Capitolo 28 - Perché Ciara Malfoy è la Persona più Strana che Conosca

La Gazzetta del Profeta

N° 102.146

4 Aprile 2022

Ufficiali d'Alto Rango del Ministero Scoperti a Intavolare Accordi Segreti col MACUSA

Parecchi ufficiali d'alto rango del Ministero sono stati scoperti a negoziare con membri del MACUSA. Dato che il Ministero ha ufficialmente rimandato ogni incontro col MACUSA finché la dichiarazione che sia stato conquistato da terroristi non sia stata investigata appieno, è una notizia allarmante. Alcuni degli ufficiali del Ministero scoperti includono Destinee Malby, Capo dell'Ufficio Misteri, e Langston O'Connor, Sottosegretario Anziano della Ministra. In una conferenza stampa sull'argomento, la Ministra Hestia Carrow ha dichiarato di essere disgustata da questa notizia sconvolgente.

È chiaro che la corrusione è penetrata molto a fondo nel governo. In questi tempi incerti, è imperative che la popolazione senta di potersi fidare dei propri leader. Tuttavia, sembra non ci sia modo di sapere di chi fidarsi...

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"Un altro scandalo," Colette disse, posando il giornale. "Stavolta sono il Sottosegretario Anziano della Ministra e il Capo dell'Ufficio Misteri."

Scossi la testa. "Wow. Cosa ha detto Carrow?"

"È 'sconvolta e disgustata di fronte alla notizia che alcuni dei suoi collaboratori più stretti tramino dietro le spalle del Ministero'," Colette lesse. "Ha dichiarato di non saperne nulla."

"Papà che dice?" Albus chiese a James.

"Non lo so." James si accigliò verso il tavolo dei professori. "Non ho chiesto. Personalmente penso stia mentendo, però. Scommetto che lei è la più corrotta di tutti."

"Forse no," Wren disse. "Dopotutto, non hanno trovato nulla quando hanno indagato su di lei."

Alzai gli occhi al cielo. "Sono abbastanza sicura che parte dell'essere un fantoccio corrotto sia nascondere il fatto che sei un fantoccio corrotto."

"Ah sì?" Wren chiese, con tono sull'orlo del sarcasmo. "Ho capito, Astra. Intendevo che non hanno trovato nulla di minimamente sospetto. Carrow non ha avuto alcun avvertimento. Sarebbe stato impossibile nascondere tutti i segni di attività sospette."

"Beh, tu non lo sai," Albus disse.

"Fidati, lo so."

Mi scambiai una rapida occhiata con Albus. Ovviamente, si riferiva all'esperienza con la sua famiglia. Tuttavia, la vocina nella mia testa non riuscì a non chiedersi se voleva dire qualcosa in più.

James ci guardò entrambi in modo strano, ed io gli rivolsi un sorriso e inghiottii il resto del mio succo. "Beh, chi è pronto per Erbologia?"

Lionel Milligan era apparto a cena la notte prima. I presidi lo avevano presentato prima che apparisse il cibo. Era alto e allampanato e pareva un po' imbarazzato mentre salutava il mare di studenti. Intuii che non potesse avere più di venticinque anni. Parecchio più giovane di qualunque altro professore.

Fu assente a colazione, con gran delusione di tutti. A me non importava poi tanto, perché avevamo lezione con lui quella mattina. Non riuscii a capire se ero emozionata di vedere questo nuovo insegnante o se ero scocciata dal fatto di avere di nuovo Erbologia (avevo usato quelle ore buca per dormire). Forse entrambe. Forse un po' più scocciata.

In gruppo, i Grifondoro del quinto anno andarono alla Serra 6 dopo colazione. Era una giornata fredda e grigia, il tipo di giornata che, per la maggior parte dell'inverno, avevo usato come esempio di perché era una gran cosa non avere Erbologia, perché potevamo restare dentro con quel tempaccio. Desiderai di poter stare dentro in quel momento.

"Sono certa che ci troveremo bene," Wren disse, facendo una smorfia per il forte vento. "Non assumerebbero qualcuno di incapace, no?"

"Non saprei. Voglio dire, Haverna è arrivata qui, in qualche modo," Albus fece notare.

"Non è incapace, è solo una pessima persona," Colette disse.

Alzai gli occhi al cielo. "Secondo me parte dell'essere un'insegnante capace è la capacità di insegnare effettivamente."

"Con te funziona, no?"

"Chiudi il becco, Colette."

Raggiungemmo le porte della serra. Tutto il gruppo si precipitò dentro, scuotendo le porte nel tentativo di sfuggire al vento più in fretta. Come risultato, rimasi incastrata dietro parecchie persone e non riuscii a vedere nulla (o a muovermi) quando entrai.

"Tutti voi, mettetevi quattro per tavolo," stava dicendo una voce. Suonava come qualcuno la cui voce non era mai cambiata del tutto, sul punto fare costantemente qualche acuto. Mentre la gente entrava, cercando posto ai tavoli pieni di vasi, diedi la mia prima occhiata decente al nostro nuovo professore.

