Capitolo 6 - Prove di Quidditch e prove di reato

AVVERTENZE: PRESENZA DI LINGUAGGIO FORTE


La Gazzetta del Profeta

N° 101,830

3 Settembre 2021

Astra Attacca!

Sembra che l'estate non sia riuscita a raffreddare la giovane testa calda di Hogwarts, Astra Lestrange. Secondo gli studenti, ha aggredito una prefetta dopo il Banchetto di Benvenuto due sere fa. Kieran Morgue, reporter della Gazzetta del Profeta, è riuscito a parlare con la vittima dell'aggressione. Eris Prince, prefetta di Corvonero, ha detto che stava semplicemente uscendo dalla Sala Grande, parlando con le sue amiche, quando Astra le è saltata addosso.

"Non so nemmeno cosa l'abbia fatta scattare. Cioè, so che non è molto stabile, chiunque sia stato a scuola abbastanza a lungo se ne è accorto. Ma ricordo che tendeva a litigare spesso con le persone, e di solito queste dicevano o facevano qualcosa che la faceva arrabbiare. Immagino stia peggiorando sempre più."

Questo è senza dubbio uno sviluppo allarmante. Se dipendesse da questo reporter,  non sarebbe permesso ad una studentessa così pericolosa ed instabile di frequentare Hogwarts, per la sicurezza di tutti. Possiamo solo sperare che i nuovi due Presidi di Hogwarts abbiano a cuore il benessere degli studenti...

~~~~

"Accidenti. Non abbiamo Incantesimi prima di mercoledì," Albus disse, accigliandosi verso il suo orario. Il signor Potter alzò un sopracciglio mentre passava l'orario a Colette, ma non commentò.

"Ottimo," dissi, sbirciando verso il signor Potter. Di certo non avrebbe approvato il nostro piano. "Due giorni di pace, dico bene?"

Albus sembrava confuso, poi sembrò collegare i puntini. "Già. È solo che mi piacerebbe non dover entrare mai più in quella classe."

"Un altro anno," Colette disse, posando l'orario nella sua borsa. "Poi potrai scegliere le materie che vuoi." Il signor Potter sembrò soddisfatto dalla direzione che il nostro discorso aveva preso, e continuò a percorrere il tavolo di Grifondoro.

"Albus, ma che problemi hai?" Sussurrai appena suo padre si trovò fuori portata d'orecchio.

"Scusami..."

"Adesso scriverà a mamma che anche tu stai usando 'un linguaggio rozzo e terribile,'" James disse. Non capii se stesse scherzando o no; era di pessimo umore sin da quando avevamo deciso di provarci a lezione di Incantesimi.

"Beh, dato che tu dici abbastanza parolacce per entrambi," stava dicendo Albus. Sembrò leggermente infastidito dal commento di James, ma lasciò perdere.

"Oh, piantatela," dissi, alzando gli occhi al cielo. "Tutti e due."

"Abbiamo Storia della Magia e Pozioni stamattina," Wren disse.

James alzò leggermente la testa. "Accidenti, mi dispiace."

"Perché?" Wren chiese, confusa. Sia io che Albus alzammo gli occhi al cielo.

"Storia della Magia fa schifo, ecco perché," Albus rispose. "Dai, non puoi dirmi che ti piace davvero sentire Rüf."

"È interessante!" Wren disse, accigliandosi. Battibeccarono per quasi tutto il resto della colazione, e durante tutta Storia della Magia Albus si mise a sbadigliare a voce alta, solo per dare fastidio a Wren. James minacciò di dargli un pugno quando lo seppe più tardi.

Dopo c'era Pozioni. Entrammo nell'aula del sotterraneo e vedemmo il professor Lockley che scriveva nomi sulla lavagna a gruppi di quattro. "È solo l'ordine dei posti," spiegò giulivo. "È bello rivederla, Lestrange."

"Altrettanto, professore." Cercai i nostri nomi sulla lavagna e fui lieta di trovarci tutti e quattro al nostro solito tavolo. In quella classe aiutava avere un cognome da Purosangue, considerando che l'insegnante era leggermente razzista.

Gli altri studenti iniziarono ad entrare, e quasi tutti sembrarono felici dell'assegnazione dei posti, ma Luke non sembrava contento di dover dividere un tavolo con Scorpius e Rose. Erano un po' troppo concentrati l'uno sull'altra per prestare attenzione alla gente attorno a loro, quindi Luke non avrebbe potuto parlare con nessuno.

Un problema sorse quando Ciara capì che era stata posizionata vicino a Nico Jasper. "Professore? Potrei essere spostata, per favore?"

Lockley sembrava confuso. "C'è un problema?"

"Sì." Ciara indicò Nico, il quale sembrava più che contento di sedersi vicino a lei. Il suo sorrisetto arrogante metteva i brividi. "Quello lì."

"Oh, mia cara, temo che dovrai semplicemente abituar-"

"Professore, la sposti, per piacere," Scorpius disse, alzandosi. "È un maniaco, e dà già abbastanza tormento a mia sorella."

Lockley sembrò spiazzato. "Oh, beh, sono certo che sia un'esagerazione-"

"L'anno scorso ha tentato di uccidermi, professore," puntualizzai. "Se lo ricorda?" Ciara mi rivolse un sorriso grato.

