EPILOGO - 8 YEARS LATER

TRRACK 44: WHEN WE WERE YOUNG, Adele
In case it is the last time
That we might be exactly like we were
Before we realized
We were sad of getting old
It made us restless.

It was just like a movie
When we were young




<<Ginevra, sei stata la luce in uno dei miei momenti più bui e continui ad illuminare ogni mio giorno anche solo con uno sguardo, dando un senso alle cose. So che dirai come sempre che sono stato io la tua roccia, ma è mentre sostenevo te che ho imparato cosa voglia dire essere tenaci, lottare per le cose importanti, saper perdere le battaglie che non ne valgono la pena. Siamo diventati grandi insieme, abbiamo sbagliato insieme, abbiamo costruito insieme, ed è insieme che voglio invecchiare, passare tutta la vita così come abbiamo fatto negli ultimi otto anni. Prometto che continueremo a litigare per le cose stupide, e che ti metterò solo il broncio senza parlare per quelle serie. Prometto di riempirti di quelle futili cose dolci che tu disprezzi, ma delle quali un giorno avrai un bel ricordo. Potrai ad esempio raccontare in giro di quando mi hai lasciato in ginocchio con un anello su quel traghetto pieno di lucine dal quale si vedeva la Tour Eiffel, scappando via perché troppo imbarazzata dalla mia proposta. Però mi raccomando, poi racconta anche di quando te l'ho chiesto a letto, una mattina qualunque, e hai accettato. Prometto quindi di imbarazzarti ancora, ma di cercare sempre un modo per farmi perdonare.
E a parte imbarazzarti, prometto che non farò mai niente che possa ferirti più di quanto ti ferisca ogni volta che mi lasci scegliere un film e poi è un flop. Le mie braccia saranno sempre il luogo giusto dove rifugiarti, e tra le quali vorrò tenerti per sempre.
Sei il mio posto, Ginevra. Quello dove cerco l'aria quando il mondo sembra averla finita, dove riesco a calmarmi, dove trovo un perché alle cose che sembrano non averlo.
Ti prometto di cercare di essere il tuo, mentre conti i miei respiri e mi tieni stretto il mignolo.
Ti prometto questo e tutto quello che vorrai, per tutta la vita>>

Il giardino è in un silenzio religioso quando Charles abbassa il microfono, concludendo la sua promessa. Gli unici rumori sono dei singhiozzi sparsi tra gli invitati e quelli di Lorenzo, in piedi alle spalle del fratello in qualità di testimone, che proprio non riesce a contenersi. 

Ginevra ha il viso rigato di lacrime, nonostante le abbiano categoricamente vietato di piangere. Certo, come se una sposa potesse veramente non pingere al proprio matrimonio.
Sopratutto se sta sposando Charles Leclerc.
È sempre stato bravo con le parole lui, ma più belle delle mere parole sono le intenzioni che ci sono dietro, le promesse di una vita insieme, di una vita come la loro.
Per questo Ginevra non riesce a fermare le lacrime. Se la loro vita sarà bella anche solo la metà di quella che è stata negli anni passati, potrà dirsi una donna fortunata.

Charles la guarda con gli occhi lucidi, non riuscendo come sempre a mascherare davvero le proprie emozioni. Le sue iridi hanno lo stesso colore delle foglie degli alberi alle sue spalle, e sono particolarmente raggianti in quella luminosa giornata di inizio estate.

Sorride, come se questo potesse tranquillizzarla anziché farla piangere di più.

Ginevra però si passa due dita sotto gli occhi, tamponando le lacrime, cercando di darsi un contegno. Poi trova lo sguardo di Max, anche lui alle spalle di Charles, che frettolosamente le fa un occhiolino.

Anche se questo le fa venire ancora più voglia di lasciarsi andare al pianto si obbliga a respirare a fondo, a calmarsi.