Il professor Milligan era ancora più alto da vicino. Mentre Albus mi portava ad un tavolo al centro, assimilai tutti i dettagli che potevo. Il suo maglione di buona qualità ma dall'aspetto vecchio. Il modo in cui gli tremolava la mano, che picchiettava sul tavolo di fronte a lui con tutta l'energia nervosa di un coniglio. Il modo in cui la luce fredda che filtrava dal soffitto compensava la sua pelle leggermente scura e brillava sui suoi neri capelli ricci. Al tavolo di fronte a lui, Lacy sospirò e disse che sarebbe stato figo se non fosse stato così magro. Somigliava un po' ad Albus l'anno prima, dopo che aveva avuto lo sbalzo di crescita ma prima che il suo peso si allineasse alla nuova altezza.

Mentre gli ultimi studenti entravano, il professor Milligan ci sorrise ansioso. "Um, salve," disse lui. "Sono il vostro nuovo professore di Erbologia, Lionel Milligan. Siete la prima classe a cui insegno, quindi mi scuso per essere un po' in ansia. Siete una delle classi del quinto anno, giusto?" Un Tassorosso in prima fila confermò. "Giusto. Beh, non abbiamo molto tempo da sprecare con voi, giusto?" Ridacchiò, con la mano che ancora picchiettava sul tavolo. "I G.U.F.O. si avvicinano e tutto il resto. Mi prenderò solo un minuto per presentarmi, e poi ci metteremo al lavoro?"

Il professor Milligan, si scoprì, non si era offerto per la posizione di insegnante. In precedenza aveva lavorato per una compagnia farmaceutica magica in qualità di erbologo capo (Albus disse che era una cosa notevole, perché la maggior parte delle persone sulla ventina sarebbero ancora al livello di specializzandi, con lavori di poco conto come cura delle piante). Quel lavoro non era stato soddisfacente come aveva sperato, però, quindi quando gli era stata offerta la possibilità di insegnare, l'aveva colta. Era in ansia, diceva, e ci chiese di perdonarlo se non avesse spiegato qualcosa abbastanza bene, perché non aveva mai dovuto insegnare nulla di tutto ciò prima, e stava imparando assieme a noi.

"Non sembra così male," dissi sottovoce.

"Non ha ancora iniziato a insegnare," Colette fece notare.

"Inizieremo con qualcosa di semplice," stava dicendo il professor Milligan. "Se per favore aprite i libri a pagina 139, studieremo il Cavolo Zannuto cinese."

Tirai fuori dalla borsa il mio polveroso libro di Erbologia e lo feci cadere sul tavolo con un sordo thud. "Facilissimo, eh?"

"Se per favore vi mettete tutti i guanti protettivi," Milligan disse, "Dovreste avere tutti un paio di cavoli nei vasi di fronte a voi. Seguite le istruzioni sui libri di testo per ripiantarli nei vasi, per favore."

Noi iniziammo, mentre il professor Milligan camminava per la classe, dando consigli e imparando i nomi delle perse. Questa era la parte che davvero non volevo affrontare. Ovviamente, io eros tata nei giornali tutto l'anno. Anche Wren. Chi sapeva cosa pensasse di noi due? Non ero proprio ansiosa di scoprirlo.

Allungai la mano verso un Cavolo Zannuto. Rendendo fede al suo nome, mi morse il dito, e io imprecai sottovoce. Sia Wren che Albus mi rivolsero il loro sguardo da sono-un-prefetto-e-potrei-toglierti-punti. Giusto per fargli un dispetto, lo feci di nuovo. Albus alzò le sopracciglia e abbassò lo sguardo mentre Wren stava fissando qualcosa dietro di me. Imprecai silenziosamente questa volta mentre mi giravo per vedere il professor Milligan in piedi proprio dietro di me, con le sopracciglia alzate per la sorpresa. "Astra Lestrange, suppongo?"

"Sì..." Mi sentii arrossire. "Mi dispiace per aver detto quella parola. Il cavolo mi ha morsa."

"Non preoccuparti. Giustifico totalmente le parolacce se c'è un buon motivo." Sorrise a tutti e quattro. "È bello incontrarti finalmente, Astra. Vediamo, non so chi sei tu..."

"Colette St. Pierre," Colette disse acida.

Milligan annuì, ridacchiando nervoso. "Va bene, piacere di conoscerti. E vedo che c'è un Potter. Somigli un sacco a tuo padre."

"Me lo dicono sempre."

"Albus?" Milligan indovinò. Albus annuì. "Sai, tuo padre era il mio professore preferito quando ho studiato qui."

"È anche il nostro," dissi. Milligan non poteva essere tanto male se gli piaceva il signor Potter. "Cioè, tranne forse per Albus..."

"Oh, certo," Albus disse, con una nota di sarcasmo nella voce. "La mia preferita è Haverna, ovviamente."

Io risi, ma il professor Milligan annuì serio. "Non l'ho mai avuta. È brava?"

