9. Sarà gelosia?

Maya

Quella mattina, avevo appurato che settembre era sul serio arrivato. Il tempo era uggioso e il caldo estivo aveva dato spazio alla frescura autunnale. La mattina era sempre un disagio andare a scuola: tra Amy che urlava e Jace che cercava disperatamente i suoi appunti, c'ero io che mi chiedevo per quale motivo non fossi nata in un'altra famiglia. Per non parlare del viaggio in macchina, quello era tremendo. Amy urlava tutto il tempo che voleva sedere davanti, al posto mio, mia madre che cercava disperatamente di capire cosa volesse dirle la sua collega al telefono e io che pregavo tutti i santi di arrivare presto. Non appena la macchina sostò davanti alla Red Hills, sfrecciai via come se mi sentissi libera da ogni peso, salutando mia madre con una fretta allucinante. Dovevo ammettere di essere abbastanza stanca, per via della festa alla quale la sera prima ero stata invitata. Era meglio che rimanessi a casa, comunque. Con Justin andava una merda, come potevate intuire. Gli avevo scritto un bel messaggio chilometrico, spiegandogli che non era questo il modo per troncare un rapporto, qualsiasi esso fosse. Il fatto che la cosa non fosse ufficializzata, non gli permetteva di certo la libertà assoluta. Non era questione di gelosia, ma di rispetto. Dal canto mio, non volevo vederlo per un po', magari fin quando non si sarebbe reso conto di quanto schifo avesse fatto quella sera.

Comunque, di studenti assonnati ne era pieno il cortile. Il primo che scorsi era sicuramente Alex, per niente rilassato, che cercava di tenere gli occhi aperti mentre si stringeva nella sua giacca da football. Andai spedita verso di lui, reggendomi la cinghia sinistra dello zaino, per poi attirare la sua attenzione con un schiocco di dita niente male. Il ragazzo sobbalzò, sbattendo gli occhi scuri e sbadigliando intensamente, senza mettere la mano davanti alla bocca.

«Buongiorno, dove sono tutti? E per tutti intendo il tuo gruppo e il mio.» specificai, dandogli un bacio in guancia e accendendo la mia sigaretta mattutina. I miei non sapevano che fumavo, altrimenti sarei stata sicuramente morta.

«E io che ne so? Sono solo consapevole del fatto che oggi avremo cinque ore di allenamento, una partita a breve e io non ho voglia di fare niente.» replicò infastidito. Ridacchiai, pizzicandogli la guancia.

«Siamo di buon umore, quindi.» risposi ironica, passandogli una sigaretta spenta. «Prendi, ti farà bene.» dissi ridendo.

«Non è cattivo umore. È solo il fatto che mi sono rotto le palle e siamo ancora a inizio anno.» borbottò, allungando la mano per avere l'accendino. «Inoltre, Jamie e Jason non rispondono alle mie telefonate, ciò significa che stanno ancora dormendo e che io sarò da solo tutto il giorno.» sbuffò.

Alzai un sopracciglio, facendo spallucce. «Beh, se vuoi ci siamo noi. O io, insomma. Visto che non ho la più pallida idea di dove siano finiti gli altri due.» mormorai guardandomi intorno.

«Scusa eh, ma ieri sera erano molto felici. Cioè, nel senso ubriachi marci non felici. Non mi stupirei se non venissero.» ridacchiò, facendomi l'occhiolino.

Annuii, ridendo. «Sono assolutamente d'accordo. Mal che vada, ci facciamo compagnia a vicenda.» replicai allegra. Sentii delle braccia circondarmi la vita e delle labbra morbide che si posarono sulla mia guancia sinistra.

«Buongiorno, piccola Maya.» era Jamie, e mi stava abbracciando da dietro. Alex lo stava guardando stupito, mentre Jason mi diede un bacio nell'altra guancia, accendendo una sigaretta.

«'Giorno, Jam.» sorrisi, mentre lui mi fece dondolare, abbracciandomi ancora da dietro.

«Stamattina da sola?» domandò Jason curioso, appoggiandosi alla parete.