<<Siccome immaginavo che le tue promesse sarebbero state bellissime, e che avrebbero generato fiumi di lacrime, comprese quelle della sottoscritta, le mie saranno brevi e concise. Che poi è un po' come siamo noi. Sei la parte visionaria della mia vita razionale, vivi di tutti i sentimenti che non trovo mai le parole per esprimere, costruisci un mondo attorno a noi fatto di sogni e speranze che a volte per sbaglio calpesto. E scusami se non li vedo, ma è perché tu hai già realizzato i miei sogni. Avresti potuto farlo in modi meno appariscenti, meno sdolcinati, ma questo sei tu, ed io ti amo infinitamente. So che non te lo dico spesso, perché non è da me, ma ringrazio ogni giorno la vita, il destino, e persino Dio, per averci fatto incontrare. Sei la parte migliore di me, Charles Leclerc. Posso solo essere onorata di stare al tuo fianco, di stringerti il mignolo, e di essere parte della tua vita, che cercherò sempre di rendere la più bella che tu possa vivere>>

Ginevra quasi si chiede se le ha pronunciate davvero quelle parole per quanto si sente confusa a stare lì, davanti a tutti, nel suo bell'abito bianco.

Vede l'emozione sul viso di Charles però, e sa di aver detto le cose giuste.

Pochi minuti dopo le labbra di lui sono finalmente sulle sue, e le sue braccia le circondano le spalle, ha un nuovo anello al dito e sono marito e moglie.

<<Sei la ragazza più bella del mondo>> le sussurra lui, allontanandosi leggermente per poterla guardare meglio, per far scorrere quegli occhioni verdi sul grazioso viso di lei leggermente truccato, passarle la punta delle dita vicino al volto per scostare una ciocca di capelli che sfugge dalla semplice acconciatura raccolta. Ginevra sa di non essere la ragazza più bella del mondo, ma non le importa, non vorrebbe mai esserlo. Le basta che Charles la veda in quel modo, e la guardi con quegli occhi, e subito il mondo sembra un posto piccolo, fatto solo da loro due.

Ginevra si allunga nuovamente a baciarlo, sollevando la mano per poggiarla sulla sua guancia che lui poi copre con il proprio palmo.
Le sue labbra sono morbide, leggermente dischiuse, e il viso profuma del suo dopobarba preferito.

<<Chiamami moglie quando meno me l'aspetto, grazie>> scherza lei, arricciando il naso e guardandolo da così vicino che potrebbe contare tutte le pagliuzze dorate nelle sue iridi.

<<Non vedo l'ora>> risponde lui sorridendo contro le sue labbra, emozionato, forse un po' frastornato, ma certo di ciò che hanno appena fatto.
Questo è ciò che vuole per il resto della vita.

Charles si decide a lasciarla andare e cercando di non calpestare l'ampia gonna del vestito va a stringere la mano dell'ufficiale che ha celebrato il matrimonio, mentre Ginevra viene letteralmente sommersa dall'abbraccio di Criss, la sua fantastica ed incredibilmente paziente damigella d'onore.

<<Siete così belli e teneri che non riesco a smettere di piangere>> esclama Criss, stritolandola <<Ma giuro che proverò a non bagnarti il vestito>>
Ginevra ride affondando la mano nei capelli ricci dell'amica, e da dietro le sue spalle incrocia lo sguardo di Lorenzo Leclerc che versa nelle stesse condizioni della sua migliore amica più o meno da quando la cerimonia è iniziata. Gli fa segno di avvicinarsi.

<<Abbiamo dei testimoni emotivi>> afferma Charles quando, tornando da Ginevra, la trova intenta ad abbracciare entrambi.

La sposa ridacchia, cercando il suo sguardo.

