Capitolo 39 - Il Parlamento Magico
La Gazzetta del Profeta
N° 102.216
13 Giugno 2022
Attacco al Ministero Rivela Sconvolgenti Legami tra la Ministra e Stillens
Ieri, Isaac e Katreena Predatel hanno bombardato l'ingresso principale del Ministero della Magia, poi hanno ingaggiato una breve battaglia con gli auror prima di scappare. In totale, 23 persone sono morte e parecchie dozzine sono rimaste ferite. Solo due degli agenti dei Predatel sono stati catturati e messi sotto custodia, identificati come Henrique Dombegh ed Alora Mendosa.
Nonostante questa tragedia sia sconvolgente e spezzi il cuore, solleva anche alcune domande. Come ha potuto la Ministra lasciare che accadesse? Di certo le sue fonti sapevano cosa stava accadendo. Non gliel'hanno detto, o lei stessa ha fatto finta di niente? Le prove puntano alla seconda ipotesi.
Tra gli agenti che i Predatel avevano con loro, gli auror hanno identificato parecchi individui che dovrebbero essere nella prigione di Azkaban, inclusa Zaria Hempsey, la dinamitarda del San Mungo. Ulteriori indagini hanno dimostrato che appena ieri, questi prigionieri sono stati rilasciati con un'amnistia speciale, firmata col sigillo della Ministra...
~~~~
Elezioni di Emergenza per Membri del Nuovo Parlamento Magico si Terranno Domani
Dopo il caos, l'ordine risorge. Un nuovo Parlamento Magico è stato istituito per assumersi l'autorità prima tenuta dal Ministero della Magia. Si tratta di una protezione contro le politiche corrotte che un singolo Ministro della Magia è in grado di creare, inoltre si assicura che non ci sia una singola persona sotto il controllo di Stillens a detenere tutto il potere al governo.
Il Nuovo Primo Ministro, Pollux Russey, ha assunto l'incarico stamattina...
~~~~
Colpo di Stato Orchestrato da Stillens!
Non credete a nessun'altra versione. L'intero colpo di stato è stato orchestrato da Caymus Stillens. Ha intenzione di assumere il controllo totale, agendo nell'ombra. In effetti, la tela di ragno di Stillens è molto più estesa di quanto chiunque immaginasse. Non solo molti membri importanti del Parlamento Magico sono suoi agenti, o sono sotto gli effetti della maledizione Imperius, ma Ferdinand Welling, co-preside della Scuola di Hogwarts, è anch'esso una spia di Stillens...
~~~~
"Abbiamo fallito?"
Un'ottima domanda, una a cui non sapevo che risposta dare. Anche Wren e Colette sembravano perse.
Teddy ci aveva portato ai Tre Manici di Scopa, e da lì ci aveva scortati di nuovo al castello. Lui aveva intenzione di portarci nell'ufficio del signor Potter, ma Wren aveva insistito per andare in infermeria. Teddy aveva fatto spallucce, avvisandoci di tenere tutto per noi finché sarebbe tornato il signor Potter e avesse avuto modo di parlare con lui, poi corse in un'altra direzione.
Camminavamo in silenzio da qualche minuto, e Albus mi stringeva ancora la mano. Avevo avuto ragione, qualche maledizione gli aveva attaccato la vista. Disse che tutto era molto scuro, ma che si stava schiarendo, il che secondo Colette era un buon segno; forse l'incantesimo stava esaurendo l'effetto.
Ci trovavamo giusto fuori le porte dell'infermeria quando Al aveva finalmente rotto il silenzio con quella domanda. Guardai Wren e Colette incerta. Tutto era crollato. Non eravamo arrivati al Ministero in tempo per avvertirli. Tutto era avvenuto esattamente come aveva voluto Stillens, sembrava.
"Credo che dobbiamo aspettare," Wren disse pensosa. "Non stavamo cercando di fermare niente, in realtà. Non possiamo sapere se abbiamo fallito finché non vediamo il Profeta, giusto?"
"Mi sa che hai ragione," Albus disse, sospirando. "Tutto ciò è orribile, però."
"Ho l'impressione che sia solo l'inizio," Colette disse. "Potrebbe diventare qualcosa di molto peggio."
"Oppure, un articolo sul Profeta potrebbe spegnere tutto," dissi. Non riuscii a nascondere il fatto che il mio ottimismo era totalmente forzato.
Wren aprì le porte dell'infermeria. "Chi vivrà vedrà, suppongo"
James era ancora sdraiato a pancia in giù sul letto. La sua schiena ora era coperta di bende, e feci una smorfia pensando a che aspetto dovevano avere ora le sue ustioni. Lily ed Eviana erano sedute vicino a lui, ridacchiando per qualcosa, ma balzarono in piedi quando ci videro. "Siete tornati!"
"Quello che dovevate fare è andato bene?" Eviana chiese.
"Um, più o meno," dissi, sorridendo leggermente. "Non possiamo ancora parlarne."
Lily sospirò, melodrammatica. "Ma certo, di cosa mi stupisco? Non è che vi abbiamo aiutato o altro. Andiamo." Lei ed Eviana corsero fuori dall'infermeria. Non ebbi nemmeno il tempo di chiedergli in quanti guai fossero finiti per i loro scherzi.
Quando mi girai, Wren era già di fianco a James. Entrambi parlavano rapidamente, ognuno assicurandosi che l'altro stesse bene, che non avesse dolori. Mi avvicinai silenziosamente, lasciando la mano di Albus mentre ci sedevamo a terra, contro il letto vicino a quello di James.
"Come è andata?" Chiese lui, analizzando i nostri volti. "Avete visto Faith? E la Carrow?"
"Sì, le abbiamo viste," dissi.
"Conosci il signor Corner?" Albus chiese. "Gli abbiamo detto tutto, e lui e Faith stavano lavorando sull'articolo quando ce ne siamo andati.
"L'editore capo del Profeta lavora per Stillens, però," Colette aggiunse. "Kyler Dillam."
"Dillam? Come Marcus?" James fece una brutta faccia. "Dovevo aspettarmelo."
"Gideon e Vinnie hanno detto che l'avrebbero distratto," Albus disse. "Mi fido di loro.
"Chi sono questi?" James chiese sospettoso.
"Due degli altri tirocinanti," Wren spiegò. "Ne abbiamo incontrati tre, in realtà, ma uno di loro era il preferito di Dillam. Pensiamo che gli abbia detto che eravamo lì."
"Gideon e Vinnie erano a posto, però," dissi. "Sembravano davvero pronti ad aiutare, quindi gli ho detto che se avevano intenzioni serie, avrebbero potuto parlarne col signor Corner."
