Capitolo 6: La Biblioteca
Da lontano già si scorgevano le mura della città irte su una collina e il grande portone di legno sorvegliato dalle guardie,che con minuziosa precisione controllavano attentamente il via vai delle carovane.
"Siamo arrivati finalmente, c'è voluto pochissimo tempo rispetto al mio primo viaggio. Non saprò mai come sdebitarmi" disse Aron rivolgendosi alla loro guida,ma Robin rispose dicendo:"Nessun problema,ma io aspetterei prima di cantar vittoria, non abbiamo ancora superato il controllo delle guardie "
"Di che cosa ti stai preoccupando piccola furfante,non avrai mica rubato qualcosa durante il viaggio?" disse Andrew col suo solito fare circospetto.
"A chi hai dato della furfante?! Io non rubo...semplicemente sottrago beni di poco conto e provviste per sopravvivere "
"La gente come te mi disgusta,non sei altro che una ladra. Penso sia meglio che tu ritorni alla tua topaia a piedi, se non vuoi che ti finisca male "Disse il rosso alla ragazza con tono di disprezzo.
"Stammi bene a sentire,avrei dovuto fare un eccezione alla regola e ucciderti, per poi lasciarti morire nella foresta! Non sei altro che un'inutile carogna che fa altro che dar fiato alla bocca! E in oltre non tornerò alla TOPAIA"
"Cosa?!" Dissero i due ragazzi all'unisono in modo molto sorpreso rivolgendosi a Robin , ma quest'ultima non volendo sentire altre idiozie da parte di nessuno dei due, infuriata scese celermente da cavallo e iniziò ad avviarsi verso il portone della città. Sfortunatamente per lei prima che potesse fare un altro passo ,Aron l'aveva già raggiunta e ostruito il passaggio con Axel,ma quando vide che la ragazza era pronta ad ascoltarlo l'unica cosa che riuscì a dire fu :"Ma Will non ..."
Robin lo interruppe immediatamente, prima che potesse dire altro:"Will non sentirà la mia mancanza e ho promesso a Belle che sarei tornata,quindi starò qualche giorno fuori dal bosco e come mi avete vista arrivare mi vedrete scomparire"
"Allora se vuoi restare con noi non c'è problema" ribadì il corvino
"Sei molto gentile ma non penso proprio che accetterò la tua proposta, ho già passato fin troppo tempo con quel manigoldo del tuo amico,sbrigherò alcune cose in città e poi vedrò cosa mi riserverà il fato."
"E anche se questa furfante fosse rimasta con noi,Aron non ti sarai mica dimenticato di quello?"
"Sono consapevole di quello, ma non possiamo lasciarla da sola, ci ha garantito un rifugio e offerto la sua protezione, accompagnarla e sorvegliarla sarebbe il minimo"
"Il tuo dovere da principe è di proteggere chi ti sta attorno e non metterla in pericolo con avventure sconclusionate, quindi cerca di concentrati e non perdere il senno!"
Ad un tratto calò di nuovo il silenzio tra i due giovani,notando che la ragazza aveva oltrepassato Axel e si era già incamminata verso le porte della città. I due ripresero in religioso silenzio il loro cammino, i cavalli
superarono il ponte levatoio ed oltrepassando le porte si trovarono nella piazza molto animata della città, ove i cittadini chiacchieravano incuranti dei forestieri.
Appena i due si guardarono attorno non c'era traccia dell'esile ragazza che fino a poco fa era davanti a loro,così il corvino un po' scoraggiato affermò con tono amareggiato:"È come svanita"
"Te l'ho ricordato più e più volte:Ricordati dove siamo e cosa stiamo cercando..."
"Eccola!" A questa affermazione la inseguì a cavallo fino a che la ragazza non si addentrò nell'area più fitta del mercato e non la poté più inseguire.
"Ti sembra il modo di scappare a cavallo quando la gente ti parla?!" sbraitò Andrew quando ebbe l'occasione di ricongiungersi con il compagno d'avventura.
"Andrew,dovrai farmi un favore. Non possiamo percorrere questo tratto di strada con i cavalli, e tra i due sei il più veloce..."
"Non dirmi che vuoi che vada a riprendere quella mocciosa impertinente?"
"E quello che dovrai proprio fare! Ora va che la perdiamo"
Andrew contrariato dall'idea si oppose il più possibile,ma alla fine dovette cedere a quella che gli pareva un'assurda richiesta e con un agile scatto,per quanto potesse essere agile con quella sua stazza e con le ferite riportate, si mise ad inseguire l'arcera dalla bionda chioma, che con il suo esile corpicino riusciva facilmente a passare in mezzo alla folla,mentre il ragazzo anche se con fatica riusciva a starle dietro. Quando riuscì a sfuggire a quel marasma di gente,non riuscì più a trovarla, e dopo essersi rassegnato cercò di nuovo di ritornare dall'amico ,ma in quell'istante fu accidentalmente colpito alle spalle da qualcosa o qualcuno e la prima cosa che istintivamente fece fu quella di trovare un luogo tranquillo, per poi accasciarsi a causa del dolore infertogli dal colpo, sfortunatamente datogli sulla ferita sulla schiena.