Annuii, mordicchiando il labbro. «Temo di sì. Hailey e Archie sono ancora in coma.» sbuffai, appoggiando le mani su quelle di Jamie, che erano sul mio stomaco.

«Spero non etilico.» commentò Alex ridendo e spegnendo la sigaretta sul pavimento, con un piede.

«Quindi cosa farai tutto il giorno?» domandò Jason, accigliandosi.

«Starà con noi, ovvio. Mica possiamo lasciarla con quelle capre dei nostri compagni.» commentò Jamie, ridendo.

Jason fece spallucce, ridacchiando. «Oh, beh! Benvenuta nel club dei badboys. Per oggi godrai di una popolarità non richiesta e dell'invidia delle giovani donzelle che non calcoleremo mai.» scoppiò a ridere.

«Quanto sei stupido?» commentò Alex, scuotendo la testa.

«Tanto quanto lo siamo io e te. Ecco perché siamo un trio perfetto.» ammise Jamie ridacchiando, per poi baciarmi di nuovo la guancia. «Entriamo?» chiese.

Annuimmo tutti e tre, così il ragazzo si staccò da me e mi circondò il collo con il suo braccio. Percorremmo il cortile così, sotto lo sguardo inquisitorio di ogni ragazza presente, e quello leggermente infuriato di Caroline. Onestamente, non avevo idea di cosa diamine gli fosse successo quella mattina, ma meglio non farsi domande. Dopotutto, con Jamie Reyes era difficile trovare delle risposte soddisfacenti. Camminai verso il mio armadietto, prendendo il materiale di storia, mentre Jamie, Alex e Jason si appoggiarono alla parete e parlottarono tra di loro.

«Maya! Perché prendi il materiale?» mi chiese Kevin, con voce allegra.

Aggrottai la fronte. «Ehm... perché devo andare in classe?» chiesi incerta.

Scoppiò a ridere. «Ma quale classe! Andiamo in Aula Magna, il preside deve deliziarci con i suoi discorsi, sperando che durino almeno fino alla mensa.» disse divertito.

Jamie alzò un sopracciglio, schiarendosi la voce. «Tu come fai a saperlo?» chiese curioso.

«Perché il preside è mio padre? dai, muovetevi prima che non troverete più posti.» disse andando via. Jason ruotò gli occhi, mentre Alex si accigliò.

«Quindi, se dura fino alla mensa, avremo due ore di allenamento e non faremo un cazzo tutto il giorno. Figo!» esclamò contento.

«Tu sai cosa significa cinque ore di discorso? Ne hai la più pallida idea?» sbottò Jason spalancando gli occhi.

Sospirai, richiudendo l'armadietto. «Significa suicidio, ecco. Muoviamoci, su.» sussurrai, cominciando a camminare. Jamie si mise al mio fianco, prendendomi a braccetto.

«Buona fortuna a noi, quindi.» sbuffò, annoiato. Prendemmo posto nelle ultime sedie, notando che l'aula era già piena di studenti che sussurravano cose ai loro vicini di posto. Mi sedetti al centro, Jamie si mise al mio fianco e Alex dall'altro lato, mentre Jason si posizionò accanto all'amico. Quando il preside salì sul palco, tutte le voci si spensero e ogni singolo alunno rivolse il loro sguardo verso l'uomo, che si stava già schiarendo la voce pronto per parlare. Non aveva nemmeno cominciato, ma già Alex era crollato con la testa sulla mia spalla, il che era molto strano. Come era possibile che si addormentasse così facilmente? Cercai di seguire le parole del preside, che ci illustrava l'importanza del cyberbullismo e di come dovevamo essere forti per affrontarlo. Rivolsi uno sguardo verso Jamie, che ricambiò con un sorriso debole e prese la mia mano, giocherellando con le dita. Ed era stato proprio quel contatto, a farmi venire una scarica elettrica assurda e molto strana che mi percorse tutta la schiena. Mi schiarii la voce e cercai di concentrarmi sul preside, mentre Jason stava smanettando sul suo IPhone totalmente ignaro e disinteressato al suo discorso. Mordicchiai il labbro, notando che l'uomo richiedeva l'intervento di qualche alunno, così coraggioso da raccontare la sua esperienza al pubblico. Era davvero un argomento interessante, peccato che la mano di Jamie che giocava con la mia, riusciva completamente a distrarmi dal resto.

