3. Un biglietto per me... o forse no
Maya
«Può essere così pallosa biologia?» chiese Hailey a bassa voce. La mia migliore amica
Ha sempre odiato le materie di questo tipo. Mi chiedo perché le avesse inserite al suo corso di studi, se alla fine non le seguiva con passione.
Ridacchiai, facendo spallucce. «Ogni materia è pallosa se la guardiamo dal tuo punto di vista.» sussurrai, lanciando occhiate torve ad Archie che stava preparando le sue solite palline di carta da lanciare alla prof.
«Ehi, non guardarmi così! Devo iniziare l'anno come i gemelli Weasley.» si giustificò, alzando le mani.
Scossi la testa, appoggiandola poi sul banco. «Demente...» borbottai.
Kevin dietro di lui, cominciò a sghignazzare, per poi guardarmi un secondo. «Come hai passato le vacanze?» bisbigliò. Kevin Morrison, un ragazzo simpatico ma casinista quanto i giocatori di football. Infatti, come potete immaginare, faceva parte di quella squadra.
«Ti sembra il momento di chiederlo? Ne parliamo a fine lezione.» sussurrai contrariata, guardando la professoressa.
«Odio biologia.» ripeté Hailey, scocciata.
Mi voltai verso di lei, intimandola a stare zitta, mentre la porta si aprì di scatto. Caroline Peters, stava facendo il suo ingresso decisamente scombinata e con il rossetto sbavato da morire. Bionda, alta, fisico perfetto e slanciato e portamento tipico da cheerleader. «Mi scusi il ritardo, signora Jones. C'è stato un po' di traffico per le strade.» disse imbarazzata.
Archie scoppiò a ridere, incrociando le braccia. «Perché temo che il tuo traffico porti il nome di Jamie Reyes?» chiese ad alta voce, beccandosi una brutta occhiata da parte della ragazza e qualche risolino da parte dei ragazzi.
«Non è carino, Archie...» borbottai contrariata.
Lei mi lanciò uno sguardo dolce, per poi puntarne uno furioso verso il ragazzo. «Dovresti parlare di meno e pensare di più, Moon.» replicò seria, prendendo posto.
La professoressa sbuffò, accigliandosi notevolmente. «Spero che non ci siano più interruzioni durante la mia spiegazione. E si metta composta, signorina Clifford.» dichiarò severa, guardando Hailey.
La mia amica sbuffò, incrociando le braccia e assumendo una posizione rigida. «Non solo la sua materia è noiosa, devo pure mettermi composta.» borbottò seria.
Trattenni una risata, lanciando uno sguardo a Caroline e storcendo le labbra. Un'altra vittima di Jamie Reyes. Anche se lei non mi stava particolarmente simpatica, un po' mi dispiaceva. Lui era un bel ragazzo, ma non poteva fare lo stronzo a vita. Speravo che riuscisse a trovare qualcuno capace di farlo innamorare davvero, così che avrebbe capito cosa significasse soffrire un po' per amore.
«Maya, mi presti una penna?» ecco Philip Grayson, il ragazzo che dimenticava anche dove abitava. Veniva a scuola sempre con qualcosa che aveva dimenticato a casa e si affidava a me sapendo che ero attrezzatissima. Tirai fuori una penna dall'astuccio, passandogliela e sorridendo appena. «Tienila, è tua.» dissi a bassa voce, mentre la prof si schiarì la voce.
«Il processo per passare le informazioni dal gene alla proteina, si basa su un codice a triplette...» disse alzando la voce, probabilmente per attirare la nostra attenzione. «E se voi non avete così voglia di starmi a sentire, io mi siedo, leggo il giornale e alla prossima interrogazione fate tutto da soli.» continuò seria, indugiando lo sguardo su di me.
Sorrisi imbarazzata, schiarendomi la voce. «Mi scusi, Phil mi aveva chiesto una penna per prendere appunti e io mi sono distratta un attimo.» spiegai sospirando.
Lei annuì, muovendo la mano in modo strano. «Sì, d'accordo. Ma dovete fare attenzione, sono argomenti che potrebbero esserci all'esame di stato del prossimo anno.» replicò seria, schiarendosi la voce e continuando a parlare.
«Dio, se odio biologia.» ripeté per l'ennesima volta Hailey. «Qualcuno mi dà delle cuffie?» chiese annoiata.
«Sono nel mio zaino tasca davanti, adesso ti tappi la bocca?» borbottai infastidita, ruotando gli occhi.
