27. Cheerleaders e Giocatori di Football

Maya

Il lunedì mattina, dopo due giorni di meritata vacanza, era sempre un massacro doversi alzare presto per la scuola. Dopo le urla di mia madre e mio padre che rassegnato cercava di non buttarsi dalla macchina in corsa, ero arrivata a scuola in anticipo di dieci minuti. Questo mi aveva permesso di sostare davanti al mio armadietto con Hailey, pronte a raccontarci cosa avevamo fatto la sera prima. Io, per esempio, ero stata a casa con i miei fratelli. Avevamo deciso di accogliere i nostri genitori con una cenetta invitante, facendo in modo che si rilassassero dopo il lungo viaggio in auto per andare a trovare mia zia in una cittadina vicina. Hailey, a differenza mia, aveva avuto una serata più piccante con il suo fidanzato Jason. Ciò implicava che io dovessi necessariamente ascoltare i dettagli fino in fondo, senza esibire espressioni di disgusto o di sorpresa. Non era raro che la mia migliore amica mi facesse un resoconto dettagliato sulle sue avventure sessuali, avevamo pensieri diversi su questo punto. Io ero molto più riservata, in pratica. Vedevo il sesso come qualcosa di personale, intimo. Mi limitavo solo a raccontare l'emozioni vissute, la parte tecnica ero molto propensa ad evitarla. Vedevo il sesso in modo diverso, rispetto alla mia migliore amica che invece non perdeva tempo a raccontarmi tutto quanto. La mia non era questione d'imbarazzo, no. Era l'unica cosa che potevo tenere tra me e Jamie e naturalmente volevo che rimanesse tale.

«...a quel punto mi ha fatto un lavoro con la lingua che non ne hai idea. Cioè, paradisiaco, Maya. Davvero molto eccitante.» disse la mia amica, mordendo il labbro e scuotendo la testa.

Aggrottai la fronte, annuendo. «Oh, ehm... fantastico, davvero. Bene.» borbottai, cercando di non immaginare Jason con la testa tra le cosce della mia migliore amica.

«È stato tipo... oh! Ciao Clara, Chloe.» mormorò Hailey a mo' di saluto. Ed ecco qui le mie due ancore di salvezza, che inconsapevolmente mi avevano trascinata fuori dall'abisso dei dettagli assolutamente imbarazzanti. Sorrisi alle due ragazze, chiudendo l'armadietto e appoggiandomi con la spalla su di esso.

«Buongiorno, ragazze. Di che si parla?» chiese Clara, stringendo i suoi libri tra le braccia e guardandoci con il suo sorriso perfetto da principessina.

Hailey alzò le spalle, per poi sorridere. «Ve lo dico? Ma sì, ve lo dico! Ieri io e Jason abbiamo avuto una notte di fuoco! Roba da non credere, ragazze.» sussurrò per non farsi sentire da Kevin, che proprio in quel momento aveva rallentato il passo per lo scoop del giorno. A giudicare dalla sua faccia delusa, non era riuscito a sentire nulla.

Alzai gli occhi al cielo, mordicchiando il labbro. «Ecco, ci risiamo.» sussurrai a denti stretti, sbattendo la tempia sinistra contro l'armadietto.

Clara si schiarì la voce, mettendosi una mano davanti al labbro. «Oh, dev'essere bello. Io sono vergine...» sussurrò imbarazzata. Oh, povera ragazza. Avrebbe dovuto sorbirsi i tanti motivi di Hailey sul perché fare sesso fosse la cosa più bella del mondo.

La mia amica spalancò gli occhi, scuotendo la testa. «No! Sentila Maya, abbiamo una verginella!» esclamò, senza però alzare troppo il tono di voce.

Annuii, alzando il pollice. «Fantastico!» borbottai ironica.

Clara portò una ciocca rossa dietro l'orecchio, sorridendo imbarazzata. «Aspetto di sentirmi pronta. Magari chi lo sa, Alex potrebbe essere quello giusto. Per ora ci siamo limitati ad alcuni baci un po' più spinti.» ammise a bassa voce.

