13. Io sono l'altro
Maya
La Red Hills pullulava già di studenti mattinieri e pimpanti, al contrario mio e dei miei due migliori amici che avevamo assunto l'aspetto di uno zombie morso da secoli. Alla fine, eravamo andati a scuola con la madre di Archie, lasciando i tre giocatori di football ancora dormienti sul pavimento, ben stesi nei piumoni che Alex la sera prima aveva adagiato su di esso. Dormire in salotto tutti insieme aveva avuto i suoi vantaggi e non. Per cominciare, dopo aver finito di giocare circa alle due e mezza del mattino, Alex aveva letteralmente spostato il divano contro la parete, lasciando uno spazio libero abbastanza grande da poterci entrare tutti. Hailey credeva che ognuno di noi avesse un piumone ciascuno, invece il ragazzo aveva ideato un vero e proprio letto con dei piumoni di dimensioni mastodontiche. Era stato divertente il fatto di poter condividere lo stesso letto, ma nell'esatto momento in cui avevo preso sonno, era arrivato quello che definisco l'inferno puro. Avevo al mio fianco Archie e Jamie, quindi teoricamente ero al centro tra due ragazzi di altezza notevole, per cui sentirmi protetta era il minimo. Il problema era sorto quando la gamba di Jamie si era praticamente stanziata sul mio stomaco e le sue braccia mi avevano attirato verso di lui tenendomi letteralmente imprigionata in una posizione scomoda. Quando mi ero abituata a quell'intreccio strano, ecco che lui decise di spostarsi, mettendosi in modo trasversale e appoggiando la testa sopra la mia pancia, mentre Archie aveva usufruito del mio petto per avere un cuscino più comodo. Alla fine dei conti, loro avevano dormito beatamente e io ero stata con gli occhi sbarrati per tutta la notte, a causa delle loro posizioni scomode e delle conversazioni che Jamie aveva fatto nel cuore della notte, parlando in modo sconnesso e con una voce molto alta. Mi chiedevo come non avessero fatto gli altri a svegliarsi di colpo, perché io non avevo più preso sonno neanche sotto tortura. Senza aggiungere il fatto che, a causa di quel bacio, era già difficile di mio addormentarmi seduta stante. Ed era questo il motivo per cui quella mattina ero decisamente silenziosa e lenta in ogni cosa che facevo, perché c'era il mio organismo che mi stava urlando in ogni modo di tornare a dormire. Raggiunsi il mio armadietto con passi svogliati, aprendolo e infilandoci letteralmente la testa dentro, per poter prendere i libri che mi servivano per la prossima lezione. Una volta chiusa l'anta, sobbalzai. Justin era appoggiato nell'armadietto accanto al mio, con l'espressione incredibilmente seria e le nocche bianche a causa della stretta potente che stava dando alle cinghie del suo zaino. Alzai un sopracciglio e incrociai le braccia, guardandolo.
«Buongiorno, dimmi.» dissi con voce assonnata, sbadigliando.
Mi guardò male, facendo poi una lieve risata sarcastica. «Spero che tu stia scherzando, Maya.» disse serio, passandosi la lingua tra le labbra.
Aggrottai la fronte, scuotendo la testa. «Ehm... sei tu che sei venuto fin qui, davanti al mio armadietto. Per cui in teoria, sei sempre tu che devi parlarmi, a meno che tu non abbia voglia di farmi prendere infarti inutilmente.» replicai con lo stesso tono.
Annuì, alzando un sopracciglio. «Hai imparato adesso ad essere così spiritosa?» chiese sarcastico, appoggiando la schiena nell'armadietto.
Ruotai gli occhi, facendo una smorfia. «In sostanza, cosa vuoi? Ti serve qualcosa?» risposi fredda, tenendo stretta i libri tra le braccia.
«Stai scherzando? Non ti fai sentire dal giorno della festa, Maya! Semmai sei tu che hai qualcosa da dirmi, visto che sei sparita.» rispose nervoso.