"Non sapevo a cosa serviva quel dannato incantesimo, razza di-"

"Calmi, calmi," Lockley disse, accigliandosi con disgusto verso Nico. "Forse non hanno tutti i torti. Jasper, fai a cambio con Castel, per favore." Luke fece una smorfia, ma andò a sedersi vicino a Ciara. Nico ci guardò male tutti, e invece di sedersi al posto di Luke, si spostò su un tavolo vuoto in fondo all'aula. Lockley aprì la bocca per dire qualcosa, ma si limitò a sospirare e a scuotere la testa. "Okay, beh, benvenuti a Pozioni! Quest'anno siamo al livello G.U.F.O., quindi potete aspettarvi un programma più complesso e articolato. Tuttavia, voglio che sappiate tutti che sono sempre disponibili per domande e aiuti." Iniziò a parlare di cosa avremmo studiato quell'anno e distribuì il programma. Una pozione complicata dopo l'altra, con parecchi temi sparsi per l'anno. Gemetti interiormente.

Quasi tutte le altre lezioni furono identiche. Quest'anno sarebbe stato 'complesso e articolato', ma tutti i nostri professori sapevano che saremmo stati 'all'altezza della sfida' e che avremmo ottenuto 'risultati eccellenti' se solo fossimo stati 'diligenti nei nostri studi'. Dopo aver dato uno sguardo ai programmi dati dai vari professori, mi convinsi che avrei fallito ogni materia e che avrei ottenuto ben zero G.U.F.O. quando avrei sostenuto gli esami.

Non ero l'unica a preoccuparsi per questo. Mentre ad alcune persone (ahem, Colette) non importava se avessero superato o meno la maggior parte delle lezioni, Lacy si ritrovò sull'orlo di una crisi isterica dopo due giorni, e beccai Luke dire a River che dovevano scappare in Irlanda ed evitare i G.U.F.O. Per fortuna, quelli del sesto anno intervennero dicendoci che, anche se sarebbe stato un anno duro, non sarebbe stato così tremendo ("Quindi in nome di Merlino, Lacy, datti una calmata") e che saremmo sopravvissuti. Marcus sfruttò l'annuale intervento di quelli del sesto anno come occasione per fare pace con me. Si scusò per essere stato un insensibile, e tutto tornò come doveva essere.

Finalmente arrivò Incantesimi, glorioso e smagliante con due ore al mattino. Di norma questo mi avrebbe fatto desiderare di morire (e senza dubbio lo avrebbe fatto, più in là nel trimestre), ma quella mattina avevamo uno scopo quando entrammo in classe. Albus scivolò nel posto vicino al mio, in parti uguali emozionato e determinato. Ero un po' dispiaciuta del fatto che non avrei davvero aiutato in tutto ciò. Urlare contro Haverna sembrava molto più divertente che tenere la lingua a posto.

Le vacanze estive non avevano migliorato l'umore di Haverna. Sembrava acida come sempre; per farci stare zitti per poter iniziare la lezione, sbatté un righello di metallo sulla cattedra. Quel forte suono affilato scatenò un silenzio istantaneo.

"Benvenuti ad Incantesimi," disse, scrutando l'aula. "Questo è l'anno dei vostri G.U.F.O., e suppongo che gli altri professori vi abbiano già fatto un discorso, ma questo sarà il vostro anno più duro ad Hogwarts. Probabilmente alcuni di voi verranno bocciati." Sbattei gli occhi. Tutti gli altri professori, senza eccezione, avevano messo enfasi sul fatto che tutti noi eravamo capaci e che ce la saremmo cavata bene. A quanto sembrava, Haverna non credeva nel rinforzo positivo.

La maggior parte degli altri studenti aveva sussultato o almeno era rimasta sorpresa. Haverna continuò, "Non ho intenzione di addolcirvi la pillola per farvi stare tranquilli. Molti di voi dovranno lavorare sodo per avere anche solo una sufficienza. Se siete disposti ad impegnarvi, forse ce la farete. Ma d'altronde, potreste anche non farcela." Iniziò a distribuire il programma. "Non tutti voi avete l'abilità di Lestrange di superare tutti i test con facilità senza muovere un dito." Molti Corvonero mi guardarono male, ed io ricambiai. Io lavoravo sodo per quella materia. Certo, gli incantesimi mi venivano facili, ma i temi no, e quelli costituivano metà del programma.

Ci spiegò cosa avremmo studiato in quella materia, poi ci assegnò di leggere il primo capitolo del libro, una revisione dell'incantesimo di espulsione. Era incredibilmente noioso (perché leggere di un incantesimo quando potevamo provarlo?). Haverna camminava su e giù per i banchi, rispondendo alle domande e sbattendo il righello su una cattedra se uno studente dormiva. Si fermò vicino a me. "Passato buone vacanze, Lestrange?" Percepii una nota autocompiaciuta nella sua voce.

"Molto belle, grazie. Meglio delle sue, immagino." Non alzai gli occhi dal libro, ma ero sicura di poterla sentire guardarmi male.

