Fighting Suspicions
Tom's Pov (o una traduzione dei suoi pensieri da gentleman inglese)
"Ehi, ragazzi! Da quanto tempo". Harry prende una birra da Sam, per poi buttarsi sul divano coi suoi soliti modi aggraziati.
"Già, davvero troppo. Io qui solo a dover gestire questo stupido e voi in giro a divertirvi".
"Ah ah ah. Divertirci?- Sam sbuffa incredulo prima di mettere su un broncio davvero poco minaccioso- Sai almeno con quanta fatica si porta avanti una cucina?".
"Come se gestissi tutto tu". S'intromette Zen, dandomi manforte.
"Sono il capocuoco. Certo che gestisco tutto io. Non si muove una carota senza il mio permesso".
"Ora voglio sapere perché proprio le carote".
"Anche io". Charley, la migliore amica del qui presente 'sono un asso in cucina oberato di lavoro', concorda con Zen e subito inizia un'accesa discussione tra i tre sulle carote.
Devo ringraziare i miei fratelli, compreso quello stupido del mio coinquilino, se stasera siamo tutti qui. Certo, so già che tra un po' inizieremo a mettere a soqquadro la casa, o perlomeno il soggiorno, e che domani sarà un vero casino mettere a posto... ma una villa è fatta appositamente per questo, no?
Metterla sottosopra per poi riordinarla e ricominciare il giro.
E poi, mi ci voleva una cosa del genere. Mi ci voleva proprio.
L'altro giorno non avrei voluto lasciare Mary così, farla preoccupare in quel modo e fare finta di niente nelle chiamate successive. Ma è arrivata quella cosa che... che... ah! Doppia, come sempre, stavolta entrambe a casa mia, solo che in orari diversi.
Mentre i tre continuano, mi rivolgo al più giovane ed intelligente di noi Holland.
"Allora Paddy, che si dice? Cosa mi sono perso?". Traduzione, dammi un po' di pettegolezzi succulenti e fammi dimenticare i miei problemi.
"Niente di nuovo".
"Oh!- mi porto una mano al cuore, prima di ricadere di peso sul divano e su Harry, che lancia un verso di dolore- Ops".
"Ciccione. Levati di dosso!". Esclama lui, cercando di spostarmi.
"Tutti questi, vedi, sono muscoli. Guarda quanti bei muscoli, tra poco mi faranno fare le pubblicità al posto di Chris. E non lamentarti, forse il tuo corpo tutto pelle e ossa potrebbe prenderne un po' al contatto con questo splendore".
"Sai che fai schifo vero?".
"E tu- continuo rivolgendomi nuovamente a Paddy- Come puoi essere nato così poco logorroico? Insomma, sei un Holland! Dovresti avere le chiacchiere inutili e i giri di parole nel sangue!". Lui sorride, ma non dice niente, mentre Harry mi rivolge uno sguardo infuriato dopo che tutti i tentativi di gettarmi a terra non sono riusciti.
"Togliti, ora".
"Vedi, forse facendo questo esercizio ogni giorno potresti arrivare ad avere un minimo della mia massa muscolare".
"Se non ti togli subito non ti dirò una cosa. Davvero molto, molto importante". Fa lui, cercando di arrivare ad una trattativa. Pfui, deboluccio come tentativo.
"Pensi di convincermi con così poco?".
"Oh, si. Certo che si. Presto la curiosità prenderà il sopravvento ed avrò vinto io. Mi basta aspettare". Effettivamente...
Lo guardo male, ma subito la mia mente inizia a pensare a bhbu etutte le possibili cose che potrebbe dirmi. Un nuovo contratto di lavoro? Uno dei miei sogni che sta per realizzarsi? Il finale del prossimo film della Marvel che devono ancora rivelarmi? Cosa sarà?
O è una ragazza? Qualcuno di nuovo nella sua vita? Harrison non è ancora arrivato, potrebbe avere a che fare con lui la cosa molto importante. E se invece riguardasse la salute? O...
"Ok, ok! Basta! Dimmelo". Scendo e mi accovaccio vicino al divano, sfoggiando la mia miglior faccia d'angelo.
"Ora aspetti".
"Dai!".