"Dannazione ad Aron e quella ragazzina che..." ma prima che riuscisse a finire la frase venne interrotto
"Non dovresti imprecare,sai? Tale comportamento non si addice ad un cavaliere"
***
Aron intravide due figure a lui molto familiari
"Alla buon ora voi due" disse il ragazzo compiaciuto alla vista della scena. La piccola Robin che a stento riusciva a reggere a Andrew, chiaramente non si era buttato a peso morto per facilitare il soccorso.
"Aron,se tu e io non fossimo cresciuti insieme, giuro che ti avrei mandato al diavolo eoni fa."
"Allora ti ringrazio,per non avermi mandato al diavolo-disse sghignazzando divertito-Ma adesso passiamo alle cose serie, come sei riuscita a convincerla ?"
"Beh..."
"È un segreto che deve rimanere tra me e lui,quindi acqua in bocca" disse facendo l'occhiolino al corvino.
A quest'ultima affermazione Aron indicò un grande edificio nell'enorme piazza della città:"Quella è la biblioteca il posto in cui troveremo delle risposte per tutto"
A questa affermazione legarono le briglie ad dei paletti là vicino,ma prima di poter entrare furono fermati dalla voce ferma e tonante di un uomo
"Tu..."Disse un cavaliere dall'elmo tozzo, con sè aveva una faretra di cuoio piena di frecce dall'impenaggio rosso e una spada con rifiniture in oro,inserita in una guaina anche essa di cuoio,la gualdrappa del suo Baio era verde con un drago rosso ricamato,il simbolo della casata dei Calder.
"Aron?" l'uomo si tolse l'elmo rivelando il volto di un uomo sulla trentina con i capelli corti,di color castano e gli occhi anche essi dello stesso colore, sul volto non aveva segni particolari,ma solo una barba rada.
"Alexander! Mi fa piacere rivederti "Disse Aron con atteggiamento festoso
"Anche a me fa molto piacere vederti,ma mi alletta molto di più sapere che ci fai di nuovo a Ladomea? "
"È una storia molto lunga" Rispose il giovine con un sospiro e un sorriso forzato
"Vedo che hai compagnia" l'uomo scese da cavallo e si precipitó da Andrew stringendogli giosamente la mano in segno di amicizia.
"Come ti chiami ragazzo?"
Si stacco da Robin e cercò di raddrizzarsi il più possibile per non sembrare troppo pietoso:"Andrew,Andrew Tabolt signore" riferì così
Alexander al solo sentire del nome rimase sbigottito e esclamò:"Quel Andrew Tabolt?! Quella peste di Aron in passato non faceva altro che parlare di te, se sei una brava persona come tanto acclama Aron ti consiglio di continuare così giovinotto" disse per poi scoppiare in una fragorosa risata.
Poi passo a Robin prendendole delicatamente la mano con il ruvido guanto in metallo che si portò alle labbra."Piacere di conoscerla madamigella, io sono Alexander Calder,figlio del re Joseph"
"Io sono Robin,piacere di conoscerla"la ragazza non sapendo come comportarsi fece una riverenza improvvisata
"Vedo che i suoi adorabili abiti sono stati rovinati dal viaggio, mi permetta di accompagnarla a nostro castello e offrirle degli abiti di ottima fattura, non posso mica lasciarla in queste condizioni" Robin rimase indifferente alla proposta dell'uomo e non rifiutò, ma Andrew sembrava al quanto irritato.
"Perché sei così frustrato? Per caso sei geloso?" Domandò il corvino all'amico sempre più irritato.
"Ti ricordo che casa nostra è stata distrutta,abbiamo il Dio della morte alle calcagna e adesso arriva questo casanova a farci perdere tempo"
"Quando ci saremo liberati di Alexander ti prometto che andremo in biblioteca"
"Seguendo gli antichi costumi dei nostri antenati ho deciso che sarete miei ospiti! Madamigella Robin vuole salire sul mio destriero?" Robin senza protestare si mise dietro Alexander afferrandogli l'armatura e i due si incamminarono.
"Non li aspettiamo?" chiese la ragazza
"Ci raggiungeranno,Aron sa la strada" e così i due sparirono dietro un vicolo,Andrew sciolse velocemente le briglie del suo cavallo e salì anche lui in groppa inserendo il piede nella staffa
"Muoviti Aron più tempo perdiamo e meno sapremo della lacrima di zaffiro" Aron sciolse a sua volta le briglie per poi galoppare verso il castello dei Calder.
***
I due giovani finalmente raggiunsero il castello dei Calder e trovarono Robin ad aspettarli nel cortile
"Siete arrivati finalmente,non ci speravo più " sbottò la ragazza
"Sei rimasta da sola? Dov'è finito il tuo cavaliere senza macchia?" chiese Andrew in chiave ironica
"Alexander è andato dal padre per riferirgli del nostro pernottamento"
"Noi andiamo velocemente nelle scuderie,Axel avrà bisogno di riposarsi" Aron ed Andrew lasciarono la ragazza nel cortile e portarono i cavalli nelle scuderie . Aron svuotò le borse cher ersno sul fianco di Axel e le uniche cose che rimanevano erano:un sacco pieno di danari e la pietra.