"Beh, ottimo," James disse, sorridendo. "Quindi pubblicheranno l'articolo. Che mi dite del Ministero? Avete visto la Carrow? Cosa farà?"
Guardai Colette. "Beh... Non c'è molto che possa fare, al momento..."
"Cosa intendi?"
Colette gli fece un breve riassunto di quanto era accaduto al Ministero. Quando sentì dell'attacco, lui imprecò. "Ovviamente avrebbero tentato una cosa simile."
"Chiedevano a gran voce di mandare la Carrow ad Azkaban, quando ce ne siamo andati," Albus disse. "Non so se ce l'hanno portata davvero, ma se è così, è terribile."
"Non è irreversibile, non ancora," Wren disse. "Non sappiamo se l'articolo uscirà sul Profeta, e se ci sarà, forse cambierà le cose."
James gemette. "Quindi dobbiamo solo aspettare?"
"Non possiamo fare altro," Albus concordò.
"In realtà, possiamo rispondere a qualche domanda," dissi, accigliandomi. "Io ne ho due. Per prima cosa, chi avete incontrato voi due mentre Wren e io parlavamo con la Carrow?"
Il viso di Colette si fece tetro. Per un attimo, Albus esitò, lasciando che rispondesse lei, ma quando non lo fece, lui sospirò. "Abbiamo incontrato il padre di Colette. Lui... Um... Si è scoperto che non gli vado molto a genio, come amico di Colette..."
Colette alzò gli occhi al cielo. "È un idiota e la sua opinione è irrilevante.
"Che ha detto?" Chiesi piano.
"Era solo arrabbiato perché non ero a scuola," Colette disse, facendo spallucce. "Non gli abbiamo detto cosa stavamo facendo, ovviamente, e si è arrabbiato di più. Poi ha riconosciuto Albus, e ha iniziato a farmi un sermone sul fatto che devo 'frequentare persone più rispettabili'." Alzò di nuovo gli occhi al Cielo. "Mi ha detto di tornare a scuola, e io ho detto di no. Ha urlato che sono una delusione, io ho urlato che lui è un pessimo padre." Tutto normale." Fece spallucce. Albus alzò un sopracciglio verso di lei, e per un attimo lei si limitò a guardarlo accigliato. Alla fine, Colette sospirò. "Insomma, mi ha detto che se non fossi tornata immediatamente a scuola, potevo anche risparmiare la fatica di tornare a casa per le vacanze, ma cambierà idea."
La fissai. "Ha... Ha detto che ti caccerà di casa? Sul serio?"
"Anche questo è... Normale?" Wren chiese.
Colette distolse lo sguardo. "Beh, no, ma non è un gran problema."
Albus si accigliò. "Sembrava serio, Colette."
"Fa sempre così. Poi torna a casa e si ubriaca, ed entro la mattina dopo si è scordato tutto." Mi morsi il labbro; era terribile. Sfortunatamente, Colette alzò lo sguardo in quel preciso momento. Mi guardò male. "Smettila."
"Smettire cosa?" Albus chiese.
"Di avere pietà per me." Incrociò le braccia. "Io e mio padre non siamo mai andati d'accordo, e questo non cambierà mai, perché è un buono a nulla e un imbecille. Non è nulla di grave. Nessuno ha genitori o tutori perfetti, okay?"
Mi sforzai di mantenere un'espressione neutrale; l'occhiataccia continuata di Colette mi disse che non stava funzionando. "Ma... Non vorresti un rapporto migliore con lui, mai?"
"Perché desiderare qualcosa di impossibile?"
"Non fa male?"
Lei si fermò, e non capii se l'avevo fatta arrabbiare con la mia ovvia stupidaggine o se avevo colpito non nervo scoperto. "No," disse dopo un minuto. "Lascia perdere e basta."
"Neanche un po'..."
"Piantala, okay?" Sbottò lei. Ormai l'avevo fatto. Mi preparai al torrente che di certo sarebbe arrivato. Colette non deluse. "Smettila di comportarti come se sapessi cosa ho nella testa. Non lo sai. Nessuno di voi lo sa. Nessuno di voi capisce cosa si prova a venir sballottati avanti e indietro tra due alcolizzati e sperare che andrà meglio e rimanere devastati quando non succede. Ho smesso di sperare che le cose andranno meglio con lui, okay? Ho smesso di provare. E se voglio allontanarmi da qualcuno che vuole farmi scegliere tra voi e lui è una mia scelta. Davvero quello che ha detto non mi fa male, non più. Nessuno di voi ha mai raggiunto il punto in cui smettete del tutto di fregarvene, quindi non capireste. Ad un certo punto perde di efficacia, e fidatevi, è successo tanto tempo fa. Quindi quando dico 'lasciate stare', voi lasciate stare e basta."
Sbattei gli occhi un paio di volte, assimilando il tutto. Non l'avevo mai sentita parlare così tanto su argomenti personali. "Io... Mi dispiace... Non volevo..."
"Basta." Colette sospirò. "Qual era l'altra domanda?"
Guardai gli altri, che sembravano sconvolti quanto me. "Altra domanda?"
"Hai detto di averne due."
"Oh. Giusto." Annuii, ricordandomi. "Wren, la ragazza bionda che fissavi durante la battaglia, era la dinamitarda del San Mungo?"
"Zaria Hempsey?" Wren annuì, abbassando lo sguardo. "Sì. Era lei."
"Qual è il problema?" Albus chiese curioso. "Insomma, a parte il fatto che lavora per Stillens, ovviamente, e che ha bombardato un ospedale. Intendo dire, cosa la rende diversa dagli altri?"
"Beh..." Wren sospirò. "Quando andai a parlarle, all'ospedale, lei pensò che la Carrow avesse commesso un errore, che avesse mandato l'unica persona che l'avrebbe aiutata, perché sapeva che era una spia. Ovviamente, se pensava questo, non sarei mai riuscita a farla parlare. Oltre a ciò, la Carrow e il signor Potter stavano ascoltando entrambi, cosa che Zaria non sapeva. Quindi le ho detto la cosa che sapevo l'avrebbe scossa di più, che le avrebbe fatto perdere la speranza e l'avrebbe convinta a parlare."
"Oh no..." La stretta di James sulla mano di Wren si fece più forte." Hai davvero...?"
Lei annuì. "Le ho detto che sono una spia per il Ministero. Non proprio vero, ma ho pensato che avrebbe avuto più impatto. Sarebbe andata ad Azkaban; non pensavo importasse. Nessuno è mai evaso da lì dall'ultima guerra, e da allora hanno aumentato la sicurezza."