"Goditi la serata. Ne parleremo più tardi". Ora si che ho paura e la curiosità è alle stelle... però se devo essere sgridato dal mio fratellino ha ragione lui; meglio godersi prima la serata.
Sbuffo e mi allontano da lui, per tornare al gruppo dei battibecchi.
"Almeno voi. Qualche bella storia da raccontare?".
"Mmm. Non saprei. Non mi viene in mente niente". Fa Sam ed io lo guardo deluso.
"Dei nonni. Anzi nemmeno. Anche le persone anziane hanno una vita più avventurosa della vostra".
"Vuoi avere qualche informazione? La nostra cara 'capelli sempre spettinati' ti ha aggiornato sulla festa a cui ha partecipato prima di venire da te in Italia?". Ed è arrivato anche Harrison. Jacob non ce la fa a venire, ma tanto siamo stati appiccicati più di una coppia di amanti durante le riprese del nuovo Spiderman. Un periodo di break-out ci farà bene.
"Ehi, amico. Come va?". Mi alzo per salutarlo ma subito vengo spinto via dalla sopra indicata 'capelli sempre spettinati' Zen che gli stringe la mano con uno scatto fulmineo.
"Ciao. Harrison- dice, sillabando ogni parola per risultare evidentemente più minacciosa. Non che non lo capisca dal verso di dolore che sfugge dalla bocca del mio amico. Povera mano, non ha fatto niente- Perché non ti rilassi, prendi una birra, e parliamo un po' della tua ultima notte sul set degli Irregulars?".
"Non puoi! Hai promesso!". Sfila la mano e subito si rifugia dall'altra parte della stanza, a debita distanza da questo vendicativo mostro chilometrico.
"Oh, quindi ti è tornata la memoria, giusto? Allora ti consiglio di portare nella tomba certi argomenti".
"Lo sai, vero, che dovevate parlarne tra di voi perché non mi salisse la curiosità a mille".
"Te la tieni". Fa Zen ed io la guardo, allibito. Non posso tenermela. Insomma, come posso? Ci ho provato altre volte, ma non è mai finita bene. E se si trattasse di una relazione segreta? L'ultima volta che non mi era stato detto, ho preso un drone con Harrison per spiare un nostro amico che sapevamo ci stesse nascondendo qualcosa.
Non so perché non siamo diventati ciechi dopo ciò che abbiamo visto. Sarebbe stata la giusta punizione. O forse benedizione, se fosse accaduto prima che posassimo gli occhi su certe scene. Oddio. Mi viene il vomito al solo pensarci.
Ma comunque ora sono curioso. Guardo verso Harrison, che mi fa cenno che me lo dirà dopo, ma veniamo beccati subito da Zen.
"Tu. Vieni qui. Vieni, su". Inizia a rincorrere la mia ultima speranza di poter dissipare la curiosità, quando all'improvviso Harry esclama:
"Ah, forse ho capito! La festa della scommessa!". Ci giriamo tutti verso di lui e, prima che Zen possa raggiungerlo, la prendo per trattenerla.
"Parla, finché puoi!". Sembra una versione stupida di Catch Me, If You Can!
Da solito pettegolo qual è, lui fa un ghigno malefico verso la peste che sto trattenerlo e che lancia occhiate infuocate davvero molto, molto paurose, e si sfrega le mani. Della serie, Let The Game Begin.
"Allora, eravamo alla festa e non so bene in che modo, comunque arriviamo a parlare di come sia facile per me ed Harrison procurarci... beh, divertimento. Così Zen si mette a ridere dicendo che per lei sarebbe molto più semplice attirare gli uomini e così diamo il via alla scommessa. Il primo che riesce a portare agli altri due un tipo o una tipa da presentare vince".
Guardo la testa dondolante e ormai sconfitta della mia amica; strano, non è tipo da cose del genere.
"Ora, era una festa dove nessuno ci conosceva, avevamo anche della pittura in faccia e tutto il resto. Insomma, non avremmo potuto usare la nostra popolarità, no? Allora io ed Harrison ci mettiamo al lavoro, ma dopo poco tempo vediamo una ragazza salire sul bancone del bar ed iniziare a fare una scenata da lì sopra. Chi è, ovviamente? La nostra cara Zen, che già aveva bevuto un bel po' prima della scommessa, poi è andata al bancone a prendere altro alcol ed era ormai bella che partita. Diciamo pure che alla fine nessuno ha vinto ma io ed Harrison, beh, ci siamo davvero divertiti. Dovevi vedere come urlava, poi all'improvviso si calmava e si metteva a ballare con uno shottino in mano sempre lì sul bancone. Non sai che cosa c'è voluto per farla scendere".
