Ventotto~Il ritorno dei guardiani?
«La mamma ha detto che metterà diversi tavoli sparsi per tutto il cortile e persino un buffet! Sto cercando di convincerla a non fare andare nessuno a scuola domani, ma è indecisa. Sarà un giorno fantastico!»
Allison finalmente smise di parlare mentre si portava alla bocca la forchetta in cui c'era l'insalata.
Scarlett la guardò confusa.
Perché mangiava sempre insalata? È davvero così fissata con la dieta?
La ragazza spostò lo sguardo verso l'entrata della mensa, ma non vide nessuno.
«il tuo spasimante non viene?»
Audley diede voce ai suoi pensieri.
La sorella non lo guardò nemmeno.
«Verrà un po' più tardi oggi.» Mormorò.
«Ti ho sentito parlare con lui ieri, nella tua camera.» Disse Scarlett senza pensarci, e quando vide l'espressione di Audley desiderò solo prendersi a schiaffi perché non era in grado di stare zitta.
«Cosa? Nella tua camera?»
Il fratello strinse la forchetta tra le dita mentre guardava Allison furioso.
Scarlett doveva smetterla di essere così istintiva.
Allison annuì mentre lo guardava fissa negli occhi. «Esattamente Audley.» Si volto e guardò gli altri.
«Adesso se non vi dispiace, dovrei andare.»
Neanche il tempo di farli parlare che subito se ne andò.
Audley stava per alzarsi quando decise di rimanere e questo non poteva che essere un brutto, bruttissimo segno.
«Si può sapere che sta succedendo? Siete così strani!»
Sbottò Jenny sbuffando.
«Avete litigato?» provò a chiedere gentilmente Nicolas.
Audley annuì lentamente. «Si può dire che... Si, abbiamo litigato.»
«Ma voi non avete mai litigato! Oddio che cazzo sta succedendo?» Disse la mora.
Scarlett alzò gli occhi al cielo.
Jenny doveva sempre essere così tanto fine
Poi Jenny si alzò e annunciò: «Mi dispiace abbandonarvi ma devo ripassare un compito, a dopo!»
E fu cosi che rimasero lei, Nicolas e Audley.
Il biondo era immerso nei suoi pensieri, sembrava che neanche se ne era accorto di essere rimasto in compagnia degli altri due.
Nicolas non sapeva che fare. Lo guardava preoccupato, ma non osava aprire bocca.
Scarlett invece continuava a mangiare indisturbata. Sapeva che quello che stava succedendo non poteva essere fermato, quindi perché doveva ignorare il suo meraviglioso pranzo?
Quando la campanella suonò e l'ora della mensa finì, lei e Nicolas si ritrovarono a condividere la strada, di nuovo.
Ed è lì che Scarlett decise di prendere la parola. «Davvero non è mai successo che Audley ed Allison non si parlassero per giorni?»
Il rosso scosse la testa. «Mai successo, è una cosa piuttosto strana per tutti.»
Scarlett guardò in basso e si sentì ancora più male per tutto quello che sarebbe accaduto l'indomani.
Nicolas, magari pensando che fosse giù per il fatto che non trovavano più Gaia, Ilenia e Helen, le mise un braccio intorno alle spalle e la strinse contro di sé.
«Andrà tutto bene, te lo prometto.»
Scarlett lo guardò un'ultima volta prima di sorridergli ed entrare dentro la classe.
Nicolas le lanciò uno sguardo triste e poi entrò a anche lui dentro la sua classe.
E mentre Scarlett e Nicolas provavano ad avere una vita normale, almeno per quelli come loro, Audley cercava di capire perché mai Allison dovesse stare con un tipo come Alex.
Sapeva bene che seguire la propria sorella non era una cosa positiva, ma non poteva farne a meno, dopo quello che aveva detto Scarlett non riusciva a togliersi dal pensiero che quel tipo stesse manipolando la sua sorellina.
Li aveva seguito a debita distanza fino all'ufficio della preside, lì aveva perso le tracce di Alex, ma Allison era proprio davanti alla porta, come se stesse raccogliendo il coraggio per entrare.