La guardai, facendo un mezzo sorriso. «I baci spinti sono il lascia passare per finire sotto le lenzuola.» dissi tra me e me.

Chloe ridacchiò. «Beh, vedrai che quando succederà, sarà davvero una bella esperienza.» ammise, mentre io giocherellavo con la matita.

«Tu hai già provato, Chloe? Credevo di no!» esclamò Clara, con espressione sorpresa.

La ragazza sorrise, mostrando un'espressione soddisfatta. «Ah-ah. Il mio primo e ultimo ragazzo è stato Jamie Reyes, l'anno scorso.» ammise. Alzai lo sguardo di scatto, incrociando quello di Hailey che mi pregò di non fare scenate. E certo, era facile a dirsi quando il proprio ragazzo non era oggetto di discussioni sessuali altrui.

Clara mi rivolse un'occhiata stupita, per poi grattarsi il capo. «Il suo... ragazzo? Oh, ehm... figo.» disse a disagio. Mordicchiai il labbro, facendo un profondo respiro.

Chloe, invece, sorrise. «Sì, proprio lui! E visto che tra amiche si dice tutto, posso dire che Jamie ci sa davvero fare! È così... sensuale! Lo confermi, Maya?» mi guardò, esprimendo uno di quei sorrisi innocenti che tanto tali non mi parevano. Mi passai la lingua tra le labbra, assottigliando lo sguardo. Era certo, mi stava prendendo per il culo. Mi schioccai le dita, mentre Hailey si frappose fra me e lei.

«Chloe, tesoro, ascolta. Essere amiche non significa parlare proprio di tutto, d'accordo? Ci sono cose che neanche alle amiche puoi dire, tipo raccontare una scopata con il fidanzato di una di loro. Che ne dici se passiamo e facciamo finta che non sia successo nulla?» chiese agitata.

Chloe mi guardò, sospirando e abbassando lo sguardo. «Scusami, Maya. Non ho mai avuto delle amiche e pensavo che... sì, insomma... fosse giusto doversi dire ogni cosa. A me Archie piace davvero e non... voglio farti litigare con Jamie, siete davvero bellissimi.» sussurrò.

Rimasi in silenzio, per poi fare un profondo respiro, sperando che servisse a calmare i miei istinti da probabile assassina. «Okay.» risposi.

Clara mi guardò dispiaciuta, per poi schiarirsi la voce. «Programmi per oggi?» chiese, cercando di smorzare l'aria di tensione che si era creata.

Hailey annuì. «Certo! Ehm, andremo a mensa con le cheerleaders e i giocatori di football. Potete venire anche voi, se volete.» ammise, alzando le spalle.

Chloe batté le mani. «Sembra un'ottima idea! E... oh! Sono arrivati i ragazzi.» disse allegra.

Alzai lo sguardo, mangiucchiando un'unghia e guardando di come i quattro ragazzi camminavano e parlottavano con allegria tra di loro. Archie baciò sulla guancia Chloe, Jason diede un bacio alla sua ragazza e Alex, invece, abbracciò da dietro Clara e le baciò l'angolo delle labbra. Jamie mi sorrise, avvicinandosi per darmi un bacio. D'istinto, mi scansai, schiarendomi la voce e beccandomi un'occhiata confusa da parte del mio fidanzato. «Devo andare a lezione, non posso permettermi di arrivare in ritardo. Clara, hai il corso di anatomia con me?» chiesi, mentre lei annuì leggermente.

«Certo, andiamo.» disse, lanciando uno sguardo dispiaciuto verso Jamie che c'era davvero rimasto male dalla mia reazione. Ero incazzata, se non furiosa. Non avevo voglia di baciare quelle labbra che un anno prima avevano baciato quelle di Chloe. Clara cercò di starmi al passo, facendo dei profondi respiri e seguendomi a fatica. «Maya, tesoro. Vai troppo veloce!» esclamò, bloccando il mio furioso incedere.