"Io vi ucciderò. Avrò la mia vendetta".
"Oh, attenzione gente! è entrata in scena la versione femminile del Gladiatore!".
Lascio andare Zen, che va a sedersi tranquillamente, fin troppo tranquilla, vicino all'amica di Sam. La vedo nera.
"La vendetta è un piatto che va servito freddo". Finisce, prima di mettersi a parlare con l'altra di quanto siano fighi i nuovi costumi della Marvel. Una è un'attrice-fan, l'altra pure una fan sfegatata, insieme formano l'accoppiata perfetta per parlare per ore e ore di film sui supereroi.
Comunque quelle ultime parole mi hanno fatto venire il sudore freddo, figuriamoci a quegli altri due... non so se riusciranno a fare sonni tranquilli per la prossima settimana.
"E tu invece? Non hai niente da raccontarci sull'Italia?".
"Nah, Zen non ha mostrato questo suo lato anche lì". Faccio io, sviando l'argomento. Solo lei ed Harry sanno delle mie... nuove amicizie. Gli altri credono che sia andato lì solamente per riuscire a vestire meglio i panni dell'avvocato italiano.
"La smetti?". Fa lei, con una linguaccia.
"Ah, comunque, mi sa che la ragazza in questione ha anche trasgredito alla tua regola d'oro, alla festa". S'intromette Harry nuovamente.
"Vuoi davvero morire, vero?". Zen lo guarda male, evitando al contempo accuratamente di incrociare il mio, di sguardo. Vado verso di lei e la costringo a guardarmi. Dire che sono incazzato è poco.
"Sei seria? Ora non sto scherzando. Davvero l'hai fatto?".
"Tom. Non ci conosceva nessuno lì".
"Non lo puoi sapere! Cristo. Cose del genere capitano anche alle ragazze comuni, lo sai vero? Ma oltre allo scandalo, sarebbe un'esperienza orribile per te. Ci sono delle regole che abbiamo stabilito e lo abbiamo fatto per un motivo, lo sai".
"Si. Uscire sempre con qualcuno per ubriacarsi, almeno uno di noi deve restare lucido, e mai e poi mai...".
"Accettare drink da sconosciuti! Cristo, manco i bambini Zen! Anche quando sei al bancone devi sempre guardare mentre lo preparano, ma addirittura prenderlo da un estraneo? Sei seria?".
"Ero brilla, ok? Può succedere".
"Da quello che era il meno brillo quella serata posso confermare che lei era completamente andata. Gliel'ha dato un tipo mentre era sul bancone e prima che potessimo fermarla ha buttato giù tutto. Ma eravamo con lei, e non è successo niente".
Alcuni penserebbero che io stia esagerando, ma non è così; è già successo che provassero a far bere fino a svenire o a dare della droga sciolta in uno shottino. A celebrità che conosciamo, a nostri amici, ed una volta anche a Zen. Non voglio che ricapiti, specialmente se non c'è nessuno con lei... il solo pensiero...
La vita che ci siamo scelti, questa vita... la maggior parte delle volte è sfavillante. Non hai problemi di soldi, puoi dare una mano anche alla tua famiglia, viaggi, fai un lavoro da sogno. Ma i lati negativi ci sono, e parecchi, anche; uno di questi? Proprio la popolarità. Il fatto che siamo così conosciuti, così amati e odiati... a volte ci fa divenire oggetto di brutti scherzi da parte di fan, persone esaltate o altra gente del genere. Alcuni ci mettono nei guai solo per guadagnare fama, o per ottenere scandali da mandare in prima pagina. Insomma, per quanti fan possiamo avere sono molte le persone che sarebbero disposte a rovinarci la vita per migliorare la propria.
A chiamarli col loro nome non si potrebbe definirli altro che stronzi tipi del genere, ma esistono e, nel mio piccolo, voglio tutelare i miei amici. La mia famiglia. La mia migliore amica.
