His Smile - Her Smile

Il silenzio di quella notte era spettrale, l'unico rumore che Levi poteva sentire era quello dei suoi passi e il bubolare di qualche gufo, ma a lui non gli importava, non aveva paura, avrebbe fatto quel che doveva fare senza pensarci.

Il profumo di quei semplici fiori viola che portava in mano gli inondavano le narici in modo doloroso, perchè gli ricordavano lei, quella dolce ragazza che ora aveva di fronte, seppellita sotto una fredda lapide con sopra scolpito due semplici parole.

Petra Ral

L'uomo fissò quell'insulso pezzo di pietra, l'unica cosa che gli era rimasto di lei, e i ricordi gli affollavano la mente.

***

"HEICHOU!"

Levi si girò distrattamente verso la voce che lo chiamava, che aveva riconosciuto come quella di Petra, e appena la ragazza si accorse di aver attirato l'attenzione del suo capitano si pietrificò, diventando rossa e, preso un profondo respiro, gonfiò la guancia in un'espressione alquanto ridicola.

Il capitano rimase allibito per qualche secondo, sorpreso dallo strano comportamento della soldatessa.

"Petra, perchè quella faccia?"

Il viso della giovane diventò paonazzo, ormai a corto di ossigeno, e dopo pochi secondi cedette, sbuffando rumorosamente, sussultando poi nel vedere l'espressione severa dell'uomo.

"Sei stanca?" le domandò, quasi preoccupato, mandando la giovane in panico. "No, sto bene...mi dispiace..." quasi gridò, agitando le braccia, sentendosi una completa idiota.

"Tu...cosa stavi facendo?"

"Mi dispiace...io...è che...non vi ho mai visto sorridere prima...quindi volevo farvi sorridere...per questo facevo quelle facce strane..." confessò, balbettando, evitando accuratamente lo sguardo del suo Capitano, che sbuffò. "Petra...".

"SÍ" gridò la ragazza, mettendosi in posa da saluto, pronta alla ramanzina che di sicuro stava per arrivare.

"Vieni qui" la incoraggiò l'uomo, facendole cenno con la mano.

La giovane mosse qualche passo, ancora titubante, e restò di sasso quando sentì la mano del capitano sfiorarle la guancia per poi tirargliela, pizzicandogliela delicatamente. Più per la sorpresa che per il dolore, Petra sussultò. "Uuuuuaaaa! Heichou!" si lagnò, ma quando vide l'espressione del moro rimase senza parole: le labbra di lui si erano aperte in un lieve sorriso divertito.

Il capitano Levi le stava sorridendo.

Le aveva appena sorriso proprio davanti ai suoi occhi, proprio di fronte a lei, ne era sicura!

Davanti a questa novità, la ragazza non poté fare a meno di esultare, ridendo e saltellando come una bambina che aveva appena ricevuto in dono una caramella, mettendo a disagio Levi.

"Smetti di esultare!" sibilò, cercando di apparire minaccioso, ma non riusciva a trattenere l'euforia della soldatessa. "È la prima volta che vedo il vostro sorriso!" ridacchiò Petra, esibendo un sorriso che mise l'uomo in seria difficoltà.

Non era abituato a mostrarsi così...umano, ma era lei che, in chissà quale modo, riusciva a tirare fuori questo suo lato che teneva ben nascosto dentro di sè.

Levi distolse lo sguardo a disagio, ma Petra reclamò ancora la sua attenzione, non curante dei rimproveri che poteva ottenere. "Heichou!" lo riprese, cominciandosi a tirare la guancia, supplicandolo "Dai, ancora una volta!"

"Puoi smetterla ora..." le intimò, causando l'ilarità della ragazza, che lo deliziò nuovamente con la sua risata cristallina. "Heichou! Proprio così! Mi piace di più il vostro viso sorridente! Guardi!" esclamò, continuando a ridere, indicando l'espressione intimidatoria del capitano "Una faccia spaventosa!".

L'uomo si voltò, cercando di sopprimere un sorriso che cercava di spuntare dalle sue labbra.

"Petra..." sussurrò inaspettatamente "...anche a te il tuo sorriso dona molto..."

"...sì!" rispose timidamente la ragazza, sorpresa e confusa da quelle parole, giurando a sé stessa che avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di rendere il suo Capitano nuovamente sorridente.

...

Levi si addentrò con decisione nella foresta, ma quella determinazione era solo di facciata.

Era un uomo distrutto, aveva perso tutto.

La sua squadra era morta...i suoi amici erano morti...lei era morta, e lui non aveva fatto niente per evitarlo.

Aveva creduto in loro, ma prima la sua scelta di lasciarli e poi quella di Eren di affidarsi a loro si era rivelata sbagliata, e degli innocenti avevano pagato con il sangue il suo errore, e non se lo sarebbe mai perdonato.