La mia amica ridacchiò. «Scusa, mamma. Non lo faccio più.» mormorò divertita.
Archie rise, mandando un bacio a caso a Chloe Smith, una ragazza davvero bella che secondo me garbava molto al mio amico. Ma lei era troppo studiosa, per cui non mi stupivo affatto se non lo calcolava nemmeno. Anche io avevo voti eccellenti, ma quanto meno cercavo di bilanciare lo studio con la vita sociale, altrimenti sarebbe stato tutto una palla assurda. Tamburellai le dita, con aria annoiata. Possibile che di biologia non me ne fregasse niente? Sì, possibile.
La porta si spalancò di nuovo, facendo sbuffare la professoressa. Jason White, fece il suo ingresso con la sua solita aria da bastardo, puntando dritto il suo sguardo verso di me. «Bene, sei tu.» disse serio, trafficando con la mano dentro la tasca. La mia migliore amica, dietro di me, aveva tolto le cuffie bruscamente e si era schiarita la voce, mentre la prof si alzò di scatto.
«Signor White, quale motivo la spinge ad interrompere la mia lezione?» chiese incrociando le braccia.
Lui continuò a trafficare con la tasca, mettendo la lingua di lato con aria concentrata. «Dio, stupidi pantaloni stretti. Consegno una cosa e vado via, non voglio far casini.» disse, tirando un foglietto a righe dalla tasca.
Mi schiarii la voce. «Quello è per me?» chiesi curiosa e confusa allo stesso tempo.
Il ragazzo scoppiò a ridere. «No, per la cuoca cicciona della mensa. Sì che è per te!» me lo appoggiò al banco. «Sai già chi è il mittente, non ha avuto bisogno di firmarsi. Mi ha detto che sei bellissima.» fece l'occhiolino, uscendo dalla classe.
Guardai i miei amici, confusa. «Ma che diamine...» borbottai spiegando il foglio, mentre la prof si sedette rassegnata.
«Fate pure con comodo.» sospirò, incrociando le braccia.
Poteva almeno dirmi qualcosa in più, non era stato molto carino. Aprii il biglietto e aggrottai la fronte.
"Ciao piccola, ci vediamo sotto le scale del campo da football durante la mensa. Ti aspetto."
«Ma io voglio mangiare...» borbottai contrariata.
«Allora che dice?» sussurrarono Hailey e Archie all'unisono. Feci leggere loro il biglietto, confusa. Hailey spalancò la bocca, mentre il mio amico sorrise.
«Sai cosa devi fare, vero?» replicò il ragazzo ridacchiando.
«Andare, sì. Per vedere chi è.» dissi contrariata, mentre loro annuirono. Io volevo solo mangiare, comunque.
La mensa, quel momento della giornata scolastica in cui potevi goderti del cibo, seduto al tavolo con i tuoi amici, a fare quattro chiacchere. Io, a causa di quel maledetto biglietto, non avrei potuto avere il privilegio di farlo, e questo mi faceva leggermente girare le ovaie. Camminai spedita verso l'ingresso, tenendo il biglietto tra le mani, mentre Hailey continuava ad urlarmi di farle sapere. Alzai un pollice in risposta e proseguii verso il campo da football, facendo un profondo respiro. Il tipo, comunque, era stato molto vago. Okay vederci sotto le scale, ma in quale rampa? Sbuffai, tentando a fortuna e infilandomi nella prima che riuscii a vedere. Lì seduto c'era... Jamie Reyes? Sul serio? Aveva le gambe leggermente divaricate, piegate, e il suo gomito era appoggiato sul ginocchio destro. Teneva una sigaretta stretta tra le dita e stava gettando il fumo proprio in quel momento.
«E tu che vuoi da me?» chiesi seria, avanzando verso di lui.
Il ragazzo si voltò, alzando un sopracciglio e squadrandomi da capo a piedi. «Scusa? Sei tu che stai invadendo il mio spazio, ragazza.» borbottò, guardando di nuovo davanti a sé. Okay, questo tipo faceva davvero salire il nervoso.
Chiusi gli occhi, trattenendo la voglia di prenderlo a pugni. «No, ma fai sul serio? Sei stato tu a dirmi di venire qui!» esclamai agitando le braccia.
Si voltò di nuovo, guardandomi impassibile. «No, fammi capire, stiamo giocando a chi è il colpevole? Si vince qualcosa? Perché in quel caso sì, sono stato io.» fece spallucce.