Mi voltai, sospirando. «Sì, scusami. Volevo solo evitare domande sconvenienti.» borbottai, girando verso l'aula di anatomia, nell'ala ovest.

Lei annuì, storcendo il labbro. «Sicuramente dopo ti chiederà qualcosa. Voglio dire, hai evitato il suo bacio!» esclamò sorpresa.

Mordicchiai il labbro, facendo un profondo respiro. «Il fatto è che Jamie è stato con tantissime ragazze.» dissi, prendendo posto nell'ultimo banco. Lei si mise in quello davanti, girandosi verso la mia direzione.

«Lo so, Alex mi ha detto che fama hanno tra questi corridoi. Ma adesso sta con te, solo con te. Non dovresti preoccuparti del resto.» mi disse con dolcezza.

Mi passai una mano sul viso, scuotendo la testa. «Non capisci. Io so quello che era e sono consapevole che stando con lui dovrei prendere tutto il pacchetto. Ma quando mi viene spiattellata in faccia la verità da una sua ex conquista, mi ribolle il sangue nelle vene.» ammisi seria.

La ragazza puntò i suoi occhi marroni sui miei, curvando poi le sue labbra in un lieve sorriso. «Lo so, tesoro. Anch'io, in Nevada, stavo con il classico puttaniere del liceo. La mia unica differenza è che lui ha continuato ad esserlo anche dopo essersi messo con me. Jamie invece... ti guarda in un modo che non so! Sembra innamorato pazzo di te! E inoltre, sono sicura che Chloe non voleva dire quelle cose con malizia.» mi accarezzò la mano, con dolcezza. Quella ragazza sapeva dire le cose giuste al momento giusto. Era davvero molto dolce e carina con tutti. Era, in pratica, l'esatto contrario di Alex, che di delicatezza ne aveva ben poca.

«Sì, può darsi che mi passerà.» borbottai, giocherellando con la penna. Sentii il telefono vibrare nella tasca, così lo presi e lessi il messaggio che mi aveva mandato Jamie.

"Si può sapere che ti ho fatto che mi hai evitato come la peste? E no, non dirmi che eri in ritardo perché ti conosco fin troppo bene."

Storsi il labbro, sospirando leggermente. "Ne parliamo dopo, Jam." Risposi, bloccando il telefono. So che lui non aveva colpe, anzi molto sicuramente si è visto cadere dalle nubi, considerando il mio comportamento molto strano nei suoi confronti. Ma le parole di Chloe, per quanto innocenti, mi avevano fatto diventare matta. L'amore era un sentimento molto strano, quando ci si metteva in mezzo la gelosia, tutto sembrava andare letteralmente a puttane.

Alla fine, il tempo di parlare con Jamie non l'avevamo trovato. Le lezioni ci avevano sopraffatto così tanto, che quando arrivammo all'orario di pranzo, quasi quasi eravamo increduli di avercela fatta. Mi preoccupai di posare i miei libri nell'armadietto, camminando a braccetto con Alex che era molto provato dalla lezione di storia. Mi rivolse uno sguardo stanco e sospirò, appoggiandosi all'armadietto accanto al mio e guardandomi con il tipico sguardo di chi volesse farmi una domanda, ma al tempo stesso non ne trovava il coraggio.

«C'è qualcosa che devi chiedermi, Al?» domandai, posando accuratamente i libri.

Il ragazzo fece una smorfia, picchiettando sul mobile sulla quale era appoggiato. «Come ti sembra Clara?» mi chiese curioso.

Alzai le spalle, guardandolo. «Beh, una tipa molto apposto. È premurosa, gentile... ha la faccia che ispira fiducia. E poi è italiana di nascita!» esclamai, sorridendo.

Aggrottò la fronte, sorpreso. «In che senso italiana di nascita?» mi chiese confuso.

Alzai un sopracciglio. «È nata ad Arezzo! Ci ha abitato fino ai suoi dieci anni. Non mi dire che non lo sapevi! Uscite insieme, Al... hai almeno la decenza di chiederle qualcosa su di lei?» borbottai contrariata.