<<E non avete ancora visto noi>> si intromette l'inconfondibile voce di Daniel, leggermente roca <<Per favore, sposatevi tutti. Ho appena scoperto di avere una passione per i matrimoni>>

<<Dillo a Dom per favore, che magari si decide a chiedermelo>> controbatte Criss facendoli ridere.
L'abbraccio di Ginevra si allarga, inglobando anche Daniel in quell'incastro di braccia diverse, di famiglie diverse che però in un modo o nell'altro sono diventate un nucleo solo.

Max resta in disparte e Ginevra riesce a guardarlo solo quando Lorenzo, Criss e Daniel la lasciano finalmente andare.
Nel suo smoking blu notte la osserva con le mani in tasca, fermo e leggermente impacciato, pensando insistentemente a qualcosa di intelligente da dire.

Nessuna parola sembra arrivare però in suo soccorso, così si limita ad allungarsi verso la sposa, a circondarle il viso con le mani e sporgersi per lasciarle un bacio sulla guancia.
Ginevra sente il suo nervosismo palpabile, come una scossa sulla pelle. Sono tutti felici, ed anche lui è felice, ma in un modo diverso dagli altri. Anche i suoi occhi brillano in un modo diverso.
Infondo è Max. Lui è diverso.

L'olandese si butta subito a congratularsi con Charles per placare ogni sospetto e sopratutto darsi qualcosa da fare che non sia stare davanti a Ginevra, senza sapere cosa dire, senza sapere come ricucire quella voragine che gli si è aperta nello stomaco vedendola lì, in bianco.

Gli sposi vengono presto sommersi dagli auguri del resto degli invitati, di Mamma Carlà e Mamma Pascale, che negli anni sono diventate grandi amiche, e Papà Alberto, che per la prima volta sembra un po' più sciolto, un po' più umano.

Alla fine il più emozionato di tutti si rivela essere Dom, più perchè Charles è ufficialmente parte della sua famiglia che per il fatto che sua sorella si sia appena sposata. Se lo bacia e se lo abbraccia mentre Jaques e Gin li osservano con fare rassegnato, abituati ormai a quell'amore tra i due.

Persino Nonno Domenico ce l'ha fatta ad esserci, nonostante avesse rischiato di rimanere a letto per una brutta caduta presa per colpa dei problemi di vista sempre più seri. Non poteva mancare però. Non poteva perdersi il matrimonio della sua nipotina preferita e del ragazzo con la Portofino.

<<Che ti ho sempre detto Gin?>> le dice, dandole due buffetti sulla guancia con la mano rugosa e callosa, la mano del lavoratore che è stato <<Con l'amore e con le macchine...>>

<<Siete i migliori>> si intromette Charles, beccandosi un'occhiata di approvazione. Approvazione che, tra parentesi, ha avuto dal giorno zero.

<<Anche tu non sei male con le macchine ragazzino>> gli dice il nonno, sorridendo con fare divertito <<Quanto all'amore però ti sei superato>>

Charles ride, mentre Ginevra imbarazzata si copre il viso con la mano.

<<Non te l'ho mai detto ma conoscevo tuo padre, ragazzino. Le mie mani hanno toccato il motore della vostra testarossa più e più volte. Era una bella persona, e ti ha trasmesso la sua gentilezza, la sua eleganza. So che sarebbe fiero di te ora. E so che è da qualche parte a guardarci in questo momento, con mia moglie che si lamenta della mia cravatta storta>>

Il repentino cambio di registro di Nonno Domenico fa venire un groppone in gola a Ginevra, che allunga una mano per afferrare il braccio di Charles e mantenersi, mentre con l'altra aggiusta veramente la cravatta storta di suo nonno.

<<È sempre stato uno paziente mio padre>> risponde Charles, con un sorriso.

<<Oh anche io pensavo di esserlo, poi ho conosciuto mia moglie>> se la ride il nonno, con un po' d'amarezza, dando una pacca sul petto di Charles e lanciando uno sguardo carico di significato a Ginevra prima di allontanarsi.