"Andrew! Non ci crederai mai, ma mi sono ricordato che da qualche parte nel castello dei Caleder c'è una biblioteca con i libri più antichi del regno,credo che riusciremo a trovare lì la nostra risposta."
"Muoviamoci" Ma i due tornando nel cortile non trovarono più Robin.
"Dove sarà finita?"
"Forse è con sir Alexander. Aron non ti crucciare di tali piccolezze, non abbiamo tempo da perdere"
Entrarono nel castello,camminarono per un corridoio lunghissimo ,svoltando più volte in quel castello dai corridoi labirintici ma finalmente si trovarono davanti la porta della biblioteca. Quando entrarono la prima cosa che notarono e che li stupì fu la grandezza del luogo, i suoi imponenti soffitti a volta erano dipinti con meravigliosi affreschi e le mensole di tutta la biblioteca fatte in legno massiccio e gli arazzi appesi rendevano il tutto molto elegante, l'unica pecca erano le finestre troppo piccole per permettere una decente ventilazione. Per il resto anche se un'antichissima biblioteca vecchia un sacco di generazioni era tenuta in maniera impeccabile.
"Iniziamo subito a cercare, in due dovremmo pur trovare qualcosa"
Andrew fece un respiro profondo e si rimboccò le maniche della maglia,i due cercarono e passsarono varie ore nella asfissiante e imponente biblioteca prima di riuscire a trovare qualcosa. Aron aveva trovato un libro particolare,era un libro alquanto impolverato, la copertina viola era fatta in pelle ruvida e all'estremità di ogni angolo di quest'ultima c'era giglio dorato che rigorosamente rivolgeva la punta verso la pietra nera al centro della copertina.
"Ma questa al centro è un'ossidiana" disse Andrew analizzandola per bene, in giovane età il fabbro del castello gli aveva insegnato tutto riguardo ai metalli e alle pietre preziose e quando ne vedeva una sapeva ben distinguerla da un falso ricavato da un fondo di bottiglia. Aron aprì il libro e notò subito che le pagine erano totalmente ingiallite e alcune parti non si riuscivano a leggere,ma fremente di sapere niziò la lettura.
"Secoli or sono vi erano Dei e uomini,ognuno di questi Dei aveva dei poteri particolari ma pochi erano quelli elementali, una cosa pur sempre li accomunava e tale cosa erano delle gemme particolari dette 'gemme dello spirito',particolari pietre con una fonte di magia inimmaginabile. Valdora era la portatrice della lacrima di Zaffiro, che le conferiva il potere di controllare le acque dei fiumi,delle sorgenti e anche dell'oceano stesso ,Charmess era il proprietario del Rubino ardente,che gli conferiva il potere del fuoco e di scatenare incendi a suo piacimento,il terzo possessore delle pietre degli elementi era Erwood con il cuore di Smeraldo che riusciva a sfruttare la natura e usare terremoti , la quarta Dea degli elementi era Roswind con la morganite delle nubi, una gemma particolare che conferiva il potere di controllare cicloni e uragani. Questi quattro erano rappresentati come i guardiani degli elementi, ma uno solo era in grado di controllare quelle quattro pietre e di gestire i quattro elementi,era Thanatos il dio della vita e protettore degli esseri umani,ma si...ra...s...c,non posso proseguire con la letteratura il libro è rovinato e ci vorrà un po' prima di riuscire a decifrarlo"
"Non importa,almeno sappiamo che cos'è la lacrima di Zaffiro,ma quello che mi chiedo è: Gli dei degli elementi sono ancora vivi oppure sono stati pietrificati?"
"Valdora ha detto di essere l'ultima dea rimasta,ma non sappiamo se le gemme sono state prese da Thanatos"
"Lo scopriremo solo quando sarai riuscito a decifrare le parole mancanti,posa il libro e andiamo. Se te lo porti dietro rischiamo di essere troppo sospetti"Aron posò il libro su uno scaffale e lo lasciò lì. I due uscirono da quel posto fatto di corridoi labirintici sbucando nel cortile.
"È già sera?"fece notare il corvino all'amico che guardava la luna e il cielo stellato
"Ci sono occasioni in cui perdi tempo e altre in cui perdi la cognizione del tempo,dipende solo da come la vedi tu"
"Non abbiamo perso tempo,anzi siamo riusciti a trovare quello che stavamo cercando in pochissimo,io vado credo che Alexander e Robin,ma penso ci stiano aspettando nella sala da pranzo,vieni?"
"No, preferisco restare fuori, non aspettatemi"
"Va bene "Aron rientrò nel castello mentre Andrew rimase lì a contemplare la luna e quel magnifico cielo blu
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