"Oh, no," dissi, accigliandomi. "Fa schifo, e ci odia." Albus mi rivolse lo Sguardo, ed io sbattei gli occhi. "Cioè, non le dica che l'ho detto, per favore, ma..."

Milligan annuì. "Capisco. Ho avuto anche io parecchi professori che non sopportavo. Non so se vi ricordate il professor Sulcan? Insegnava Pozioni..."

"Difficile dimenticare qualcuno che ha provato ad uccidere i tuoi amici con un serpente gigante," Colette disse mentre compattava il terriccio attorno al suo cavolo.

"Oh, giusto!" Il volto del professor Milligan si tinse di rosso. "Mi dispiace, ovviamente. Ho così tante cose da ricordare, ho paura che mi sia sfuggito."

"A posto," dissi. "Anche io preferirei dimenticarmene."

Milligan annuì. "Giusto. Um..." Sembrò accorgersi di Wren per la prima volta. "Ciao." Lei raggelò, poi posò lentamente il cavolo che aveva preso nel vaso. Lentamente divenne chiaro dal suo volto che l'aveva riconosciuta. "Wren Predatel?"

Lei annuì, "Sì, signore."

"Oh, cielo, tutti questi 'signore' e 'professore' mi stanno facendo sentire vecchio," disse il professor Milligan, massaggiandosi le tempie. "Ma ciao, Wren. Ho sentito molto parlare di te."

Era la cosa più neutrale che avessi mai sentito qualcuno dire di lei. Wren si limitò a guardarlo per un secondo, come se si aspettasse che proseguisse, poi annuì. "Suppongo sia così per molti."

Milligan annuì, un po' troppo a lungo. Capii che non sapeva cosa dire. "Um," disse finalmente. "Tu... Ho sentito che tu ed Albus siete prefetti?"

Wren annuì, sbirciando verso di noi. "Sì, lo siamo."

"Bene, bene..." Milligan annuì di nuovo. "Io ero prefetto, per Corvonero. Il mio settimo anno è stato il vostro primo anno, credo."

"Oh, quindi era nell'anno di Teddy?" Albus chiese.

"Teddy Lupin? Sì!" Milligan sorrise. "Teddy era fantastico. Cioè, insomma, non gli ho parlato davvero, un po' intimidatorio, sapete, così popolare e tutto, ma sì, ero nel suo anno." Annuì di nuovo. "Sì, beh... Se avete altre domande, non esitare a chiedere!"

Lui andò ad un altro tavolo, e noi quattro lasciammo perdere i cavoli per parlare di lui. "Giovane," fu il primo commento di Colette.

"Non può avere più di 23 anni," Albus concordò. "Assurdo."

"È un tipo molto ansioso," dissi. "Ed è anche parecchio neutrale."

"Lo so," Albus disse. "'Ho sentito molto parlare di te'? Sul serio?"

"Insomma, forse sta solo provando a conoscere tutti come persone prima di giudicarli," Wren suggerì. "È ammirevole."

"Forse dovrebbe avere già l'idea giusta," dissi.

"Beh, quasi tutti quelli che leggono il giornale penserebbero che tu sei una specie di bugiarda psicopatica e io il demonio," Wren fece notare. "È buono il fatto che stia chiaramente cercando di farsi la sua opinione a prescindere da quello."

"Okay, okay," dissi, alzando gli occhi al cielo. "Come dici tu."

Non giudicarlo, disse la vocina nella mia testa. Non è che tu hai una opinione così buona di Wren. Ipocrita. Feci una smorfia e feci per prendere di nuovo un Cavolo Zannuto. Parte di seguire il consiglio di mio padre era comportarsi come se fosse tutto normale. Non era essere ipocrita. Era solo essere furba. E poi, la vocina nella mia testa non doveva essere felice che la stavo finalmente ascoltando in teoria? Alzai gli occhi al cielo e mi tolsi tutti quei pensieri dalla testa.

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Caro Padre,

Sono così felice che ti sia arrivata. Sono così felice di aver ricevuto la tua lettera. Sono così felice che tutto questo possa accadere, e lo sto che sto dicendo 'felice' troppe volte e non riesce a trasparire quanto sia meraviglioso tutto ciò, però sono felice davvero.

Il tuo consiglio è stato ottimo. Riguardo il tuo processo (prometto che ancora non ci ho rinunciato, ma come hai detto tu, devo essere paziente. Sfortunatamente), ma anche riguardo Wren. Albus ed io la stiamo tenendo d'occhio. Il fatto è che non sta mai davvero da sola. È sempre con James Potter, o Colette St. Pierre, se non è con noi. E con loro è sempre o in sala comune o a studiare, rispettivamente. Forse non stiamo abbastanza attenti. Come hai detto tu, però. Pazienza. Ci vorrà tempo. Odio aspettare, però.

Anche tu sei così? Impaziente? Oppure ho preso da mamma? O magari da nessuno di tutti e due. Ho così tante domande su di lei e su di te. Lei aveva una bella risata? Tu eri un tipo difficile a scuola o ti sei integrato? Mamma era più un tipo da cena elegante oppure da cinema? A te piaceva il Quidditch?

