the sunset.

questo capitolo contiene smut, è la prima volta che ne scrivo una quindi se c'è qualcosa da sistemare scrivetemelo nei commenti.
vi avviserò comunque appena comincia in modo tale che a chi possa dare fastidio possa saltare la parte.
buona lettura. <33

parte tre.

È inutile dire che la mattina successiva, cioè adesso, sia Nico sia Loco cominciarono a fare i propri conti con le loro azioni dando spazio alle loro mille paranoie.

«Come cazzo ci è saltato in mente, mh? Non possiamo! E... e poi c'è ancora Luca.» sbraita Nico in preda al panico.

Sto cazzo Luca. Non me ne frega niente. Ti ha fatto soffrire, lo odio.
Avrebbe voluto rispondere il minore ma si limita a un "O lui o me." seguito da uno sbuffo irritato.
Poi corre via dalla stanza sbattendo violentemente la porta.
Se n'è andato. Anche lui.

Nico si siede a peso morto sulla sieda di fianco alla scrivania.
È confuso, tanto.
Ha sempre pensato di amare Luca, insomma, con lui sorrideva e si sentiva felice.

Invece il problema adesso è capire perché con Loco prova cose mai provate, emozioni e sensazioni di cui manco sapeva l'esistenza.
Cos'è quella fastidiosa sensazione allo stomaco? Cos'è quella voglia incessabile di stargli accanto? Cos'è quel suo fascino che invidia?
Forse queste sensazioni a lui sconosciute sono l'amore, forse non è mai stato davvero innamorato e non sa cosa si prova realmente.
Forse lo sta scoprendo in questo periodo, con Loco.

Si arrende all'idea di poter resistere e lascia scendere lentamente una lacrima, non sa cosa fare, è sempre confuso e non conclude mai niente.

O lui o me, singhiozzo.
O lui o me, singhiozzo.
E così per tutto il pomeriggio.
E così per tutto il weekend.
E così per tutte e due le settimane successive.

«Nico, tutto bene?» chiede sua mamma abbracciandolo stretto e sospirando.

Nico questa mattina si è presentato davanti a casa di sua mamma (anche se con gli occhi gonfi e rossi dal pianto) per parlarne, finalmente.
Dei suoi amici si fidava, si, ma diciamocelo, la mamma è sempre la mamma.
L'amore che prova per il proprio figlio è immenso, incondizionatamente da quello che hai fatto e farai.
E, anche se può non sembrare, ti conosce bene.
Poi c'è Loco, non può esser etichettato come suo amico, tra loro c'è sempre stato un rapporto di bromance*.
Di certo non possiamo dire che passavano le ore a sbaciucchiarsi, si sono baciati si e no una volta - escluso quello di qualche giorno fa - durante un obbligo.
Si abbracciavano, si baciavano sulla guancia e stavano quasi sempre insieme.
Comunque, tornando a noi, Nico adesso non ha la minima idea di dove potrebbe essere Loco.
Tralasciando poi il fatto che Nico avesse avuto la tentazione di rincorrerlo e stringerlo, adesso ha bisogno di qualcuno, qualsiasi persona, che lo aiuti.

«Mamma? Mi stritoli così!» si lamenta Nico facendo un mezzo sorriso sforzato.

È sempre stato così, sua mamma lo rassicura e sa che, qualunque cosa essa sia, lei sarebbe rimasta, sempre.
La mamma allora, dopo avergli dato un delicato bacio sui suoi capelli morbidi, si stacca lentamente per poi rivolgere un occhiolino al figlio come per dire: "adesso ci sono io, tranquillo".

«Entriamo o rimaniamo qui all'ingresso a congelare?» rompe il silenzio Nico sfregandosi le mani sulle braccia facendo capire che ha freddo.

«Dai vieni, abbiamo tutto il tempo del mondo.» risponde la mamma invitandolo a entrare per poi chiudere a chiave la porta d'ingresso.

E no, non abbiamo tempo, cazzo.
Così il riccio comincia a raccontare alla mamma tutto l'accaduto, senza tralasciare nessun particolare fermandosi di tanto in tanto per fare un sospiro, più racconta e più gli fa male il cuore.
Si fida ciecamente di lei.

«Oh! Quel Luca, non mi è mai stato simpatico, pure i suoi genitori, dio! Si credono così perfettini!» esclama la mamma alzando gli occhi al cielo.

Nico non dovrebbe ridere, stiamo parlando del suo ex, stiamo parlando della persona che lo ha fatto soffrire (anche tutt'ora), stiamo parlando in un momento alquanto delicato.
Ma nonostante ciò, un fragorosa risata esce dalle labbra screpolate del figlio.