Dopo qualche secondo la porta si aprì e uscì proprio Eleanor.
«Che ci fai qui?» chiese sorpresa alla figlia.
Allison non risposte subito, ma poi disse qualcosa che li lasciò entrambi sorpresi.
«Domani è la mia festa, vorrei occuparmi io di tutto, sai intendo tavoli, cibo, musica.»
«Dovresti essere a lezione.»
«Oggi, come ben saprai, la mia classe non ha fatto lezione perché i professori stavano tutti male.»
Eleanor annui lentamente. «Va bene...io devo andare a fare un cosa, tu fai quello che devi fare.»
Audley non credeva ad una singola parola di Allison, come poteva crederci Eleanor?
E poi, come mai tutti i professori di Allison, guarda caso, stavano male?
C'era qualcosa che non andava.
La madre se ne andò, Allison entrò subito e chiuse la porta.
Audley avrebbe tanto voluto entrare per spiarla, ma non poteva.
Sospirò e si girò per guardare se qualcuno si era accorto di lui.
E quasi rischiò un infarto nel vedere Alex.
«Ciao Audley, dovresti sapere che spiare non fa bene.»
Sorrise. Audley non lo sopportava.
«È mia sorella, è mio dovere controllare che non si ficca in qualche casino.»
«E perché mai Audley? Oggi è il vostro ultimo giorno, domani c'è la festa di Allison.»
«E allora?» Chiese confuso.
«Dovresti saperlo meglio di me cosa succede, sbaglio o hai sempre saputo di questa cosa?» Sussurrò Etere.
Audley iniziava ad avere qualche sospetto, ma non voleva crederci.
Quelle cose solo lui ed Allison le sapevano... Sempre se Allison non gli avesse detto qualcosa.
«Continuo a non capire.»
Alex ridacchiò piano, poi girò le spalle e andò via. «Se vuoi spiare tua sorella fallo pure, tanto avete le ore contate ormai.»
Audley continuava a non capire, ma nello stesso preciso istante in cui stava facendo un passo avanti per eseguirlo lo vide scomparire nel nulla.
Aggrottò le sopracciglia ancora più confuso.
Le sue parole, i suoi modi di fare, il suo scomparire all'improvviso...Che cosa stava succedendo?
Ormai aveva capito che Alex non era un semplice studente, l'aveva capito fin da subito, ma non poteva fare false accuse senza prove.
Adesso invece non riusciva più a capire cosa diavolo fosse Alex, gli girava la testa per le troppe domande senza risposta.
Gli girava la testa esattamente come il mondo girava intorno al sole, poi si diede mentalmente dello stupido per il paragone senza senso.
Ma il mondo girava veramente intorno al sole, e ben presto arrivò il tramonto.
La giornata era passata e Scarlett stava facendo ritorno in camera, quando sentì un leggero brivido di freddo intorno a sé.
Si girò di scatto ma non vide nessuno, solo quando arrivò in camera vide Luke davanti alla sua finestra preoccupato.
«Che succede?» chiese Scarlett stranita per quella sua faccia preoccupata.
Luke raramente era preoccupato.
«Credo...che domani sia il giorno»
«Il giorno? Che intendi?»
«Lo sai Scarlett.»
E Scarlett si sentì congelare sul posto.
Il giorno.
«Domani Eleanor cercherà di far tornare i guardiani degli elementi, ed Etere farà di tutto pur di impedirlo, probabilmente ci saranno morti, distruzioni, magari anche qualche incendio dal momento che siamo in mezzo agli alberi...»
Scarlett però aveva smesso di ascoltarlo, qualcosa dentro di sé continuava a negare la cosa, non voleva che quel giorno arrivasse, non lo voleva proprio.
Purtroppo però, Luke aveva sempre ragione.
Il giorno dopo si svegliò con una stranissima sensazione che non le piaceva per niente.
Pensava che fosse solo per le parole di Luke, non poteva essere vero, non poteva essere quel giorno!
Quel giorno non ci sarebbero state lezioni poiché era il compleanno dei gemelli.
