Ceremony (2/2)

Capitolo L

"Ho provato a guardare il sole e le stelle, ad ammirare il vasto e l'infinito. E vi confesso che non vi ho trovato piacere. Perché guardarle senza di te sembrava come peccare. Or le stelle e la luna non erano uguali senza di te".

-J.kai


Fu un pò come rinascere dopo tanto tempo. Sentire il sole sulla pelle e la vita negli occhi.
L' impronta di casa nella mente.
La speranza nel respiro.
Con cautela trascinai le dita sulle sue braccia, ergendomi dalla sedia.
Completamente intontito dalla sua presenza, tanto da dimenticare la fitta al fianco. E tutto il resto del dolore fino a quel momento.
Giorni senza colore.
-Ariana…-
Non ci potevo ancora credere.
Con uno slancio deciso, Ariana strinse le braccia attorno al mio torace. 
E con la stessa foga ricambiai il suo abbraccio; affondando il naso tra i suoi capelli.
Avvinto dal dolce profumo di lei: nelle mie narici. Sulla mia pelle. Fin dentro il mio spirito.
Ariana mormorò qualcosa contro il mio petto. E seppur non intesi cosa stesse dicendo, riconobbi l'accento francese.

-Mon trou noir, galaxie sans fond. 
Source d'eau sans fin... -

Strinsi il suo corpo con più forza, schiacciando ogni millimetro di me con ogni parte di lei. Immergendomi completamente nelle sue acque nere.
Volevo di più.
Volevo sentire il suo calore e molto ancora.
Mi era mancata così tanto da farmi fisicamente male.
Tanto da spezzarmi le ossa e risucchiarne il sangue.

Il mio tallone d'Achille. La mia unica e sola krimptonite.

Ariana andò avanti a sussurrare parole in francese. Una lingua incomprensibile per me, dal momento che non la conoscevo.
Tuttavia, apparivano dolci all'udito.
Simili a parole di conforto.
Una ninna nanna antica, un vecchio antidoto per mendicare i cuori spezzati.

Si alzò sulle punte spostando le sue mani di nuovo sul mio volto.
-Cherí…?-
Non la feci finire stampando un lungo bacio esigente.
Provò a parlare, ma cercai di nuovo le sue labbra.
-Castiel ascoltami… Abbiamo poco tempo-
Scossi il capo, sfiorandole la guancia, il collo. Ogni punto del suo viso.
Sapevo cosa stava per dirmi.
Ed ero consapevole che il tempo non era dalla nostra parte. Nairobi sarebbe tornata a breve. Eppure, non riuscivo a staccarmi.
Non volevo mollare la presa.

-Castiel, non voglio metterti in pericolo...- insistette staccando lentamente le dita dalla mia faccia.
-Sono già in pericolo…- affermai, portando le sue mani di nuovo sul mio volto.
Uriel e Nairobi potevano benissimo andare a farsi fottere.

Ariana clark era oramai diventata un pericolo per il mio cuore, quindi quale altro pericolo avrei dovuto trovare?

Quale altro danno avrei potuto trovare per la strada?

Ero già condannato.

-Cazzo Ana! Castiel!-

Stavo ancora inabbisato. Nel fondo delle acque più nere, quando una mano forte ci separò uno dall'altro. 
E fu una bella sorpresa trovare Hansel al nostro fianco. Spalancai gli occhi per lo stupore.
-Credo di aver visto Uriel venire da questa parte!- annunciò impaziente.
Gli occhi allarmati. L'espressione distratta.
-Hansel!-
Ero davvero felice di vederlo.
Si voltò verso di me, ma non fece in tempo a rivolgermi la parola che, Uriel e Nairobi varcarono la soglia della sala.
In compagnia di Geyser e altri uomini.

-Oh guarda un po chi abbiamo! La combriccola al completo!- Nairobi si fece avanti.
Pareva furibonda: le braccia incrociate sul petto, lo sguardo tagliente.
Il corpo scosso da leggeri spasmi d'ira.

Mandai giù la saliva con aria afflitta; temendo per l'incolumità delle gemelle,
Sapendo bene, che stavolta, non mi avrebbe mostrato compassione.

In quanto al sadico protagonista, se ne stava retto. In silenzio.
Gli occhi inebriati.
Non aveva smesso di fissare Ariana, nemmeno per un secondo.
Lo sguardo stregato, incantato dal fascino di lei.
Appagato da quello che vedeva.

-Mio tesoro perduto…-

Uriel si incamminò verso di noi, o meglio, verso di lei.

-Posso salutarti? Permettimi di salutarti...-

Hansel fece per interferire, ma venne fermato dalla mano di Ariana, la quale lo incoraggiò a fare un passo indietro.

Strinsi i pugni, osservando la scena con parecchia ansia.
Avrei tanto voluto farle da scudo, spintonarlo.
Spedirlo in qualche universo lontano, dove non sarebbe più potuto tornare.
Prenderlo a pugni.
Massacrarlo di botte.
Malgrado ciò, il dolore alla costola ritornò in tutta la sua potenza, obbligandomi a stare fermo.
A riguardare bene le mie carte.

Nelle mie condizioni non sarei nemmeno riuscito a reggere uno scontro diretto.

Pertanto, come un viscido verme, un tale malfattore; Uriel avvinghiò un braccio attorno alla sua vita. 
Come se nulla fosse, unì le sue labbra a quelle di Ariana.
E lo fece con una frenesia solcante, palpabile.
Un trasporto avido e prepotente.
Senza scrupoli.
Sotto gli occhi increduli di Hansel. Sotto i sussulti degli invitati.
Davanti ai miei dipinti di orrore.

E fu così che persi le staffe.


Spazio Autore:

Significato delle parole dette da Ariana:
"Il mio buco nero, galassia senza fondo, sorgente d'acqua senza fine..."

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top