"Lo ha detto alla tua famiglia?" Albus chiese piano.
"Non ancora, ne sono sicura. Mia madre non mi avrebbe lasciata andare." Wren si morse il labbro. "Ma dev'essere solo questione di tempo. Forse vuole dirlo a mio zio lei stessa. O peggio, mi ricatterà. Non lo so."
"Sembrava che ti odiasse," dissi con un filo di voce.
James le strinse la mano. "Non lascerò che ti faccia del male."
Wren sorrise debolmente. "Non penso che tu possa fermarlo."
"Allora ti inventerai qualcosa da dire," James si corresse. "Digli che la Carrow stava ascoltando, e che ti sei dovuta inventare qualcosa al volo per fargli pensare che Zaria non sapesse di cosa parlava, o che stavi facendo un tentativo estremo per guadagnarti la fiducia della Carrow."
"Devono sapere che la Carrow non si fidava di te, giusto?" Chiesi. "Di certo sarà una prova a tuo favore. Sembra plausibile."
"E il tuo compito era scoprire se ci fossero altre bombe nell'edificio," Colette fece notare. "Si sarebbero insospettiti se tu non gli avessi detto la verità, quindi hai avuto effettivamente bisogno di conoscere la verità."
"Andrà bene," Albus concordò, sorridendo leggermente. "Starai benissimo."
Wren ci sorrise, per niente convinta. Appoggiò la testa sul lato del letto di James, e lui le accarezzò gentilmente i capelli. "Ho paura," ammise. "Non solo per questo. Per tutto."
Annuimmo tutti, concordando silenziosamente. Il futuro era un abisso oscuro, senza neanche una scintilla ad illuminare la via. Mi sentivo come se mi trovassi sull'orlo dell'oscurità, guardandoci dentro senza vedere niente.
~~~~
La signora Paciock fece uscire James quella sera. Uscì rigidamente dall'infermeria, con Wren al gomito. Camminare non gli faceva troppo male, diceva. Muovere le braccia, però, tendeva i muscoli della schiena che ancora stavano guarendo, così come girarsi o piegarsi o praticamente tutto ciò che non fosse stare fermo o muoversi molto attentamente. L'incantesimo di Colette non lo aveva aiutato come aveva fatto con Wren ed Albus, ovviamente; Le loro ustioni erano già diventate cicatrici, e davano solo un dolore sordo se toccate. James, sfortunatamente, avrebbe dovuto attendere un po' prima di riprendersi del tutto. Tuttavia, giurava e spergiurava che stava bene e che non aveva intenzione di restare in infermeria, quindi la signora Paciock aveva ceduto, a condizione che dormisse a pancia sotto e che tornasse al mattino per assicurarsi che stesse bene e che non si facesse troppo male cambiandosi i vestiti. Per il momento, aveva deciso di andarsene a torso nudo (forse voleva fare colpo su Wren coi suoi addominali o cose del genere, come se fosse capace di prestare attenzione a qualunque cosa che non fosse lui.
"Dove dovremmo andare?" Chiesi. In qualche modo, tornare in sala comune, comportarsi come se tutto fosse normale, era l'ultima cosa che volevo. Sembravano passati anni da quando eravamo stati lì, e così tante cose erano successe nel frattempo. Non potevo tornare a stressarmi per I G.U.F.O. e giocare a scacchi dei maghi e fare tutte quelle cose comuni che stavano accadendo in sala comune quella sera.
"Stanza delle Necessità?" James suggerì. "O magari l'ufficio di papà?"
"Teddy è ancora qui?" Albus chiese. "Non è venuto a trovare James. O a salutare."
"Non saprei dove trovarlo, se c'è ancora," dissi. "Stanno succedendo tante cose, sai."
Ci incamminammo comunque verso l'ufficio del signor Potter. Probabilmente sarebbe andato prima lì comunque, e lui era la persona che avevamo davvero bisogno di incontrare.
Incrociammo Teddy a metà strada. "Oh, hey!" Ci sorrise. "Proprio I ragazzini che cercavo. Come te la passi, James?"
"Sono stato meglio," James disse, facendo spallucce e sussultando poi per il dolore. "Sono stato anche peggio, però, quindi non è così male."
"Papà è tornato?" Albus chiese con ansia.
"Sì," Teddy disse, mentre il suo sorriso si faceva triste. "Voleva sentire la storia da voi, dato che io conosco solo il riassunto di Carrow e ciò che è successo dopo."
"Cos'è successo dopo?" Chiesi, sgranando gli occhi.
"Tanto," Teddy disse laconico. "Lascerò che sia il signor Potter a dirvelo."
Ci incamminammo di nuovo verso il suo ufficio, con Teddy che faceva strada. Mi piazzai di fianco a lui. "Hey, quando hai finito l'addestramento da auror? Non posso credere di essermelo persa, mi dispiace."
Teddy si fece rosso. "Um, a dire il vero..." Si passò una mano tra i capelli, e notai che il blu si stava tingendo di rosa. "Non l'ho finito. Non ancora. Avrei dovuto completarlo qualche mese fa, ma una strega che ancora non aveva finito o voleva mettersi a litigare con me perché... Beh, il motivo non è molto importante, ma ci siamo messi a duellare proprio di fronte all'ufficio auror, e si è scoperto che la Carrow era lì, ha visto tutto, e ha detto che non le interessavano le nostre ragioni ma che saremmo stati sotto osservazione per tre mesi. Quindi sono stato un po' trattenuto. E quindi quando la Carrow me lo ha chiesto, sono andato nel panico e non sapevo che dire e ho detto di sì."
"Per quale diavolo di motivo una strega a caso dovrebbe mettersi a duellare con te?" Chiesi.
"Come ti ho detto, non è importante," Teddy rispose con un tono falsamente allegro.
Sentii un vuoto nello stomaco. "Non è stato per me, giusto?"
Teddy esitò, dimostrando che avevo ragione. "Cosa? No, certo che no..." Era un bugiardo pessimo quanto me. Forse era una cosa di famiglia. "Senti, non è colpa tua, okay?" Teddy sospirò. "Non te l'ho fatto sapere perché non volevo che ti sentissi responsabile, e sapevo che lo avresti fatto." Mise il braccio attorno alle mie spalle, sorridendo. "E poi, cosa sono tre mesi? Avrò la mia licenza entro la fine del mese, ormai, giusto in tempo perché tu finisca la scuola a te e sia presente alla cerimonia, e se il Ministero collassa e gli auror non esistono più, allora mi dedicherò all'ES a tempo pieno, quindi vinco in ogni caso, giusto?"
