D9 - Marta

21 Ottobre 2024

Il campanello trillò per tre volte in pochi secondi, poi iniziarono i colpi alla porta.
Ancora e ancora.
«Ho sentito, un attimo» si lamentò la donna imboccando il corridoio buio, ma i colpi continuarono con insistenza. «Ho detto un momento!»

Quando aprì finalmente la porta, l'uomo entrò senza troppe cerimonie abbandonando l'ombrello all'ingresso.
«Santo cielo Vick, ma che ti prende?» sbottò facendosi da parte. «Sei fradicio!»
«Ce l'ho fatta, Susan, ce l'ho fatta!» la ignorò, facendo ondeggiare la ventiquattr'ore di pelle.
«Ma di che stai parlando? Fermati un attimo, riscaldati davanti alla stufa.»

Victor si liberò in un colpo del trench scuro completamente bagnato e si avviò frettolosamente in cucina.
«Spero che tu abbia una buona scusa per piombare in casa mia a quest'ora» si lamentò la dottoressa dai capelli biondo cenere «non potevi aspettare lunedì?»

«No, è troppo urgente, mi serve un secondo parere» rispose con un eloquio accelerato, sedendosi sullo sgabello accanto alla colonna a pellet. «Marcellus è andato a quella stupida elezione. Era proprio necessario, visto che ha comprato i voti?»

«Vick... la politica aziendale ha le sue regole, quante volte devo ripetertelo?» sospirò sistemando il termostato ed alzando la temperatura di qualche grado «molto gentile da parte tua considerarmi una seconda scelta, comunque.»

Susan si fermò davanti al frigorifero, poggiando le mani ai fianchi. «Caffè?»
«Espresso senza zucchero, grazie» aprì la cartellina e ne rovesciò il contenuto sul bancone illuminato da una lampada da tavolo, sparpagliando fogli ovunque. «Ti avrei chiamata ugualmente, lo sai. Guarda questi... e smetti di chiamarmi così.»

«Che casino» si lamentò lei passandosi le mani tra i capelli. «E questo cos'è, hai scritto pure sui tovaglioli?»
«L'idea mi è venuta alla tavola calda e non avevo carta, ma non pensarci» tagliò corto, cominciando ad allungare alcuni documenti alla donna «dimmi solo se è compatibile con le vostre ricerche di bioconservazione e di mappatura cerebrale. Se i miei calcoli sono giusti...»

«Dai qua, fa' vedere» lo esortò Susan curiosa, dopo aver acceso la macchinetta del caffè «dov'è che devo iniziare? Sei disordinatissimo.»
«Inizia da...» rifletté osservando attentamente i fogli pieni di grafici e schemi «ecco qua, da questo. Poi questo, e quest'altro.»

«Meno male che almeno ho imparato a decifrare la tua orribile grafia» lo punzecchiò, iniziando ad analizzare le prime righe mentre aspettava l'erogazione della bevanda.
«Pensa a leggere invece di lamentarti per cose inutili» la rimbeccò cercando di fare ordine tra gli appunti «intanto ti preparo il resto.»

«Vediamo, allora» si sedette su un altro sgabello, poggiando due tazze fumanti in uno dei pochi spazi liberi sul bancone «questo è il nuovo sistema di connessione su cui stavi lavorando?»«Sì, dopo c'è anche la parte software, l'algoritmo è quasi pronto, ma mi serve capire se questo tipo di soluzione è fattibile.»

Susan iniziò a scorrere le parole con calma, ma ben presto la lettura divenne avida e feroce: gli occhi vivaci divoravano grafici e tabelle, saltando da un foglio all'altro con l'agilità di un felino.
«Vick, sei un genio» commentò infine riprendendo fiato come dopo una lunga apnea «in questo modo potremo puntare ad una virtualizzazione dei sensi completa!»

«Pensavo la stessa cosa» sorrise soddisfatto, attendendo che il suo espresso bollente si raffreddasse appena.