"Ne dubito," disse lei sbrigativa. "Tuttavia, ho letto articoli molto illuminanti."

A malapena alzai lo sguardo, e chiesi seccamente, "Ah sì, professoressa?"

Haverna sorrise sgradevolmente. "Suppongo che la sua famiglia stesse cercando di proteggerti dal fatto che tutto il mondo conosce la verità su di lei, ora."

"Il Profeta dice solo fesserie," Albus borbottò.

"Prego?" Haverna sbatté il righello sul nostro banco, ed Albus sussultò.

"Ha detto che il Profeta sta pubblicando bugie," Colette disse, a voce abbastanza alta da farsi sentire da tutta la classe. "Pubblicano solo ciò che il Ministro vuole far credere a tutti."

"Ah davvero?" Haverna chiese. "Suppongo non sia vero che la signorina Lestrange sia andata ad affrontare un basilisco dopo che questo aveva ucciso una studentessa due anni fa. Trascinandosi dietro la persona che chiama 'migliore amico', tra l'altro. Non ha affrontato due rapitori con il solo supporto di due dodicenni. Di certo non è una pericolosa, impulsiva bugiarda in cerca di gloria, dico bene?"

"Non è una bugiarda! E non mi ha trasportato da nessuna parte!" Albus esclamò. "L'ho seguita perché ho scelto di farlo. Solo perché Astra ha cercato di fare la cosa giusta-"

"Ne ho abbastanza! Non tollero che mi si parli con quel tono nella mia aula!" Haverna raddrizzò la schiena, guardando male Albus e sfidandolo a dire altro.

Albus accettò la sfida. Addirittura si alzò. Non capii se si ricordava o meno del nostro piano, perché quello sguardo rabbioso sembrava fin troppo reale. "No! Io ne ho abbastanza! Non le permetterò di parlare della mia migliore amica come se fosse un pericolo per la società, perché non lo è! Lei è un'eroina!"

"Il Profeta sta mentendo e lei lo sa!" Wren disse. Lei pareva molto più spaventata di Albus, soprattutto quando Haverna si girò verso di lei, ma non cedette. "Conosce la verità! La sta ignorando per ripicca!"

In classe non volava una mosca. Haverna sembrava aver perso la lingua. Alternava lo sguardo tra Albus e Wren, sconvolta quasi quanto gli studenti attorno a noi. Fu Albus a chiuderci la bara sulle teste.

"Dica ciò che vuole di Astra, ma non è una bugiarda." Albus uscì dal banco in modo da trovarsi direttamente di fronte a lei. "Gli unici bugiardi sono le persone come lei, che conoscono la verità ma diffondono bugie perché gli fanno comodo."

Haverna lo guardò male. "Fuori dalla mia aula," ringhiò lei. Albus non si mosse per un attimo, e lei urlò, "Tutti e quattro! Ora!"

Raccolsi le mie cose in fretta, poi presi quelle di Albus, perché lui stava ancora guardando male Haverna. "Presto ne discuterete con i Presidi," stava dicendo, mentre si ricomponeva. "Per adesso, nel mio ufficio." Dovetti tirare il braccio di Albus un paio di volte per convincerlo a seguirmi fuori.

Wren tremava mentre uscivamo dall'aula, ed io le misi un braccio sulle spalle. L'ufficio di Haverna era giusto in fondo al corridoio. Colette aprì la porta, ed io la portai subito sulla panca di fronte al muro.

"Come si permette di dire quelle cose!" Albus esclamò mentre Colette chiudeva la porta. "È una persona malvagia, terribile!" Diede un calcio al muro.

"Almeno ci ha mandato dai presidi," Colette disse, facendo spallucce. "Questo è l'importante."

Albus sbatté gli occhi. "Oh. Vero. Me ne ero dimenticato."

"Davvero?" Un piccolo sorriso mi si formò il volto. Il fatto che avesse detto tutte quelle cose spontaneamente era forse la cosa più dolce di sempre. "Grazie, a proposito."

Albus fece spallucce, arrossendo leggermente. "Oh. No, tutto a posto, no..."

"Quanto manca alla fine della lezione?" Wren chiese a bassa voce. Mi appoggiò la testa sulla spalla.

"Un'oretta," Colette disse, sospirando. "Avrei dovuto portarmi un libro."

Sospirammo tutti. A nessuno andava voglia di parlare, intuii, perché per qualche minuto rimanemmo in silenzio.

"Avete notato una cosa strana?" Wren chiese all'improvviso.

"Cosa?"

"Se ci pensi, non ha attaccato la tua storia, Astra. Solo la tua persona. Il Profeta parla sempre di entrambe."

Alzai un sopracciglio. "Strano. Forse si sta conservando quell'argomento per un'altra volta'"

"Forse." Wren si strinse nelle spalle. "O forse ti crede."

Senza volerlo mi misi a ridere. "Sì, certo. Immaginate, Haverna che mi crede."

"Sembra piuttosto ridicolo," Albus concordò. Wren si limitò a stringersi di nuovo nelle spalle.

Il tempo passò. Albus se ne andò a prendere delle carte e tornò. Quando Haverna entrò, eravamo seduti a terra in cerchio, a giocare ad Hearts. Ci confiscò le carte.

"E queste dove le avete prese?" Ci chiese, guardandole male.