Dopo il lunghissimo discorso fatto dal preside, ogni studente si accinse a tornare nelle proprie aule, con il volto stanco e l'espressione annoiata. Alex aveva fatto una dormita niente male, infatti era il più energico tra noi e si stava chiedendo di cosa avesse parlato il nostro direttore per tutto quel tempo. Io stavo camminando accanto a Jason, che si reggeva al mio braccio e si lasciava completamente trascinare da me, essendo troppo pigro per camminare da solo. Ci fermammo davanti all'aula di musica, quella dove tecnicamente io avrei dovuto entrare. Jamie sospirò, mordicchiandosi il labbro e rivolgendomi uno sguardo veloce.

«Ci vediamo dopo. Abbiamo allenamento.» sussurrò, stiracchiandosi.

Annuii, sbadigliando leggermente. «D'accordo, a dopo.» mormorai, tenendo stretta i miei libri tra le braccia.

Mi guardò curioso, alzando un sopracciglio. «Come torni a casa?» mi chiese, grattandosi il capo.

Feci spallucce. «Uhm... credo che venga a prendermi mia madre.» dissi controllando il telefono per verificare se avessi messaggi da parte sua. «E invece no, vado a piedi.» ridacchiai, rimettendo il telefono in tasca.

Annuì, sorridendo. «Ti do uno strappo io, ci vediamo all'uscita.» mormorò facendo l'occhiolino.

Lo guardai incerta, lanciando uno sguardo ai suoi amici che in tutta risposta fecero spallucce. Bene, incoraggiante sapere che loro ne sapessero quanto me. «Ooookay. A dopo.» dissi stranita, entrando in classe. Presi posto vicino alla finestra, appoggiando la testa al banco e cercando di rimanere sveglia. Melanie fece il suo ingresso trionfante, ondeggiando i capelli scuri e sedendosi nel banco di fianco al mio.

«Maya carissima! Hai saputo di Jamie e Caroline?» disse allegra, guardandosi le unghie smaltate di rosso.

Scossi la testa, osservandola senza alzarla dal banco bianco. «No, che è successo?» chiesi curiosa, lasciando penzolare le mani.

Lei sorrise raggiante, avvicinandosi di più parlare a bassa voce. «Pare che dopo aver fatto sesso alla festa, Jamie le abbia scritto chiedendole di fidanzarsi! È nata una nuova coppia, che cosa emozionante!» esclamò, battendo le mani.

Alzai il capo dal banco, irrigidendomi di colpo. «Oh, figo.» dissi senza alcuna emozione, sentendo per qualche strano motivo la rabbia dentro di me crescere a dismisura. Era ovvio, che si fossero fidanzati. Facevano così dal primo anno. Mi chiesi perché comportarsi in modo carino con me, davanti a lei oltretutto. Non aveva alcun senso.

«Non sono carinissimi?» disse entusiasta, mostrandomi una foto di loro due in palestra, che sorridevano davanti all'obbiettivo.

Annuii. «Molto.» dissi fredda, sorridendo falsamente. Fanculo, Jamie. Mi innervosiva il fatto che tu stessi schifosamente bene con lei.

Le seguenti due ore, passarono alla velocità della luce. Presi le mie cose ed uscì dalla classe, notando Alex correre verso di me, saltandomi letteralmente addosso. «Siamo libeeeeeri!» esclamò.

Risi, cercando di non perdere l'equilibrio. «Attento che troppa libertà potrebbe renderti folle.» dissi ironica, sorridendo a Jason che, al contrario dell'amico, avanzava verso di me con molta calma.

«Jamie?» chiese, sfilandomi senza troppi complimenti una sigaretta dal pacchetto.

Feci spallucce. «Non lo so, Jason. Perché me lo chiedi, non era con voi?» chiesi confusa.

Annuì. «Sì, ma ci ha lasciati un attimo perché l'aveva chiamato Car, credevo avesse già finito.» sussurrò, grattandosi il capo. Feci una smorfia e non risposi, puntando la mia attenzione sul cellulare.