A proposito di Quidditch, Grifondoro domani ha una partita contro Serpeverde. Non so se qualcuno te l'ha detto, ma sono Cercatrice per Grifondoro fin dal primo anno. Adoro volare. Non so quanto mi piacerebbe guardare una partita di Quidditch, ma adoro giocarci. Ricordi tuo cugino, Draco? Sua figlia, Ciara, è Cercatrice e Capitano di Serpeverde. Siamo un po' troppo competitive, onestamente.

Ho anche un'idea su cosa farò nella vita. Voglio fare l'avvocata. E quando lo sarò, ti farò avere un processo (se non avverrà prima di allora). E non solo, ma combatterò contro tutto queste stupide e ingiuste leggi del mondo magico. I babbani non avranno la magia, ma hanno trovato delle leggi di giustizia basilari in cui il mondo magico è parecchio arretrato. Potremmo imparare tanto da loro, se vuoi sapere la mia.

Con affetto, Astra

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"Benissimo," Fred disse. Era più teso che mai quel giorno. Non potei biasimarlo. Oggi era il grande giorno. L'ultima partita dell'anno, contro Serpeverde, e la nostra unica possibilità per la Coppa del Quidditch. Non solo, era anche l'ultima partita in assoluto di Fred.

"Non distraetevi," Fred disse alla fine, guardandoci tutti. "Qualunque cosa urli la folla, ignorateli. Qualunque cosa urli l'altra squadra, ignoratela. Ascoltatevi solo l'un l'altro, e concentratevi sulla partita. Conta solo questo."

"Ignorare tutti tranne Albus ed Elmer, ricevuto," Elcie disse.

Fred sorrise. "Perfetto. Non conta nemmeno tua sorella, Malfoy. Lo stesso vale per voi due." Alzò un sopracciglio verso i Potter. "Non mi importa se sta cadendo dalla scopa. Fate passare la Pluffa attraverso l'anello e poi la aiutate."

"Un po' esagerato," Albus disse. "Preferisco impedire che Lily cada da cinquanta metri di altezza che fare dieci punti in più. Senza offesa."

"Offesa arrivata!" Fred marciò verso Albus e si accigliò verso di lui. "Lily può salvarsi da sola!"

Albus alzò le mani in segno di resa. "Okay, okay, datti una calmata. Lasciar morire Lily se vuol dire vincere, ho capito."

Fred strinse le labbra in una linea infastidita, poi sospirò. "Come stavo dicendo," si girò di nuovo verso di noi, "non ascoltateli. Se vogliamo avere una possibilità di vincere, dobbiamo lavorare di squadra tanto quanto Serpeverde. Non rispetto Ciara Malfoy come persona, come tutti sapete, ma come capitano, sa ciò che fa. Forse è il secondo miglior capitano di questa scuola."

"Dopo di te?" James chiese.

"Silenzio. Come dicevo, è brava. Fa strategia. Ecco perché dobbiamo assicurarci di batterli al loro stesso gioco. Atteniamoci agli schemi. Siete tutti giocatori fantastici, e vi siete allenati molto duramente. Abbiamo la vittoria in pugno se riusciamo a lavorare insieme. Andiamo lì fuori e vinciamo!"

Esultammo tutti, e poi Fred guidò la carica fuori. Anche i Serpeverde stavano uscendo, dall'altro lato del campo. Il portentoso ruggito della folla sembrò vivo quel giorno, così forte che non riuscivo a sentire cosa stesse dicendo Albus anche se era proprio di fianco a me. Dovetti coprirmi le orecchie con le mani finché non si calmò leggermente.

Madama Bumo stava facendo segno di stare zitti mentre le squadre si allineavano una di fronte all'altra. Non sarebbe avvenuto. Dopo circa un minuto di agitare le braccia, si arrese e alzò le mani al cielo. "Capitani!" Fred e Ciara si fecero avanti, entrambi con espressioni insolitamente solenni, determinate, e feroci.

Fred e Ciara si strinsero la mano. Guardai un'altra volta la fila di Serpeverde. Lily ed Elmer stavano avendo un'intensissima gara di sguardi. Gli altri due Cacciatori, Dorothy Malleville e Nicolas Warner, stavano guardando Ciara. I due Battitori, Tommy Ortega ed Adam Jacobs, avevano pose identiche, con le mazze sopra le spalle. Tommy ghignò verso di me quando lo guardai. Io feci lo stesso. Di fianco a loro, Adriana Jacobs alzò gli occhi al cielo.

La squadra di Ciara sembrava più minacciosa della nostra, dovevo ammetterlo. Forse perché quattro dei sette erano studenti di livello M.A.G.O. mentre noi ne avevamo solo due. Elcie ed Elmer e Cedric erano tutti più piccoli. Perfino Albus pareva piccolo. Sperai solo che se la cavassero bene contro Serpeverde.