Albus fece spallucce. "Che ne sa che non porto sempre un mazzo di carte con me?"

Haverna lo guardò male, ma si limitò ad indicargli di sedersi sulla panca. "Voi quattro vi siete comportati in modo atroce."

"Ci tengo a precisare, per la cronaca, che io non ho fatto niente," dissi. Haverna mi rivolse uno sguardo talmente furioso che mi zittii.

"Quest'anno non lo accetterò," disse lei. "Francamente, è ridicolo. Mi sarei aspettata di meglio da voi."

"Wow, si aspettava di meglio da noi?" Albus alzò le sopracciglia. "Sul serio? Pensavo che fossimo teppisti senza morale che seguono una giovane delinquente?"

Haverna non raccolse la provocazione. "Stai diventando fin troppo avventato, Albus. Non credo che Astra sia una buona influenza per te."

Albus sbatté gli occhi, sbirciando verso di me. Nessuno di noi si era aspettato che lei la affrontasse in questo modo. "È ridicolo."

"In quanto prefetti, tu e Wren dovete essere di buon esempio per i vostri compagni." Strinse gli occhi. "Quello non è stato ciò che chiamerei un buon esempio."

Sia Wren che Albus si irrigidirono di colpo, e si guardarono l'un l'altra. Non ci avevo minimamento pensato. Non dovevano finire nei guai, eppure eccomi qui, a lasciarglielo fare.

"Se vi dimostrerete inadatti al ruolo, potreste essere rimpiazzati. Io non ne ho la facoltà, ma i presidi . Pensateci."

Per un attimo, nessuno disse niente. Colette mi guardò con espressione alquanto scettica. Io scossi la testa. Wren ed Albus sembravano leggermente spaventati. Dopo un attimo, Wren disse, "Mi dispiace, professoressa. Non mi piace sentir parlare della mia amica in quel modo, ma la mia reazione è stata scorretta. Le chiedo scusa."

Haverna la considerò per un momento, quasi sorpresa. Poi, la sua espressione si indurì. "Fai bene a dirlo. Andiamo, dai presidi."

Mentre la seguivamo su per le scale, diedi un colpetto a Wren. "Perché ti sei scusata?" Sussurrai, con voce abbastanza bassa da non far sentire ad Haverna.

"È meglio se sembriamo pentiti," Wren spiegò piano. "Se sembra che eravamo solo arrabbiati per quelle parole e che non avevamo intenzione di rispondere male."

"Oh." Alzai le sopracciglia. "Buona idea." Guardai Albus, avanti a noi. Lui non sembrava per niente dispiaciuto. Mi chiesi se ci sarebbe arrivato. 

Haverna ci condusse su per la scala a chiocciola. Quando spalancò la porta, vidi entrambi i presidi alzare gli occhi da alcuni documenti sulla scrivania. "Avete un momento?" Haverna chiese.

Kimmel alzò un sopracciglio. "Ma certo... Cosa è successo?" Il suo sguardo passò su tutti e quattro noi, ognuno ad un livello diverso di imbarazzo. Colette sembrava solo annoiata, mentre Wren quasi si stava nascondendo dietro di me e ed Albus era arrossito.

"Questi studenti sono stati incredibilmente irrispettosi durante la mia lezione. Li avrei portati dal Capo della loro Casa, ma per ovvi motivi, Harry tende a fare favoritismi verso suo figlio e gli altri." Haverna si diresse verso la scrivania, e rimase di lato mentre noi ci muovevamo verso di loro.

"Ah. Sì." Welling strinse gli occhi verso di noi. "Increscioso, ma inevitabile, no?"

"Cos'è successo di preciso?" Kimmel chiese. Era accigliata, ma era più uno sguardo confuso e preoccupato rispetto all'occhiata fredda e inquisitoria di Welling.

Haverna mi sorrise ed io contrastai un fortissimo impulso di prenderla a pugni. "Io ho solo menzionato di aver letto degli articoli molto interessanti durante l'estate, e questi quattro si sono alterati. Sono arrivati al punto di urlarmi contro nel mezzo della lezione, accusandomi di essere una bugiarda e un'illusa. Tutti e quattro-"

"Un momento, Astra non ha fatto niente," Albus intervenne. "Niente di niente. Noi sì, ma non Astra."

Kimmel annuì. "Tutto chiaro, grazie per averlo precisato." Guardò di nuovo Haverna. "C'è altro?"

"Solo che non apprezzo questo tipo di comportamento nella mia classe. Soprattutto da parte di due prefetti, tra l'altro. Devo ammettere che Predatel si è scusata, ma ciò non basta minimamente a compensare il modo in cui questi due hanno agito. Questo comportamento era tollerato con Pouri, ma spero che non sarà di nuovo questo il caso." Alzò un sopracciglio, quasi sfidando Kimmel e Welling. "Se non c'è altro da dire, ho una classe a cui insegnare."

"Vada pure," Kimmel disse. Sbirciò verso Welling, che si limitò ad annuire. Ci stava analizzando. Beh, gli altri tre, in realtà. In parte fui felice di evitare il suo sguardo.

Quando la porta si chiuse dietro Haverna, Kimmel ci fece segno di avvicinarci alla scrivania. "Mi aspetto che abbiate delle scuse?"