«A-Arezzo? E dove minchia è Arezzo?» mormorò leggermente in panico.

Ruotai gli occhi, sospirando. «In Toscana, ignorante!» risi.

Annuì, perplesso. «In Toscana, giusto. L'anno scorso sono stato a Firenze... conosco solo quella città... in ogni caso, sul serio ti sembra una brava ragazza?» disse, cominciando ad avviarsi verso la mensa, dove ci aspettavano gli altri.

Sorrisi. «Sì! Inoltre, ha davvero una sensibilità pazzesca. Ti viene una voglia inaspettata di confidarti con lei, nonostante la conosci da poco. Non è cosa da tutti.» spiegai.

Storse il labbro, mordicchiandolo. «Mi piace sul serio. Però sì... beh... è vergine.» sussurrò.

«Ne sono al corrente, sì. Ti crea problemi?» domandai perplessa.

Scosse la testa. «No, per carità. Solo che... è la prima ragazza vergine che frequento, ecco. Non mi dispiacerebbe essere il primo, ma al tempo stesso non saprei come comportarmi. Voglio dire, bisogna essere molto cauti con questo genere di cose.» borbottò.

Sorrisi, aprendo la porta della mensa. «Beh, sì. Ma sono sicura che te la caverai.» ammisi, guardando verso il tavolo dei giocatori di football, notando che era già occupato dai nostri amici. «Dimmi un po', Al. Quanto sono sopportabili le cheerleader da uno a dieci?» chiesi, osservandoli curiosa.

Ridacchiò, prendendomi la mano. «Diciamo che il tuo livello di sopportazione si abbasserà notevolmente. Ma con una buona dose di sarcasmo, riusciresti di certo a zittire quelle quattro gatte morte.» mi fece l'occhiolino.

Storsi il labbro. «Mi preoccupa Chloe. Non mi sembra una ragazza che sa difendersi. Quelle sono degli avvoltoi pronti a sbranare la prima anima indifesa.» dissi con disappunto.

«Amica mia, tocca a noi proteggerla a dovere. Se non altro, siamo stati noi ad infilarla nel mondo oscuro delle serpi. Confiderò che ne uscirà illesa.» ridacchiò, raggiungendo il tavolo e facendo un enorme sorriso. «Ma ciao, miei cari compagni! Sempre con queste faccette allegre, eh?» disse ironico, facendomi l'occhiolino e prendendo posto accanto a Clara. Soffocai una risata e mi sedetti accanto a Jamie, che mi rivolse un'occhiata di sbieco, prima di schiarirsi la voce. Di fronte a me, c'erano Justin e Dave. Quest ultimo aveva Madeline sulle gambe e la baciava con trasporto davanti agli occhi disgustati di Hailey e Clara, che si lanciavano occhiate d'intesa.

«Stavamo facendo la conoscenza della nuova arrivata, Clarissa.» disse Caroline, fissandomi intensamente.

Ricambiai lo sguardo, sorridendo con evidente falsità. «Infatti, si chiama Clara. Vedo che sei molto attenta a ciò che ti viene detto.» risposi, con una punta di sarcasmo.

Alex ridacchiò, mangiando una patatina. «A me sembra che Madeline stia facendo una conoscenza approfondita della lingua di Dave. Dopo gradiremmo una breve recensione.» disse divertito, facendo ridere di gusto Jamie che continuava a fissarli con un cipiglio.

«Sto per vomitare...» sussurrò il mio fidanzato, prendendo il suo panino. «Comunque, ti ho preso il cibo.» mi disse, con una nota di freddezza.

Lo guardai, sospirando. «Jam, dopo io e te dobbiamo parlare.» borbottai.

Caroline sorrise, appoggiando le mani sul mento e guardandomi con sguardo attento. «Già avete dei problemi di coppia?» mi domandò, senza nascondere un senso di felicità.

Ridacchiai, assumendo la sua stessa posizione. «Problemi di coppia? Assolutamente no. Da noi tutto va alla grande. Sai, c'è sintonia. Perfino il sesso è qualcosa di... indescrivibile.» risposi tagliente, facendole l'occhiolino.