<<Come stai gestendo tutto questo carico emotivo e sentimentale?>> le domanda Charles, mentre la ragazza piega la testa fino a poggiarla sulla sua spalla e prende un grosso respiro.

<<Dopo oggi non ti dirò cose carine per almeno un anno>> gli risponde, captando già i prossimi invitati che si avvicinano per congratularsi <<Goditi il momento quindi>>
Charles ride, poi poggia le labbra sulla sua testa, tra i capelli.

<<Non posso credere che siamo davvero sposati>> mormora lui <<Sono così felice>>


Il resto della cerimonia si svolge nel giardino terrazzato di quell'antica villa in Provenza, attorno ad un unico tavolo ad U sormontato da una alta tettoia di legno bianco, teli candidi e fiori.

Ginevra, impacciata come sempre nelle situazioni dove si trova al centro dell'attenzione, si affida totalmente a Charles che la guida tenendola per mano, facendo l'uomo carismatico che sa essere senza troppi sforzi. Lui è di una bellezza disarmante. Lo smoking nero gli fascia le spalle e la schiena in modo perfetto, i capelli sono un po' più lunghi del solito e pettinati a regola d'arte, il suo sorriso è bello come sempre, e un po' di più. È il sorriso che gli fa venir fuori le fossette, non quel mezzo sorrisetto per cui è ormai famoso. È quello vero, quello che riserva a pochi. A Ginevra, alla sua famiglia, e a quando vince i campionati.

Lei si è tolta il velo e si è sciolta i capelli, mentre Criss l'ha aiutata ad aggiustare il trucco leggermente colato. Onde morbide le cadono sulle spalle e sulla schiena lasciata nuda dallo scollo del vestito, molto semplice per il resto, pulito, ed è proprio la sua semplicità a farla risplendere.

Quando a tavola cominciano a servire il vino il pranzo comincia a scaldarsi, creando la giusta atmosfera anche per gli imbarazzanti discorsi dei testimoni e delle damigelle. Il più divertente è, senza dubbio, quello di Daniel, che quasi riesce a far piangere tutti dalle risate. Ginevra, e forse anche Charles, si aspettavano che anche Max dicesse qualcosa, e invece quest'ultimo rimane seduto con un sorriso ad osservare il suo ragazzo che intrattiene la festa e lascia a lui il compito di parlare per entrambi.

Non solo, per tutta la festa sembra quasi evitare Ginevra, che però riesce sempre a beccarlo mentre la guarda da lontano.
Il suo comportamento la innervosisce, ma ogni volta che prova ad andare a chiedergli spiegazioni viene rubata da qualcuno o lui sparisce.

<<Sai che succede a tuo fratello?>> domanda ad un certo punto a Victoria, sedendosi accanto a lei dopo aver intrattenuto i cugini di Charles ed essersi assicurata che avessero fatto amicizia con i suoi.

<<Secondo me ha paura di scoppiare a piangere dall'emozione se dovesse trovarsi a parlare con te>> risponde lei, con un interessante punto di vista che fa ridere Ginevra.

<<Dai, lo conosci, anche se a trent'anni continua a voler avere l'aria da stronzetto è un tenerone in realtà>> rincara la dose la bionda, quasi convincendola. <<Ma ora balliamo>>

Ginevra si lascia trascinare da Victoria, mentre il cielo sta cominciando a tramontare e si sono accese le centinaia di lucine che sovrastano il giardino, donandogli un'atmosfera magica, quasi incantata. Criss, vedendole sul prato, si unisce a loro portando un cocktail a testa e così Daniel poco dopo. Nonostante sia il più grande tra loro, è rimasto quello con più voglia di far festa.

E' solo all'imbrunire che la musica cambia, passando dal ritmo travolgente sul quale stavano ballando ad un qualcosa più lento che porta al centro del prato anche i più grandi. Charles compare alle sue spalle, facendola rigirare tra le sue braccia prima di baciarla ed afferrarle il bacino, cominciando a ballare.