"Mi aspetto che non basteranno," Welling disse bruscamente.

"Ferdinand..." Kimmel chiuse per un attimo gli occhi. "Lascia che si spieghino, sì?" Welling non rispose per un po', ed Albus sbirciò incerto verso di me. Alla fine, Kimmel gli fece cenno di parlare.

"In primo luogo, forse abbiamo esagerato, ma solo perché lei ci ha provocato, giusto?" Wren stava guardando con attenzione entrambi i presidi, ma sbirciò verso Albus mentre annuiva concorde. "La professoressa Haverna ha menzionato di aver letto degli articoli su Astra nella Gazzetta del Profeta ed ha insinuato di essere d'accordo, quindi Colette ha detto che il Profeta non è affidabile. E poi la professoressa Haverna l'ha chiamata... Quali erano le parole esatte?"

"Una pericolosa, impulsiva bugiarda in cerca di gloria," Colette fornì, scuotendo la testa.

"Giusto, quello." Albus si morse il labbro. "Praticamente ha detto che Astra non può fare a meno di gettarsi in situazioni pericolose, trascinando altre persone con sé, quindi le ho detto che Astra non ha mai trascinato me da nessuna parte, ho sempre scelto di andare con lei-"

"Così come chiunque altro sia mai stato coinvolto," Colette aggiunse.

"-E Haverna si è arrabbiata con me per averlo detto e mi ha ordinato di smettere di parlare, ma non l'ho fatto. Perché non posso semplicemente far finta di niente e lasciarle dire che la mia amica è instabile e pericolosa e nociva. Alla fine ci ha mandato fuori dall'aula." Albus sospirò, fermandosi un secondo. "Questa scuola dovrebbe essere un posto sicuro, dico bene? E quando perfino i professori trattano una tua amica come un mostro, cosa puoi fare? Non potevo rimanere lì fermo a lasciare che Astra sopportasse tutto ciò."

Kimmel annuì con espressione comprensiva. "Una professoressa non dovrebbe assolutamente trattare una studentessa così. Si tratta di abuso di potere."

"Uno studente non dovrebbe rivolgersi ad una professoressa in quel modo, se è per questo," Welling disse, accigliandosi.

"Ma certo," Kimmel concordò. "Tuttavia, io ritengo che avessero una ragione valida." Alzò un sopracciglio verso Welling. Lui strinse la mascella, ma non disse niente.

"Non succederà di nuovo," Wren disse a bassa voce. "E ci dispiace di aver risposto in quel modo alla professoressa Haverna."

"Ma non ci dispiace di aver difeso Astra," Albus aggiunse, e Wren annuì. "Capisco se ciò vuol dire che non siamo adatti al ruolo di prefetti, ma difenderemo sempre la nostra amica." Abbassò lo sguardo per la prima volta. "Però mi piacerebbe davvero tanto continuare ad essere un prefetto..."

"Di certo non verrete sollevati dall'incarico di prefetti," Kimmel disse, muovendo la mano come per scacciare via quel pensiero. "Sembrate entrambi studenti responsabili, se le opinioni degli altri professori sono veritiere. La lealtà non sarà punita in questa scuola."

"Se fosse lealtà alla causa sbagliata?" Welling disse scontrosamente. "Il rispetto dovrebbe essere più importante."

"C'è un confine sottile, e non credo sia il caso di discuterne ora," Kimmel disse, sorridendoci dolcemente.

"Magari dovremmo," Welling disse energicamente.

"Magari in privato," Kimmel disse con lo stesso tono. Si accigliò verso di lui, poi si girò verso di noi. "Credo sia tutto, per questa volta."

"Una settimana di punizione per tutti e tre, e venti punti in meno a Grifondoro," Welling dichiarò con un tono che non ammetteva repliche.

Kimmel sospirò. "Sì, beh, suppongo di sì." Ci sorrise. "Potete andare." Non ce lo facemmo ripetere due volte.

"Stavano mentendo?" Sussurrai quando ci fermammo in fondo alle scale.

Wren si accigliò. "Non credo. Sembravano entrambi sinceri... Se stavano mentendo, sono davvero bravi. Ma ne dubito."

"Hanno davvero bisogno di mettersi d'accordo," Albus disse. "Però sono più bravi a disinnescare litigi di chiunque io conosca."

"Quindi, non sono spie del Ministero." Sorrisi. "Una cosa in meno di cui preoccuparci, no?"

"Già, ora puoi tornare all'enorme, schiacciante peso emotivo di tutte le tue altre preoccupazioni. Divertente." Alzai gli occhi al cielo verso Colette. Insomma, aveva ragione, e avere qualcosa di piccolo di cui preoccuparsi mi aveva distratta dalle cose più grandi, ma non mi piaceva che me lo facesse notare. Non mi piaceva pensare a tutte le cose che mi tormentavano, quelle per cui non potevo fare nulla. Non potevo fare nulla riguardo a Stillens o ai Predatel o se ero o meno la nipote di Voldemort. In effetti era stato piacevole avere un piano, anche per una cosa piccola che si era rivelata inutile.