Sbattei gli occhi, e il suo sorriso cedette. "Okay, scusa, è decisamente troppo presto per mettersi a scherzare su tutto questo. Lo so."
"Va tutto bene," dissi, sospirando. "Sei solo ottimista."
Teddy mi tirò la coda di cavallo. "Qualcuno deve esserlo, no?"
Schiaffeggiai via la sua mano e mi guardai dietro le spalle. "Abbiamo Wren per quello." Nemmeno lei sembrava ottimistica, tuttavia. Con tutto ciò che potenzialmente la aspettava, non la biasimavo per niente.
Il sole stava tramontando, tingendo tutto di arancione, mentre attraversammo la classe del signor Potter verso il suo ufficio. Albus si fece avanti, piombando attraverso la porta. Lo seguii, in tempo per vederlo abbracciare suo padre così forte che il signor Potter quasi cadde all'indietro. Lui sorrise, guardandoci con occhi stanchi per il viaggio, fermandosi su James. A quel punto il sorriso gli passò subito.
"James, stai bene? Ce la fai a camminare?"
"Ce la faccio," James disse subito, staccandosi da Wren per dimostrarlo. Si girò lentamente per mostrare le bende al signor Potter, sorridendo tristemente. "Non fa più così male."
"Perché Hannah ti ha lasciato uscire dall'infermeria?" Chiese il signor Potter, poi sospirò. "Lascia stare, sono certo che l'hai sfinita coi tuoi capricci." Albus ed io facemmo un tentativo inutile di nascondere le nostre risate, e James ci guardò male. "Cosa è successo?"
"Forse dovremmo cominciare dall'inizio," Wren disse seria, rivolgendo uno sguardo di disapprovazione a me e ad Albus.
"Ma certo, sì," disse il signor Potter, indicando le poche sedie sparse per l'ufficio. Riuscimmo tutti a trovare un posto per sederci (anche se per Teddy ciò significò sedersi sul davanzale della finestra, e per Wren significò appollaiarsi sul bracciolo della sedia di James), poi, per l'ultima volta, Colette raccontò la storia.
Facemmo a turno. Colette spiegò la sua teoria iniziale, poi Wren parlò di cosa aveva origliato la sera precedente (solo la sera precedente? Era una vita prima, in realtà). Io spiegai il nostro piano e ciò che era successo nell'ufficio dei presidi, e Albus parlò di come eravamo determinati ad andare comunque alla Gazzetta del Profeta e dell'aiuto di Lily ed Eviana, anche se loro ancora non sapevano di preciso cosa avevano fatto. Wren spiegò tutto ciò che era successo alla Gazzetta del Profeta (quando menzionò la Legilimanzia di Colette, lei si fece un po' rossa. Non penso si accorse che il signor Potter pareva solo impressionato, non arrabbiato). E poi Albus ed io parlammo di ciò che era successo al Ministero insieme, dato che eravamo rimasti separati tutto il tempo.
Il signor Potter ascoltò con un'espressione indecifrabile, e mi chiesi quanto di tutto ciò avesse già sentito altrove. "Siete stati tutti molto coraggiosi, e anche se non avrei mai voluto che lo faceste, sembra che sia così che doveva andare. Solo una domanda, però: per quale diamine di motivo non siete semplicemente andati a dire tutto alla professoressa Haverna?"
Wren si mise una mano sulla bocca. "Mi ero scordata di lei!"
"Non ci avrebbe creduti," dissi, anche se non ne ero del tutto sicura. Era un membro dell'ES, qualcosa a cui sfortunatamente non avevo pensato per tutto questo tempo.
"Su questo devo contraddirti. Elaine non è una persona molto educata, lo ammetto, ma è una strega brillante. Vi avrebbe creduti. Siete molto fortunati che nessuno di voi sia rimasto ucciso," il signor Potter disse serio. "Avrei voluto che foste andati da lei, risparmiandovi le ferite."
"Lei sa di Wren?" Albus chiese.
"Sì, lo sa," disse il signor Potter. "Lo sanno sia lei che Kalì, in caso fosse mai successo qualcosa del genere. Immagino che semplicemente non mi aspettavo che Kalì venisse mandata al San Mungo."
"Mi dispiace," Wren disse piano. "Non ho nemmeno pensato alla professoressa Haverna."
"Quel che è fatto è fatto," disse il signor Potter, arrangiando un sorriso. "Avete fatto del vostro meglio, e se Michael riesce a far passare quell'articolo, dovrebbe aiutare tanto."
"Cos'è successo da quando siamo tornati?" Chiesi ansiosa. "Ha notizie del signor Corner? O della Ministra?"
"Non del Profeta, no, ma Ernie sta tenendo Teddy aggiornato su tutto il resto." Il signor Potter si passò una mano tra I capelli, sospirando. "Le cose non si mettono bene. Credo dobbiate sapere che Hestia Carrow ha lavorato a stretto contatto con Ernie e me per aiutare l'ES. Non si è mai unita, ovviamente; sarebbe stato scandaloso se fosse trapelato. Cercavamo di tenere il Ministero più stabile possibile mentre massimizzavamo ciò che poteva fare l'ES da solo, aldilà dell'influenza di potenziali spie. Wren lo sapeva, ovviamente, e suppongo sia per questo che sapeva di dover andare da Hestia." Wren annuì.
"Beh, ora Hestia è tenuta in una delle stanze per gli interrogatori," disse il signor Potter, stringendo le labbra. "Di cosa la accusano ora, Teddy?"
"Trattenimento di informazioni riguardanti la sicurezza pubblica, fallimento nel fermare l'attacco, aver concesso l'amnistia a criminali pericolosi, cospirazione con terroristi stranieri, e altre cose più ridicole."
"Amnistia a criminali?" Sbattei gli occhi. "Quelli evasi da Azkaban?"
"Di certo non lo ha fatto," Albus disse, sgranando gli occhi.
"Non è stata lei," Teddy disse, alzando gli occhi al cielo. "Le amnistie per gli otto 'evasi' portano il suo sigillo, ma è ovvio che la grafia non è la sua e non sono firmati. I Maghinò che gestiscono Azkaban non lo ammetteranno, ma scommetto che hanno preso una bella somma per restarsene zitti."
"Il Ministero è ancora intatto, per la maggior parte," Il signor Potter disse, accigliandosi. "Tuttavia, la carica di Ministro è stata completamente soppressa."
"Lo hanno rimpiazzato con un Parlamento Magico," Teddy disse. "I capi-ufficio ne saranno membri, ma chi lo sa se riusciranno a tenersi i lavori."