La ragazza si lascia andare con il viso sul suo petto, stringendosi al suo collo e facendo sue tutte le emozioni di quel momento, tutta la gioia e l'amore che li circonda, e la felicità a portata di mano. C'è solo qualcosa fuori posto.

<<Posso?>> domanda ad un certo punto qualcuno, poggiando una mano sulla spalla di Ginevra. Charles annuisce leggermente, con qualcosa di indecifrabile negli occhi. Quando la ragazza si gira ed incontra lo sguardo di Max, capisce.

Lui le prende una mano e se la porta sulla spalla, lentamente, osservando il gesto il silenzio. Poi le afferra il bacino e sente la pelle nuda della schiena sotto le dita, provocandole una leggera pelle d'oca.

Prova a sorridere, ma le sue labbra oggi sembrano aver preso la direzione sbagliata e sono rivolte costantemente verso il basso.

Si guardano senza parlare, con una canzone dolce in sottofondo e le lucine sopra le loro teste che gli illuminano gli occhi, e già solo per quello sguardo il cuore ha accelerato i battiti.

<<Che hai Max?>> sussurra ad un certo punto lei, piegando leggermente la testa di lato e stringendo le labbra.
Lui distoglie lo sguardo, riprovando a fare quel sorriso che nuovamente gli viene male, dandogli solo un'aria ancora più malinconica.

La stringe un po' più forte, continuando ad ondeggiare sul posto. E così rimangono per tanto tempo, semplicemente stringendosi, sentendo il calore dei loro corpi vicini.

<<Credo che una parte di me ti amerà per sempre>> mormora improvvisamente lui.

Ginevra ringrazia di avere le sue mani che la tengono e si aggrappa un po' di più alle sue spalle, ma nel frattempo sorride.

<<Lo so>> risponde in un soffio.

Max si obbliga a guardarla, aggrottando le sopracciglia.

<<Come lo sai?>> domanda.

<<Perché c'è una parte di me che ama quella parte di te, e non ha mai saputo come smettere di farlo>> sussurra.

<<Ginevra...>>

La ragazza annuisce, costringendosi a non piangere quando lui pronuncia il suo nome in quel modo. Dopo tutti quegli anni, lei ancora rabbrividisce per come la chiama.

<<A volte chiudo gli occhi e immagino come sarebbe stata la mia vita con te>> dice lui, respirando piano.

<<Max...>>

Ginevra toglie una mano dalla spalla per portargliela sul viso, la poggia sulla sua guancia e la accarezza lentamente con il pollice. È cambiato tanto negli ultimi anni, il suo viso si è indurito, è diventato quello di un uomo, ma i suoi occhi sono sempre quelli, gli unici capaci di darle quella scarica d'elettricità che la fa rabbrividire da testa a piedi.

<<Le cose con Daniel non vanno?>> gli domanda lei, ma lui scuote la testa.

<<Non c'entra Daniel. Lui è l'amore della mia vita, e sí abbiamo i nostri alti e bassi, peró ogni volta che tocchiamo il fondo è più bello risalire>> dice Max, cercando con lo sguardo tra la gente quello di Daniel che in lontananza parla con sua sorella <<Ma ho sempre saputo amarvi in due modi diversi, per questo convivo con la consapevolezza di quello che ho, ma anche di quello che avrei potuto avere>>

<<E sei pentito di ciò che hai scelto?>>

<<Credo che entrambe le scelte sarebbero state giuste alla fine, ognuno a suo modo, ognuna con i suoi perché>>

<<Quanto sei diventato maturo>> lo prende in giro lei, riuscendo a farlo ridere.

<<Dillo a Daniel>> risponde lui.

Le afferra la mano ancora poggiata sul suo viso e le fa fare una giravolta, riafferrandola tra le braccia con ancora più forza di prima.