"Promettimi che non ti ubriacherai più a tal punto". Lei si avvicina e con nonchalance mi abbraccia. Pf, sa che non riesco a resistere agli abbracci quella piccola malefica.
"Prometto".
"Ok. Per stavolta sei salva". Dico, mentre ci stacchiamo, scatenando un coro di risolini.
"Ehi donna, giù le mani dal mio uomo". Harrison, l'uomo delle battute per stemperare la tensione, si mette tra di noi e mi abbraccia a sua volta prima di farle una linguaccia.
"Ehi, levati. Puzzi".
"Questo è un insulto al mio onore". Fa lui, portandosi una mano al petto per poi odorarsi.
"Ma che profumo ti sei messo? E per fortuna poco. Via da me con sta roba". Mi getto sul divano, il più lontano possibile da Harrison, ma non ho la fortuna di beccare di nuovo Harry; è seduto dall'altro lato a gambe incrociate. Probabilmente ha anticipato la mia mossa. Sigh.
"Comunque, tornando ad argomenti seri. Davvero nessuna bellezza italiana all'orizzonte? Europea allora?". Sam se ne sta con la testa poggiata sulle gambe dell'amica ed una lattina in mano. Bevi in quella posizione così almeno tossisci e la smetti di mettermi nei guai.
"Nessuna".
"Ah ah. Non si raccontano bugie, mio caro". Fa Zen e subito la guardo male.
"Riprendiamo il discorso della regola d'oro, mia cara?".
"No no. Parlavo solo così, per ipotesi, ecco".
"Uh, e dicci di più di queste ipotesi".
"Sono sicuro che non ne abbia altre. Piuttosto Sam, finalmente ci darete la lieta notizia tu e Charley?".
"Di cosa?".
"Maccome, sulla vostra relazione d'amore". I due si guardano prima di scoppiare a ridere.
"Ho un ragazzo".
"Il mio Sam è di sicuro migliore. E poi sa cucinare. Insomma, mica si lasciano scappare gli uomini che sanno cucinare. Sono rari esemplari".
"Che fai adesso? La parte della suocera che elenca tutti i pregi del suo ragazzo?".
"Perché no? Sarei una perfetta suocera". Tutti ridono ed Harrison si mette a fare la mia imitazione. Ah ah ah. Sarei davvero bravo, pfui.
Vedo Harry farmi un cenno, per poi andare verso il balcone. Prendo un'altra lattina prima di raggiungerlo e faccio dei bei respiri. Stasera si sta proprio bene ed anche l'aria, sembra così pulita; riesco quasi a sentire l'odore dell'estate. Dando un'occhiata all'espressione di Harry, però, so che sono in arrivo cattive notizie.
"Fammi indovinare, è la cosa che mi volevi dire prima? Perché ho come l'impressione che riuscirà a rovinarmi la serata? Non può aspettare o che so io, essere-".
"Tom- fa lui, con una voce così seria che mi stoppo di colpo- Quanto ti fidi di quella ragazza?".
"Di chi? Aspetta, non vorrai dire... Mary?- spalanco gli occhi, prima di diventare sospettoso- Cosa c'entra lei adesso? Mh? E perché non dovrei fidarmi? Non la conoscerò da anni, ma da alcuni mesi si, e so molte cose su di lei. Abbastanza da sapere che tipo di persona sia".
"Woah. Frena Rambo. Non serve che tu difenda la tua donna in un duello all'ultimo sangue stile tre moschettieri". Ride lui, ed io non posso fare a meno di mettere su un bel broncio. Anche perché...
"Non è la mia donna".
"Non credo che sia la cosa più importante, al momento- prende una busta dalla tasca e se la rigira tra le mani sovrappensiero, prima di passarmela- Questa è arrivata stamattina. Volevo dartela a festa finita, ma... mi è arrivato un messaggio poco fa. Ne hanno consegnata un'altra all'hotel che frequenti di solito in America. Come al solito, due in un giorno. Fa a doppioni, giusto per essere certo che ti arrivino e il messaggio è sempre lo stesso".
Adesso che ho capito di cosa sta parlando una scintilla di rabbia mista a paura si accende dentro di me, e l'adrenalina inizia a scorrermi nelle vene mentre apro l'ennesima lettera minatoria.