Feci una lieve risatina, mordicchiando il labbro. «In realtà, io non devo dirti proprio niente. Ti sei divertito alla festa mentre palpeggiavi e baciavi senza ritegno quella ragazza davanti ai miei occhi. Non vedo perché io debba scriverti o preoccuparmi per il nostro rapporto, se sei stato tu stesso a distruggerlo.» risposi, per poi alzare il capo a mo' di saluto e cercare di andare via. Mi bloccò dal braccio, portandomi di nuovo davanti a sé.
«Ti sei almeno chiesta il motivo per cui io l'abbia fatto?» domandò curioso.
Scoppiai a ridere, assottigliando lo sguardo. «Qualsiasi fosse il motivo, non giustifica il fatto che tu sia stato un emerita merda. In fin dei conti, se volevi attirare l'attenzione su di me, l'hai fatto in modo totalmente sbagliato.» replicai nervosa.
Annuì, contraendo la mascella. «O c'è un altro?» chiese.
Alzai un sopracciglio, ridendo di nuovo. «Può darsi, sì. Ma ne ho il diritto, no? Dopotutto, tu ti sei fatto quella ragazza mentre ancora ti sentivi con me. Io ho avuto la dignità di mandarti prima a fanculo.» dissi sorridendo e facendo l'occhiolino.
Si avvicinò pericolosamente a me, stringendo i pugni e guardandomi in modo minaccioso. «Non provarci mai più, Maya.» ringhiò furioso.
Trattenni una risata, alzando un sopracciglio. «Vuoi per caso picchiarmi, Just?» chiesi divertita.
Mi guardò male e aprì la bocca per parlare, senza riuscire a finire la frase, perché qualcuno parlò per lui. «Di cattivo umore, Justin?» mi voltai verso la voce e sorrisi, notando Jamie e i due ragazzi al suo fianco.
«Reyes, stanne alla larga.» replicò lui, minaccioso.
Jamie si avvicinò, circondando il mio collo con il suo braccio e guardando il ragazzo da capo a piedi. «Oh, no. Credo che quello che deve evaporare in questo caso sia tu. Hai fatto il coglione, non le interessi, è per caso un reato? No, perché se vuoi obbiettare in qualche modo, sono felice di ascoltarti al suo posto.» rispose serio.
Lo guardai sottecchi, schiarendomi la voce, mentre Justin scoppiò a ridere. «E chi saresti tu, il suo avvocato?» rispose divertito.
Scosse la testa, sorridendo. «Temo di no. Io sono l'altro.» disse sorridendo amichevolmente. Spalancai gli occhi, voltandomi verso Alex che al contrario mio si stava scassando dalle risate. Jason, invece, sembrava essere pronto per picchiare male Justin, nel caso ce ne fosse bisogno. Rivolsi di nuovo il mio sguardo verso Justin e Jamie, che si stavano guardando con aria di sfida. Avrei potuto scommettere che tra poco sarebbe partito un pugno, forse era meglio allontanarci da lì.
«Jamie, andiamo.» sussurrai.
Jamie mi attirò ancora di più a sé, non distogliendo lo sguardo dagli occhi del ragazzo. «Ti ho lasciato senza parole, Justin bello?» chiese divertito.
Justin mi guardò furioso, puntandomi il dito contro. «Quindi esci con Reyes, adesso.» replicò guardandomi malissimo.
Mi grattai il capo, perplessa. «Esco con chi?» chiesi confusa.
Assunse la mia stessa espressione, per poi guardare il ragazzo. «Lui ha detto di essere l'altro!» esclamò.
Alex si avvicinò, guardando i due ragazzi. «In realtà, è solo Jamie.» rispose ridendo.
Justin alzò un sopracciglio, incrociando le braccia. «Mi state prendendo per il culo?» disse nervoso.
Jamie scoppiò a ridere, mentre Jason annuì. «Sì, alla grande. Divertente, vero?» chiese ironico.
Abbassai lo sguardo, schiarendomi la voce. «Possiamo andare?» dissi a denti stretti.
