte inizialmente erano chiuse,tranne una.
"Entro io"
Giuseppe mise una mano davanti agli altri due avanzando cautamente.
La camera era distrutta, delle medicine erano a terra e Stefano le recuperò mettendole nello zaino
"qualcuno è stato qui"
Sascha prese una bottiglia d'acqua vuota da terra
"Salvatore"
continuò sascha
"queste erano le nostre bottigliette"
la stanza era grigia e c'erano tre libri a terra avevano un dettaglio solo in comune.
Stefano si alzò dalla sedia per controllare se la chiave era ancora lì ma Salvatore era stato più veloce di loro.
Stefano si girò verso gli altri e fece cenno che non c'era più.
"e andato via"
sussurrò Giuseppe
"ci bastavano 5 minuti"
Sascha imprecò
"ho fame"
disse Stefano osservando il pavimento, Sascha e Giuseppe lo guardarono male
"ho solo detto che ho fame"
cercava di difendersi inutilmente.
"rimaniamo qui sta notte"
disse Giuseppe.
Sascha si alzò e chiuse la porta.
Giuseppe lo guardò interrogativo.
"ho la sensazione che non siamo soli,questo posto è pericoloso"
Giuseppe annuì perchè infondo anche l'angolo più remoto della terra era pericoloso.
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