~~~~

Fred era Capitano della squadra di Quidditch quest'anno, ed era così entusiasta di iniziare che aveva tentato di fissare i provini il primo venerdì dell'anno. Il signor Potter glielo impedì, perché si aspettavano sempre due settimane e la gente di solito provava ad allenarsi un po' nei giorni che precedevano.

Quest'anno avevamo quattro posti liberi, ovvero più di quanti ne avessi mai visti. Ovviamente, per un anno non avevamo giocato a Quidditch, quindi non ero particolarmente sorpresa. Mackenzie si era ritirata, così come tutti i ragazzi più grandi che si erano diplomati.

"Dici che questo è il mio anno?" Albus chiese mentre andavamo al campo insieme in una brillante mattina di sabato, a due settimane esatte dall'inizio del trimestre.

"Decisamente." Sorrisi. "Per dirne una, sei al quinto anno, quindi hai un vantaggio di età e di esperienza su quasi tutte le persone che si presenteranno."

"Sai chi sono?"

Scossi la testa. "Fred ha detto che una lista ufficiale avrebbe potuto spaventare qualcuno con tanto talento ma poca fiducia in sé stesso, quindi ha evitato di prepararne una."

"Oh." Albus alzò gli occhi al cielo. "Ma certo, dovevo immaginarmelo."

James arrivò in volo sulla sua scopa, ed entrambi fummo costretti ad abbassarci. "Sbrigatevi!" Urlò. "Fred vuole iniziare ma devi esserci tu, Astra!"

"Grazie, farò con calma!" Gli urlai dietro mentre volava di nuovo verso il campo. Poi, con gran fastidio di Albus, camminai apposta il più lentamente possibile per tutto il resto del tragitto verso il campo.

Quando arrivammo, rimasi positivamente sorpresa da quanta folla c'era. Un sacco di Grifondoro e di gente di altre Case era sugli spalti, a guardare, ma molti più dei miei compagni di Casa girovagavano per il campo, in attesa che i provini iniziassero.