Jamie ritornò subito serio, guardando Justin e sospirando. «Okay, scherzi a parte. Ieri io e Maya ci siamo baciati, segno che tu per lei non sei più niente. Per cui, ti sarei grato se ti levassi dal cazzo da solo, perché onestamente non ho neanche voglia di doverlo fare io al tuo posto. Ritengo che tu sia un ragazzo intelligente, per cui sono sicuro che non ci metterai molto a capire qual è il tuo posto.» disse serio.
Justin risse, guardandolo. «È il mio posto quale sarebbe, secondo la tua logica?» chiese.
«Lontano da lei.» replicò Jamie, facendo l'occhiolino e decidendo finalmente di dileguarsi. Tirai un sospiro di sollievo e guardai Alex e Jason, che sembravano delusi dal fatto che non ci fosse stata alcuna rissa.
«Grazie, Jam.» sussurrai, camminando verso la classe di biologia con ancora il suo braccio intorno al mio collo.
Sorrise, pizzicandomi la guancia. «Non c'è di che. Nel caso dovesse darti ancora problemi, sai dove trovarmi. Lo so che dopo un po' comincia a diventare una seccatura.» rispose facendo spallucce.
Annuii leggermente, pensando per un momento al bacio del giorno prima. «Perché hai detto che ci siamo baciati?» chiesi fermandomi di colpo, facendo fare lo stesso a lui di conseguenza. Jason e Alex ci guardarono per un attimo, prima che il più alto tra i due tirò l'amico dal braccio e lo portò via. Jamie alzò un sopracciglio, appoggiando la schiena alla parete.
«Perché l'abbiamo fatto sul serio.» rispose perplesso, poggiando un piede sul muro.
Annuii, mordicchiando il labbro. «E tu... cioè, tu ci pensi...?» domandai a bassa voce.
Sorrise dolcemente e si avvicinò, prendendomi il mento tra le mani. «Non provare a capirmi, Maya. Impazziresti.» disse dolcemente, per poi sorridere di nuovo e lasciarmi lì come un'idiota. Sospirai pesantemente e mordicchiai il labbro, dirigendomi verso la classe. Sarei diventata sul serio pazza, un giorno o l'altro. Mi guardai intorno, spaesata, cercando con lo sguardo l'aula di biologia. Sospirai e mi passai le mani sul viso, sbadigliando.
«Ehi, bella addormentata. Biologia è di là.» disse Archie prendendomi dal braccio. Annuii distratta, seguendo il mio amico ed entrando in classe. Rivolsi il mio sguardo verso gli ultimi posti, notando Jamie con i piedi sul banco e l'espressione beffarda. Ruotai gli occhi e mi sedetti davanti, insieme ad Archie e Hailey.
«Ho un sonno tremendo.» sussurrai.
Hailey annuì, appoggiandosi alla mia spalla. «Domani c'è la partita di football. Vieni a vederla con noi o rimani a casa come ogni anno?» chiese sbadigliando.
Feci spallucce, appoggiando la testa sul banco. «Vengo, magari scopro che mi piace pure.» sussurrai.
«O ti piace il Running Back?» chiese Archie con espressione beffarda.
Alzai il dito medio, voltandomi per un attimo verso la direzione di Jamie, che era intento a lanciare qualcosa. Mi girai di nuovo e scossi la testa, facendo spallucce. «Non dico che...» mormorai bloccandomi, a causa di qualcosa che mi colpì la testa. Mi girai e raccolsi il pezzo di carta, leggendolo.
"Ci vediamo al campo da football, durante la mensa? Non accetto un no come risposta. -J."
Mi voltai nella sua direzione, assottigliando lo sguardo e prendendo il telefono.
"A chi era indirizzato, stavolta?" scrissi velocemente, tenendo il cellulare sotto il banco.
"Tutto per te. Ci vediamo o no?" rispose.
"D'accordo. Aspettami lì, Running Back."
"Quindi domani sei alla partita?"
"Può darsi."
"Ne parliamo dopo, ti costringerò a venire. Non farmi aspettare troppo, per favore."
Visualizzai e mi girai verso di lui, alzando il pollice come risposta. Sorrise e scosse la testa, facendomi l'occhiolino. Mi voltai di nuovo verso la professoressa, fingendo di ascoltare la lezione, quando la porta venne spalancata di colpo, permettendo al preside Morrison di fare il suo trionfale ingresso.