«Ma ciao, amici miei! Sono stanco morto, proprio morto. Voglio tornare a casa adesso. Tu torni con il padre di Alex?» disse Jamie sbucando a caso, guardando Jason che annuiva. «Perfetto, un giro in meno! Maya, piccola e coraggiosa Maya... sei pronta per volare via da questa merda?» esclamò allegro.

Alzai un sopracciglio. «Piccola e coraggiosa?» ridacchiai, scuotendo la testa.

«Piccola e potente, amico. Non coraggiosa. Le donne più sono piccole più creano caos.» commentò Jason, ottenendo l'approvazione di Alex che annuiva freneticamente.

«Lo scrigno di Pandora può solo accompagnare, quindi. Ma in sostanza, andiamo o no? Dai che ho fameee!» urlò, tirandomi per mano. Agitai una mano verso i due ragazzi, cercando di mollare la presa di Jamie.

«Jam, non correre! Mi fai cadereeee!» urlai allarmata, fermandomi con il fiatone davanti alla sua auto rigorosamente nera opaca. Scoppiò a ridere, aprendomi la portiera.

«Sua maestà.» disse ironico, facendo un gesto teatrale molto divertente.

Scossi la testa e presi posto in auto, chiudendo lo sportello e mettendomi comoda. Salì anche lui, infilando le chiavi. «Allora, dove abiti?» chiese divertito.

Alzai un sopracciglio. «Fai sul serio?» chiesi confusa.

Scoppiò a ridere, mettendo in moto. «Ho usato una cosa che viene comunemente chiamata ironia. La conosci?» disse prendendomi in giro, camminando per le strade affollate di Red Hills a causa degli studenti. Rimasi in silenzio, ondeggiando la testa a ritmo di musica e osservando la strada con aria assorta. Ero indecisa se chiedergli di Caroline, ma in fondo era una cosa comune tra amici, giusto? Non appena sostò davanti casa mia, mi voltai e lo guardai con un sorriso enorme, congiungendo le mani.

«Allooora. C'è qualcosa che devi dirmi?» dissi curiosa, guardandolo con espressione beffarda.

Mi guardò pensieroso, passandosi un dito sul mento. «Mh... sì, ecco! Ho faaaaame.» si lamentò, scoppiando a ridere.

Aggrottai la fronte. «Niente sulla tua nuova fidanzata?» domandai delusa.

Annuì. «Ah, sì! No, cosa?» chiese confuso. «Quale nuova ragazza?» aggiunse perplesso.

Mi grattai il capo. «Caroline. Melanie mi ha detto che vi siete messi insieme, dopo il vostro incontro scottante di ieri sera.» dissi ammiccante.

Scoppiò in una fragorosa risata, asciugandosi perfino le lacrime. «Questa è bella! Ma quando mai! Niente ragazze per Jamie Reyes, nono. Quella lì, Melanie... ha il cervello fuso peggio del formaggio. Non darle retta.» confessò scuotendo la testa.

Lo guardai ancora più confusa. «Ma... mi ha fatto vedere una vostra foto in palestra...» borbottai grattandomi il capo.

«Sì, fatta l'anno scorso! Ma ti pare?» disse fra una risata e l'altra.

Scoppiai a ridere, annuendo. «Aaaaah! Beh, scusa per il malinteso, ti lascio andare così vai a mangiare. A domani! A che ora passi a prendermi?» chiesi, aprendo la portiera.

Si passò una mano tra i capelli, scombinandoli e cercando di ritornare serio. Dio, che visione spettacolare. «Alle nove e trenta, baby.» mi fece l'occhiolino.

Gli diedi un bacio in guancia e scesi, andando verso casa. Non sapevo perché, ma il pensiero di Jamie single mi rese stranamente felice.

- Spazio Autrice!

Qualcosa bolla in pentola, eh? E niente, sono tornata con due aggiornamenti settimanali! Giuro che stavolta non faccio più cambi. Allora, pare che Maya cominci a provare qualcosa. Nel prossimo capitolo, ci concentreremo sulla loro uscita e sulle origini di Jamie! Conosceremo un po' da vicino al sua famiglia. Chissà che tipi sono... A venerdì! ❤️

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