Fred corse da me appena mi vide. "Eccoti qui! Dobbiamo iniziare!" Aveva gli occhi sgranati e sembrava nel panico ed emozionato e nervoso tutto insieme.

Alzai un sopracciglio. "Fred, per favore, fai qualche respiro profondo. Stai impazzendo."

Fred chiuse gli occhi ed ubbidì. Un minuto dopo, era un po' più calmo. "Pronta?"

"Sì, certo." Salutai con la mano Albus, che si era unito agli altri candidati. "Quando vuoi."

"Potrebbe volerci un po'," James disse, osservando la folla. "Non possiamo mandare via tutti i primini?"

"No!" Fred alzò le mani al cielo. "Ci perderemo la prossima Astra se lo facciamo!"

Guardai quelli del primo anno, che erano tutti ammassati insieme e fissavano le scope date loro dalla scuola come se non sapessero cosa fossero. Sinceramente dubitavo che tra di loro ci fosse qualcuno anche solo di decente, ma discutere con Fred non era possibile.

"Okay, beh, iniziamo, allora," James sospirò. "E fu così che non finii mai quel tema di Pozioni..."

"Perché lo dici come se davvero lo avresti finito?"

"Chiudi il becco, Astra."

Fred fece dividere tutti in gruppi in base alla posizione per cui provavano. Considerando che ci servivano solo i Cacciatori ed un Portiere, ciò non aiutò molto, ma mise la maggior parte dei candidati da parte mentre esaminavamo ogni potenziale Portiere. Fred chiese a me e James di provare a far passare la Pluffa oltre ogni Portiere cinque volte. La maggior parte ne pararono due o tre, e alcuni tra i migliori ne pararono quattro. Alla fine, Fred restrinse la scelta a Cedric Rodgers (che ne aveva parate quattro e mancato la quinta solo perché io avevo tirato la Pluffa così forte che l'avevo spinto nell'anello con tutta la palla), Torrence White (una del secondo anno che era giusto un po' più grossa della Pluffa. Anche se le aveva parate tutte e cinque, almeno due di quelle mi erano sembrati incidenti), e Mollie Francis (una del sesto anno che era amica di Marcus. Aveva parato quattro delle Pluffe, ma sembrava troppo arrogante). Fred li fece tutti sedere da parte così da poter esaminare i Cacciatori.

Considerando che ci serviva tutto un nuovo set di Cacciatori, li divise in gruppi di sei per farli giocare tra di loro, tre contro tre. Voleva vedere come se la cavavano a lavorare di squadra. Gemendo, vidi Elmer tra la folla di Cacciatori. Ora che ci facevo caso, potevo sentire Pip tifare per lui dagli spalti. Che bello.

Albus aveva un vantaggio evidente, considerando che ormai era da un po' che giocava in panchina, ma Fred insistette perché tutti avessero le stesse opportunità, perché qualcuno avrebbe potuto essere eccezionale nonostante le apparenze. Stavo iniziando a dubitare di questa logica. Il primo gruppo a giocare era costituito interamente da primini che forse aveva seguito in totale una lezione di volo finora. La maggior parte non riuscì a far staccare le scope da terra, e James finalmente annunciò che potevano andarsene, con gran fastidio di Fred.

Il gruppo successivo era fatto interamente di ragazzine del secondo anno, Elcie inclusa. Le altre cinque persero la maggior parte del tempo a ridacchiare tra loro e a volare in tondo, e alla fine Elcie urlò che doveva essere messa in un altro gruppo perché era circondata da idiote. Fred rimase sorpreso da questa dimostrazione di 'valutazione di abilità e potenziale spirito di squadra' e spostò Elcie nel gruppo di Albus, mandando via il resto delle ragazzine.

Continuammo per tutto il pomeriggio, mandando lentamente via gruppo dopo gruppo fino a che non rimanemmo con un ultimo gruppo di sei. Elcie c'era, ed anche Albus, insieme a tre del terzo anno: Caleb Goldstein, Elodie Montero, ed Ivory Corner. Ed Elmer. Mi tirai Fred da parte.

"Non puoi prendere Elmer. Non esiste. Mi dispiace. non ci gioco in squadra con lui."

"È bravo," Fred si limitò a dire, mandandomi via. Sospirai. Era quello il problema. Era bravo, ed ero abbastanza sicura che si fosse allenato senza sosta per far colpo su di me, considerando che continuava a guardare nella mia direzione tutto il tempo. Incrociai lo sguardo di Albus, che si limitò a stringere le labbra e a far spallucce.