Come sempre, ad accogliermi c'è il numero quarantadue scritto a caratteri cubitali su di un cartoncino bianco, sul retro la stessa frase di ogni altra lettera.
"La sorpresa arriverà al rintocco del mio amore". Leggo tra me e me, prima di lasciar cadere la busta. Non mi abbasso per riprenderla, ma continuo a guardare nel punto dove fino a poco fa le mie mani stringevano quelle parole. Le ho imparate a memoria, ormai.
Harry, però, non la lascia per terra, bensì se la rimette in tasca; un'altra lettera da aggiungere al fascicolo. Questa storia va avanti da più di tre anni. Due lettere ad intervalli che solo la logica dello psicopatico che le invia può comprendere.
"Siamo a trentasei, con queste due". Fa Harry, e la paura inizia a superare la rabbia. Ormai lo abbiamo capito da tempo. Il conto alla rovescia non è nelle lettere, il conto alla rovescia sono le lettere. Ma non sapendo quando le spedirà, non sappiamo nemmeno quando succederà il giorno di questo fatidico rintocco.
Se fossero state solo le lettere, poi, non ne avremmo così tanta paura. Non da arrivare a contattare la polizia e chiedere un'indagine riservata. Ma queste... cose che mi inviano, sono dei messaggi diretti a me. Sono riusciti a trovare il mio indirizzo, ed a spedirmele. Cosa che è già capitata, ovviamente.
Ma nessuno dei precedenti fan che era riuscito a trovarlo si era introdotto nella casa dei miei genitori, un giorno, per mettere una delle sue lettere sul mio letto e tutta la mia camera a soqquadro. Ho fatto finta che si trattasse solo di un comune ladro che non era andato nel resto della casa perché spaventato da rumori, molto probabilmente... con Harry ci siamo inventati una spiegazione plausibile da dire ai miei e a Paddy. Ma il solo pensiero che questa persona si trovasse lì mentre la mia famiglia era indifesa nei loro letti.
Io... io...
Stringo forte la ringhiera, cercando di calmarmi. Se l'ha fatto perché pensava che lo stavamo sottovalutando allora il suo piano è ben riuscito. Ora è uno dei miei pensieri fissi, soprattutto perché nessuno riesce a darmi una qualche informazione. Non so neanche che sesso abbia, altezza, colore, età. Niente di niente.
"Ehi, non ti può far niente". Fa lui, ma sento la preoccupazione trasudare dalla sua voce falsamente fiduciosa.
"Ne siamo proprio sicuri? E che mi dici, poi, di te? O del resto della nostra famiglia?".
"Ho ancora gli incubi al pensiero che nella nostra casa questo essere...". Il suo sguardo si rabbuia e lascia cadere quella maschera da 'andrà tutto bene'. Sa che non servirà, con me.
"Appunto. Dobbiamo prenderlo, il bastardo. Lui o lei che sia".
"Ho già fatto inviare alla polizia la lettera arrivata in hotel, ma Tom. Questa qui, invece, era già stata analizzata in giornata. Hanno trovato un capello e la parte di un'impronta digitale. Sembra che lo scadere del tempo significhi anche che sta diventando meno attenta".
"Lei?".
"Il capello. Hanno confermato che appartiene ad una donna. Con quell'impronta a meno che non abbiamo un soggetto con cui confrontarla non si può fare niente, invece".
"Bene. Almeno adesso sappiamo che è una donna. Quindi, che si fa?".
"Ci serve un sospettato".
"Cristo. Non avrei mai voluto essere il protagonista di un giallo nella vita vera".
"Beh, per un giallo serve un cadavere, no?". Non rispondo, e continuo a fare lunghi e profondi respiri per calmare il battito del mio cuore.
Anche lui si appoggia alla ringhiera e, per un bel momento, non sembriamo altro che due fratelli che stanno facendo una piacevole chiacchierata tra di loro.
"Ci serve Mary". Come ho detto, un bel momento. Fin troppo breve. Lo guardo, prima di capire dove voglia arrivare.
"Oh, no. No no no. Non ci pensare nemmeno, Harry".
"E tu non fare il testardo! Da quanto la conosci, qualche mese? E allora?!". Fa lui, mentre io continuo a scuotere la testa.