"Presto si terranno elezioni d'emergenza per gli altri membri, ho saputo," spiegò il signor Potter. "Il Parlamento assumerà l'autorità nel Ministero."
"Ci sarà un Primo Ministro?" Chiesi.
"Lo hanno già eletto. È Pollux Russey," disse il signor Potter. "Era il Sottosegretario Maggiore della Ministra, ma qualche mese fa Hestia ha iniziato a sospettare di lui. Vorrei averle dato retta, ora." Guardò Wren. "Suppongo che tu non riconosca il nome?" Lei scosse la testa. "Beh, Ernie sta cercando di scoprire se è sotto Imperius o se lavora direttamente per Stillens. Sarà difficile scoprirlo."
"Sai chi altro c'è nel Parlamento?" James chiese. "Di certo ci sarà qualche brava persona? Non sembra il miglior sistema che Stillens avrebbe potuto scegliere. Chiunque potrebbe essere eletto e salire al potere."
"Chiunque offrano loro come candidato può essere eletto," corresse il signor Potter. "Potrebbero anche esserci tante brave persone, ma se Russey ha la voce più potente, dubito che qualcuno proverà a contestarlo."
"Se non ti licenziano, tu sarai un membro," Albus disse. "Potresti contestare tu."
Il signor Potter rise. "Questo significa che sicuramente mi licenzieranno presto, probabilmente per essere sparito proprio quando il Ministero aveva più bisogno di me."
"Un paio di ufficiali anziani sono stati 'dimostrati innocenti oltre ogni dubbio' in base a qualche standard che Ernie Macmillan non ha ben capito," Teddy aggiunse. "C'è Celia Hardins, capo del'Ufficio per l'Uso Improprio delle Arti Magiche, e Justus Purdue, del Comitato Scuse ai Babbani..."
Il signor Potter annuì. "Quali capi-ufficio sono stati scelti?"
"Patagonia Monez, dalla Cooperazione Magica Internazionale, ma credo sia solo perché sta facendo piazza pulita delle spie in America," Teddy disse.
"Già, dubito che lavori per Stillens," il signor Potter disse, sembrando sollevato. "Solo molto popolare."
Teddy continuò la lista. "Carson Kim, dell'Ufficio Misteri. Oh, e Frank Burner, da Catastrofi e Incidenti Magici. È quello che ha iniziato come Obliviatore. Quindi, sapete, già losco. E se stessero obliviando chiunque abbia visto qualcosa di sospetto?"
"Okay, quindi, sconvolgente. Un branco di persone di cui non abbiamo mai sentito parlare, che quasi sicuramente lavorano per Stillens. Zia Hermione e zio Percy perderanno il lavoro?" James chiese amaramente.
Mi sforzai di ricordare di quale ufficio fossero i capi. Nessun successo. Albus si sporse in avanti e sussurrò che erano Regolazione e Controllo delle Creature Magiche e Trasporto Magico, rispettivamente. Il signor Potter stava già dicendo che sì, si aspettava che avrebbero perso il lavoro, assieme ad altri ovvi membri dell'ES.
"Oh, hey, aspettate," Teddy disse all'improvviso, tirando fuori qualcosa dalla tasca. Era un piccolo specchietto, del tipo che usano le ragazze per controllarsi il trucco. Lo fissai; era davvero questo il momento? E cosa dovrebbe farsene un Metamorfomagus del trucco, tra l'altro?
"È Ernie," Teddy disse, lanciando lo specchietto al signor Potter.
Il signor Potter alzò lo specchietto e sorrise triste. "Hey, che novità ci sono?"
"Per niente buone," disse la voce del signor Macmillan. Mi guardai attorno sorpresa, ma non era lì. Albus mi diede un colpetto sul braccio e indicò lo specchietto, mettendosi un dito sulle labbra.
"Hermione è stata appena licenziata formalmente," continuò il signor Macmillan. "Russey sta mettendo insieme una lista di potenziali minacce ES. Non riesco a immaginare il perché, ma ha chiesto il mio aiuto, e quando qualcuno ha suggerito di metterci te, ha detto che era ridicolo, che di certo tu eri al di sopra di certe cose. Onestamente, non capisco il perché."
"È..." Il signor Potter si accigliò. "C'è qualche secondo fine dietro il tenermi al Ministero?" Guardò Wren, la quale era persa nei propri pensieri.
"Non lo so," rispose il signor Macmillan. "Non può essergli di aiuto, vero?"
"Forse stanno solo cercando di metterci in posizione di fallire?" Il signor Potter suggerì. "Di screditarci?"
Wren alzò lo sguardo. "Potrebbe essere solo per ottenere sostegno pubblico. Licenziare lei potrebbe spingere qualcuno dall'altro lato. Il popolo si aspetta che lei sia il suo difensore, giusto?"
"Oh, non ci avevo pensato," venne la voce del signor Macmillan. "Domanda rapida: con chi sto parlando?"
"Solo gli amici di Albus," disse il signor Potter, mostrando la stanza nello specchietto. Colsi per un istante il volto del signor Macmillan. "Nessuno che non sappia già cosa sta succedendo."
"Okay. Vieni appena puoi, Harry," disse il signor Macmillan. "Hanno spedito Carrow ad Azkaban, assieme ad un altro paio di persone, e c'è una lista lunga tre metri di gente che deve subire un processo. Ed è il Parlamento a tenere i processi; non il Wizengamot."
"Hai notizie di Michael?" Chiese il signor Potter.
"Non ancora, rispose il signor Macmillan. "Le comunicazioni sono delicate. Tutti i messaggi vengono letti, e la Metropolvere è controllata."
E se ne andò così come era apparso, e il signor Potter lanciò di nuovo lo specchietto a Teddy. "Ho aumentato la sicurezza anche qui," disse il signor Potter. "Non mi aspetto nulla, ma è una precauzione. Apprezzerei molto se voi ragazzi restaste qui o in infermeria, nel frattempo che riusciamo a far arrivare qualcuno per arrestare Welling. Non so se ha saputo che siete tornati, o che ve ne siete mai andati, ma sono sicuro che sia pericoloso quando è arrabbiato."
"Dove vai?" Albus chiese.
"Al Ministero," disse il signor Potter, alzandosi. "Voglio solo assicurarmi di sentire la storia vera prima di qualunque altra bugia si siano inventati adesso per la versione ufficiale."
Il signor Potter uscì prima che noi potessimo farci qualcosa. Teddy saltò in piedi dal davanzale della finestra. "Beh, che giornata, eh?"
"E tu dove vai?" Chiesi.
"A vedere se riesco a contattare qualcuno al Profeta."
"Come?"