Quando Scarlett arrivò in mensa vide un enorme striscione con su scritto "Buon compleanno Allison e Audley!"
Il loro tavolo era pieno di persone che Scarlett non aveva mai visto o con cui non aveva mai parlato.
«Ogni anno è sempre così.»
Scarlett si girò di scatto vedendo Jenny accanto a lei.
«Non sopporto tutto ciò, capisco che è il suo compleanno, ma quando ci sono i nostri compleanni non succede tutto questo casino.»
«Ma lei è la figlia della preside.»
Jenny storce le labbra «Ha sempre detto che non le interessava avere privilegi, eppure questi sono privilegi!»
Sbuffò per poi scuotere la testa. «Vado a mangiare qualcosa.» E si allontanò.
Scarlett la seguì poco dopo.
Prese delle fette biscottate con marmellata e si sedette in un tavolo poco distante a quello dove era Allison. Non aveva intenzione di passare del tempo in mezzo a tutte quelle persone.
Jenny e Nicolas si sedettero accanto a lei.
Scarlett nel mentre notò che Audley e Alex erano vicini ad Allison, la quale sorrideva e chiacchierava con delle ragazze.
«È così ogni anno, all'inizio è divertente, ma poi ti stanchi.» disse Nicolas.
«Appunto! Che poi è solo un compleanno non c'è bisogno di fare tutto questo casino!» disse Jenny.
«Alex non mi piace.» Mormorò la figlia del fuoco.
«Neanche a noi, e neanche ad Audley, ma Allison ne è cosi assuefatta... incredibile.»
Dal momento che in quel giorno non ci sarebbero state lezioni Scarlett era contenta, ma ad ogni ora che passava si sentiva sempre più male.
Era davvero quello il giorno? Luke aveva ragione?
Finita la colazione, Scarlett tornò in camera e iniziò a sistemarla pur di avere qualcosa da fare e occupare la mente.
Poi messaggio con Nicolas e si incontro con lui sul terrazzo dell'ultimo piano. Non era mai salita lì sopra, tranne la prima volta che era arrivata ed Allison le aveva fatto fare il giro della scuola.
I due ragazzi si erano seduti su uno dei tavolini dell'enorme terrazzo.
Anche se era fine novembre il cielo era abbastanza sereno, ultimamente pioveva raramente, e le temperature non era così fredde.
Probabilmente c'entravano i figli del fuoco più esperti, potevano anche alzare le temperature.
«C'è qualcosa che non va Scarlett.»
Nicolas la guardò, mentre un leggero vento muoveva i suoi capelli ricci.
«In che senso?» Chiese Scarlett confusa.
C'erano tante cose che non andavano, quindi cosa intendeva dire esattamente il rosso?
«Ho parlato con Luke.» Ammise, spostando lo sguardo verso il panorama che offriva una magnifica distesa di rigogliosi alberi verdi della foresta circostante.
«Cosa? Con chi?»
La ragazza cercò di sistemare anche i suoi capelli, ma dopo poco smise, non c'era possibilità per lei.
«Scarlett so benissimo che ci parli anche tu!»
Nicolas tornò a guardarla quasi arrabbiato mentre stringeva il bordo del tavolo.
Scarlett si guardò intorno come per accertarsi che nessuno stesse ascoltando.
«Come fai a saperlo?» Sussurrò.
«Me l'ha detto lui. Scarlett cosa sta succedendo? Luke non mi ha detto tutto, e io sono preoccupato.»
Glielo doveva dire? Era arrivata la resa dei conti, il ritorno dei guardiani, la fine dei figli degli elementi.
Scarlett decise di dirgli tutto, perché avrebbe dovuto nascondere la verità?
Non avrebbe senso, e non capiva perché quel maledetto corvo conosciuto come Luke non gli avesse detto niente.
Alla fine Nicolas rimase sconvolto.
«Alex è Etere? La preside che vuole fare tornare i guardiani? Ma cosa...»
Si passò una mano fra i capelli, non sapeva cosa pensare.
Era tutto così assurdo!