"Bene, salite sulle scope, Madama Bump disse.

Ciara tornò al suo posto in fila, di fronte a me, e prese la sua scopa. Mi notò che la guardavo, e mi rivolse un'occhiataccia. "Spero ti piaccia perdere."

"Non posso sapere se accadrà," dissi. "Non succede spesso. Comunque, buona fortuna. Ti servirà."

Lei strinse gli occhi, e un secondo dopo il fischio di Madama Bump aveva suonato e noi ci lanciammo in aria.

La partita iniziò bene. Elmer ed Albus eseguirono un passaggio complesso quasi alla perfezione, e segnarono i primi dieci punti della partita. I Serpeverde agivano più da squadra rispetto a Tassorosso o Corvonero, però. Ciara li aveva allenati bene. I Cacciatori e i Battitori lavoravano insieme alla perfezione, e sembrava che i nostri Cacciatori avessero difficoltà a mantenere il passo. Ovviamente, i continui fischi dagli spalti non aiutavano. Io stavo ignorando tutto, ma ogni tanto vedevo i nostri giocatori distrarsi e perdere la Pluffa.

Nel frattempo, io feci un bel po' per far proseguire la partita, volando nel vento gelido e cercando di non farmi sbalzare via dalla scopa. Evitai qualche Bolide, ma nessun segno del Boccino.

"Vai alla grande!" James urlò ad un certo punto mentre inseguiva un Bolide che avevo evitato. "Confondi Ciara, magari?"

Annuii e mi tuffai verso l'erba. Con la coda dell'occhio, vidi Ciara fare lo stesso, per poi rialzarsi e guardarmi male. Rallentai, e la salutai con la mano, sorridendo.

"Attenta!" Fred urlò. Mi buttai di lato appena un attimo prima che un Bolide mi passasse vicino. Lo vidi schizzare via, passando a pochi centimetri dalla mia testa. Aveva molta più forza di quanto fossi abituata. Uno tra Tommy Ortega e Adam Jacobs si stava sforzando molto più del normale. Adesso fu il turno di Ciara di sorridere.

Tommy raggiunse il Bolide. Lo sentii imprecare e lo vidi guardarmi malissimo. Io mi limitai ad alzare gli occhi al cielo e mi sollevai di parecchi metri rispetto alla partita vera e propria.

Tommy Ortega schiantò la sua mazza contro la palla nera, con tanta forza che rimasi sorpresa dal fatto che la mazza non si spezzò. Volò verso i Cacciatori sotto di me, ed io trattenni il fiato. Tommy era un idiota. Quel Bolide poteva colpire chiunque, anche qualcuno della sua stessa squadra.

Lily urlò, "Attenzione!" Il Bolide sembrava avesse accelerato, una macchia nera, ma adesso pareva rallentare. Tutto stava rallentando. Il chiasso della folla si attutì finché l'unica cosa che riuscivo a sentire era il mio battito cardiaco mentre capivo chi avrebbe colpito il Bolide.

Elcie non stava prestando attenzione a Lily, volava attraverso il campo. Elmer aveva lanciato la Pluffa, ed io la vidi allungarsi per prenderla. Le sfiorò le dita e iniziò a cadere tra le sue braccia. La macchia nera era ad appena pochi secondi di distanza. Provai a lanciarmi verso di lei, per istinto, ma all'improvviso la mia scopa sembrò la cosa più lenta nell'universo, come se stessi volando in mezzo alla melassa invece che per aria. Sentii vagamente, da lontano, qualcuno urlare il nome di Elcie.

In quei due secondi riuscii a vedere tutto e niente, nei minimi dettagli ma anche a distanza di miglia. Albus che sfrecciava verso di lei, tentando inutilmente di mettersi tra lei e il Bolide. Ciara lanciarsi verso di loro, urlando a sua sorella di schivare. L'intero stadio che sembrava trattenere il fiato.

Il Bolide si schiantò contro il fianco di Elcie.

Per mezzo secondo, si immobilizzò tutto. Elcie iniziò ad accasciarci, poi iniziò a cadere dalla scopa.

E all'improvviso, stava succedendo tutto troppo in fretta. Albus si precipitò sotto di lei, afferrandola. Ciara stava urlando, e forse stavo urlando anch'io, e ben presto tutti si radurarono attorno alla ragazzina a terra. Atterrai e caddi sulle ginocchia vicino a lei, proprio di fianco a Ciara.

Elcie era rannicchiata in posizione fetale, col viso contorto per il dolore, e le sue mani stringevano forte l'erba. Ogni gemito di dolore mi faceva venire sempre più voglia di piangere. Il lato della sua divisa da Quidditch era di un rosso più scuro dei colori della nostra Casa. La fissai terrorizzata, incapace persino di processare cosa fare.

"Toglietevi di mezzo!" Qualcuno stava urlando. Venni scossa ma non mi mossi. Vicino a me, Ciara stava spostando i capelli di Elcie dal suo volto e le stava sussurrando gentili, calme parole di conforto. Capii che stava avendo difficoltà a mantenere il controllo.