"James! Astra! Incontro deliberativo, iniziamo!" Fred urlò. Corsi da lui.

"Quindi, io pensavo Mollie come Portiera," Fred disse. "Opinioni?"

"Quella è una puttanella," James disse. Gli diedi uno schiaffo sul braccio, e lui mi guardò male. "Sono serio! Non mi piace starle attorno. Ci prova con tutti."

Fred annuii piano, ovviamente fregandosene. "Okay, beh, pensi che sia la più brava?"

"Torrence ha parato tutte e cinque," James puntualizzò.

"Torrence ne ha bloccate due perché non sapeva come far muovere la scopa quando voleva lei e per puro caso si è trovata davanti la Pluffa," puntualizzai io. "Io penso che Cedric sia il migliore. Mollie mi è sembrata un po' troppo piena di sé."

"Immagino sia vero..." Fred si accigliò. "L'arroganza può decisamente rovinare il talento."

"Forse è per questo che ha mancato l'ultima," James disse, annuendo. "Vada per Cedric!"

Fred ci guardò entrambi. "Tutti e due volete Cedric?"

"Onestamente, sì," dissi, annuendo. "E poi, è il fratellino di Clarissa, e tu lo sai lei quanto è brava."

"Giusto!" Fred sorrise. "Perfetto! Abbiamo il nostro Portiere! Ora, per i Cacciatori..." Si accigliò. "Albus è una scelta ov-"

"Per favore no," James disse, gemendo.

"Oh, ma piantala, è stato il migliore e tu lo sai," dissi, facendo cenno a Fred di continuare.

"Dicevo, Albus è una scelta ovvia, ma non sono del tutto sicuro. Prenderei la piccola Malfoy se non fosse una Malfoy..."

"Fred, lei è mia cugina." Mi accigliai. "Stai dicendo che c'è qualcosa che non va con la mia famiglia?"

"Beh, no-"

"Se ti interessa il talento per il Quidditch nella famiglia, ti basta guardare Ciara! O loro padre; mio zio è stato Cercatore per i Serpeverde. Elcie è bravissima."

"Va bene, come vuoi." Fred alzò gli occhi al cielo. "Vada per Malfoy. Chi altro?"

"Sicuramente Elmer Poe," James disse.

"No!"

James si accigliò. "Aspetta, bambina, sto cercando di fare una conversazione da adulti qui." Mi mise una mano sulla bocca per non farmi protestare e si girò di nuovo verso Fred. "Quelli del quarto anno sono stati bravi, ma Elmer sembrava l'unico che ci stava davvero provando, capisci che intendo?"

"Già," Fred disse, annuendo. "Hai ragione. Ed ha lavorato bene con la piccola Malfoy."

Finalmente riuscii a spostare la mano di James. "Ma non ha lavorato bene con Albus!"

"Imparerà a farlo. Vedo del potenziale..." Fred era partito per il magico reame delle possibilità del Quidditch, quindi non notò il sorrisetto che James rivolse a me, o l'occhiataccia che io rivolsi a lui.

"Perfetto! Cedric, Albus, Elmer, ed Elcie!" Fred esclamò alla fine. "Le cose si stanno mettendo bene quest'anno." Si allontanò per annunciare la scelta a tutti.

Guardai male James di nuovo. "Grazie."

"Oh, c'è Albus. Starai bene." James alzò gli occhi al cielo. "Che c'è, volevi Marcus in squadra o roba del genere?"

Alzai gli occhi al cielo. "Meglio di Elmer Poe!"

Sbirciai verso il gruppetto mentre Fred gli parlava, però, e non riuscii a non sentirmi un po' in colpa. Elmer sembrava così entusiasta. Addirittura stava abbracciando Albus (che, devo dirlo, sembrava altrettanto emozionato). Quando James ed io ci avvicinammo, Elcie corse da me e quasi mi buttò a terra con un abbraccio. Fu presto seguita da Albus (Elmer era al momento sotto assalto da parte di Pip, Lily, ed Eviana, e aveva dovuto lasciarlo).

"Congratulazioni, ragazzi!" Dissi, abbracciando sia Elcie che Albus. "Sarà fantastico!"

"Tranne che per Elmer?"

"Già. Forse. A meno che non decida di lasciarmi perdere..."

"Non sarebbe Elmer se ti lasciasse perdere," Albus disse, ridendo. Onestamente, aveva ragione.

Lo abbracciai di nuovo. "Finché ci sei tu in squadra, posso sopportare chiunque."





Spigolo autore

Se la storia vi piace, vi chiedo di lasciare un voto, un commento, e di andare a leggere l'originale che merita davvero.

Alla prossima!

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