Alex, Jason e Archie scattarono in piedi, mettendosi la mano sul petto. «Maya una di noi!» cantarono a squarciagola, attirando l'attenzione di tutta la mensa. Jamie si mise una mano in faccia, ridendo, mentre Clara, Hailey e Chloe mi guardarono con una punta d'ammirazione.

Madeline si voltò, guardandomi con aria divertita. «Mi piaci, Ross. Non ti facevo così audace.» disse ridacchiando.

Sorrisi, facendo spallucce. «Sono brava a mettere a tacere le malelingue.» risposi facendo l'occhiolino. Spostai lo sguardo su Justin, che mi fissava da quando ero arrivata. Non ci eravamo confrontati da quando stavo con Jamie, sapevo che era in procinto di fare una delle sue battutine.

«E quindi, adesso la piccola Maya Ross è fidanzata con il popolare e ricco Jamie Reyes. Mi viene da pensare che tutto ciò sia per puro tornaconto.» ammise Justin, esibendo un sorriso che esprimeva cattiveria. Lo trafissi con lo sguardo, aprendo la bocca per parlare, ma venni preceduta da Jamie.

«A me invece viene da pensare che questo tuo commento assolutamente falso e privo di senso, sia nato dal fatto che la mia ragazza abbia deciso di mandarti gentilmente a fanculo. Che succede, Price, la delusione brucia ancora?» domandò ironico, guardandolo con sfida.

Il ragazzo fece una leggera smorfia, scuotendo la testa. «Stavo solo esprimendo la mia opinione. Siamo un paese libero, se non erro.»

Jamie annuì. «Oh, certo. Peccato che, che con la tua stupida opinione mi ci pulisco il culo. Adesso scusate, io e i miei amici abbiamo ben altro da fare che stare qui a sentire le vostre cazzate. Vi volevo presentare Maya con l'intenzione di farla ricredere su ciò che pensa di voi, ma a quanto vedo ha perfettamente ragione. Salvo alcune rarissime eccezioni,» disse guardando Kevin e qualche altro membro di entrambe le squadre, «siete tutti quanti delle grandissime teste di cazzo. Buon pranzo.» concluse alzandosi e facendoci cenno di andare via. Ci spostammo in gruppo, uno più perplessi dell'altro. Fermai il passo e aggrottai la fronte, sospirando.

«Jam, perché li frequenti se sono tutti delle cause perse?» domandai confusa.

«È quello che mi chiedo anche io, Al.» sussurrò Clara.

Alex sospirò. «I marci di entrambe le squadre sono giusto pochi. Brad, Justin e Dave, per i giocatori di Football. Madeline, Caroline, Amelia e Betty, per le cheerleader. Poi tutti gli altri sono delle persone fantastiche.» ammise il ragazzo alzando le spalle e ottenendo l'approvazione di Jamie e Jason.

Jamie mi guardò, schiarendosi la voce. «Visto che ci rimangono quindici minuti, possiamo parlare?» chiese. Annuii, notando che Hailey e Clara mi sorridevano leggermente. Ci dirigemmo in cortile, prendendo posto sotto un albero ombreggiato. C'era un leggero freschetto rilassante, l'autunno era sempre stata una delle mie stagioni preferite. Jamie mi guardò, accendendo una sigaretta e rivolgendo lo sguardo verso il chioschetto davanti a noi, gestito da Josh, un ragazzo di vent'anni che non aveva frequentato il college e per guadagnarsi da vivere, divideva bibite fresche nel cortile della scuola. Ci avevo parlato poche volte, so che era originario dell'Alabama e il suo sogno era quello di fare il musicista di musica rock. Non avevo mai sentito un suo pezzo, in verità, ma ero molto curiosa di sentirne qualcuno. Lo guardai mentre, con il suo corpo esile e poco atletico, divideva bibite a non finire. Una gocciolina di sudore scendeva dai suoi capelli biondo cenere, mentre i suoi occhi azzurri guizzavano da uno studente assettato all'altro.