"Hey, Lestrange, Malfoy! Spostatevi!"

"No!" Ciara urlò, girandosi ferocemente verso la voce. "È mia sorella!"

"Sta bene, sta bene," disse la voce della signora Paciock. Si appoggiò sulle ginocchia di fronte a noi, con volto illeggibile e bacchetta pronta. "Rotte," borbottò, "ma riparabili." Alzò lo sguardo su di noi. "Tre costole rotte, se non di più. Devo prenderle una barella..."

Misi la mano sulla spalla di Ciara per tirarla leggermente indietro. Ciara si irrigidì al mio tocco, poi si rilassò e mi seguì. Mentre ci allontanavamo, parecchi studenti più grandi corsero ad aiutare la signora Paciock.

Guardai Ciara. Ormai stava tremando per lo sforzo di trattenere le lacrime, alzandosi e fissando inutilmente la sorella. Le diedi una pacca sulla spalla con un certo imbarazzo. "Hey, andrà tutto bene..."

Ciara si girò verso di me, e prima che potessi accorgermene mi aveva circondata con le braccia e si stava appoggiando a me come ad un salvagente, singhiozzando. Rimasi lì ferma per un attimo, sconcertata, poi subito la abbracciai anche io. Le accarezzai i capelli, cercando di non piangere a mia volta. Elcie sarebbe stata bene. Sarebbe andato tutto bene.

Dopo parecchi minuti, Ciara si calmò abbastanza da allontanarsi. "Scusami, non volevo..."

"No, tutto a posto." Feci un debole sorriso. "E andrà tutto bene. La signora Paciock si prenderà cura di lei," dissi, con voce dolce. "Starà bene."

"Lo so..." Ciara si asciugò le lacrime con la manica umida. "È solo... Non posso..."

"Lo so," dissi piano. "Mi sono spaventata anche io."

Qualcuno mi mise una mano sulla spalla. Albus. "La signora Paciock dice che Elcie starà bene, avrà solo dolori per qualche giorno. Stanno andando in infermeria. Stai bene?" Guardò Ciara. "Tutte e due."

Ciara annuì, distogliendo lo sguardo. Mi abbandonai all'abbraccio di Albus. "Sì, sto bene."

"Ottimo." Percepii il sollievo nella sua voce.

A quel punto Lily venne da noi. "Hey, um, Malfoy, Fred ti cerca. Sa che devono dare forfeit."

Ciara si accigliò. "Perché?"

Lily la guardò in modo strano. "Hanno un giocatore in meno. La partita non può continuare." Lei si strinse nelle spalle. "Certo, anche io voglio che perdano, ma è mio cugino. Solo... Per favore non infierire su di lui, okay?"

Ciara sembrò confusa, poi si girò e marciò via. "Weasley!"

Lily, Albus, ed io ci scambiammo uno sguardo, poi corremmo dietro di lei mentre si districava nel campo ormai congestionato. Madama Bump e Fred erano ai margini della folla, e guardavano la signora Paciock e parecchi altri studenti accompagnare la barella di Elcie verso il castello.

Fred sussultò quando sentì Ciara urlare il suo nome, e si girò subito. "Malfoy, ho già dato forfeit, conosco le regole."

"Perché hai dato forfeit? Serpeverde non è squalificata?"

Fred sbatté gli occhi, poi si girò subito verso Madama Bump. "Davvero?"

Madama Bump pareva confusa quanto Fred. "No, temo che la tua squadra non abbia infranto nessuna regola. Quindi, dal momento che Grifondoro non ha giocatori di riserva, devono ufficialmente dare forfeit."

Ciara rimase a guardare Fred pensierosa per un minuto. Lui sembrava avere difficoltà a non piangere o urlare per la delusione, e il silenzio di Ciara stava solo peggiorando la cosa. Pregai che non si mettesse a gongolare. Sarebbe stato proprio da lei, ed avrebbe fatto arrabbiare Fred.

"In realtà, madama Bump, credo che sia Serpeverde che Grifondoro abbiano un giocatore in meno," Ciara disse alla fine.

"Cosa?" Fred strinse gli occhi. "Malfoy, giuro..."

"Sono seria," Ciara disse indignata. "Tommy Ortega non ha rispettato nessuno degli schemi ed ha avuto un comportamento molto poco sportivo che si riflette male sulla mia Casa. Lo espello dalla squadra, con effetto immediato. Quindi, sembra che questa partita debba semplicemente essere rimandata."

Fred rimase a bocca aperta. Per un secondo, sembrò cercare qualcosa da dire. Alla fine, disse, "Hai più onore di quanto pensavo potesse averne una Malfoy." Era visibilmente commosso mentre si toglieva il guanto e gli porgeva la mano.

Anche Ciara si tolse il suo, e la strinse. "Grazie."

"Mi dispiace per tua sorella."