«Sei libero di fare ciò che vuoi, nessuno ti obbliga, segui il tuo cuore e pensa a te, a chi hai bisogno.» dice infine la mamma alzandosi e dirigendosi in cucina per, molto probabilemente, preparare un bella cioccolato calda per tutti e due.

Netflix, copertina, cioccolata calda, coccole e mamma.
A Nico è sempre piaciuto ma adesso si sente vuoto, manca qualcuno lì con lui.

«Nico esci di lì su! C'è la pizza che ti aspetta giù in salotto!»

La voce di Baddi rimbomba per la casa che lascia poi spazio a un silenzio congelante.
Di Nico e Loco in pratica non si sa più niente, tutti e due si sono rinchiusi nelle loro rispettive stanze e non escono - se non per andare in bagno e mangiucchiare qualcosa - da giorni.

Loco ha paura di rivedere Nico, forse quel giorno ha esagerato.
Come si è potuto permettere di mettere Nico in una condizione del genere? Scegliere tra due persone tanto importanti della sua vita? Come potrebbe fare?
Cavolo, Luca è il suo ex, ci tiene.
Era preso dalla rabbia che ha sputato quella breve frase senza pensarci troppo.

Nico, allo stesso modo, ha paura di rivedere Loco.
E se dovessero riaffrontare subito l'argomento?

Dopo un cigolio della porta la piccola e esile figura di Nico esce dalla stanza e si avvia velocemente in salotto per mangiare qualche fetta di pizza.

Coincidenze o no però va a sbattere contro l'ultima persona che avrebbe voluto vedere. Loco.

«Ciao» un sussurro quando inudibile arriva all'orecchio di Nico che a quel suono rabbrividisce.

Quanto gli è mancata la sua voce, madò.
È arrivato il momento.
È arrivato il momento di affrontarlo.

«Ei» risponde Nico in evidente imbarazzo tenendo lo sguardo basso.

«Come stai?» chiede Loco con voce incerta, magari Nico non ne vuole più sapere di lui.

«Bene.» la voce del riccio è fredda, distaccata ma Loco se lo aspettava.

«Oh, ok, anche io.»

«Bello.»

«E va bene, so che non ne vuoi parlare ma io ne ho bisogno. Non possiamo continuare così per il resto dei nostri giorni.» esclama dopo poco Loco che nel frattempo ha alzato lo sguardo per guardare il suo Nico.

Ed eccola qui.
La frase.

«Loco, non lo so. Non so cosa voglio e non so cosa stiamo facendo. Tu lo sai? Perché io non riesco più a dormire. So solo che mi manchi fottutamente tanto, cazzo

E ok, dove lo ha trovato tutto questo coraggio?
Nico - dopo essersi reso conto di cosa ha appena detto - si tappa subito la bocca con le mani sgranando gli occhi, wow.

«Anche tu mi manchi, più di quanto ti immagini.»

E prima che Nico possa dire qualcosa Loco sparisce, lasciandolo immobile nel corridoio.

inizia la parte smut (assolutamente leggera, ho tagliato dei pezzi più dettagliati).

«Voglio te.» annuncia il ragazzo barcollando verso Loco per poi spingerlo insieme a lui sulla sabbia morbida e fresca.

Quel tardo pomeriggio Nico, dopo aver avuto quella conversazione - se si può chiamare così - ha riflettuto molto ed è giunto a una conclusione.

Il Sole che tramonta lo paragona a Loco, è uno spettacolo bellissimo.
Il Sole che tramonta lo paragona anche a Luca, anche se continua ad esistere sparisce.

E dai, perché non provarci? Nella vita si deve rischiare, o la va o la spacca.
Forse sarebbe stato tutto più semplice, forse avrebbe dimenticato Luca e forse sarebbe riuscito ad avere una famiglia.
Loco ha sempre fatto parte della sua vita, sin da piccoli, quando si sono conosciuti alla scuola materna, si divertivano insieme.
Ma Nico non avrebbe mai pensato di arrivare fino a qui, a rendersi conto che forse, forse, forse, gli piace Loco.

«Sicuro? E Luca?» chiede Loco titubante, non vuole usarlo e non vuole soffrire quando poi, magari, lo lascerà per l'ex.

«Sicurissimo, voglio te. Voglio sentirti vicino, voglio il tuo tocco, ovunque.» implora il maggiore cercando di avvicinarsi ancora di più al corpo caldo del ragazzo sotto di lui.

