Capitolo 15

La luce della lampada sopra la scrivania di Damian tremolava, proiettando ombre inquietanti sulle carte, disposte con una precisione quasi maniacale.

Ogni documento, ogni parola scritta, sembrava parte di un mosaico che stava lentamente prendendo forma, ma la mente di Damian era altrove, immersa in un labirinto di pensieri che non riusciva a dipanare. Non si trattava di stanchezza, né di quella frustrazione che accompagnava spesso le indagini.

Era qualcosa di più sottile, come se stesse del tutto trascendendo il concetto di logica, qualcosa che lo stava spingendo verso una realtà che non riusciva a identificare. La vicenda di Daisy Moss e Victoria Hayes stava iniziando a intrecciarsi, ma ogni passo che faceva sembrava farlo scivolare in un abisso sempre più profondo.
Ogni intuizione lo portava in un angolo oscuro del suo pensiero, un punto dove la verità sembrava beckon ma non riusciva a essere colta in tutta la sua profondità.

Le indagini procedevano, ma il percorso si faceva più tortuoso. Ogni giorno che passava, Damian e Silas sembravano accumulare più domande che risposte.

Eppure, alcuni dettagli cominciavano a risplendere come piccole tessere di un puzzle più ampio. Le loro conversazioni, spesso animate, si facevano via via più fitte, quasi orchestrando un gioco di pensieri che non si limitava a una mera sequenza logica. Entrambi stavano cominciando a scrutare più a fondo, cercando di entrare in un crogiolo di idee, dove ogni intuizione poteva rivelarsi la chiave per comprendere quel caso enigmatico.

-Quindi, - disse Damian, colpendo la superficie della scrivania con la mano, -questa storia della ragazza non si incastra ancora. Ma sento che siamo vicini, davvero vicini.-

Silas lo osservò con uno sguardo penetrante. -Sì, lo sento anch'io. Ma una sensazione non basta, - rispose, la voce bassa e seria. -Abbiamo bisogno di più dati concreti. Hai visto gli ultimi interrogatori?-

Damian fece un gesto vago, ma il suo viso era teso. -Ogni interrogatorio porta qualcosa di nuovo, ma a volte sembra che stiamo solo girando in tondo.-

Le loro discussioni, sebbene animati, non erano mai prive di rispetto, ma la frattura tra i loro approcci era evidente.
Damian agiva d'impulso, Silas preferiva agire dopo aver valutato ogni singolo dettaglio. Due mondi che, tuttavia, si stavano lentamente mescolando, come due correnti che si intrecciano in un fiume più ampio.

-Non possiamo perdere altro tempo,- disse Damian, interrompendo il silenzio che aveva riempito la stanza. -Abbiamo un cerchio che si sta stringendo, ma mi sembra che stiamo ignorando qualcosa. C'è una connessione che mi sfugge.-

Silas non cambiò espressione. -E io, come sempre, apprezzo il tuo entusiasmo,-rispose con un sorriso divertito ma calmo. -Ma il caso non si risolve con l'emozione. Abbiamo bisogno di qualcosa di più.-

Damian non poté fare a meno di osservare come Silas fosse sempre così controllato, come un capitano che governa una nave nel bel mezzo di una tempesta.
Eppure, nonostante il contrasto tra i loro metodi, c'era una crescente sintonia tra i due.
Silas aveva iniziato ad apprezzare le intuizioni di Damian, rapide e spesso borderline, ma sorprendentemente giuste. Damian, a sua volta, cominciava a riconoscere la forza nella calma di Silas, in quella capacità di vedere l'intero quadro, al di là dei singoli dettagli.