"Mi dispiace per la tua giocatrice." Erano così solenni che mi sembrò di avere appena assistito ad un trattato tra due nazioni in guerra, non due capitani di Quidditch che si accordavano per rimandare una partita. Tuttavia, Ciara gli sorrise. Con mia grande sorpresa, Fred ricambiò.

I minuti successive furono un ammasso di gente che correva da tutte le parti, assicurandosi che stessero tutti bene. Avevo un po' paura che Ciara volesse scappare e farsi del male o per crollare da qualche parte, quindi finii per seguirla da vicino, trascinandomi dietro Albus. Perlopiù lei vagò per il campo, alla ricerca dei suoi compagni, chiedendo se qualcuno di loro avesse visto Tommy Ortega da qualche parte.

Ad un certo punto Scorpius e Rose vennero da noi. Lui mi abbracciò, poi rivolse uno sguardo preoccupato a sua sorella. "Sta bene?" Ciara era rimasta sorprendentemente calma da quando aveva smesso di piangere. Ovviamente, questa era una delle ragioni da cui partiva la mai preoccupazione. Scorpius, d'altra parte, era un relitto. Aveva gli occhi rossi, ma sembrava stare meglio ora che aveva parlato con qualcuno che gli aveva detto che Elcie sarebbe stata bene. "Forse dovremmo portarla dentro."

"Vuole trovare Tommy," dissi.

All'improvviso lo vidi. "Hey!" Ciara si girà per guardarmi, ed io indicai a destra.

"Tommy Ortega!" Ciara urlò. Tommy si immobilizzò, apparentemente sorpreso. Ciara mi superò e marciò in quella direzione. Lui era uno del sesto anno molto robusto, ma in quel momento si fece piccolo piccolo sotto lo sguardo di fuoco di Ciara. "Spero che tu marcisca all'Inferno! A cosa stavi pensando? Sei fortunato che non hai ucciso nessuno, potevi uccidere mia sorella-"

"Non volevo colpire la tua accidenti di sorella!" Tommy esclamò sulla difensiva. "Non volevo fare del male a nessuno, okay?"

"Ma lo hai fatto." Lei lo guardò male. "La partita è stata rimandata, perché ad entrambe le squadre manca un giocatore. Congratulazioni, Ortega. Spero ti piaccia la visuale dagli spalti."

Tommy sbatté gli occhi sorpresa mentre Ciara si girava e marciava via. Sembrava indeciso tra sorpresa, rabbia, e delusione. Non rimasi a vedere quale sarebbe stata la sua scelta. Scorpius aveva già intercettato sua sorella e stava cercando di portarla al castello. Mi mossi verso di loro, ma Albus mi trattenne. "Fred vuole incontrare la squadra-"

Ci sbrigammo attraverso la folla che si stava diradando verso gli spogliatoi, dove erano radunati il resto dei giocatori di Grifondoro. Parevano tutti più seri del normale, e tranne Albus e me, si erano tutti tolti la divisa. Fred ci fece segno di sederci. "Beh, alcuni di voi hanno già sentito, ma non abbiamo dovuto dare forfeit."

"Davvero?" Cedric chiese. Sorrise e colpì emozionato il braccio di Elmer. "Lo ha fatto Serpeverde?"

Fred scosse la testa. "In realtà no. Con una mossa del tutto inaspettata, Ciara Malfoy ha dimostrato di non essere un'idiota totale e ha cacciato Tommy Ortega dalla sua squadra, poi ha concordato un rinvio."

Si scatenò una generale esclamazione emozionata, e Fred agitò le braccia per ottenere silenzio. "Ora, appena Astra e Albus si tolgono la divisa, andremo in infermeria a trovare Elcie. La signora Paciock ha detto che quasi sicuramente starà bene, ma i prossimi giorni, e soprattutto stanotte, saranno molto dolorosi. Si è rotta parecchie costole e... Okay, questo fa un po' schifo, quindi se non..." Elmer si coprì le orecchie. "Sì, okay, beh, hanno bucato la pelle in alcuni punti e la signora Paciock ha detto che il suo unico timore era un'infezione, ma non pensa che sarà un gran problema, probabilmente rimanderà solo la guarigione di qualche giorno." Fece un cenno con la testa verso Elmer, che abbassò le mani con un sospiro. "Quindi, comunque, andremo a tenerle compagnia per un po'."

Cinque minuti dopo, noi sei stavamo tornando al castello. Il vento era ancora gelido, ma a malapena lo sentii. Tanto per iniziare, Albus ed io stavamo camminando spalla a spalla, abbracciati per avere un po' di calore. E poi, la preoccupazione era l'emozione principale che sentivo in quel momento, e superava perfino il freddo.

C'erano già parecchie persone sedute fuori al corridoio dell'infermeria quando arrivammo. Scorpius, Rose, Ciara, Wren, e Colette erano seduti in mezzo a parecchi altri del secondo e del terzo anno. Cedric ed Elmer si unirono a Lily, Pip, ed Eviana. James corse da Wren, e Albus ed io lo seguimmo.

"Starà bene," dissi piano, più a me stessa che agli altri.

Albus annuì. "Sì, starà bene."