«Signore, prego.» disse la professoressa, guardandoci male visto che eravamo ancora seduti. Ci alzammo di scatto e guardammo l'uomo, che sembrava essere decisamente nervoso.
«Voglio tutti gli studenti Junior in aula magna, tra dieci minuti esatti.» ci guardò serio, prima di uscire di colpo dalla classe.
La professoressa sospirò, guardandoci con espressione delusa. «Cos'avete fatto, stavolta?» domandò scocciata, facendoci poi segno di raccogliere le nostre cose.
Aggrottai la fronte e mi voltai verso i tre ragazzi, che in tutta risposta fecero spallucce. «Beh, stavolta noi non c'entriamo nulla!» esclamò Jason contrariato, visto che la prof li stava guardando decisamente male.
Raccolsi le mie cose e tesi la mano verso di Archie, che l'afferrò. «Speriamo nulla di grave.» sussurrò, tendendo il braccio verso Hailey che lo prese prontamente.
«Al massimo ci becchiamo una sospensione, Arch. Niente di che.» borbottò lei, facendo spallucce.
«Niente di che?» chiesi sorpresa. «Hai idea di cosa significhi essere sospesi per noi, che siamo borsisti?» aggiunsi contrariata.
Archie ridacchiò. «Espulsione immediata, bella.» disse con nonchalance.
«E lo dici così tranquillo?» strillai meravigliata, sentendo qualcuno che mi bloccava e mi abbracciava da dietro.
«Si può sapere perché strilli sempre, piccola Maya?» sussurrò Jamie al mio orecchio, facendomi assottigliare lo sguardo.
«C'entri tu con il richiamo del preside?» chiesi di colpo, facendolo ridacchiare.
«Mah sì, può darsi.» replicò con aria vaga.
Mi voltai verso di lui, facendo scontrare i nostri nasi. «Può darsi? Se non viene fuori il colpevole e ci andiamo di mezzo tutti per colpa tua, ti faccio fuori con un pugno.» sibilai minacciosa.
Sorrise ad un centimetro dal mio viso. «Dovresti rilassarti.» rispose, baciandomi la punta del naso.
Sospirai profondamente, socchiudendo gli occhi. «Oh, adesso sì che sono calma, Jamie.» dissi nervosa, ricominciando a camminare.
Raggiungemmo l'aula magna e prendemmo posto alle ultime file, guardandoci intorno. Non ci mise molto prima che si riempisse, così sospirai e mi passai una mano sul viso. All'entrata del preside, tutti ci alzammo di colpo, mentre lui si schiarì la voce e ci fece cenno di prendere posto nelle sedie di pelle blu.
«Il motivo per cui vi ho radunato oggi, è perché alcuni studenti senior, mi hanno segnalato un fatto assai sconcertante. Pare che nei bagni maschili dell'ala est, ci siano delle scritte con la bomboletta a spray che riportano delle parole davvero irrispettose. Uno studente di quelli che sono venuti a fare la segnalazione, ha affermato che ha visto uscire qualcuno del vostro anno prima di notare le scritte. Ma naturalmente, si è preoccupato di non fare alcun nome. Per cui, se in questa stanza siano presenti gli autori di quelle frasi davvero maleducate, siete pregati di palesarvi, perché altrimenti sarò costretto a dover punire ogni singolo studente del terzo anno.» disse serio, con voce alta.
«Perché non ci ripete le frasi, signor preside? Siamo tutti curiosi!» disse Jason a voce alta, facendo ridere tutta l'aula, soprattutto i suoi due migliori amici.
«Signor White, lei crede che questo sia il momento di fare lo spiritoso? Non ci metto molto a punirla, anche nel caso in cui lei non fosse il colpevole delle opere d'arte nel nostro bagno.» replicò nervoso.
«Mi dica, signore. La sua spia è per caso Justin Price?» chiese Jamie di scatto, alzandosi.
