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Stefano era in un corridoio, era tutto buio, non si vedeva quasi niente, riusciva a mala pena a vedere dove metteva i piedi, era solo, non si ricordava come ci era arrivato lì, continuava ad andare avanti, sembrava non finire mai quel corridoio, stava camminando ormai da una decina di minuti abbondanti

All'improvviso le luci si accesero e illuminarono il corridoio che sembrava non avere una fine, ma ci fu un barlume di speranza per Stefano quando vide in lontananza una porta con la scritta 'uscita d'emergenza' iniziò a correre verso la porta, era ad un passo dall'uscita, riusciva a vedere un prato fuori dalla porta, ma all'improvviso un furgone stava andando ad altissima velocità verso di lui, riuscì a vedere una figura a quattro colori sul furgone, giallo, rosso, verde e blu, allora capì che era il loro furgone, il furgone dei Mates, che stava sfrecciando ad altissima velocità verso di lui, Stefano si girò e iniziò a correre più velocemente che poteva, sentiva il rumore del furgone dietro di lui, ma non poteva fermarsi o sarebbe stato investito

Si fermò quando ormai non aveva più forze in corpo, e il furgone dei Mates era ancora dietro di lui, si accesero gli abbaglianti, e il furgone accelerò fino a quando non raggiunse Stefano e lo investì

Stefano si svegliò iniziando a tossire molto forte, talmente forte che fece svegliare sascha, che era nel letto insieme a lui
Il castano si guardò attorno assicurandosi che sta volta non era più un sogno, ma era la realtà

"Stai bene?"

Disse Sascha guardando Stefano, che intanto aveva finito di tossire

"Sto bene"

Tossì di nuovo e poi si sdraiò nel letto, sascha lo abbracciò e gli diede un bacio in fronte

"Non stai bene"

Il castano poggiò la sua testa nel petto di sascha e sospirò rumorosamente

"Si, sto bene"

Chiuse gli occhi e cercò di rilassarsi, ma la sensazione che da un momento o l'altro possa arrivare il furgone o che questo sia un altro sogno non lo faceva dormire, si girò e guardò il Corvino, il quale stava giocando con i capelli castani di Stefano

"Scusami se ti ho svegliato"

Stefano guardava il viso di sascha, ammirando tutta la sua bellezza

"Non è successo niente Stefanino, prima o poi mi sarei svegliato comunque"

Sascha accarezzò con una mano la guancia di Stefano, il quale al suo tocco chiuse gli occhi e si godette il momento

"Ti senti meglio adesso?"

Il corvino gli diede un bacio a stampo, per poi continuare a giocare con i capelli del castano

"Ho mal di pancia"

Disse Stefano facendo una scorreggia, subito dopo ridacchiò e il Corvino si tappò il naso con le dita

"Oddio che puzza"

Disse Stefano alzandosi e sventolando la mano cercando di far andare via il cattivo odore che si stava diffondendo in tutta la stanza

"Che sta succedendo qui?"

Giuseppe entrò nella stanza e appena sentì il brutto odore si tappò il naso

"Fate schifo"

I due si misero a ridere e Giuseppe alzò gli occhi al cielo

"Venite di là che ci siamo tutti"

Giuseppe uscì dalla stanza lasciando la porta aperta, Sascha si alzò e si stiracchiò, poi insieme uscirono dalla stanza e raggiunsero gli altri

"Ce l'avete fatta finalmente piccioncini"

Disse sal che era seduto per terra mentre mangiava uno smarties, sascha e Stefano si guardarono per un secondo negli occhi e poi si sedettero per terra vicino alla porta

"Allora, oggi non abbiamo tempo da perdere, ste e sascha vanno a prendere dell'altra acqua, Scott, Cam vanno ad analizzare i campioncini di sangue, mentre io vado a cercare del cibo"

Giuseppe disse tutte le mansioni che dovevano svolgere tutti, ma si dimenticò di Salvatore il quale lo guardò storto

"Io che faccio?"

Salvatore si alzò e buttò il pacchetto ormai vuoto di smarties nel cestino

"Vai con Scott e Cam"

Disse freddo ed uscì dalla stanza, alla ricerca di altre macchinette o qualsiasi altra cosa dove ci fosse del cibo.
Scott e Cam si alzarono e raggiunsero Salvatore, e tutti assieme uscirono dalla stanza intenzionati a raggiungere il laboratorio

"Che cosa devi analizzare nei campioni?"

Disse Salvatore mentre stavano camminando

"Voglio assicurarmi che siano dei veri campioni di ognuno di noi, però per fare questo mi serve un po' del sangue di tutti noi"

Scott aprì la porta del laboratorio e si diressero nel tavolo al centro della stanza, dove c'erano dei microscopi

"Chi vuole iniziare?"