"Non lo so. Metropolvere per Diagon Alley, sperare che mi facciano entrare."
Guardai gli altri. "Beh... Facci sapere cosa succede, per favore?"
"Certo," Teddy disse, sorridendo. "Oh, e non provate ad uscirvene di nascosto, okay?"
E se ne andò anche lui.
Rimanemmo in silenzio per un po'. Non saprei dire quanto a lungo, sfortunatamente; il sole era già tramontato, le finestre erano terribilmente buie, e non mi sforzai di guardare l'orologio. Avrebbe solo fatto passare il tempo più lentamente. Alla fine mi spostai sul davanzale, dove era stato Teddy, e guardai le stelle apparire lentamente in cielo. James si spostò con cautela a terra, per appoggiarsi al muro. Albus disse qualcosa riguardo ai G.U.F.O. della mattina dopo, e Colette disse che pensava li avrebbero cancellati, dato che nessuno si sarebbe concentrato sulla scuola quando sarebbero arrivati i giornali, a prescindere da chi scriveva gli articoli.
Ad un certo punto, Wren e James si addormentarono, appoggiandosi l'uno all'altra. Colette prese un libro a caso da una mensola e iniziò a sfogliarlo. Verso circa mezzanotte, Albus si avvicinò di soppiatto a James e Wren e con cautela prese la mappa del Malandrino dalla borsa di James, poi venne da me. "Ti va di vedere se qualcuno sta infrangendo il coprifuoco?"
"Il mio passatempo preferito, dissi, alzando gli occhi al cielo (e sorridendo nonostante tutto; Albus aveva quel qualcosa che faceva sorridere facilmente). Albus dispiegò la mappa e la allargò, stendendola sulle ginocchia di entrambi. La prima cosa che notai fu il nome Elaine Haverna nella classe del signor Potter "Ma che..."
Albus si accigliò. "Hey, Colette, c'è Haverna fuori?" Sussurrò lui.
Colette alzò gli occhi al cielo. "Vedete voi. "Tuttavia, quando Albus ed io ci alzammo per controllare, si alzò anche lei.
Aprii la porta, con Albus e Colette dietro, e infilai con cautela la testa nella buia classe. C'era una sola candela accesa, sulla scrivania del signor Potter, ed effettivamente c'era qualcuno seduto lì, addormentato sulla sedia, appoggiato alla scrivania. Alzai un sopracciglio e tornai silenziosamente dentro. "Dite che il signor Potter le ha chiesto di stare qui?"
"Probabile," Colette sussurrò. "Non la sopporto, ma probabilmente è più brava a duellare di Welling, non pensate?"
"Perché non ci ha detto che era qui?" Albus chiese.
"Forse voleva sorprenderci in caso tentassimo di uscire di nascosto," suggerii.
"O forse vuole mantenere la reputazione di odiarci tutti e cinque," Colette disse.
"Proteggerci volontariamente da Welling potrebbe farci venire dei dubbi sul suo odio," concordai. "Wow, devo dirlo, sono onorata che le interessi così tanto odiarmi."
"Hey!" Albus esclamò, abbastanza forte che fece sussultare James ed io e Colette dovemmo zittire subito Albus. "Scusate," sussurrò, "È solo che ho visto Teddy! E con lui c'è Faith!"
Colette ed io corremmo a vedere; aveva ragione: proprio al confine del prato, erano effettivamente apparsi Teddy Lupin e Faith Lindsey. Si stavano avvicinando rapidamente al castello.
"Se Faith è qui, vuol dire che è andata bene?" Chiesi. "Oppure è andata molto, molto male?"
Né Albus né Colette avevano una risposta per me.
Quando fu ovvio che Teddy la stava portando qui, svegliai Wren e James. Discutemmo se era il caso di svegliare anche Haverna, ma alla fine rinunciammo. Si sarebbe solo arrabbiata.
Non sentii la porta della classe aprirsi, nonostante fossi concentrata. Quello che sentii invece fu una cosa che poteva essere solo Teddy che inciampava tra le sedie e i banchi nell'oscurità, poi due voci urlare e venire subito silenziate. Una pausa, poi il "Professoressa Haverna?" Di una confusa Faith.
"È un membro dell'ES," si sentii il sussurro di Teddy.
Haverna lo zittì, poi disse, "Perché hai distrutto l'aula?"
"Era buio," Teddy replicò, per niente turbato dal torno di Haverna. "Magari dovrebbe accendere più di una sola candela se vuole una stanza illuminata."
"Non volevo una stanza illuminata," Haverna disse, ma già sentivo i suoi passi salire le scale. Mi allontanai dalla porta appena un attimo prima che Teddy entrasse, sorridendo." Sorpresa! Ho portato un'amica!"
Albus si infilò subito la Mappa del Malandrino disattivata in tasca mentre Faith e poi Haverna apparivano dietro di lui. "Oh, wow, Faith, che sorpresa..."
"Avete inserito l'articolo?"
Faith aveva un sorriso enorme in volto. "Ci è mancato pochissimo che ci scoprissero, ma Gideon e Vinnie continuavano a venire, distraendo Dillam. Quasi come se sapessero cosa stesse succedendo."
"Non lo sapevano," Wren disse subito; sia Teddy che Haverna l'avevano guardata allarmati. "Gli abbiamo solo detto che era di vitale importanza distrarre Dillam."
"Oh, beh, in ogni caso, ha funzionato," Faith disse, sorridendo ancora. "Ce l'abbiamo fatta! Ce n'era già uno in prima pagina, su una specie di parlamento magico? E avete sentito che il Ministero della Magia è stato attaccato? Anche quello era già sui giornali. Quasi come se fosse stato tutto pianificato."
"È così," Teddy spiegò. "Dillam lavora per Stillens."
"Speravamo che Gideon e Vinnie riuscissero a trovarti e a dirtelo," Albus disse.
"Oh. Mi sa che non ci sono riusciti, non in tempo," Faith disse, accigliandosi. "Che sfortuna. Avremmo potuto inserire anche quello."
"Avete inserito Welling, però?" Haverna chiese. "Prima riusciamo a cacciarlo da questa scuola, meglio è."
"Sì, lui sì," Faith disse. Teddy le offrì una sedia, e ci raccogliemmo tutti attorno mentre raccontava la storia. Era tornata dritta dal signor Corner quando eravamo stati intercettati da Dillam. Era certa che qualcuno gli avesse detto che eravamo lì, perché di solito se ne stava in ufficio la maggior parte del tempo. Albus disse che eravamo piuttosto sicuri che fosse stato l'ultimo tirocinante, Daniel, a fare la spia, e Faith disse che aveva senso. Dopo quello, lei e il signor Corner avevano passato parecchie ore a rifinire la loro storia.