"Mi fido di lei! E non voglio mandare a puttane il nostro rapporto! Sono io quello che l'ha ingannata all'inizio! Io. Non intendo ripetere lo stesso errore".
"Chi ha detto che devi ingannarla? Solo, ometti qualche particolare".
"Questa battuta è buona per film di terz'ordine, non per la mia fottutissima e reale vita". Do un calcio all'aria, prima di tornare ad appoggiarmi alla ringhiera e passarmi le mani tra i capelli.
No. Non posso farglielo. Come potrei? Ci abbiamo messo un bel po' per instaurare il nostro legame daccapo, dopo che aveva scoperto il volto dietro la maschera. Se è una mia fan? Si, lo è. Ma allora? Se fosse una di quelle matte, non avrebbe mai rischiato di lasciarmi andare solo perché non contenta di non averle detto la verità da principio.
No? No.
Il nostro problema è stato sin dall'inizio la fiducia, come potrei farle questo?
"Devi farlo".
"Non lo farò. Non posso ingannarla, te l'ho detto".
"Allora diglielo. Ma so che ora che te l'ho detto hai iniziato a pensarci su anche tu. Stai pensando ad ogni piccolo dettaglio, vero? Dille di fare queste analisi e togliti il dubbio!".
"Va via!".
"Tom, qui si tratta di tutti noi. Sei disposto a rischiare tutto sulla fiducia che riponi in quella ragazza? Davvero ti fidi a tal punto di lei?".
"Ho paura". Dico, passandomi una mano sul viso. Non riesco più a tenere il conto di tutte le cose di cui ho paura.
"Lo so. Lo faccio per questo. Tutta questa faccenda... è un po' più grande di un po' di fiducia in una ragazza appena conosciuta, no?".
"Vattene, ora. Per favore. Devo pensare".
Lui non aggiunge altro e torna dentro, con passo sconsolato.
Non è lui o lei, Cristo! So cosa vuol dire, ma deve capirmi anche lui. Insomma, se gli dicessi di fare questo alla ragazza che gli... che gli...
Diamine! Perché, perché devo affrontare tutta questa faccenda? Cosa ho fatto di male?
Perché questa tizia ce l'ha così tanto con me?
Ma se Harry avesse ragione e si potesse trattare della Mary, come potrei mai più avere fiducia in qualcuno?
"Ehi, che succede?". Zen mi mette una mano sulla spalla ed io sospiro; probabilmente l'avrà mandata Harry a vedere come sto.
"Niente di che, le solite raccomandazioni sul non lasciarmi sfuggire spoiler- lei mi guarda e so già che non mi crede. Siamo un libro aperto l'uno per l'altro. Inoltre devo ammettere che come scusa è abbastanza scadente, per non dire altro- Tu che combini piuttosto. Perché hai perso il controllo a quella festa? Quando mi hai raggiunto in Italia non me ne hai parlato, quindi direi che è qualcosa di importante".
"Oh, sai. Le mie spalle non riescono a reggere il peso di tutti gli elogi giornalieri che mi fanno". Quando si dice, ripagare con la stessa moneta.
"Siamo proprio due stupidi, vero?".
"E nessuno dei due vuole far preoccupare l'altro". Finisce lei, sottolineando l'ovvio.
"Sai che per me non sarebbe un peso condividere un po' dei tuoi problemi".
"Neanche per me, Mister Atlante".
"Atlante?- ci rifletto un attimo su- No, questa non l'ho capita".
"Il tizio che porta il peso del mondo sulle... oh, lascia stare. Sai che ci sono i corsi serali per gli ignoranti come te a scuola, vero?".
"Ahahah".
Restiamo per un po' in silenzio, ad osservare le sfumature che il buio compie sulle parti poco illuminate del quartiere.
"Comincia tu". Fa poi Zen con quella sua solita aria autoritaria.
E poi, semplicemente parliamo per un bel po', finché la notte inizia a lasciare il posto al giorno, portando con sé tutti i segreti confidati nel buio; mentre ci addormentiamo alle prime luci dell'alba, ripenso ai consigli che mi ha dato quella che per me è come una sorella.
La guardo, trovando confortevole anche solo la sua vicinanza. Farò come ha detto lei. Mi fiderò della persona dopo aver controllato i fatti. Questa è la via.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top