«Ovvio che sì!» annuì immediatamente, sbattendo ripetutamente il dorso della mano sui documenti «il liquido per la sospensione è chimicamente perfetto, il modello computazionale è praticamente pronto, con la tua soluzione potremo connettere direttamente l'encefalo al sistema centrale senza passaggi intermedi, come un'estensione fisica pura. Marcellus ne sarà entusiasta, vedrai, in questo modo potremo ottenere una mappatura pressoché completa ed avere un accesso totale e diretto ad ogni area del cervello! Persino ai pensieri, ti rendi conto? Sarà come leggere la mente, anzi, addirittura di più! Questo meriterebbe un Nobel, Vick!»

«So benissimo di cosa potremmo essere capaci, peccato che andrebbe contro ad ogni legge, convenzione o trattato internazionale praticamente degli ultimi settant'anni e probabilmente anche a qualche centinaio di religioni a caso, non so. Sai, cose come il Codice di Norimberga e la Dichiarazione di Helsinki, "bazzecole" come le sperimentazioni umane rischiose, ti dicono qualcosa?» rise sarcastico all'idea di un premio per quella ricerca.

Victor aveva dato più volte prova del suo immenso talento, applicandolo a tutti quei progetti che stimolavano la sua insaziabile curiosità, caratteristica scoperta ed apprezzata dal dottor Mareani che gli aveva affidato le chiavi del misterioso Progetto L: un progetto segreto, nato e sviluppato lontano dalla luce del sole, dalle luci della ribalta, nascosto al mondo a causa della sua natura controversa e dei suoi obiettivi che in molti non avrebbero esitato definire inaccettabili, amorali, disturbanti, non etici, diabolici e disumani.

Eppure tutto ciò non interessava né a Marcellus, né ai suoi collaboratori, che man mano si erano aggiunti al progetto seguendo un ideale di progresso ad ogni costo.
«Non correre con la fantasia, Susan, con le apparecchiature che abbiamo a disposizione il nostro margine di manovra è estremamente limitato, ci vorranno anni per mettere in pratica questa idea» si lamentò Victor portando la tazzina alle labbra «ho bisogno di fare dei test più approfonditi, mi servono più risorse.»

La donna trattenne a stento un sorriso beffardo. «Ci abbiamo già pensato, ormai Marcellus è il Direttore del Dipartimento di Ricerca e Sviluppo e, dopo l'elezione di domani, sarà anche a capo del gruppo esecutivo, non sarà difficile ottenere quello che ci serve» annunciò con uno sguardo carico di ambizione «come sai, ad aprile Marcellus ha avviato il piano per l'apertura dei nuovi laboratori. Quello che non sai, invece, è che ha sfruttato parte dei fondi per creare dei laboratori segreti, usando come copertura il futuro settore per la sostenibilità ambientale. Verrà chiamato Betan, è già tutto avviato. Ci eravamo accorti che continuando così non saremmo andati da nessuna parte e che bisognava alzare la posta in gioco.»

«Betan?» ripeté perplesso, sollevando un sopracciglio «perché non ne sapevo niente?»
«Ti abbiamo lasciato lavorare in pace senza assillarti con pericolose questioni burocratiche, l'ultima volta che Marcellus ha spostato fondi non autorizzati è partita un'inchiesta formale, con tanto di processo. Fortunatamente riuscii ad ottenere l'incarico come Ispettore della Commissione di Ricerca Etica, altrimenti sarebbe stata la fine del Progetto L» spiegò con molta calma, zuccherando il suo espresso ormai solo tiepido «quando tutto sarà pronto, entrerò anch'io in ITSA, è già tutto stabilito, Marcellus mi nominerà manager del dipartimento Ricerca e Sviluppo, sposteremo a Betan tutto il nostro lavoro. Con posti al vertice nella più grande organizzazione al mondo nel campo delle Neuroscienze, questa volta saremo in cima alla catena alimentare ed eviteremo gli errori del passato.»

Victor parve estremamente soddisfatto del piano. «Perfetto, quando il Professore tornerà gli mostrerò le mie idee. Avrò bisogno anche delle tue competenze.»
«Per cosa?» chiese la bionda incuriosita, appoggiandosi al bancone «i modelli computazionali e lo sviluppo del sistema di connessione sono decisamente il tuo campo o sbaglio?»

