The deduction of love

Mrs. Hudson lo aveva supplicato, aveva pianto, lo aveva supplicato di nuovo, lo aveva minacciato, lo aveva supplicato piangendo e poi lo aveva minacciato di nuovo.
A quel punto John, seppur contrariato si era deciso ad andare a controllare.

<<È completamente pazzo>>mormorò la Hudson appena aprí la porta. <<Mi ha quasi sparato.>>
John guardó verso il piano di sopra, il rumore degli spari era inconfondibile.
Salí le scale e si appostò cautamente vicino alla porta socchiusa. Sherlock era in piedi sul bracciolo della poltrona, la pistola stretta in mano.
Improvvisamente, tre proiettili volarono uno dopo l'altro contro la porta, mancando John per un pelo.
A quel punto lui si decise a spalancarla, nonostante Sherlock gli stesse puntando contro la pistola in modo decisamente poco amichevole.

<<Sappi che sono venuto solo perché me lo ha chiesto mrs. Hudson>>lo avvisò. <<Metti giù quella dannata pistola!>>
Sherlock posò la pistola e saltò giù dalla sedia.
Colse lo sguardò di John sul braccio e lo precedette : <<ho preso una sola dose.>>
John continuava a scrutarlo, palesemente adirato ma anche...Sherlock non ne era sicuro, timoroso?

<<Sei venuto a fare un'altra deduzione sull'amore?>>domandò.
Il tono era acido, quasi di disprezzo.
John fece per andarsene, poi ci ripensò.

<<Sei un idiota, Sherlock Holmes>>lo aggredí.
Il detective si girò di scatto, bruciandolo col suo sguardo cristallino.
<<Che ti aspettavi? Cosa volevi, John? Che ti dicessi che sono follemente innamorato di te e ti baciassi e ti portassi a cena?>>

<<Forse sí, ma come al solito, da te non ci si può mai aspettare nulla.>>
Sherlock emise un urlo esasperato. <<Non posso permettere>>gridò <<che una cosa stupida come l'amore interferisca con il mio lavoro.>>

<<Quindi avevo ragione!>>si illuminò John, decidendosi finalmente ad avvicinarsi. <<Sei innamorato di me...e lo sai! Pensavo che non te ne fossi accorto, non ti accorgi mai di queste cose, invece sí! Ecco cosa volevi capire, "il caso inspiegabile", "le emozioni"...È davvero stupido da parte tua, Sherlock>>Nonostante la situazione, John non potè trattenere un sorriso. Non era cosa da tutti i giorni poter definire stupido Sherlock Holmes.
<<Se sei innamorato di me, e non ha interferito con il tuo lavoro fino a ora, perché le cose dovrebbero cambiare?>>
Sherlock parve rifletterci per quella che a John parve un'eternità. Poi annuí impercettibilmente. <<Non lo dirò ad alta voce>>mise in chiaro.
John, a sua volta, fece un cenno col capo. Mossero un passo avanti, così da ritrovarsi uno di fronte all'altro.
John si schiarí la voce e poi, timidamente, tentó di baciarlo.

<<Ah!>>si lamentò, quando Sherlock colpí la sua fronte con la propria. <<Ma hai mai baciato qualcuno?>>domandó massaggiandosi la fronte.
Il detective mise su un'espressione decisamente offesa. <<Una volta ho baciato Janine davanti a te. E lavorando mi è capitato di baciare uno...no, due uomini.>>

<<Mi ero scordato di Janine! È stato davvero shockante scoprire che ti riduci a fare sesso pur di risolvere un caso.>>

<<Non abbiamo fatto niente>>chiarí Sherlock, facendo vagare lo sguardo sulle pareti.
John scoppiò a ridere.

<<Che c'è?>>

<<È divertente, sembra che ti spaventi ogni volta che senti la parola sesso>>ridacchiò. <<Potresti addirittura arrossire. Stai arrossendo, Sherlock?>>

<<Piantala>>mugugnò, chinandosi verso di lui per baciarlo di nuovo.

<<Meglio?>>
John annuí, sorridendo.

<<Bene, sappi che la cena la paghi tu>>concluse il detective, afferrando il cappotto e precedendolo fuori.

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