Alle 13:00 Scarlett e Nicolas si lasciarono. Nicolas aveva da fare e Scarlett non poteva stargli attaccata dietro.
Andò alla mensa, mangiò poco, non aveva tanto fame ma qualcosa doveva pur mangiare.
Poi uscì e tornò in camera.
Mancava poco, alle 19:00 sarebbe iniziata la festa, fuori, nel cortile.
Era da tutta la mattinata che le persone andavano avanti e indietro mettendo tavoli qua e là.
Sarebbe stato divertente se si fosse messo a piovere, ma ovviamente Eleanor avrebbe fatto di tutto per dare il meglio ai figli.
Scarlett tornò in camera e trovò Luke. Sembrava quasi aver preso un abbonamento con la sua camera, e sopratutto, con il suo letto.
«Hai parlato con Nicolas!» Lo accusò la ragazza appena chiuse la porta.
«Ho parlato con Nicolas.» Ripeté inespressivo.
«Perchè?»
Incrociò le braccia al petto, guardandolo severo.
«Lo conosco da più tempo di te.»
«Che vuol dire?»
Scarlett aggrottò le sopracciglia.
«Sapevo che gli avresti detto tutto, lo sapevo.»
«Ho dovuto! Non mi avrebbe lasciato in pace e avrebbe avuto ragione! E poi siamo alla resa dei conti, cosa cambia se sa tutto o no? Tanto lo verrà a sapere comunque.»
«Giusto.» Sospirò.
«Che cos'hai?»
Luke era strano, era disteso sul letto di Gaia, guardava il vuoto e faceva degli strani cerchi nell'aria.
Aveva uno sguardo così malinconico...
«Siamo alla fine Scarlett, tutto quello che ho fatto mi passa davanti agli occhi...»
«Non succederà niente di brutto, c'è Etere.»
Come che si era ritrovata a consolarlo?
Luke accennò ad una risata isterica.
«Etere, si, ci aiuterà e poi vorrà comandarci, che pensi? Che se ne andrà?»
Spostò gli occhi su Scarlett, sorridendo sarcastico.
«È una cosa a cui penseremo dopo, dobbiamo superare questo giorno.»
«Superare...non supereremo mai questo giorno Scarlett...»
E con un ultimo sospiro malinconico scomparí e Scarlett rimase sola.
La preoccupazione che avvertiva la figlia del fuoco era tremendamente alta.
Sarebbe successo un casino oppure no?
Etere avrebbe combattuto? Ma nessuno poteva batterlo, che senso aveva per lui aspettare? Perché non aveva ucciso i responsabili subito? Si era divertito a farli stare con l'ansia?
Ma che poteva fare adesso? Era tutto nelle mani del quinto guardiano, colui che si, aveva vinto la guerra degli elementi ma aveva anche sconfitto gli altri quattro guardiani e, soprattutto, aveva ucciso tutti gli esseri umani per un suo inutile capriccio di egoismo.
Voleva essere adorato e riconosciuto guardiano dagli umani, ma era finito con ucciderli e rendere la Terra un posto desolato.
Ma poi erano stati proprio due suoi discendenti a rimetterla in sesto e creare i figli degli elementi, probabilmente, Scarlett non sarebbe esistita se Etere non avesse avuto quell' infantile voglia di protagonismo.
Tra una riflessione e l'altra, passarono le ore, e quando arrivarono le 19, Scarlett si sentì morire.
La ragazza uscì dalla camera e si sorprese a vedere tutte quelle ragazze gironzolare per il corridoio.
Cosa sarebbe successo quella sera?
Cercò di non pensarci, e si diresse al cortile.
Una volta lì rimase di nuovo sorprese.
Chissà quante altre sorprese avrebbe avuto questo sera.
Al centro del cortile c'era un lungo tavolo color ebano su cui sopra era appoggiato la maggior parte del cibo. Tanti altri tavoli più piccoli si trovavano un po' più in là, alcune persone erano sedute, chiacchieravano e mangiavano. Altre stavano in piedi.
La musica rimbombava, e Scarlett non poté non ripensare alla sera in cui aveva trovato la scheggia. Inoltre, notò, un enorme palco sul lato ovest del cortile, accanto all'Accademia.