Presi un profondo respiro, passandogli il biglietto. «E questo come me lo spieghi, signor sonoinnocente?» borbottai, incrociando le braccia con aria soddisfatta.
Jamie lesse il biglietto, scoppiando a ridere. Mi prendeva per il culo o cosa? «Aaah! Dio, che demente, Jason! Ha sbagliato a recapitare.» scosse il capo, ridendo ancora.
Annuii, sospirando. «Bene, allora... se mi dici a chi era riferito, posso chiamare la persona in questione.» mi schiarii la voce.
Mi guardò di nuovo, ridendo come un matto. «Caroline Peters.» disse asciugando gli occhi per le troppe risate.
Aggrottai la fronte, confusa. «Io non somiglio a...» sussurrai.
Scosse la testa. «Proprio no. Ma non l'ho descritta, gli ho solo indicato il banco dove siede di solito.» fece spallucce, tirando una bocca di fumo.
Mi passai una mano in faccia. Il demente allora era lui, mica il suo amico. «Beh, i posti non sono fissi. In ogni caso, è okay. Chiarito il disguido. Buon relax.» dissi seria, facendo per andarmene.
Scosse la testa, prendendomi per il braccio. «No, cara. Non ci si comporta così. Prima di tutto, come persone educate ci si presenta. Io sono Jamie.» mi tese la mano.
La guardai, senza muovere un muscolo. «Sì, okay. Ciao, Jamie.» borbottai nervosa.
Lui rise. «Dove credi di andare? Il tuo nome, tesoro.» si passò la lingua tra le labbra.
«Il mio nome è quello che usano di solito per chiamarmi e che i miei genitori mi hanno dato alla nascita. Quello che, tu, non devi sapere.» dissi ironica.
Fece una smorfia, spegnendo la sigaretta. «Credi di essere simpatica? Vai a mensa? Vengo con te.» disse alzandosi.
Ridacchiai nervosamente. «No, so camminare da sola e conosco la strada, grazie.» replicai andando via, notando che aveva già raggiunto il passo.
«Sei scorbutica.» dichiarò scocciato.
Annuii. «Non te lo avevo chiesto.» replicai seria.
Jamie decise finalmente di tacere, mentre avanzavamo dentro la mensa, sotto gli occhi di tutti, soprattutto dei miei migliori amici. Mio Dio, la cosa era imbarazzante. Mi piaceva la mia fama da persona invisibile. Mi fermai davanti al mio tavolo, lui lo fece insieme a me, guardando prima i due ragazzi. «Bene, è stato un piacere, tipa senza nome.» mi fece l'occhiolino.
Sorrisi falsamente. «Ciaooo!» dissi scocciata, lasciandomi cadere sulla sedia. I miei amici mi guardarono perplessi, più di tutti Archie.
«Jamie Reyes?» chiese sorpreso.
Annuii, mangiucchiando una patatina. «Messaggio dato alla persona sbagliata.» replicai facendo una smorfia.
Hailey scoppiò a ridere e il ragazzo la seguì subito dopo. «Da film!» disse lei ridendo ancora.
«Eccome se è da film!» commentò Archie sbellicandosi.
Li guardai male, continuando a mangiare le patatine fritte di Archie. «Dio, fate silenzio.» sussurrai leggermente imbarazzata, ignorando le risate dei miei amici.
Matematica, quella materia odiata da ogni singolo studente, perfino da me che avevo una media discreta nel corso. Stavo mordicchiando la penna, con aria concentrata, mentre la prof spiegava l'ennesima formula che, ovviamente, non ci era ancora chiara. Hailey stava giocando a Candy Crush mentre Archie stava progettando altre palline. Che amici disagiati che avevo, santo cielo. La porta si spalancò di colpo, dando il benvenuto al trio dei teppisti. Jamie, Jason e Alex. Ruotai gli occhi, mentre i miei amici cominciarono a ridere di nuovo.
«Vi lincio...» sussurrai nervosa, mentre i tre ragazzi si guardarono intorno.
«Siete in ritardo.» disse la professoressa, stizzita.
Jamie ridacchiò, spalancando gli occhi. «Nooo, non ci credo!» esclamò ironico, facendo ridere i suoi amici.
«Vuoi fare lo spiritoso in presidenza, Reyes?» chiese lei seria.