Disse Cam prendendo i campioncini di sangue degli altri due

"Non io"

Disse Salvatore alzando le mani al cielo

"Va bene inizio io"

Scott andò davanti al proprio gemello, il quale prese una fialetta e un coltello

"Fatti un piccolo taglio nella mano e riempi un quarto della fiala"

Disse Cam freddo prendendo un mini contenitore di vetro dove versò qualche goccia del sangue del gemello, il quale si fece un piccolo, e riempì la fialetta come aveva detto precedentemente Cam

Salvatore diede a Scott un cerotto per fermare il flusso di sangue che stava continuando ad uscire dal taglio che aveva fatto, Scott lo prese e lo mise in modo da coprire la ferita, e dopo diede la fiala a Cam, che lo mise in un contenitore di plastica vicino al microscopio

Analizzò le molecole e le cellule del campioncino che avevano trovato Scott e Salvatore il giorno prima, prese uno strofinaccio e pulì attentamente il contenitore di vetro e ci mise un po' del sangue del fratello e lo analizzò, e subito la sua teoria si confermò, i due campioni di sangue combaciavano

"Il tuo sangue nel campioncino è veramente tuo"

Disse pulendo di nuovo il mini recipiente di vetro e mettendoci un po' del sangue di Salvatore

"Ora mi serve il tuo sangue"

Disse Cam porgendo a Salvatore un'altra fialetta

Scott diede il coltello a Salvatore, il quale guardò negli occhi Scott e poi gli diede un bacio a stampo

Si fece un piccolo taglietto e riempì per un quarto la fialetta che diede a Cam, analizzò il campioncino col sangue di Salvatore e quello che si è tolto, e anche questi sono uguali

"Anche questi combaciano"

Disse prendendo un'altra fialetta e il coltello e si fece un taglio nel palmo della mano prendendo un po' del suo sangue e facendo le stesse analisi, e anche questi erano uguali, chissà chi aveva il sangue di ognuno di loro sei, ma a cosa potrebbe servire il loro sangue a questa persona? Un mistero

Stefano e Sascha stavano camminando per i corridoi, si tenevano per mano, e ogni tanto si guardavano per pochi secondi e poi continuavano a camminare, erano diretti alle scale antincendio, che non erano tanto distanti da dov'erano adesso, gli mancavano un paio di corridoi

Sascha mentre camminava glisi slacciarono le scarpe, e per poco non cadde per terra calpestandoli

"Mi devo allacciare la scarpa"

Sascha si chinò ad allacciarsi le scarpe, mentre Stefano guardava il corridoio fino a quando non vide qualcuno dentro ad una camera, e si spaventò

"Sa c'è qualcuno in quella stanza"

Disse quasi sussurrando Stefano e si irrigidì per la paura, Sascha si alzò e guardò la stanza detta da Stefano, ma non vedeva nessuno.

"Non c'è nessuno ste"

Disse avvicinandosi a quella stanza ed aprendo la porta, Stefano aveva chiuso gli occhi d'istinto a causa della paura, poi piano piano li riaprì e rimasi incredulo da quello che vide, la stanza era vuota, non c'era niente di niente, solo quattro pareti bianche

"Te l'ho detto che non c'era niente"

Disse Sascha prendendo la mano di Stefano, il quale era rimasto ancora un po' rigido per la paura provata poco fa vedendo quella persona, che era riuscita a scappare prima che Sascha riuscì a vederla.

Sascha strinse anche l'altra mano di Stefano e lo guardò negli occhi

"Rilassati"

Disse per poi baciarlo, all'inizio rimase fermo, e dopo poco ricambiò rilassandosi

"Andiamo adesso"

Disse Stefano staccandosi dal Corvino ed iniziando a camminare per l'ultimo corridoio per arrivare alle scale antincendio, ci salirono e si ritrovarono di nuovo nel tetto

Stefano si mise a guardare il panorama, era tutto deserto, ed era molto strano perché non ci sono molte città che sono state abbandonate, soprattutto con dei grattacieli, e Stefano non sapeva spiegarselo, ma aveva ipotazzato un qualcosa di talmente assurdo che la scartò quasi subito come idea

Aveva pensato che ci fosse stata una catastrofe, e che il posto dov'erano era diventato disabitato, e pochi edifici erano rimasti ancora in piedi, poteva essere credibile, ma chi li aveva portati lì? Se era diventata disabitata la zona era abbastanza improbabile che qualcuno li avesse portati lì, e quindi scartò l'idea

"Ehy ste"

Disse Sascha poggiandogli una mano nella spalla

"Stai bene?"

Stefano si girò e guardò negli occhi Sascha, e lo abbracciò, Sascha lo strinse a se e gli baciò la fronte

"Sono solo stanco"

Disse Stefano poggiando la sua testa nel suo petto

"Sediamoci per un po' allora"

Sciolsero l'abbraccio e andarono vicino alla fontana, Stefano si sedette vicino alla fontana mentre sascha riempì le bottiglie d'acqua, e successivamente si sedette di fianco a Stefano

"Ti amo"

Disse Stefano poggiando la sua testa nella spalla di Sascha

"Ti amo anche io Stefanino"

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