Come avevano fatto a sistemare il tutto in meno di un giorno?
«Non pensi sia una festa fantastica?» chiese Allison tutta contenta.
Si trovava accanto a lei, aveva una bottiglia in mano. Indossava un vestito bianco molto corto e terribilmente aderente che le stava benissimo, tacchi vertiginosi e un casino di trucco sul viso. Nelle braccia teneva tantissimi braccialetti colorati.
«Si, è bellissima.» Disse sarcastica.
Non poteva farci niente, a lei, le feste, non piacevano!
Allison scoppiò a ridere, dal tono della voce Scarlett capì che aveva probabilmente bevuto qualcosa, poi la bionda fu chiamata da qualcuno e scappò via.
Come Allison se ne andò, su ritrovò accanto Nicolas.
«Ho detto tutto a Jenny.»
«Gliel'hai detto?» Scarlett si fermò e lo fissò sorpresa.
«Non dovevo?» Chiese il rosso confuso.
Scarlett rimase un attimo in silenzio. «Si... Certo.»
Non sapeva più che fare, non voleva stare lì a bere cocktail e ballare, voleva capire quando sarebbe successo e dove diavolo si trovasse Etere.
Non lo trovò. Passò due ore ad andare avanti e indietro, a sgranocchiare qualcosina e stare in compagnia di Nicolas e Jenny.
Quando Jenny si allontanò per prendere qualcosa e Nicolas andò a parlare con un suo amico, finalmente sentì una voce accanto a sé.
«Bella festa, non credi?»
Si girò e vide Etere accanto a lei.
Parli del diavolo e spuntano le corna! pensò.
Etere - o Alex - era vestito con dei jeans, scarpe da tennis, maglietta a mezze maniche bianca.
Era così terribilmente "normale".
Teneva i grandi occhi verde acqua fissi davanti a sé.
«È una festa bellissima, lo sarà ancora di piu tra poco.» Continuo lui. Aveva uno sguardo strano, non lo aveva mai visto.
Sembrava euforico.
«Ma...» Tentò di dire Scarlett.
«Salve miei cari alunni.» La voce della preside Harvey fece girare tutti gli studenti verso di lei.
La preside su trovava sopra il grande palco.
La notte ormai era calata dell'Accademia, e c'erano tantissime luci per illuminare il tutto, principalmente esse venivano dal palco, e adesso erano tutte puntate sulla preside.
«Oggi siamo qui per celebrare il compleanno dei miei due meravigliosi figli. Allison e Audley, venite su.»
I due gemelli salirono sul palco.
Allison sorridendo perfetta come sempre, salutando tutti mentre Audley sembrava quasi imbarazzato, con un sorriso forzato sul volto.
La folla iniziò ad applaudire e gridare i loro nomi, i due gemelli sorrisero ancora di più.
La preside si mise tra i due, poggiando una mano sulla spalla di entrambi.
«Esattamente venti anni fa, la vita mi regalò questi due meravigliosi miracoli.
Mio marito, il mio ex marito, morì in un incidente poco dopo il parto e quel dolore mi uccise...»
Fece una pausa, prendendo il coraggio.
Tutti gli studenti la stavano fissando, a quanto pare nessuno sapeva di quella storia.
«Ma andai avanti, dovevo farlo, per loro. Mi hanno salvato loro, si può dire. Gli devo tutto.»
Aveva le lacrime agli occhi.
«E anche se dovesse succedere qualcosa, sappiate che io vi ho amato e vi amerò sempre.»
Scarlett rimase sconvolta, ma non per il fatto che Allison fosse in lacrime, bensì per vedere Audley abbracciare di scatto sua madre.
Ma per quanto dolce fosse quel momento, a Scarlett non piaceva.
Non le piacevano le parole, né tantomeno il modo in cui erano dette.
Sembravano un addio.
Ci furono, urla, abbracci, lacrime.
Di tutto e di più ma Scarlett rimase impassibile aspettando il peggio.