"Sei preoccupato?" Chiesi.

"Un po'. Tu?"

Risi leggermente. "Un po'."

Passò un po' di tempo prima che la signora Paciock aprisse le porte dell'infermeria. "Va bene, potete entrare tutti, ma fate piano e non asfissiatela." Una volta tanto, tutti si comportarono come richiesto, ed entrammo piano uno alla volta per salutare Elcie.

Era distesa, con una benda pulita attorno al fianco. Sorrise quando ci vide tutti, prima di fare una smorfia di dolore. I suoi amici del secondo e del terzo anno entrarono tutti e poi uscirono, accontentandosi di augurarle buona guarigione. La squadra di Quidditch di Grifondoro, però, si sedette sui due letti ai suoi lati. Un altro paio di persone non se ne andarono, inclusi i gemelli Malfoy e il gruppo di amici di Elmer. Fred disse alla signora Paciock che non ce ne saremmo andati per nessun motivo, quindi doveva arrangiarsi. Lei si limitò a ridacchiare e ci disse che finché non avremmo fatto agitare troppo Elcie, a lei stava bene.

Quelli del terzo anno e Cedric finirono tutti per sedersi sul bordo del letto di Elcie, o a terra lì vicino. I miei amici si raggrupparono attorno all'altro letto, ammassati tutti insieme e occasionalmente coinvolgendo Elcie nelle orribili battutacce che James stava facendo.

Alzai lo sguardo e vidi Ciara dall'altra parte della stanza, seduta da sola a guardare sua sorella. Mi alzai per andare da lei (per quanto la odiassi, supponevo che fosse un dovere di famiglia, soprattutto perché Scorpius sembrava un po' distratto dalla sua ragazza in quel momento), ma vidi Fred andare verso di lei con noncuranza. Mi fermai dov'ero e feci finta di non prestare attenzione a loro mentre Fred si sedeva imbarazzato sul letto accanto al suo. Erano entrambi rivolti verso il resto della stanza e non si guardavano.

"Um, ehi, allora, volevo solo ringraziarti per aver rimandato la partita." Fred si strinse nelle spalle.

"Non l'ho fatto per te, Weasley. L'ho fatto per mia sorella".

"Oh, lo so. Comunque. È la mia ultima partita a Hogwarts, sai, quindi sono contento di avere ancora la possibilità di batterti."

"Come se potesse succedere."

"Dovresti sapere che sono stato reclutato dal Puddlemere United per giocare nella loro squadra di riserva. Direi che sono piuttosto bravo".

Ciara gli lanciò un'occhiata impressionata. "Davvero?Congratulazioni. Non so perché facciano entrare feccia come te, ma..."

Fred sgranò gli occhi. "Senti chi parla."

Pensavo che si sarebbe alzato e se ne sarebbe andato, ma non lo fece. Rimasero seduti in silenzio, entrambi sembravano leggermente a disagio. Poi, Ciara disse: "Il Quidditch professionale è quello che voglio fare anch'io, sai."

"Davvero?" Fred annuì, guardandola. "Che figata. Odio dirlo, ma sei un degno avversario, Malfoy. Voglio dire, persona orribile, sento spesso l'impulso di spingerti nel lago... Ma sei brava a Quidditch."

"Perbacco, grazie. Sei proprio d'aiuto."

"Ci provo". Fred sorrise. "Hai detto a qualcun altro che cosa vuoi fare?"

Ciara scosse la testa. "Solo ai miei genitori e a Lockley. Pensano tutti che sia pazza."

Fred le lanciò un'occhiata. "Non lo sei."

"Era un complimento?"

"Io... No..."

Mi girai e vidi Scorpius che mi passava davanti accigliato. "Stanno litigando?" Chiese lui.

Scossi la testa. "Quasi? Ma non proprio?"

Fece una smorfia, poi alzò le spalle. "Come vuoi." Anch'io scrollai le spalle. Rispettare le abilità di qualcuno mentre lo si odia come persona non era un concetto che potevo comprendere del tutto.

Elcie si riprese bene. Nel giro di quattro giorni era uscita dall'ala dell'ospedale e camminava, anche se la signora Paciock ci disse che ci sarebbero volute tre settimane per permetterle di giocare di nuovo a Quidditch. Ciara e Fred fissarono la data della partita per il primo fine settimana di maggio, appena prima che iniziasse il panico per i G.U.F.O. (Fred ammise che non sarebbe stato giusto per Ciara rimandare oltre, e poi, aveva due quinti anni nella sua squadra).

Naturalmente, un po' di panico per i G.U.F.O. era già iniziato. Rose non si vedeva mai senza almeno due libri di testo in quei giorni. Io e Albus avevamo iniziato a prendere appunti, per una volta. Il conto alla rovescia annuale era iniziato sulla bacheca, grazie a Luke. Wren era in un costante stato di agitazione. Ignorai la voce che mi diceva che dietro c'era qualcosa di più dei G.U.F.O.





Spigolo autore

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Alla prossima!

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