«Si può sapere perché cazzo mi eviti da tutta la giornata?» spostai il mio sguardo su Jamie, che mi fissava con un cipiglio contrariato. Accesi una sigaretta anche io e alzai le spalle, gettando fuori il fumo.

«Mh, vediamo... Chloe oggi ha fatto davvero un commento gradevole sulle tue abilità sessuali, etichettandoti come molto "sensuale", non credo ci sia motivo che io arricchisca le mie motivazioni.» dissi seria, guardandolo negli occhi.

Alzò gli occhi al cielo, sbuffando. «E perché mai ti avrebbe detto una cosa del genere? Ci sono stato l'anno scorso, Maya.» rispose serio.

Annuii. «Lo so. Oh, ma la ragazza non l'ha fatto con malvagità. Secondo la sua logica, era convinta che tra amiche si parlasse di tutto, comprese le avventure da "mille e una notte" con l'attuale fidanzato di qualcuna di queste. Naturalmente, non posso avercela con lei, non ha mai avuto amiche. Ma la cosa mi ha recato molto fastidio.» ammisi, sospirando.

Tirò una boccata di fumo, aggrottando la fronte. «Quindi hai ben pensato di sfogare la tua rabbia con me, che non c'entro un bel niente. Un anno fa non stavamo neanche insieme, Maya. Non ti calcolavo nemmeno ed ero un perfetto figlio di puttana. So riconoscere di non essere stato il classico bravo ragazzo. Ma oggi ci sei tu nella mia vita e sono davvero cambiato. Prima non mi sfiorava nemmeno l'idea di avere una relazione seria, anzi la cosa mi faceva scappare a gambe levate. Se sono qui è perché ti amo, ma devo anche essere sicuro che tu da parte tua nutri una certa fiducia nei miei confronti. Altrimenti sto amando a vuoto e stiamo stando insieme per nulla.» si passò una mano tra i capelli.

Lo guardai male, giocherellando con i pollici. «Certo che mi fido di te! Solo che... beh, mi ha un po' infastidita quel commento non richiesto da parte sua. È come se Just ti dicesse una cosa simile...» ammisi, mordicchiando il labbro.

Scosse la testa, sorridendo leggermente. «Amore, io lo capisco. Ma anziché scansarti quando provo a baciarti, avresti potuto parlarmi. Sono stato con il pensiero tutta la giornata e non capivo cosa ti avessi fatto per meritare un simile comportamento.» mi disse con dolcezza.

Sorrisi leggermente, annuendo. «Sì, scusami. In effetti, mi sono comportata un po' male. Avrei dovuto parlarti.»

«Ti perdono solo se mi dai un bacio.» disse ridacchiando. Mi alzai e circondai il suo collo con le mie braccia, baciandolo e facendo intrecciare le nostre lingue con dolcezza. Si staccò, guardandomi. «Penso a queste labbra da tutto il giorno, maledetta te!» ammise divertito.

Appoggiai la sua fronte alla mia, arricciando il naso. «Ah, e per inciso, ti amo anche io.» sussurrai.

Sorrise enormemente, sollevandomi leggermente da terra. «È la prima volta che te lo sento dire. Dio, se non fosse che siamo minorenni, ti sposerei tipo subito.» mi baciò con trasporto, facendomi sentire una morsa al centro dello stomaco. Aveva ragione, non gliel'avevo mai detto. Era il mio primo ti amo in assoluto, il che mi fece sentire strana. È proprio vero quando si dice che certe parole le dirai solo quando ti senti pronto e quando hai davanti la persona giusta. Jamie per me era la perfetta rappresentazione di ciò che era giusto. Mi ero innamorata di lui senza rendermene nemmeno conto. Non è forse questo uno degli amori più sentiti? Quello che rimarrà, volente o nolente, dentro di te per tutta la vita?

-Spazio Autrice.

Boh, non ho molto da dire in realtà se non che il prossimo capitolo sarà total boys! Ne vedrete delle belle. 😂😂🤦‍♀️ alla prossima ❤

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