<<Quella notte a Guana sarà per sempre la notte più bella della mia vita>> mormora quando il viso di Ginevra torna a pochi centimetri dal suo.

La ragazza sorride, guardandolo con gli occhi spalancati.

<<Eravamo giovani>> gli risponde con voce pacata.

<<Scapperei lì con voi anche ora>>

Prima che Ginevra possa controbattere, due braccia si chiudono attorno a lei e Max.

<<Lo sai che non puoi monopolizzare la sposa in questo modo, vero?>> dice Daniel, facendo scorrere lo sguardo da Max a Ginevra e viceversa.

<<Charles dovrà sopportarla per il resto della vita, posso togliergliela almeno un po' sta sera>> risponde Max, facendo un occhiolino alla ragazza ma lasciandola contestualmente andare.

<<Sono più che felice di doverla sopportare>> si intromette Charles, che né Gin né Max avevano visto alle spalle di Daniel.
C'è sempre stata sfida tra i due, ma nonostante qualche battibecco hanno sempre trovato il modo di andare d'accordo. Anche sta volta, la frase di Charles è pronunciata col sorriso.
I due ragazzi si scambiano uno sguardo di intesa.

Tra qualche settimana torneranno a darsele in pista, a combattersi anche quest'anno il titolo di Formula 1. Max in bianco e Charles in rosso. Quello però è il momento di essere amici.

<<Anche noi dovremmo sposarci>> dice Max a Daniel quando Charles e Ginevra si allontanano, allungando un braccio per circondargli le spalle.

<<Dovremmo>> risponde l'altro, ridendo. Max si gira a dargli un bacio a fior di labbra, poi Daniel gli scompiglia i capelli che quella mattina ha passato ore ad aggiustarsi davanti allo specchio <<E non voglio una proposta convenzionale>>

<<Ah, e chi ha deciso che devo essere io a farti la proposta?>> domanda Max, alzando le sopracciglia con fare indignato ma lasciandosi sfuggire una risata.

<<Io, ora>> afferma Daniel, annuendo vigorosamente <<E vedi di farlo prima dei miei quarant'anni>>

<<Cioè entro i prossimi due anni, vecchietto mio>> lo prende in giro Max.
Daniel gli fa il verso, poi però si sporge per dargli un altro bacio, uno vero.

Max afferra la sua mano e si uniscono così agli invitati che raggiungono gli sposi per l'ultimo brindisi della serata, davanti alla torta.

Come con le promesse, Charles fa di nuovo piangere tutti tenendo il flûte di champagne per aria mentre l'altro suo mignolo è incastrato con quello di Ginevra.

La ragazza lo guarda con gli occhi pieni di tutte le cose belle che ci sono tra loro, rimanendo come sempre estasiata dalla persona stupenda che è, da tutto ciò che ha imparato a provare per lui, da quell'amore puro e incondizionato che li lega.

Max sarà per sempre parte di lei, ma ha imparato a lasciar andare, a prendere il buono da ciò che la vita le ha offerto. Ha preso Charles. L'amicizia di Max. E Daniel.

A volte anche lei sogna di tornare a Guana, su quel letto con la vista sugli occhi di Max, più profondi dell'oceano a pochi passi, e sulla risata di Daniel, che rimane una delle cose più belle che abbia mai visto.

Ma nella vita reale tiene stretto il mignolo di Charles, e questo la rende felice.

E mentre lui parla a tutti Ginevra fa un suo silenzioso, personale brindisi.

A sè stessa, perche è fiera della donna che è diventata.

Alle persone che li circondano, perché possano essere felici anche più di quanto si sente lei in quel momento.

Alla vita, che le ha dato non ciò che voleva ma ciò che era più giusto.

A quello che c'è stato, agli sbagli, agli azzardi, alle risate, ai pianti, alle parole sussurrate, e a quello che sarà.

A tutti i tre della sua vita.

<<Cheers>>

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