Lo guardai, alzando un sopracciglio e assumendo la stessa espressione curiosa del preside. «È per caso un indovino o è coinvolto nella storia?» chiese cauto.
Jamie rise, scuotendo la testa. «No, preside. Le scritte nel nostro bagno sono presenti da oltre una settimana. Non le sembra strano che Justin decida di fare la spia adesso, quando stamattina ha avuto un diverbio con me, Jason e Alex? Per quanto ne sappiamo, potrebbe anche essere stato un senior, che ha di conseguenza messo di mezzo qualcuno di noi solo per farci un dispetto. Se io avessi il bisogno di denunciare un fatto, lo farei immediatamente, senza attendere giorni inutili, non le pare?» rispose con espressione beffarda.
Il preside lo guardò, sospirando. «Non vedo perché dovrebbe mettere a rischio tutto il terzo anno e non fare direttamente i vostri nomi, se è voi che vuole incastrare.» replicò curioso.
Il ragazzo fece spallucce, sorridendo appena. «Perché così sarebbe troppo ovvio, no? Io dico che qui dovrebbero esserci anche i senior, poi forse potrà fare il suo discorso. In questa scuola nessuno è innocente, signor Morrison.» alzò le spalle, ritornando al suo posto.
«Qualcuno ha qualcos'altro da dire?» chiese guardandoci.
Mi alzai di scatto, facendo un profondo respiro. «Io, signor Preside. Ho assistito al diverbio tra i quattro ragazzi e posso dire con certezza che Jamie non ha detto alcuna bugia. A conti fatti, ritengo che sia meglio dover riunire entrambi i corsi e avere un dibattito civile su chi abbia potuto imbrattare i bagni. Come ha detto il mio compagno, può essere stato uno di loro oppure qualcuno di noi. Mio padre dice sempre che il lupo è sempre cattivo se si ascolta solo la versione di cappuccetto rosso.» dissi con voce calma.
«Beh, a questo punto devo dire che il nostro incontro sarà a data da destinarsi. Se dobbiamo essere equi, la cosa migliore sarebbe mettere a confronto entrambi i corsi. Non è la prima volta che Junior e Senior si trovano in guerra tra di loro, per cui tornate pure nelle vostre classi. Vi riunirò io quando sarà possibile.» disse congedandoci.
Uscimmo dall'aula tutti insieme e una volta fuori, guardai i tre i ragazzi con un sopracciglio alzato. «Siete stati voi?» chiesi.
Alex ridacchiò. «Sì, ma chi ci ha visti? Solo Justin e non ha neanche uno straccio di prova. È la sua parola contro la nostra.» spiegò facendo spallucce.
Guardai il ragazzo, per poi passare lo sguardo su Jason e infine su Jamie. «Giusto, è la vostra parola contro la sua. Questa è la ragione che ci spingerà, al momento del dibatto, a doverci difendere con i denti e con gli artigli. Noi sappiamo la verità, ma dobbiamo far in modo che il preside non ne verrà a capo per nessun motivo al mondo. Sono stanca che il nostro corso deve sempre andare nella merda, per colpa di qualche senior che non si sa fare i cazzi propri. Ci hanno dichiarato guerra, per cui siamo destinati a combattere a qualsiasi costo.» risposi, sostenendo lo sguardo sugli occhi di Jamie, che sorrise.
«Scusami, tu stai dalla parte dei cattivi?» domandò sorpreso, incrociando le braccia.
Scossi la testa, sospirando. «Sto dalla parte di chi è disposto a stare dalla mia, in qualsiasi caso o situazione.» risposi facendo l'occhiolino.
Hailey sorrise, annuendo. «Guerra!» esclamò.
«Guerra.» risposi determinata.
Al suono della quarta campana, mi alzai dalla sedia e trascinai i piedi verso l'armadietto, intenta a posare i libri di geometria. Hailey e Archie mi seguirono, guardandosi intorno e facendo un profondo respiro. «Abbiamo ancora tre ore.» disse la mia amica facendo una smorfia.
Annuii, aprendo l'armadietto. «Sì, e voi perché mi state aspettando?» chiesi curiosa, posando i libri.