«Non per quello, mi servi per supervisionare la progettazione delle prossime due macchine da utilizzare con il nuovo sistema.»
«Di quali macchine stai parlando?» chiese appoggiando la mano sopra la bocca con espressione pensierosa «la vasca contenitiva o il robot per l'operazione di estrazione? Credevo le avessimo ultimate.»

«No, non quelle» chiarì spostando la tazzina per prendere uno spillato tra il mucchio di documenti «quando l'encefalo verrà estratto dal paziente e collegato al sistema, quando possibilmente il soggetto verrà riportato indietro, avrà bisogno di tempo per riprendersi ed assorbire lo shock. Tutti i test sono stati disastrosi, quindi avremo bisogno di ambienti controllati per impedire un collasso cerebrale.»
«Spiegati meglio, che intendi per ambienti controllati?»

«Quando il cervello verrà riattivato, restringeremo per quanto possibile l'accesso ai ricordi del soggetto e ne stimoleremo l'attività cerebrale mediante il programma che ho sviluppato, così da poter monitorare pensieri, comportamenti e permettere una progressiva integrazione nel sistema; non è quello che avevi pensato prima?» spiegò con calma, mostrando una mappa concettuale sul funzionamento delle nuove macchine. «Il mio programma in parole povere lo terrà impegnato, lo stimolerà tramite interazioni fisiche e psichiche, gli restituirà i ricordi poco alla volta, così si abituerà. Solo allora potremo far partire la parte finale del piano.»
«Questo impedirà quello che è successo agli ultimi pazienti?»

«Non del tutto, ma aiuterà enormemente. Tutto dipenderà dalla forza del soggetto e dal nuovo sistema di connessione» sottolineò Victor «ma strutturando il risveglio in due step, con queste due macchine, dovremmo avere più controllo sulla situazione.»
«Che scopo avranno queste due macchine?»

«La prima servirà principalmente a riattivare le funzioni di base, a ripristinare i processi mentali tramite l'acquisizione di informazioni semplici; pensavo alla creazione di un modello virtuale con prove di qualche tipo, magari enigmi elementari per stimolare il ragionamento, andrebbero bene. La seconda, un'evoluzione della prima, servirà ad aumentare la complessità delle interazioni e degli stimoli.»

Susan sorrise. «Macchina per il Ripristino Intellettivo Avanzato e Macchina per il Ripristino Totale Avanzato?» lesse ad alta voce i nomi sui progetti. «Che nomi complicati, troppo lunghi!»
«Non ti azzardare a rovinarmeli.»

«MA.R.I.A. e MA.R.T.A.» stabilì trionfale «mi sembrano perfetti.»

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Cari enigmisti, bentornati! Perdonate il ritardo per questo capitolo, ma la fine della raccolta di Alice mi ha tolto tempo ed energie e ne ho approfittato per farmi una bella scaletta segreta con tutte le cose da dire in questi ultimi due capitoli eheh. Avrei voluto tanto finire per Halloween, ma mi sono decisamente sopravvalutato XD

Il D9 è finalmente online, che ne pensate? È ambientato più di due anni prima del dialogo tra Marcellus e Dave avvenuto nello scorso capitolo e veniamo a conoscenza della futura nascita di Betan e di altre cosette... ma l'ultimo capitolo si prospetta veramente pieno di bombette mica da niente! Non vedo l'ora di potervelo portare!

Fate i bravi nel salotto^^

Ah, Susan e Victor nominano vari avvenimenti e retroscena riguardo al loro lavoro. I più curiosi ed attenti potranno notare che tutte le cose citate sono presenti nella sezione news del sito di Marcellus, lo stesso sito -funzionante- usato per la risoluzione dell'ultimo enigma ( www.mmareani.webnode.it )

Ovviamente sono approfondimenti facoltativi e non essenziali che mi sono serviti a curare maggiormente il mondo nel quale i personaggi si muovono e spero che sia un lavoro che qualcuno possa apprezzare^^

Grazie come sempre del supporto, siamo vicini alla conclusione di questa magnifica avventura! 

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