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"Stefano?"
Lo chiamò Scott dall'altra parte della stanza guardando per terra

"che c'è?"
Rispose l'amico

"ao"
disse subito dopo tenendosi la testa

"che hai fatto?"
il biondo si avvicinò preoccupato

"sono caduto dentro lo scatolone"
lo indicò

"scemo"
Scott scosse la testa ridendo.

"Forza su...torniamo a lavoro" sussurrò al castano tornando alla sua parte della stanza.

Stefano spostò una scrivania e ne controllò l'interno di tutte le scatole buttando il contenuto al centro della stanza e infine un grosso frigorifero, ma non c'era niente.
Il castano cominciava a pensare che forse dovevano scavare il punto segnato, come quando si devono trovare dei tesori nel mare.
Rise pensandoci e Scott con il suo fine udito lo sentì, dall'altra parte, lui invece aveva saccheggiato una cassaforte, suonato la chitarra e svuotato un intero armadio spostandolo per verificare che non ci fosse niente sotto ed infatti non c'era niente.

Da una parte lo rendeva tranquillo perchè poteva stare nella 'normalità' dall'altra invece era stufo di stare li dentro.

Si sedette per terra al centro della camera,era a forma quadrata e di colore grigio, perfino il pavimento

"niente?"
Chiese il castano

"niente"
rispose Scott che aveva iniziato a giocare con un sassolino trovato per terra

"male"
sussurrò Stefano sedendosi accanto a lui.

"Direi di prenderci del tempo per riposare allora"
propose il castano

"ricorda che gli altri dormono e se si accorgessero della nostra assenz-"
cominciò il biondo con un tono che prometteva un discorso parecchio lungo

"no, non noteranno nulla"

Stefano prese un cuscino che era a pochi metri da lui, lo abbracciò e cercò una posizione comoda per fare un pisolino, anche se in realtà di sonno ne aveva poco e non era affatto stanco.
I suoi pensieri erano continuamente torturati da quella L., Cos'era, un gioco in cui era già passato tanto tempo e quindi per affrettare le cose questa L aveva deciso di dargli un indizio? o forse era un presa in giro ben fatta?

più ci pensava e più credeva di star diventando matto.
Sarà questo l'effetto di stare in un edificio chiuso.
In ogni caso nonostante le mille posizioni non riusciva ad addormentarsi, fissava la porta... Come se volesse che quella figura gli si presentasse.

Scott invece riusciva a dormire ovunque e comunque, infatti stava dormendo seduto, appoggiato al muro, i suoi sogni erano pieni di regali;
regali per il suo matrimonio con Salvatore, lì c'era una ragazza che lui sembrava conoscere bene ma di qui non si ricordava, eppure si assomigliavano e aveva quella sensazione di conoscerla bene, quanto il palmo della sua mano.
Però non si accorsero del tempo trascorso nel loro pisolino, il castano dopo un paio d'ore riuscì a prendere sonno mentre Scott, beh, per lui ci sarebbe voluta una bomba a svegliarlo.

Così arrivarono le 6 del giorno dopo e il più grande, mattiniero com'era, stava facendo una colazione a base di frutta con ciò che avevano.
Aveva notato che i due non c'erano ma non ci aveva fatto caso, infatti la cosa non lo preoccupava, si era seduto davanti alla finestra dopo aver controllato che la loro casa fosse chiusa e protetta per bene; maniaco del controllo.
Osservava la città fuori mentre la lattina di aranciata raggiungeva le sue labbra curvate in un sorriso e nella mano destra aveva una pesca pronta ad essere divorata.
Era l'anziano del gruppo, ciò comportava una valanga di pensieri e poco tempo per attuarli.

Appena finita la colazione, prese dei fogli da una delle dispense e si sedette alla scrivania ricominciando a scarabocchiarli con vari progetti.
In realtà era una pianta ben fatta del palazzo, rappresentava ogni dettaglio, così che potesse scoprirne i confini ed una possibile uscita.

Appena poggiata la matita sul foglio un'altro si svegliò e carico di energia cominciò a cercare da mangiare fra le cose sul tavolo

"dobbiamo smaltire la frutta se no marcisce"
Disse all'unico sveglio, Salvatore, intento a divorare un'altra pesca.
Si avvicinò a Giuseppe e osservò il suo lavoro per tutto il tempo fino a che non finì di mangiare.
Era un ragazzo molto sveglio perciò faceva dei collegamenti rapidamente e a volte troppo azzardati.