Fu portata l'enorme torta di cioccolato e crema, in realtà erano piu torte, ma solo una era grande quando una porta.
E no, non stava scherzando, era davvero grande quanto una porta.
La grande torta fu data alla famiglia, mentre le altre più piccole, furono tagliate per gli studenti.
L'atmosfera della festa era migliorata, tutti erano ancora più sereni eppure Scarlett sentiva che il peggio stava arrivando.
E infatti, proprio prima della mezzanotte, quando tutti gli studenti finirono di mangiare e alcuni stavano pensando di tornare in camera, la preside salì sul palco, prese un microfono in mano e richiamò l'attenzione di tutti.
«Questa è stata una meravigliosa festa, ma è arrivato il momento di parlavi di una cosa importante. Ebbene, tutti voi conoscete i Guardiani degli elementi, ogni singolo studente conosce la storia, gli viene raccontata all'inzio.
I Guardiani erano coloro che, tanto ma tanto tempo fa, ci aiutavano a vivere serenamente creando e controllando gli elementi.
Un giorno, per colpa di un loro fratello, i Guardiani scomparirono, e allora siamo arrivati noi, che, anche se siamo particolarmente bravi, non saremo mai ai loro livelli.»
La preside fece una pausa, alimentando la curiosità dei ragazzi.
«Proprio oggi i Guardiani torneranno. Siamo riusciti a capire come fare. Oggi Aria, Terra, Acqua e Fuoco torneranno.»
Concluse con un sorriso.
Tutti iniziarono a parlare tra loro confusi.
Eleanor guardava tutti con uno sguardo quasi da folle, mentre un'altra ragazza si avvicinava a lei con uno grande scrigno, i cui colori erano un misto di dorato e nero, tra le mani.
Eleanor lo prese e lo aprì.
«Qui dentro ci sono tutte le schegge dei nostri ormai morti compagni. I guardiani torneranno e staranno con noi, è giusto così, tutto andrà per il meglio.»
«Ha dimenticato di dire che moriremo.» Sussurrò Scarlett.
Eleanor guardò gli studenti, il sui viso era così contento, così da pazza.
Avrebbe realizzato il suo più grande sogno: uccidere tutti.
«Adesso...» Riprese a parlare.
«Hai dimenticato di dire qualcosa Eleanor Harvey?»
La voce limpida e perfida di Etere veniva dall'altra parte del cortile, la parte opposta al palco.
«Hai forse dimenticato di dire che i figli degli elementi moriranno...o sono solo futili dettagli?»
Il ragazzo si avvicinò lentamente, con il sorriso di un predatore che sta per uccidere la sua ennesima preda.
«Non capisco cosa vuoi dire.»
Eleanor lo guardava piuttosto confusa, aveva una strana espressione, Scarlett non avrebbe saputo dire se era terrorizzata, sconvolta o stesse per mettersi a ridere.
«Certamente.» Sussurrò Etere.
In un poco tempo si ritrovò sul palco, Eleanor si allontanò spaventata ma lui le strappò il microfono dalle mani.
Chiuse gli occhi e il suo aspetto cambiò radicalmente.
I suoi capelli diventarono più chiari fino a diventare biondo scuro, i suoi occhi erano diversi, la forma era cambiata diventando più tagliente, e il colore era cambiato con loro, un colore parecchio strano, Scarlett non vedeva bene, ma sembrava avere intorno alla pupilla nero per poi diventare sempre più chiaro.
E i suoi lineamenti! Erano totalmente diversi, meno fragili, meno normali, era così bello che Scarlett non poté non osservarlo a bocca aperta.
«Ascoltatemi tutti miei cari discendenti. Io sono Etere e questa...cosa qui» Si girò verso la preside guardandola sdegnato.
«Afferma di essere una figlia dell'aria, ma non dimostra appieno l'orgoglio di essere una figlia degli elementi.