-Ok, mettiamoci d'accordo su una cosa,- disse finalmente Damian, fissando Silas con occhi che riflettevano determinazione. -Quella scena del crimine... dobbiamo tornarci. I pezzi stanno iniziando a collegarsi, ma ci manca ancora qualcosa.-

Silas esitò per un attimo, valutando le parole di Damian, ma alla fine annuì con la consapevolezza di chi sa che ogni passo in più nel labirinto li avrebbe portati più vicini alla verità. -Ci torniamo. Ma preparati, non sarà facile. E se qualcuno ci sta seguendo, dovremo fare attenzione.-

La sera li trovò in un pub, circondati dal brusio della gente e dalla luce soffusa che creava un'atmosfera quasi incantata. Le risate, i bicchieri che tintinnavano, sembravano trasportarli in un momento che, seppur temporaneo, li separava dalla tensione accumulata durante la giornata. Ma sotto quella superficie di normalità, c'era ancora qualcosa che li legava a un destino oscuro, qualcosa che sembrava orchestrare il loro incontro.

Silas alzò il bicchiere, sorridendo in modo quasi provocatorio. -Non pensi che ogni tanto uscire di casa ti faccia bene? Non vorrei che ti succedesse qualcosa."-

Damian lo guardò, un sorriso sardonico che gli illuminava il volto. -Oh, credo che mi stia abituando. Forse il rischio è la chiave per non restare intrappolato.-

Silas fece una smorfia. -Ah, quindi sei diventato un amante del rischio, eh? Speriamo che non ti scivoli troppo lontano dalle tue risorse.-

Damian si inclinò in avanti, ridendo. -Sei tu che stai confondendo il rischio con la monotonia. A volte è proprio il rischio che ci fa vedere più chiaro.-

Silas, divertito, sollevò gli occhi al cielo. -Oh, vedo che stai cominciando a parlare come me. Non è certo un buon segno.-

Si scambiarono uno sguardo, come se qualcosa di silenzioso stesse accadendo tra loro. Entrambi stavano cambiando, ma nessuno dei due sembrava volerlo ammettere.

Quando si alzarono dal tavolo per andarsene, il peso della giornata sembrava essersi dissolto, anche se restava qualcosa nell'aria, un'energia che li spingeva a esplorare qualcosa di più oscuro. La scena del crimine li aspettava, ma con essa arrivava un'aria più densa, carica di quella sensazione che non riuscivano a ignorare.

Nel buio della notte, mentre si avvicinavano alla scena, l'oscurità sembrava farsi più intensa, come se anche il paesaggio fosse stato reimmaginato, trasformato in qualcosa di diverso, di più minaccioso. Damian scrutava l'ambiente, sentendo la tensione crescere, mentre il terreno sotto i suoi piedi sembrava volerlo inghiottire.

Poi, quando Silas si avvicinò per guardare meglio, Damian si fermò, il cuore che gli balzò in gola. C'era qualcosa di strano, di inquietante, nei movimenti di Silas, qualcosa che non aveva mai notato prima. E quando i loro occhi si incontrarono, un'ondata di consapevolezza lo colpì con forza. C'era qualcosa di oscuro, qualcosa che stava affiorando proprio sotto la superficie, e Damian lo sentiva fino nelle ossa.
Qualcosa di oscuro si stava svelando, e lui stava per essere risucchiato in un gioco di ombre che non avrebbe mai potuto controllare.
Non c'era ritorno.

NOTE AUTRICE

Ciaoo a tutti!

Rieccomi finalmente! 😅

Scusate per l'attesa, ma la vita è davvero un turbine di cose da fare, e il tempo è sempre troppo poco. Però eccoci qua con un nuovo capitolo! Spero che vi sia piaciuto, ho messo tutta la mia energia in questo, quindi incrocio le dita! 🙏

A tutti quelli che sono rimasti qui nonostante l'assenza... un GRAZIE ENORME! 🖤 La vostra pazienza e il vostro supporto significano tantissimo per me. Voglio che sappiate che ci sono ancora tantissimi capitoli pronti da condividere, e vi prometto che non tarderanno ad arrivare, nonostante la nuova fanfiction che ho iniziato (sì, sto scrivendo anche altro, ma non preoccupatevi, questa storia non è finita! 😜).

Un abbraccio,

BlueIrys 🦋

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