"Hai mandato via Scott eh" sussurrò dopo quello strano silenzio.

Giuseppe sospirò e continuò a lavorare ignorandolo del tutto.

"Si può sapere che ti ha fatto di male?"
Chiese ancora, era determinato a fargli dire la verità o almeno quella che secondo lui lo era

"non ho la più pallida idea di dove sia Scott"
con calma il più grande si decise a rispondere.
Intanto dall'altro lato della camera il corvino si era svegliato e ascoltava la conversazione pronto per alzarsi, conoscendo le intenzioni di Salvatore

"bugiardo"
sputò acido scuotendo la testa

"ti da cosi fastidio essere rifiutato?"
Si avvicinò.

Aveva appena toccato un pulsante che non doveva assolutamente essere toccato.
Giuseppe si girò, lo guardò per pochi secondi e poi gli tirò un pugno in pieno viso, dopo averlo fatto ancora non lo riteneva sbagliato, quindi si ricompose e tornò al lavoro.

Sascha si alzò tenendo Salvatore da dietro prima che rispondesse a quel pugno.

"Io non mi abbasso a certi livelli Salvatore, dovresti saperlo"
disse Giuseppe.
Mise al suo posto la piantina e uscì dalla casa seguito da Cam.

"Devi darti una calmata amico" Sascha gli diede delle pacche sulla spalla

"devi capire che papà ha accettato la vostra relazione e non è il tipo che ucciderebbe per amore, andiamo davvero credi cosi poco in lui?"
Disse il corvino guardandolo negli occhi

"no hai ragione, Giuseppe è una persona ragionevole e di buona fede"
sussurrò Salvatore sedendosi sul suo letto

"forse è lui che è voluto andare a farsi un giro o chissà cosa" propose il corvino versandosi del latte

"si,certo... con Stefano no?" Rispose d'istinto il più piccolo

"con Stefano?"
Il corvino si girò guardandosi intorno

"strano"
sussurrò

"appunto"
disse deciso Salvatore per poi alzarsi e uscire dalla stanza.

I motori della moto facevano eco, quindi era partito a tutto gas e cioè arrabbiato con il mondo intero.
Almeno aveva capito che Giuseppe non c'entrava niente nella scomparsa del fidanzato.

Sascha era rimasto in casa a servirsi la colazione, tutti gli altri erano usciti, non si spiegava cosa avevano tutti quel giorno.

"Cazzo cazzo cazzo"
si alzò in piedi di fretta

"che c'è?"
Il biondo si stava ancora svegliando

"è tardissimo, muoviti"
gli disse il castano.

L'unica cosa che ancora non avevano controllato era una grata fissa al pavimento.
Sinceramente non sembrava nulla di importante, l'avevano ignorata tutto quel tempo, anche dopo che Scott si era alzato di mal umore e aveva ricominciato a controllare imprecando milioni e milioni di volte

"vieni qui"
sussurrò il castano.
Scott sbuffò e lo raggiunse

"cos'è?"
Chiese toccando la grata

"sembra una botola perchè?"
Chiese Scott confuso

"scemo e tu l'avevi già vista?" Stefano gli diede uno schiaffo sulla nuca

"si ma tanto non è niente"
rispose indifferente

"e poi era nella tua parte della camera"
era ovvio che cercava di evitare di prendersi le colpe

"sei un grandissimo deficente" Stefano ci mise sentimento nella frase prima di tirare su la botola con forza e aprirla, si scoprì un passaggio segreto con tanto di torcia e scala.

"Aspetta"
disse Scott al castano che stava già per scendere

"non abbiamo armi, non sappiamo cosa ci sia là sotto e sembra un buco nero"
propose tutti i contro per non scendere in quel momento.

Il castano chiuse la botola sbuffando

"cagasotto"
rise allontanandosi.

Il biondo si occupò di spostare una scatola sopra, prendendone una che secondo lui sarebbe stata utile a casa anche se non ne aveva neanche controllato l'interno.

Il castano molto più avanti, non si preoccupò minimamente di aiutarlo cosi Scott rimase indietro per tutto il viaggio di ritorno, sperando che Stefano si voltasse e gli dicesse che aveva intenzione di aiutarlo, ma cosi non fu.

Certo nessuno gli aveva detto di prendere lo scatolone.

Siamo tornati.

Non promettiamo che ci sarà un capitolo ogni domenica o giovedì perchè siamo molto impegnati ma cercheremo di pubblicare almeno una volta ogni 2 settimane😁💪

Sam, Las.

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