D2 - Garage

Se avevo ancora dei dubbi, adesso sono svaniti completamente. Sono ancora sorvegliato.

Questa è senz'altro casa mia, camminando ho visto lo spigolo del muro rotto di quando abbiamo portato la rete del letto, il segno sul parquet di quando ad Ellen cadde il fermaporta, dettagli impossibili da riprodurre con tale perfezione. Questo non è un trucco.
Bene allora, per una volta so esattamente dove mi trovo, è un vantaggio.

Se però mi hanno condotto a casa c'è un motivo preciso, devo solamente capire quale. Da quel che ricordo e che ho potuto mettere insieme, sono stato io a raggiungere questa gente, ma non ho idea di cosa sia successo. Questi frammenti di memorie mi turbinano nella mente come schegge di vetro impazzite, inafferrabili. Mi manca ancora qualcosa, se solo riuscissi a mettere insieme qualche pezzo del puzzle.

Se riuscissi a riattivare la corrente potrei usare il telefono, ma il pannello elettrico è nel garage. Non è un caso che sia l'unica porta chiusa e che lo svuota tasche con le chiavi all'ingresso sia sparito. È un invito troppo forte conoscendo i giochetti a cui mi hanno sottoposto fino ad ora.

Le chiavi ci sono, senza dubbio.

Non appena completo questo pensiero il vecchio telefonino nella mia tasca trilla, forse soddisfatto dal mio ragionamento e pronto a darmi una mano. Se non fosse un pezzo di plastica gli offrirei una birra.
Come immaginavo, abituato a quello schema ormai consolidato, gli alleati fanno nuovamente il loro ingresso in campo. Leggiamo:

"Da: Corydona
Prova nella scarpiera. Insomma, chi mai cercherebbe una chiave in mezzo alle scarpe?"

"Da: caterina_mancia
Potrebbero essere nel vaso stile Ming"

Puntuali come sempre arrivano i suggerimenti. Strano però, stavolta l'ostacolo non mi è stato sbandierato davanti alla faccia eppure è come se sapessero esattamente cosa avevo deciso di cercare. Probabilmente hanno previsto che fosse la cosa più logica da fare, è sicuramente questo.

Torno nel salotto dirigendomi verso il grazioso mobiletto basso accanto all'ingresso della cucina. Il rumore delle scarpe sul parquet sarebbe quasi irrispettoso verso il silenzio della casa, ma in questo momento è più che altro inquietante.

La luce della torcia fende il buio poggiandosi sul vaso, una riproduzione ben fatta che valeva molto più del suo prezzo. Quando lo comprammo al Mercatino del Topo, il più grande della città a dispetto del nome, io ed Ellen eravamo ancora fidanzati, ricordo ancora la corsa con questo vaso in mano sotto la pioggia perché avevamo entrambi dimenticato l'ombrello nella stagione dei temporali.

Niente chiavi.

"Da: 00FileNotFound00
Fossi in te io proverei a cercare nel portaombrelli o nelle tasche della giacca."

"Da: enneelle
Cerca nelle tasche e nella giacca."

Gli altri messaggi mi suggeriscono di controllare bene l'ingresso, potrebbe avere senso visto che è lì che si trovavano le chiavi ed è il luogo dove mi sono risvegliato.

Struscio distrattamente la superficie del mobiletto mentre mi sposto nell'atrio. L'assenza totale di polvere è davvero strana, che davvero questa casa sia stata pulita da cima a fondo da poco tempo?

L'atrio, leggermente raccolto a sud est del salotto è particolarmente buio, nascosto com'è alla poca luce proveniente dal finestrone. Era così scuro anche prima?

Squarcio le tenebre con la torcia ritornando proprio nel luogo dove ero finito al tappeto, in tutti i sensi. Visto che ci sono provo anche a guardarci sotto, ma ovviamente non c'è nulla. Letteralmente nulla, persino questo tappeto un po' consunto è pulitissimo.
Anche sotto il mobile della nonna di Ellen non ci sono né polvere, né chiavi.

Come suggeritomi, controllo il resto dell'atrio. Nella scarpiera bassa solo le nostre ciabatte, mentre il portaombrelli è vuoto.

Mi avvicino quindi all'attaccapanni, appesa c'è la mia bella giacca lunga grigia, con bavero e chiusura a zip in bella vista. La tasto con movimenti da perquisitore in aeroporto e controllo bene le tasche.

Appena le mie dita afferrano qualcosa, esulto istintivamente, ma subito il mio entusiasmo si spegne quando mi accorgo che è un bigliettino da visita di una tavola calda di nome Goldstein's. Non penso di esserci mai stato.

Sono sul punto di riprendere il telefono per cercare altri suggerimenti quando, nell'altra tasca, le mie dita afferrano qualcosa di metallico.

Eccola, la chiave del garage, lo sapevo. Approssimativamente, ma lo sapevo.

Tiro dritto fino alla porta metallica, accanto al bagno con l'infausta doccia killer, la lavatrice rotta e con lo specchio che sembra sparito nel nulla. L'apro immediatamente e mi lancio nel nuovo ambiente.

Ecco, se prima l'atrio lo consideravo buio e forse anche vagamente inquietante, non avevo ancora visto il garage. Con la grande porta chiusa e senza finestre non è un eufemismo dire che il lato oscuro della luna al confronto è un luna park.