Sorrise, scuotendo la testa. «Ci sono stato neanche dieci minuti fa.» borbottò ricambiando lo sguardo di qualche ragazza al primo banco. «In ogni caso, ho fatto tardi perché ho deciso all'ultimo minuto di spostare il mio turno di matematica. Possiamo sederci o dobbiamo stare qui a fare i pali?» sbuffò.
«Già siamo abbastanza alti.» replicò Jason, il suo amico.
«E fighi.» continuò Alex. Pure coglioni, potevi dirlo.
La professoressa sospirò. «Addio lezione pacifica. A sedervi, veloce.» indicò i banchi in fondo.
Jamie lanciò lo zaino sul pavimento, davanti al mio bianco, mentre i loro amici a fianco. Ruotai gli occhi, vedendo Hailey che si irrigidì a causa di Jason davanti a lei. Jamie sussurrò qualcosa ai suoi amici, che scossero la testa, per poi voltarsi verso di me.
«Hai tre fogli?» chiese di scatto.
Alzai un sopracciglio. «Tre fogli? Venite a lezione senza materiale, sul serio?» risposi meravigliata.
«Sì, ma in sostanza me li dai o no?» sbuffò, ruotando gli occhi.
Jason rise, facendo spallucce. «Matematica non ci piace.» borbottò.
Alex annuì. «Tutte le materie non ci piacciono.» ammise mentre notai Hailey paralizzata e Archie sorpreso quanto me.
Sbuffai rumorosamente, strappando tre fogli e passandoli ai ragazzi. «Ora estinguetevi.» dissi seria.
«Ehi che caratterino, prendi una camomilla!» disse Alex voltandosi sconcertato, mentre Jamie e Jason invece erano divertiti.
«Tu sei Archie.» disse Jamie indicando il mio amico.
Archie annuì, schiarendosi la voce. «Sì...?» sussurrò.
Gli tese la mano, sorridendo beffardo. «Jamie.» sussurrò.
«Io sono Jason e lui e Alex.» continuò il suo amico.
«Piacere, ragazzi.» borbottò, guardandomi stranito, beccandosi la stessa espressione da parte mia. Ero ignorante, in quel momento, il che mi fece storcere il labbro.
«Tu sei Hailey, invece.» disse Jason tendendo la mano della ragazza. La mia amica si rammollì di colpo, boccheggiando.
«Sì, sono io...» sussurrò, stringendogli la mano e guardandolo sognante.
«Ehm...okay?» replicò il moro, confuso.
Jamie mi guardò intensamente, sorridendo sornione. «E tu sei Maya.» replicò.
Alzai un sopracciglio. «È una domanda o un'affermazione? In ogni caso, non è il mio nome.» ridacchiai ironica.
Annuì. «Oh, sì che lo è. Ho preso informazioni su di te, dovevo pur sapere chi mi ha rovinato l'appuntamento.» mi mandò un bacio. Avevo una voglia immensa di picchiarlo.
«È stato il tuo amico! E in ogni caso, i miei amici non c'entrano nulla con le tue manie psicopatiche.» sbuffai, guardandolo male.
Lui ridacchiò, facendo una smorfia. «Chiedere solo di te sarebbe stato strano, no?» fece spallucce, passandosi una mano tra i capelli.
Jason fissò Hailey, confuso. «Scusa, ma è Jamie che parla, non io. Perché mi fissi?» chiese stranito.
Archie scoppiò a ridere, io trattenni una risata, Alex la scrutò curioso e Jamie le rise in faccia. La mia amica arrossì, spalancando gli occhi e voltandosi alla ricerca di qualcuno, ma purtroppo per lei c'era il muro. Mi avvicinai furtivamente al suo orecchio, trattenendo ancora quella benedetta risata.
«Non fare nulla, è meglio così.» sussurrai, mentre lei annuì freneticamente.
«Voi tre! Giratevi da questa parte!» urlò la prof, facendo voltare i tre ragazzi. Guardai la schiena di Jamie e mordicchiai il labbro, se sapeva il mio nome, significava solo una cosa: non mi avrebbe lasciato più in pace solo per il gusto di darmi fastidio.
Benvenuta, cara Maya, l'inferno era appena cominciato.
-Spazio Autrice
E... Si sono parlati! Da qui sarà tutto un seguire di cose, vedrete. Ne combineranno tante, ma davvero tante. 😂 Martedì ci sarà un capitolo un po' particolare, ma non vi spoilero nulla. Alla prossima ❤️
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top