Inutile dire che queste parole mandano totalmente in tilt il cervello del biondino di fronte a lui.
Loco si fionda - per la terza volta - su quelle labbra che ogni volta la fanno impazzire.
Le sue mani finisco sui fianchi di Nico e li accarezza dolcemente.

Anche se nel gesto non c'è nulla di malizioso Nico rabbrividisce e sorride nel bacio.
È lui, si, è lui il mio uomo.

Nico sa di tabacco, Loco sa di menta.
Un mix perfetto.

«Mh!» un sospiro esce dalle labbra del maggiore appena il suo compagno gli mordicchia il labbro inferiore obbligando a schiudere le labbra.

«E quello cos'era?» lo prende in giro l'altro staccandosi dalle labbra del maggiore e soffiandoci sopra.

«Loco, per favore.» piagnucola Nico alzando la testa dall'asciugamano appoggiata sulla sabbia per avere più contatto.

«Cosa riccio? Cosa vuoi?» chiede ghignando il minore.

Nico si eccita ancora di più e geme un'altra volta, non sapeva dell'esistenza di questo Loco dominante.
Loco nel frattempo gli sposta un ciuffetto ribelle accarezzandogli la fronte.
Tutti e due sentono i cuori battere veloci e nuove sensazioni piacevoli.

«Lì sotto, ti prego, ti prego

«Qui? Sulla spiaggia? Come desideri tu, principe.» risponde il minore prendendo un lembo di pelle del collo dell'altro e cominciando a succhiare lasciando poi un segni violaceo.

Nico si perde totalmente nei suoi pensieri a quel nomignolo.
Principe. Suona così bene detto dal compagno.
Lo fa sentire speciale, amato.

Quando però sente un respiro caldo sul suo interno coscia si risveglia dai suoi pensieri e guarda in basso.

La scena che si trova davanti può essere descritta solo con un aggettivo, uno spettacolo, è più bello del tramonto.
Loco infatti nel frattempo lo ha spogliato dai pantaloni e dai boxer lasciandolo completamente esposto a lui.

Ad un certo punto Loco soffia sulla punta dell'erezione evidente del ragazzi steso e già distrutto. Non è ancora stato toccato e già è ridotto così.

Passione, desiderio, follia.

«Ti faccio male? Ti prego, non voglio che soffri. Non siamo obbligati a farlo adesso.» chiede Loco appena vede una lacrima sul volto del compagno e cercando di stare fermo per farlo abituare alla presenza dentro di lui.

E qui che poi Nico capisce tutto, è follemente innamorato di Loco.
Lui si preoccupa sempre per lui, ci è sempre stato, anche quando magari parlare di Luca (per esempio) lo faceva stare male.

«Tutto bene, ti voglio. Dammi pochi minuti per abituarmi, sei grosso.» si sforza di parlare il ragazzo steso sulla sabbia, è un po' doloroso ma è tutto così perfetto.

Loco ridacchia e osserva bene l'altro, è bellissimo.

Quando poi Loco comincia a dare leggere spinte Nico emette gemiti di puro piacere facendo sorridere l'altro.
E così si lasciano andare, tra respiri irregolarizzati, battiti sincronizzati e frasi sdolcinate scordandosi del mondo attorno.
A loro piace così. Sono solo loro.

Passione, desiderio, follia.

«Penso di amarti.»

«Io ne sono sicuro.»

E così, anche se Luca sarebbe stato sempre un pezzettino dei ricordi e del cuore di Nico, ricominciano a sorridere veramente... insieme.
Sono solo lui, Loco e il tramonto.

the end, forse.

*una bromance è uno stretto rapporto, non sessuale, tra due o più uomini.

allora, innanzitutto salve a tutti.
questo capitolo ci ho messo un po' a scriverlo ma spero che ne sia valsa la pena.

da quando ci siamo lasciati sono successe molte cose: la fine della big vanilla, nico hackerato e molti altri momenti nicolochis.

parto col dire che i ragazzi della big vanilla sono cresciuti molto in questi mesi e sono felice che continueranno a fare serie insieme.
nico hackerato? beh non c'è molto da dire.. la gente che gusto ci trova a fare queste cose? su Instagram ha detto che è quasi tutto sistemato e spero sia davvero così, non se lo merita di perdere tutto.

detto questo vi ringrazio per il supporto che state dando sia a me che alla storia.
inoltre vi avviso che ci potrebbe essere un altro capitolo speciale, chissà. dipende tutto da voi.
al prossimo capitolo! <33
your sincerely, Emma. 🌻

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