Stringo la torcia e mi guardo intorno. Fortunatamente c'è solo la mia vecchia Audi del 2019, della macchina di Ellen nessuna traccia, questa è una buona notizia, credo.

Trovo velocemente il pannello elettrico, proprio vicino ai ganci dove è appesa come un trofeo la bicicletta rosa che vinsi anni fa con le merendine. Apro la copertura ed aziono la levetta generale.

Non accade nulla. Provo più volte a riattaccare la corrente, ma tutto il sistema è come se fosse morto. Hanno isolato completamente questo luogo. Comincio a pensare a mille e più scenari, ma il telefono mi fa sobbalzare con un trillo a sorpresa. Stavolta non me lo aspettavo.

"Da: MartiBoz02
Ricordi quando durante la vigilia di Natale nascondesti quella lettera misteriosa in un libro nella libreria del salotto? Prova a cercare lì!"

"Da: _lupodeipotter_
Se ricordi, quando il 24 Dicembre ricevesti la lettera da un operatore di una azienda in cui avevi lavorato, la nascondesti in un libro di Dante."

La lettera... sì, ricordo di averne ricevuta una proprio la mattina della vigilia. Come... come diavolo fanno a sapere questa cosa? Non ne ho parlato con nessuno, non è possibile che abbiano questa informazione.

Che sia collegato alla mia visita in quel luogo? Se quella lettera è ancora lì... forse potrei risalire a cosa è successo! 

Senza neanche chiudere lo sportello del pannello elettrico torno immediatamente in salotto, verso la libreria. Beh, mezza libreria in effetti. Nacque per essere un espositore di belle edizioni o di bei libri, ma è diventata subito un deposito di roba che non trovava posto altrove.

Sui tre ripiani nell'angolo tra il caminetto termico ed il finestrone ci sono diversi romanzi, classici, manuali, saggi, persino musicassette della mia collezione storica di quando ero bambino dalla quale non mi sono mai separato. Il ripiano inferiore è pieno di cassette di gruppi classici come Van Halen, AC/DC, Iron Maiden, Manowar, Rush, Dire Straits. Una collezione ca-po-la-vo-ro penso con sommo orgoglio. Ellen non ha mai apprezzato i miei gusti musicali, non ha mai compreso quale sacrilegio commetteva ogni volta.

Scacciato via il momento ricordi, cerco l'Inferno di Dante, dove effettivamente nascosi la lettera la scorsa vigilia di Natale. Il disordine non mi facilita il compito, sono messi l'uno sopra l'altro, al rovescio, di lato, al contrario. Passo Lewis, Dennett, l'Edizione 25esimo anniversario della Pietra Filosofale che regalai ad Ellen per non ricordo quale occasione, un saggio di Putnam, Orwell, addirittura la guida utente dell'IBM XT, qualunque cosa sia, la Bibbia, Tolkien, un libro di poesie di Seifert, un libro sui Futhark, Jordan, Alice nel paese de... non si legge neanche più il titolo tanto che è rovinata la copertina, c'è proprio di tutto qua, giuro che metterò in ordine quando tutto questo sarà finito. Finalmente riesco a trovare l'Inferno della Divina Commedia di Dante, manca la sovra copertina, per questo non lo avevo riconosciuto. Un momento... c'è qualcosa sulla prima pagina. Una lista di numeri, cosa significa?


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Cari enigmisti, eccovi il nuovo capitolo! Penso sia il più lungo del libro, spero che la cosa non sia un fastidio, a me è piaciuto molto scriverlo! Che ne pensate?

Come ho già detto spesso ci avviciniamo alla fine del romanzo che avverrà proprio con questo atto, non mi piace annacquare il brodo per farlo durare di più!

In questo capitolo ho posto le basi per quest'ultimo arco narrativo, da qui in avanti iniziano le montagne russe con enigmi che si intrecciano e rivelazioni di trama. Ci ho lavorato sopra e spero che vi piacerà il modo in cui ho deciso di concludere il tutto, non vedo l'ora di mostrarvelo!

Intanto mi ha fatto piacere che alcuni si siano ricordati del flashback della vigilia con la lettera misteriosa nell'Inferno di Dante, bravi! E cosa abbiamo trovato nell'Inferno della grande Divina Commedia? Un nuovo enigma. Vediamo un po'.

Probabilmente alcuni lo risolveranno presto, ma voi non siate frettolosi e non copiate semplicemente quanto scrivono gli altri. Assaporate il gusto della ricerca ed improvvisatevi investigatori, vi assicuro trovare la soluzione da soli sarà incredibilmente soddisfacente ed affascinante. Risolvete da voi l'enigma e mi farete felice!

Aggiunta: per quanto riguarda l'enigma, non dovete trovare i due numeri oscurati. Dovete cercare di capire a cosa si riferisce questa serie di numeri che Dave ha trovato. Cosa significano? Riflettete pensando al contesto, non soffermatevi sui numeri!

Vi lascio anche il salotto per tutto il resto, spero che vogliate anche usarlo per farmi sapere meglio cosa ne pensate e che aspettative avete su questo arco narrativo finale!

PS: se il capitolo ti è piaciuto, dimostramelo con un voto! È un modo per premiarmi e per farmi capire che apprezzi il mio lavoro. Grazie mille!

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