"Faith si è anche offerta volontaria per metterci il suo nome sopra," Teddy ci disse.
"Insomma, Dillam sapeva già che ero coinvolta, ma ho ipotizzato che non gli avreste detto del signor Corner," Faith spiegò. "E poi sono già finita nei guai in passato, quindi a questo punto non importa più."
Teddy scosse la testa. "Il signor Corner ti ha detto che dovrai passare sotto la protezione dell'ES, giusto? Lo sapevi già prima?"
"Già..." Faith fece spallucce. "Non ci è voluto molto per capire che tutto ciò aveva a che fare con l'ES. Il signor Corner sta lasciando indizi da un po', sapete. Solo non mi sarei mai aspettata che succedesse una cosa simile. Avrei voluto almeno poter mandare un gufo ad Étienne..."
"Chi l'ha detto che non puoi mandare un gufo al tuo ragazzo?" Teddy chiese, scandalizzato. "Io no. È stata lei?" Indicò Haverna, e lei si limitò ad alzare gli occhi al cielo e brontolare qualcosa sul fatto che fosse casa sua, non di Teddy. Sbattei gli occhi. Faith sarebbe andata a nascondersi dall'ES, con Haverna?
"Aspetta, andrai sotto la protezione dell'ES?" Albus chiese. "Mi dispiace, Faith, non volevamo rovinarti la carriera."
"In realtà," Haverna disse, "Credo che questa possa essere proprio l'occasione che volevi. Hai mai sentito parlare del Cavillo, Lindsey?"
"Quel... Quel giornale matto che stampa tutta quella roba sulle cospirazioni del governo e sulle creature mitiche?"
"Esatto," Haverna disse. "L'autore è Xenophilius Lovegood, ma si sta facendo vecchio. Durante la scorsa guerra, era l'unico giornale che pubblicasse la verità. Dato che i media sono stati di nuovo conquistati da terroristi, ci serve un mezzo per stampare ciò che succede davvero."
"Che sarebbe il Cavillo," Faith disse, annuendo lentamente. "Volete che dia una mano?"
"Esattamente," Teddy disse, con un largo sorriso.
Faith sorrise. "Volentieri."
A quel punto Haverna e Faith se ne andarono, con Haverna che le spiegava la logistica dello stare nascosti e dell'aiutare a gestire il Cavillo. Teddy rimase indietro.
"Dove vanno?" Chiesi.
"Beh, non potrei dirlo in realtà," Teddy disse lentamente.
"Una delle case sicure?" Wren indovinà. "Suppongo quella della professoressa Haverna, dato che è qui?"
"Oh. Non sapevo che tu ne fossi a conoscenza."
"Per forza," Wren disse. Nessuno aggiunse in caso qualcosa vada storto, ma giurerei che lo abbiamo pensato tutti.
"Beh, sì, la casa di Haverna è una casa sicura per l'ES. È molto isolata, nel Galles, e abbastanza grande da ospitare un bel po' di gente, se dovesse rendersi necessario. Faith è la prima, ma scommetto che sposteranno Xenophilius Lovegood laggiù presto, così che possano lavorare insieme al Cavillo."
"Haverna non ha nessuna famiglia?" Albus chiese. "Cioè, sono sicuro che non sia sposata..."
"No non lo è, e no non ce l'ha," Teddy disse. "Credo che i suoi genitori siano morti durante la scorsa guerra, mentre era ancora ad Hogwarts. Le hanno lasciato la casa, una montagna d'oro, e un sacco di traumi mai risolti."
"Oh."
"Già," Teddy disse, facendo spallucce.
Nessuno disse niente per un minuto, poi Colette chiese, "Faith riuscirà davvero a scrivere ad Étienne? Se le gemelle Dubois mi scriveranno tutta l'estate per chiedermi come mai la sua ragazza è sparita, vorrei essere pronta."
"Non ne sono sicuro," Teddy ammise. "Stiamo sperimentando questo incantesimo che ha trovato zia Hermione, però, quello che consente ad Ernie di parlare attraverso lo specchietto. A quanto pare, ha preso l'idea da una cosa che aveva Sirius Black, e dopo aver scavato un po' ha trovato l'incantesimo. Per quanto ne sappiamo, è completamente irrintracciabile."
"Pensi di potercelo insegnare?" Chiesi, interessata. Sembrava utile.
"Forse," Teddy disse, rivolgendomi un sorriso. "Per adesso, direi che dovremmo andare in infermeria, perché è l'una del mattino e tutti voi avete bisogno di dormire. Alla signora Paciock non darà fastidio."
Volevo protestare, ma sbadigliai contro la mia volontà, dimostrando la tesi di Teddy. Dopo la dormita orribile della notte prima, ed una delle giornate più lunghe della mia vita, era come se non riposassi da almeno cinque anni. Faticai a tenere gli occhi aperti mentre Teddy ci scortava di nuovo in infermeria, e nemmeno mi sforzai di infilarmi sotto il lenzuolo prima di stendermi sul letto e addormentarmi.
~~~~
"Sono storie diverse in tutto, sono certa che si annulleranno a vicenda e basta."
"Almeno hanno menzionato Welling."
Gemetti e mi girai dall'altro lato, mettendomi un cuscino sopra la testa. Perché diavolo c'erano persone sveglie a parlare in quell'ora immonda del mattino? A proposito, che ora era? Aprii gli occhi un minimo e guardai il mio orologio, stringendo le palpebre per la luce. Undici del mattino? Sbattei gli occhi.
"Astra, sei sveglia?" Alzai lo sguardo quando sentii la voce di Wren. Lei e James erano due letti più in fondo, con Colette e Albus seduti su quello vicino a me, che ora si stavano girando per guardarmi.
Mi misi seduta di scatto. "Oh accidenti, i G.U.F.O.?"
"Li hanno rimandati a domani, proprio come ho detto," Colette disse, alzando gli occhi al cielo. "Caspita, non hai ascoltato proprio niente, eh?"
"Mi sono appena svegliata!"
"Lasciala stare," Albus disse, sorridendo. "Non è nulla che non sappia già. Abbiamo appena letto gli articoli sul giornale," mi spiegò. "Uno è chiaramente di Dillam, esalta il nuovo parlamento e tutto quanto. Quello di Faith è molto meglio, se volete sapere la mia."
"Nessuno la vuole sapere," Colette sbottò. "Si annulleranno a vicenda, e nessuno saprà cosa credere, fino a domani quando pubblicheranno un articolo diffamatorio contro Faith."