Archie alzò un sopracciglio, guardandomi perplesso. «Scusa, non vieni a mensa con noi?» chiese grattandosi il capo.
Scossi la testa, chiudendo l'armadietto. «No, oggi no. Jamie mi ha invitato a pranzo nel campo da football. Ci vediamo non appena suona la campana.» dissi baciando la guancia dei miei amici, che in quel momento avevano un'espressione beffarda. Mi diressi verso il campo, notando il ragazzo seduto comodamente sull'erba, con lo sguardo concentrato sul cellulare. Mi sedetti al suo fianco e tirai fuori il mio panino, sorridendo. «Bella giornata oggi, eh?» chiesi sorridendo appena.
Si voltò e mi sorrise, annuendo. «Sì, non c'è male. In realtà troppo sole mi dà fastidio, ma mi ricorda l'estate che abbiamo lasciato neanche due settimane fa.» ammise.
Feci una smorfia, stiracchiandomi. «Secondo la logica scientifica, l'estate termina il ventuno settembre. Per cui, siamo ancora nella stagione estiva.» ridacchiai, mentre lui mi guardò male e tirò fuori il suo pranzo.
«Ma secondo la logica adolescenziale, l'estate è terminata nel momento esatto in cui abbiamo rimesso piede in questa stupida scuola. Non vedo l'ora di finire questi due anni e volare alla Julliard. Non la reggo più, questa merda.» disse facendo una smorfia.
Aggrottai la fronte, stappando la bottiglietta d'acqua. «E per quale ragione volerai nella prestigiosa scuola Newyorkese?» chiesi curiosa.
Fece spallucce, riposando il suo panino e sdraiandosi sull'erba, osservando il cielo. «Perché mi piacerebbe fare il musicista. Me la cavo con il canto, e quella scuola potrebbe sembrare una valida scelta.» ammise a bassa voce.
Annuii, sdraiandomi al suo fianco. «Beh, ti ci vedrei a cantare. Tipo che ne so, in una rock band dove spaccano le chitarre alla fine di ogni concerto.» replicai divertita.
Ridacchiò, girando il capo verso di me e guardandomi. «Quello di solito è Heavy Metal. Ma grazie mille per aver comunque creduto in me.» arricciò il naso.
Ruotai gli occhi, sbuffando. «Beh, sì che differenza fa? È comunque un genere derivante dal rock, giusto?» chiesi facendo una smorfia.
Annuì. «Ah, ah. Ma il rock normale è più soft.» spiegò sorridendo.
Assunsi un'espressione pensierosa, per poi annuire. «Tipo i Queen?» chiesi curiosa.
«Ni. I Queen suonano rock, ma spaziano anche tra diversi generi derivanti da esso. Tipo quello progressivo, quello Hard, quello Pop, Glam e Arena.» spiegò, ridendo appena.
Feci una smorfia, grattandomi il capo. «Dire Rock e basta vi fa schifo, vero?» dissi contrariata, facendolo ridere.
«Nessuna band canta rock e basta, come nessun cantante canta solo pop o rap. Solitamente sono sempre sottogeneri.» ammise facendo spallucce.
«I sottogeneri sono per chi vuole fare il precisino. Perché sei io cantassi tipo Hard pop, direi pop e basta. Non devo specificare.» replicai stizzita.
Scoppiò a ridere, annuendo. «Oh sì, peccato che l'Hard Pop non esiste neanche.» scosse la testa.
«Oh, sul serio? Non basta ascoltare tanta musica per esserne esperta?» chiesi contrariata.
Scosse la testa. «Temo di no, piccola Maya. L'importante però e provarci.» ridacchiò.
«Mi sento presa in giro.» ammisi ridacchiando appena.
Annuì, appoggiando un dito sulla punta del mio naso. «È quello che sto facendo, infatti.» sussurrò divertito.
Assottigliai lo sguardo, facendo la linguaccia. «Vedo che ti diverte.» dissi dandogli un pizzicotto amichevole sul fianco.
Contrasse leggermente le gambe, ridendo subito dopo. «Oh, sì. Molto, in realtà.» ammise facendo spallucce.
