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Quel giorno il primo a svegliarsi fu Scott.
Improvvisamente stava bene, ringraziava Giuseppe per essersi occupato di lui.
Si alzò sospirando, già gli sembrava l'inizio di una giornata lunga.
Dopo di lui seguì Sascha.
"Stai bene?"
Gli chiese poggiandogli una mano sulla spalla.
Scott annuì rivolgendogli un leggero sorriso.
Riteneva Sascha la persona più ragionevole e ben voluta del gruppo, il Corvino in fondo era molto intelligente, aveva solo da dimostrarlo e Scott si era già accorto delle sue capacità, in più guardando il resto del gruppo gli sembrava incredibile come, in così poco tempo, abbiano accettato lui e suo fratello.
Ora anche loro facevano parte di quel gruppo così unito, avevano imparato a volersi bene, tutti, uno per uno.
"Oggi è il compleanno di Salvatore"
Disse il Corvino mentre gli dava i biscotti con la cioccolata
"non gliela fai una sorpresa?" Continuò Sascha guardandolo.
Il Corvino quel giorno non sembrava molto tranquillo, si notava che c'era qualcosa che lo turbava e cercava di tenersi occupato.
"Grazie"
Sussurrò il biondo iniziando a mangiare la colazione preparata dall'amico
"non ho i materiali per farlo" Alzò lo sguardo come per capire se invece Sascha avesse qualche idea.
Sascha parve leggergli nella mente.
"Si ne ho una" Sussurrò sorridendo per la prima volta in quella giornata calda di settembre.
Si avviò verso una porta accanto al tavolo e i vari scaffali del raccolto, lì c'era una piccola stanzetta che loro usavano come magazzino, aprì la porta e accorgendosi che era tutto come l'ultima volta sorrise.
Intanto Scott aveva finito di mangiare, aveva posato tutto nel tavolo e si era risdraiato, le mani dietro la testa mentre osservava il soffitto, ma successivamente sentì delle voci fuori dalla stanza.
Lui e Cam avevano messo delle tapparelle in modo che non si potesse vedere da fuori a dentro nè il contrario, quindi chi stava parlando non sapeva che loro erano lì.
"Non possiamo ok? Basta è finita!"
Aveva detto uno in preda alla collera totale
"non credere che possa finire così chiaro? Non mi hai ancora ridato tutta la quota, ciò significa che si va avanti finchè decido io" Rispose l'altro senza un briciolo di umorismo
"ma oggi è il compleanno di uno di loro"
L'altro ragazzo cercò di riattaccare, non ne poteva più di quella situazione
"non mi interessa, a volte, per fare buoni affari bisogna sacrificare delle persone capisci?"
Disse l'uomo, aveva una voce possente, ciò significava che era già un uomo sulla quarantina e che probabilmente da come parla aveva già sacrificato delle vite per i suoi affari
"io no, non sono quel tipo di persona signor Williams" Sussurrò il ragazzo, si sentivano i suoi passo mentre si allontanava, lui era piuttosto giovane, si sentiva dal timbro della voce e dall'incertezza con cui parlava.
Nel mentre Sascha era tornato con il materiale necessario ed aveva ascoltato tutta la conversazione.
Era rimasto stupito, tant'è che dopo si pentì per non essersi alzato e averli fatti fuori in quel esatto momento ma era rimasto imbambolato ad ascoltare la loro conversazione, così come Scott e poco dopo si accorsero che li aveva ascoltati anche Stefano che si era svegliato nel bel mezzo del discorso.
"Ok... "
Sussurrò Stefano mettendosi seduto
"quindi per loro siamo un fottuto gioco?"
Urlò svegliando poi anche il resto dei ragazzi.
"Ho paura che ci stiano prendendo in giro"
Sussurrò il Corvino mettendosi le mani nella testa
"giocare con delle vite? Non credo proprio"
Rispose Scott di rimando con tono altrettanto preoccupato, cercava di dare speranza.
Giuseppe, Salvatore e Cam non avevano capito niente.
"Che succede?"
Chiese il maggiore stiracchiandosi.
I tre si guardarono come a chiedersi se dovevano parlarne o no, alla fine optarono per una via di mezzo, fu Scott a parlare.
"Ve lo raccontiamo dopo, vi siete svegliati adesso"
Disse indicando il tavolo per la colazione.
Sascha appena aveva visto Surry sveglio aveva nascosto le cose sotto il letto
"una festa capito?"
Sussurrò all'orecchio del biondo.
Quelle parole risvegliarono quell'incubo, lo sentiva vivo nella sua testa e aveva così tanta paura che si realizzasse.
"S-si capit-o"
Disse deglutendo.
Nessuno se ne accorse e lui fece finta di niente con un sorriso a 32 denti.
Per tutto il giorno nessuno aveva rivolto un 'buon compleanno' al più piccolo che pensò che se ne fossero dimenticati, così decise di lasciar perdere.
Si alzò tranquillo e segnò sul calendario il giorno precedente, forse per far notare agli altri che giorno era ma nessuno ci faceva caso.
In fondo non era così importante, forse.
Scott non l'aveva degnato di uno sguardo, era ancora troppo concentrato sul sogno.
Sascha aveva pensato ad una festa, e lui l'aveva sognata, e la fine lo tortura.
"Tutto ok?"
Gli chiese Stefano avvicinandosi e posando una mano sulla sua spalla.
Scott fece cadere a terra alcuni cereali prima di rispondere.
"Si si"
Gli disse semplicemente cercando di ripulire il disastro.
L'ultimo ad alzarsi fu Cam, lui non pensò a niente e a nessuno, prese il suo caffè e delle fette biscottate e si mise davanti al computer digitando sulla tastiera come se fosse un maniaco.
"Che facciamo oggi?"
Chiese Salvatore mentre continuava ad ingozzarsi di biscotti.
La domanda in realtà era rivolta a Giuseppe che da quando si era svegliato non aveva fatto altro che guardarsi intorno.
Egli sospirò, forse per una volta si era arreso.
Forse non aveva niente da dire.
E la cosa era grave, molto grave
"Ammazziamo il tempo"
Sussurrò schietto.
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