Vuole portare indietro i Guardiani! Ucciderebbe tutti voi per farlo! Volete morire? Volete davvero farlo? Per cosa poi? Un mondo di schiavitù? Io c'ero! So cosa vuol dire, i Guardiani non sono buoni! La preside Harvey insieme agli altri presidi indegni di essere quello che sono ha deciso di uccidervi! È un'assassina! Sono degli assassini! Io sono tornato per poter fare in modo che gli umani e voi rimanete liberi come avete fatto da più di centinaia di anni.»
Si girò verso la preside di scatto, e Scarlett rabbrividì per lei.
«Muori strega.» Sussurrò per poi muovere di scatto un braccio verso la preside.
Scarlett rimase sconvolta nel vedere il corpo della preside schiantarsi, con forza inaudita, contro un albero.
L'albero, per l'impatto, si spezzò e tutto il cortile cadde nel silenzio.
«MAMMA!» l'urlo di Allison squarciò quel silenzio che si era creato. Fece per andare dalla madre, ma Audley la tenne per un braccia.
«Lasciami!»
I ragazzi presenti non sapevano che fare, così come i presidi, erano tutti sconvolti.
Scarlett si scambiò un'occhiata con Jenny, e decise di fare la prima mossa. Con un gesto della mano creò un cerchio di fuoco intorno alla preside svenuta, e il tronco dell'albero iniziò a bruciare.
Poi fu la volta di Jenny, allungò i rami degli alberi per bloccare uno dei presidi.
Poi toccò Nicolas.
Poi non si capì più che cosa stava succedendo.
Acqua, terra, fuoco e aria.
Questi elementi andavano a destra e a manca.
Scarlett cercò di usare il fuoco sui presidi responsabili ma, Allison continuava ad urlare e Audley continuava a cercava di proteggerla.
Non sapeva neanche Scarlett cosa volesse fare, ma doveva fare qualcosa.
Continuò ad usare il fuoco sulla preside. I suoi capelli presero fuoco, insieme alla pelle.
Stava sorridendo quando Nicolas la bloccò.
«Non diventare un'assassina Scarlett!» Le urlò in mezzo a tutta quella confusione.
«Cosa dovremo fare? Tirarci indietro?»
Gli urlò contro.
«Io non ucciderò nessuno.» Disse Nicolas più calmo.
«Allora vattene! Fai la parte del vigliacco Nicolas!!»
Tornò a lanciare fuoco sui presidi.
«Helen, Gaia e Ilenia sono già morte.»
Le ricordò tornando a gridare.
Nicolas non voleva fare una strage, non voleva sporcarsi di nuovo le mani di sangue, una volta gli era più che bastata.
«Non tirare in ballo loro!»
Scarlett si girò verso di lui, furiosa.
Come poteva parlare di loro in quel momento?
«Vuoi altri morti sulla coscienza!»
«Come osi dirmi queste cose! Tu non sai niente! Non sai niente Nicolas!»
Lo spinse via, mentre le lacrime le impedivano di vedere bene.
«Tu non sai e non puoi parlare! Se faccio quello che sto facendo c'è un motivo!» continuò ad urlare la figlia del fuoco.
«Ti stai macchiando di sangue innocente!!»
«NON È INNOCENTE, DEVONO PAGARE PER QUELLO CHE HANNO FATTO! PER HELEN, GAIA, ILENIA E ANCHE PER RAIN, PER IL DOLORE DI NATHAN E PER TUTTO QUELLO CHE HANNO FATTO! MERITANO DI MORIRE!»
Scarlett urlò con rabbia quelle parole, la sua pelle era incandescente, la rabbia e il dolore che stava provando erano cosi forti che farle perdere la ragione.
Sentiva troppo caldo e la voce di Nicolas non era niente in confronto al suono del fuoco dentro le sue orecchie.
Troppo forte, troppo violento.
Troppo fuoco dentro di lei.
Scarlett non poteva saperlo ma Nicolas lo poteva vedere, e a quella vista fece un passo indietro mentre iniziava a sentire una strana paura.
La pelle chiara di Scarlett si stava macchiando. Delle piccole linee rosse iniziavano a rigarle il corpo, diventavano più grandi o più piccole, passavano dal viso, per poi andare sul collo, e il ogni parte di pelle visibile.
I suoi occhi si accesero come brace.