Spalancai la bocca, contrariata. «Sei uno stronzo, te l'hanno mai detto?» replicai stizzita.
Annuì, ridacchiando appena. «Ogni giorno e come sempre, rispondo con una risata e un ringraziamento per il complimento non richiesto. Certi apprezzamenti ti fanno solo arrossire.» disse strizzando gli occhi e scoppiando a ridere.
Lo guardai sorpresa, scuotendo poi la testa. «Oh, sul serio? Vaffanculo, Jamie. Un sincero e sentito vaffanculo.» risposi con tono scherzoso.
Mi guardò, scuotendo la testa. «Non vuoi seriamente mandarmi a fanculo, in realtà.» ammise a bassa voce.
Alzai un sopracciglio, confusa. «Scusa?» chiesi ridendo.
Mi guardò negli occhi, sospirando. «Vuoi solo baciarmi tanto quanto io voglio farlo con te.» ammise serio.
Lo guardai per un secondo, per poi spostare lo sguardo nelle sue labbra. «Mh sì, può darsi.» risposi vaga.
Sorrise appena e si avvicinò ancora di più, accarezzandomi il labbro inferiore con il pollice. «Può darsi, Maya?» chiese, puntando gli occhi sui miei.
Morsi il labbro, facendo un profondo respiro. «Questo non vale, mi rincoglionisce.» ammisi a bassa voce, chiudendo leggermente gli occhi.
Rise leggermente, continuando a sfiorarmi le labbra. «Per questo lo faccio, perché so quanto ti piace.» sussurrò.
«E tu come fai ad esserne sicuro?» risposi, tenendo ancora gli occhi chiusi.
«Perché il tuo tono di voce cambia notevolmente, il tuo respiro si fa incredibilmente pesante e non riesci a sostenere il mio sguardo e... vuoi che continuo ad elencare i tuoi atteggiamenti?» chiese, continuando ad accarezzarmi il labbro.
Scossi la testa, sospirando. «Voglio solo che mi baci.» ammisi a bassa voce.
Jamie sospirò, appoggiando le sue labbra sulle mie, per poi fare intrecciare con dolcezza le nostre lingue. Mi avvicinai a lui, mentre mi appoggiò una mano sul fianco destro e continuava a baciarmi, tenendomi stretta. Ogni volta che lo baciavo, sentivo le mie gambe cedere in modo notevole e il mio corpo completamente dipendente da ogni suo singolo movimento. Mi attaccai ancora di più a lui, staccandomi un attimo per prendere respiro.
«Mi spieghi come diavolo siamo arrivati dalla musica a questo?» domandai con il respiro pesante.
Sorrise, scuotendo la testa e appoggiando la fronte sulla mia. «Non lo so, ma mi piace da morire.» ammise, mordendomi il labbro.
«Anche a me.» risposi di scatto, baciandolo di nuovo.
Ovviamente, quando ci eravamo organizzati per la mensa, non avevo di certo previsto che saremmo finiti in questa situazione. Ma devo ammettere che stare sdraiata in un campo da football, a baciare Jamie Reyes, era quella cosa che non ho avevo programmato ma che avrei voluto fare ogni santo giorno. Dopotutto, la vita è imprevedibile, ed è sempre da questa meravigliosa imprevedibilità che nasce qualcosa di magico.
-Spazio Autrice
Hello, guys! Come state? Spero bene. Dunque dunque, pare che Jamie e Maya ci stiano trovando gusto in questi baci. Chissà come andrà a finire tra i due. 👀 Inoltre, pare che tra lui e Justin sia nata una guerra. Con quell'affermazione fatta da Jamie, pare che il ragazzo abbia dato di matto. Vedremo cosa combinerà più avanti. 🤦🏻♀️
Detto ciò, volevo dirvi che ho concluso la storia e che sto già lavorando sul sequel! Non avete idea di cosa vi aspetta 👀 Martedì farete la conoscenza di un nuovo personaggio di passaggio, che però ha un posto speciale nel cuore di Jamie. A martedì! ❤️
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