ATTO SECONDO

Sei mesi prima.

La sveglia suonò tre volte prima che Dave si allungasse per spegnerla.
Ormai era più di un mese che si svegliava distrutto, sempre più debole e mai riposato.
"Il caffè non basterà" pensò poggiando stancamente i piedi a terra.

Andò in bagno a farsi una doccia e si preparò con cura, come sempre. Si asciugò i capelli castani e diede piccoli ritocchi alla sua barba cortissima e perfettamente sagomata. Non aveva mai smesso di prendersi cura del suo aspetto.

Lasciò la sua stanza poco dopo: in giacca e cravatta era sempre stato un figurino, e anche quella mattina non faceva eccezione, nonostante il buco in meno alla cintura. Il motel che gli aveva pagato l'azienda per la trasferta di lavoro era molto economico, ovviamente, ma almeno era pulito. Visti i precedenti, questo era già un vantaggio da non disprezzare.

Salì nella sua Audi di seconda mano lasciando la borsa porta pc sul sedile del passeggero: era un bella macchina, un'occasione che non si era lasciato sfuggire nonostante le ristrettezze economiche di quei primi anni di matrimonio. Era stato attento ed oculato, senza rinunciare ad una bella motorizzazione che soddisfacesse la sua passione per le auto di grossa cilindrata. La carrozzeria era lucidissima e gli interni puliti profumavano di pino, una dimostrazione evidente di quanto ci tenesse ancora, nonostante tutto quello che stava passando.

Estrasse il telefono dalla tasca per inviare un SMS a sua moglie Ellen, probabilmente a quell'ora dormiva ancora e non ritenne opportuno disturbarla con una chiamata. Ad ogni modo trovava sempre più difficile parlarle a voce, quindi non era affatto dispiaciuto.

"A: Satana
Tesoro, sto partendo adesso dal motel 😪💤. Nessun ragno notturno nel letto stavolta 😂Oggi vado a sistemare un casino nel sistema di sicurezza di un capannone industriale a dieci miglia da qui, probabilmente farò di nuovo tardi. Ti chiamo alla pausa pranzo🖕
Mi mancate tanto."

Inviato il messaggio, posò il cellulare e rimase alcuni minuti in silenzio aggrappato al volante. Si sentiva schiacciato da una situazione troppo più grande di lui, troppo più grande per chiunque. Non doveva lavorare così tanto e non doveva passare tutto quel tempo lontano da casa, ma gli era necessario.

Poi mise in moto e partì.

A circa quattro miglia dalla sua destinazione arrivò la tanto attesa chiamata.
«Salve, sono Rebecca dell'ITSA, chiamo a nome del dottor Mareani. Parlo con il Signor David Dunst?» trillò la giovane voce al telefono.

«Sì, sono io.»

«La chiamo per confermarle che la sua domanda è stata accettata, la prego di contattare la Segreteria generale per fissare un appuntamento. Buona giornata.»

Il messaggio fu lapidario, ma a Dave non serviva sapere altro. "Sì, grazie" fu l'unica cosa che riuscì a dire prima di fermarsi in un parcheggio di un'aria di sosta per scaricare due mesi di tensione in un pianto liberatore.

Nella sua classifica personale di gioie nella vita probabilmente questa sarebbe andata al terzo posto, subito dopo la nascita di Dean, il "sì" della sua Ellen e prima della propria laurea e di quella volta in cui vinse una bicicletta aprendo una merendina. Era un bicicletta rosa per bambini. E lui all'epoca aveva ventisei anni.
Ma fanculo, fu l'unica volta che vinse qualcosa. La bicicletta era ancora lì in garage poiché non volle darla in beneficenza come gli avevano consigliato i familiari. La bicicletta l'ho vinta io e me la tengo, proclamò.
Per qualche strana ragione, andava molto fiero di quella vittoria.

Ad un certo punto, nell'oscurità un telefono suonò e le luci si accesero. Dave aprì gli occhi e, ancora confuso, si tirò su. Gli girava un po' la testa, ma tutto sommato stava discretamente bene. Guardò prima le pareti bianche, poi i due portelli di metallo ed infine il piano con il superidratatore.

"Da: Marta
Buongiorno Dave, spero tu abbia dormito bene. Riprendiamo?"

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Ultimo capitolo preparatorio  ed inizio dell'Atto Secondo, spero che non vi stiate annoiando! Avevo promesso un avanzamento di trama e penso di avervi dato qualcosa su cui riflettere negli ultimi capitoli.

Adesso però riprenderemo da dove avevamo lasciato e vi assicuro che ci saranno molti enigmi da risolvere, vi farò fare una scorpacciata, non temete!

Fatemi comunque sapere cosa ne pensate di questi capitoli più incentrati sulla storia, mi piacerebbe capire se sono di vostro gradimento, se vi interessano, così mi regolerò meglio.

Come sempre, se il capitolo vi è piaciuto datemi una mano votandolo, sono sempre contentissimo di ricevere gesti del vostro apprezzamento e ciò mi sprona a continuare e dare sempre il massimo!

PS: ho intenzione di modificare presto il capitolo "ATTO PRIMO", eliminando l'ormai inutili avvertenze e sostituendole con un nuovo capitolo di trama extra. Vi aggiornerò in tal senso sia nei prossimi capitoli che nei feed del mio profilo.

Grazie come sempre per il supporto, cari enigmisti^^

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