Follies (2/2)

Capitolo II ( Seconda parte)

"La stessa fiamma che fermentava nei tuoi occhi, ora bruciava dentro di me".

-J.Kai

Girai la chiave nella serratura aprendo la porta.
Una volta dentro, venni subito investito da un buon profumo di sugo e il rumore di pentole sul fuoco.
Fui sorpreso nel trovare Will alle prese con i fornelli. L'espressione concentrata sulla semplice impresa, che però pareva ardua da come la sua fronte fosse piena di rughe.
Sorrisi.
Succedeva raramente che decidesse di cucinare.
-Hey, Campione!-esclamai con un sorriso sornione.
-Ciao Castiel, non potevo aspettarti e quindi ho deciso di cucinare la pasta-disse lui con un'aria determinata.
-Vuoi che ti aiuti ? -chiesi alzando le maniche fino al gomito, pronto a prendere in mano la situazione
-Non mi dispiacerebbe!-disse Will lasciando a me la pasta e andando a occuparsi del sugo.
Non appena fu tutto pronto apparecchiai la tavola e distribuii i piatti di pasta.
-Come è andata a lavoro Sherlock Holmes ?-mi chiese cominciando a mangiare.
-Sto investigando su un nuovo caso-dichiarai impugnando la forchetta.
-Chi è lo sfigato?-chiese Will allargando le labbra in un ghigno.
-Una paziente al momento, ricoverata in un manicomio-risposi ignorando il suo commento malizioso.
-Figo! Poi mi mandi una foto? Voglio vedere che faccia hanno le persone psicopatiche...- esclamò Will assorto nei suoi pensieri.
-Com'è andata a scuola ?- chiesi con l'intento di cambiare argomento.
-Bene... abbiamo vinto ancora-rispose impugnando un'altra forchettata di pasta.
Will giocava a baseball ed era molto bravo, tanto che l'avevano eletto capo della squadra. Bisognava intuire che era il solito bel ragazzo esemplare che piaceva a tutte le ragazze a scuola.
-E non sei contento di aver vinto?-domandai studiando il suo volto distratto.
-C'è qualcosa che non mi stai dicendo?-
Will alzò gli occhi su di me sbuffando.
-No... E' solo che Veronica si comporta in modo strano ultimamente-ammise lui guardando il suo piatto.
Veronica era la sua ragazza. E a quanto pare molto simpatica.
L'avevo incontrata una volta sola quando era venuta qui per passare la notte con Will.
-Gli hai chiesto perché?-
Incrociai le braccia appoggiandomi sullo schienale della sedia.
-Sì, insomma, mi ha detto che non ho tempo per lei! Ma come? Le ho spiegato che tra le partite di baseball e i doveri con casa e scuola non ho molto tempo nemmeno per me stesso-disse lui leggermente scocciato.
-Falle una sorpresa... Le donne amano le sorprese-affermai mordicchiandomi il labbro inferiore.
-Come cosa scusa? Suonare una serenata con la chitarra sotto la sua finestra?- domandò lui divertito, sottolineando la sua ironia.
-No non per forza, va bene anche sol..-
Venni interrotto.
-Salire la torre più alta arrampicandomi ai suoi capelli?-
Alzai gli occhi al cielo.
-Will smettila! Basta anche soltanto chiamarla spesso, parlarle al telefono e farle capire che ci sei anche se non ci sei fisicamente-spiegai alzandomi da tavola e sparecchiando.
-Mhm...Va bene! Però vado a usare il tuo telefono!-disse balzando in piedi, dirigendosi in sala.
Feci per protestare ma non dissi nulla.
Mi limitai a mettere i piatti in lavastoviglie.

Verso sera mi sistemai davanti alla televisore cercando un film da guardare.

-Casty! Dove sono gli asciugamani enormi ?-chiese Will presentandosi in sala coperto solo dei suoi boxer. Era bagnato e stava bagnando anche il pavimento.
-Will quante volte... Fa niente! Sono giù in lavanderia-dissi tornando a fissare lo schermo.
-Poi un giorno quando cadrai per via della scia d'acqua che tracci ogni volta... Io riderò-annunciai ad alta voce in modo che potesse sentire.
Subito dopo sentii un tonfo seguito da un'imprecazione. Il karma aveva esaudito le mie preghiere.
-Non ridere coglione!-mi urlò Will dall'altra parte.
Sorrisi.
Un punto per me e zero per Will.

***


Non mi accorsi quando Will si fece strada sul divano, nemmeno quando prese la mia spalla come cuscino cercando di sottrarmi la coperta. Ero rimasto così assorto in un film giallo tentando di capire chi fosse il sospettato, che quando Will cambiò canale rimasi davvero interdetto.
Mi voltai con aria seccata.
-Rimetti subito quel maledetto film-obiettai spazientito.
-Quel film era una merda! Non fai già abbastanza gialli a lavoro?-disse andando di canale in canale.
-Sono arrivato qui prima io! E poi cosa importa a te? Può darsi che i film gialli mi aiutino-sentenziai irritato.
-No invece, ti danno alla testa. Ora ci guarderemo un bel film d'azione!-proseguì, nascondendo il telecomando dietro la schiena.
Rimasi a fissarlo seccato ed esasperato.
-Lo so che mi vuoi bene-aggiunse sguainando un ghigno divertito alla mia espressione.

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