I suoi capelli sembravano aver preso vita propria, erano come fiamme impazzite intorno alla testa.
Era quello il vero aspetto di un assoluta?
Questo Nicolas non se lo sarebbe mai immagino.
E Scarlett non era pronta per tutto quel potere.
Urlò.
Urlò forte.
Urlò fino a rovinarsi le corde vocali.
Urlò finché si perse nel buio.
Quando si risvegliò non era in infermiera, ma bensì in un letto che riuscì a riconoscere subito.
Il suo letto.
Era la sua stanza.
Era di nuovo a casa sua.
«Scarlett!» Urlò una voce che conosceva benissimo.
Sua madre apparve nel suo campi visivo. Era esattamente come la ricordava: i capelli castani questa volta erano lasciati sciolti ad incorniciarle il viso, gli occhi verdi intrisi di preoccupazione. Aveva qualche ruga in più, ma questo non le impediva di rimanere bellissima come sempre.
«Mamma!»
Finalmente poté riabbracciare sua madre, le era mancata così tanto!
«Eravamo così preoccupati per te.»
«Cos'è successo?»
«Non ricordi nulla?»
Scarlett cercò di ricordare ma tutto quello le veniva in mente era il fuoco, ovunque.
«C'era fuoco...»
Sua madre le prese la mano. «Oh piccola, sono successe tante cose.»
Perché sua madre sembrava sul punto di piangere? Cos'era successo? Perché non ricordava nulla.
E soprattutto perché sentiva così tanto dolore?
Si guardò le mani e solo allora poté notare la pelle bruciata e piena di strane cicatrici lunghe.
«Mamma, cosa sta succedendo? Cos'è successo?»
«Va tutto bene, piccola mia, va tutto bene. Sei viva, è questo l'importante.»
Spazio autrice
Ed eccoci con il penultimo capitolo, ho tante cose da dire.
Prima di tutto sappiate che avrei voluto dividere il capitolo a metà ma ho pensato che sarebbe snervante aspettare ancora, e quindi eccoci qui! A che pubblicavo capitoli cortissimi a che pubblico capitoli lunghissimi.
Adesso almeno sappiamo come sono andate le cose, alla fine i Guardiani non sono tornati, eh già, so che il titolo era "Il ritorno dei Guardiani" quindi, in teoria, loro sarebbero dovuti tornare, ma così non è stato, ho semplicemente pensato che se è successo tutto questo è perché i Guardiani dicevano tornare, e poi dai! Sarebbe stato troppo ovvio se i Guardiani sarebbe tornati sul serio.
Altra cosa che dovevo dire: ho controllato e credo che non ci siano errori ma molto probabilmente ci sono, quindi mi scuso per gli errori che troverete.
E poi... Vi ricordate cosa significava "Assoluta"? No? Ve lo ricordo io, non è un termine che si usa spesso, è vecchio per così dire, ho usato questo termine solo quando Luke ha spiegato tutta la situazione a Scarlett, poi non più.
Ogni 300 anni quattro ragazzi su ritrovano con un maggiore potere (e quindi affinità) con gli elementi, Scarlett per esempio ha 95% del fuoco, Helen aveva il 93% dell'aria, Gaia il 90% della terra e Ilenia il 90% dell'acqua. Ogni assoluta deve superare almeno l'88% del potere di un elemento.
Ovviamente un grande potere significava anche un grande pericolo, già è difficile per i figli degli elementi "normali" (cioè i non assoluti) cercare di non perdere il controllo, immaginate loro che hanno un potere così forte!
E quindi per essere più chiara:
Ci sono i Guardiani (Aria, Terra, Acqua, Fuoco e Etere) che hanno il 100% del proprio potere.
Ci sono gli assoluti (ossia figli degli elementi, discendenti di Etere) con un potere maggiore.
E infine ci sono i figli degli elementi, che hanno almeno il 50% o più di un elemento (se supera l'88% sono Figli degli elementi assoluti)
Lo so, è un casino, sinceramente ancora non so come mi sia venuto in mente.
Ci vediamo domani (credo) con l'epilogo!
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