"Almeno Welling sarà licenziato," Wren disse.
"Davvero?" Chiesi.
"Papà è passato prima e ce l'ha confermato," James disse. "In realtà sono venuti ad arrestarlo, ma è sparito. Non c'è alcuna traccia nella sua stanza. È scappato."
"Oh, non va bene."
"Papà dice che almeno possiamo essere felici che sia stato smascherato," Albus disse, annuendo tetro. "È molto in alto nella lista dei maghi oscuri ricercati."
"Scommetto che entro domani Faith sarà su quella lista," James scherzò. Ma solo a metà. Sapevamo tutti che in realtà era molto probabile.
"Passando ad altro, mamma è stata licenziata dal Profeta," Albus disse. "Il programma di Lee Jordan è stato cancellato. La professoressa Patil è stata licenziata dai consiglieri. Zia Hermione e zio Percy sono stati licenziati entrambi, e hanno evitato per poco accuse di sabotaggio del governo, e papà pensa che sia solo perché sono ancora figure molto popolari."
"Guardando il lato positivo, Kimmel è sotto osservazione," Wren mi disse. "Con un po' di fortuna verrà licenziata pure lei."
"Perché?" Albus chiese. Wren alzò gli occhi al cielo, e io ricordai la conversazione del giorno precedente. Sorrisi e scossi la testa mentre lei si lanciava di nuovo nella spiegazione.
~~~~
Caro Padre,
Tante cose sono successe negli ultimi due giorni. Probabilmente alcune non ti piaceranno, perché è stato un po' pericoloso, ma ti prometto che sto bene in tutto e per tutto.
Da dove iniziare? Beh, suppongo dal fatto che Wren abbia origliato qualcosa di molto serio. I suoi genitori parlavano di rovesciare il governo in qualche modo. Il signor Potter era via quando lei è tornata, e ci siamo resi conto che non avevamo nessuno a cui dirlo.
Abbiamo deciso di andare di nascosto alla Gazzetta del Profeta, così da far stampare un articolo che potesse ostacolare qualunque cosa sarebbe successa, e al Ministero della Magia, per avvertire la Ministra. La Metropolvere è stata bloccata ad Hogwarts, eccetto che nell'ufficio dei presidi, quindi dovevamo andare lì per uscire di nascosto. Ed è lì che siamo incappati nei primi guai.
Welling e Kimmel hanno scoperto che Wren ed Albus erano le nostre vedette mentre noi cercavamo la Polvere Volante. Colette, James, ed io ci siamo nascosti, ma loro hanno tracinato Albus e Wren su nell'ufficio e gli hanno chiesto cosa stessero facendo. Welling non era soddisfatto delle risposte, e alla fine ha preso questo guanto e ha cominciato a torturarli. Il guanto brucia tutto ciò che tocca. James e Wren stanno insieme, sai, e lui non poteva guardare Wren venire torturata, quindi ci siamo precipitati ad aiutarli, e Welling ha ferito James molto gravemente. Molto inteso come "ustioni assurde, era steso a pancia in giù su un letto di infermeria e non poteva muoversi".
Problema: si è scoperto che Welling in realtà è una spia per Stillens.
Wren, Albus, Colette ed io ci siamo resi conto che non potevamo arrenderci, però. Lily Potter ci ha aiutati a creare un diversivo, e siamo riusciti a uscire di nascosto. Siamo arrivati alla Gazzetta del Profeta senza problema. L'altra campionessa di Hogwarts dell'anno scorso, Faith Lindsey, fa la tirocinante lì, e siamo riusciti a trovarla e lei ci ha portati da un membro dell'ES. Gli abbiamo detto tutto, e loro hanno iniziato a lavorare sulla storia. C'è stato qualche intoppo con uno degli editori, Kyler Dillam (suo figlio è il mio ex, piuttosto ironicamente; essere stronzi è un difetto di famiglia), ma siamo usciti senza problemi.
Problema: si è scoperto che anche Dillam in realtà è una spia per Stillens.
Abbiamo raggiunto il Ministero della Magia e la Ministra ci ha fatto parlare con lei. Si è scoperto che sapeva di Wren, da mesi. Sfortunatamente, mentre eravamo ancora lì, I Predatel hanno bombardato l'atrio. C'è stata una scaramuccia (o una battaglia in piena regola...?), e potremmo o non potremmo essere stati coinvolti. I miei ricordi sono un po' confusi.
Punti salienti:
- Un sacco di persone sono evase da Azkaban, inclusa la dinamitarda del San Mungo, Zaria Hempsey. È una brutta notizia in quanto anche lei sa di Wren, e nessuno sa cosa farà con quell'informazione.
- Ho Schiantato almeno una dozzina di persone, ma chi è che porta il conto? Sii fiero della mia mira eccellente. Scherzo, scherzo, ho colpito più muri che persone, ma credo di essermela cavata abbastanza bene.
- Wren è riuscita a impedire a sua madre di uccidermi usando solo la logica, il che è stato piuttosto carino da parte sua, non pensi?
Comunque, adesso tutto il mondo è impazzito. La Carrow è ad Azkaban, e un Parlamento Magico ha rimpiazzato il Ministro della Magia come capo del Ministero. Al momento il signor Potter ha ancora il suo lavoro, ma molti lo hanno perso. Pollux Russey, il nuovo Primo Ministro, è quasi certamente sotto l'influenza di Stillens, ma non sappiamo se è in modo diretto o attraverso la maledizione Imperius. Faith Lindsey ha inserito l'articolo nel Profeta, e anche se non ha ottenuto molto, Welling è sparito (fuggendo dalla sua stessa vergogna), così come Faith (portata di nascosto sotto la protezione dell'ES).
Ho paura. Mi sento come se fossimo nell'attimo appena dopo essere caduti da un dirupo, appena prima di realizzare davvero che stiamo cadendo? O forse nel momento prima che una scintilla si incendi e bruci una foresta, quando sembra che non sia successo nulla e non ci sarà nessun incendio. L'attimo appena prima della devastazione, quando sembra che tutto possa andare bene alla maggior parte delle persone, ma so che non è così, non può essere. Le cose sono cambiate, e non potranno mai tornare come prima. Temo che il mondo si stia trasformando in un rudere in fiamme, e davvero non voglio stare qui a vederlo. Non sono sicura di cosa accadrà, e fa paura.
Ti voglio bene, e cercherò di restare al sicuro durante tutto ciò.
Con amore, Astra.
Spigolo autore
Se la storia vi piace, vi chiedo di lasciare un voto, un commento, e di andare a leggere l'originale che merita davvero.
Alla prossima!
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top