Nessuno, naturalmente, avrebbe visto il suo dolore, e sapeva che nessuno l'avrebbe compreso come lo comprendeva lei.

Sembrava passato un tempo interminabile quando arrivò davanti a quel maledetto albero gigante, macchiato di un rosso orribile, sotto il quale giaceva la sua piccola dolce Petra, schiacciata senza pietà contro il tronco, accasciata contro l'albero e la testa reclinata all'indietro, quei bei occhi color oro socchiusi che fissavano il vuoto. I capelli ramati, sporchi del suo stesso sangue, erano mossi dolcemente dal vento.

Il forte capitano cadde in ginocchio di fronte alla sua sottoposta, ormai sull'orlo delle lacrime, ma lui non poteva piangere, non avrebbe più pianto e si sarebbe sempre mostrato forte, se lo era promesso l'ultima volta.

Era così coraggiosa e forte, Petra, e ora sembrava uno scricciolo schiacciato dal vento, piccolo e indifeso, e lui non era stato capace di proteggerla.

Mentre prendeva il suo viso tra le mani, facendo combaciare le loro fronti, Levi si ritrovò a pensare che anche lui preferiva il suo volto sorridente a quell'espressione vuota e, mentre le prime lacrime cominciavano a bruciargli gli occhi, finì di chiuderle gli occhi per l'ultima volta.

Non avrebbe più visto quello sguardo pieno di energia.

Qualcosa nella sua mente si ruppe, ormai sull'orlo del crollo mentale, e i ricordi gli passavano veloci davanti gli occhi, mentre le lacrime che gli scorrevano copiose cadevano sulla fronte di lei.

Con la mano, ormai sporca di sangue, le tirò dolcemente la guancia, più una carezza che un pizzicotto, memore di quell'unica volta in cui lei riuscì a strapparle un sorriso.

Continuando ad accarezzarla, Levi pensò che aveva ragione, a Petra il sorriso donava davvero molto, e osservandola riusciva quasi a vederla sorridere in modo contagioso e sentire la sua risata cristallina. 

Heichou

***

"Levi!"

Una voce femminile lo risvegliò dal suo torpore e, girandosi, vide in piedi dietro di lui Hanji che gli sorrideva con dolce compassione. "Come mi aspettavo sei qui" lo salutò, mentre gli occhi della donna saettarono sui fiori appena posati sulla tomba di Petra dal capitano, ma non disse nulla, continuando il suo discorso, passandosi la mano sui suoi capelli color mogano. "Ah, Eren ti sta cercando!"

"Per cosa?" replicò scocciato, ma Hanji non sembrava aver sentito la sua domanda scontrosa.

"Quei fiori sono molto belli, li hai lasciati tu?"

"Sono comuni..."

"No, le donano molto" lo rassicurò la donna, intenerita dal gran cuore di quell'uomo che sembrava sempre di marmo. Senza aggiungere altro, Hanji si unì in quella silenziosa preghiera per qualche minuto, finché decise che forse era meglio congedarsi e lasciare Levi da solo per permettergli di sfogarsi in pace, se l'avesse desiderato. Se voleva parlare, lei l'avrebbe ascoltato.

"Ok, allora andrò per prima. Quando tornerai, cerca Eren" gli ricordò, agitando la mano, senza nemmeno attendere alcuna risposta, dato che Levi non le prestava minimamente attenzione.

Dopo minuti interminabili, Levi si alzò per andarsene, ma prima che potesse allontanarsi, udì una voce che lo chiamava.

"Heichou!"

Levi si voltò di scatto, riconoscendo all'istante quella voce delicata, e vide Petra, proprio davanti a lui che le sorrideva dolcemente, ancora più bella di come la ricordava.

Si chiese se quello che vedeva fosse vero o era definitivamente impazzito tanto da avere allucinazioni. Qualsiasi cosa fosse, si augurava che quel magnifico delirio non finisse più.

Come per dargli una certezza che lei era veramente lì, Petra parlò, avanzando una semplice richiesta. Il suo ultimo desiderio.

"Ancora una volta...per l'ultima volta...sorridete per me?"

Raccogliendo tutta la sua forza di volontà, Levi incurvò le labbra, sorridendo unicamente per lei, sentendo calde lacrime corrergli lungo le guance mentre nell'aria risuonava ancora la risata di Petra, finalmente in pace.


Spazio dell'autrice in preda alle lacrime

*si soffia il naso rumorosamente* scusate, ma rivedere il video (che ho messo lì sopra) mi fa venire sempre una crisi di pianto. Questi due saranno la mia rovina.

Questa fu la mia prima fanfic Rivetra, quindi avrà sempre un piccolo angolo del mio cuore e sarà la prima di questa raccolta. Spero veramente che vi piaccia, e che continuerete a leggere i miei scleri!

Vi mando un bacio!

Alla prossima!!


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