Color Coded

Pov di una persona non proprio normale ma che ha il potenziale per diventare l'Holmes del nuovo millennio



La vita sembra stupenda, vista da questa prospettiva. Per quanto la mia abbia avuto sfumature tragiche e drammatiche, mi ha sempre regalato enormi soddisfazioni; pesando entrambi i lati, si equivalgono alla perfezione, in un effetto verdastro di destini segnati.

Con un tocco leggero, il mio dito colorato di rosso sfiora la superficie dell'acqua, dando vita ad incredibili giochi di sfumature. Mi beo dei raggi che colpiscono il bicchiere colmo di liquidi, ed aggiungo del marrone a completare quell'opera effimera.

Qualcuno colpisce lievemente la porta, ed io so già chi è; il servo dei miei soldi entra, a passo lento, come io gli ho insegnato. Non prende subito parola. Un altra cosa che ha capito, stando a stretto contatto con me, è come bisogna lasciarmi tempo per abituarmi alla presenza di altre persone. Al loro respiro. Alla loro vita. Abituarmi a non considerare la loro esistenza un ingiustizia.

Quando gli faccio segno con la mano, lui purtroppo esce dal suo stato di blocco, un burattino cui hanno rimesso i fili. Inizia a muoversi e a parlare, con mio grande dispiacere, e quasi rimpiango l'ordine di un momento prima, troppo repentino.

"Perché non le hai usate?". Chiede, celando le sue vere domande.

Quando finirà tutto questo? Quando potrò sentirmi più umano? Le sento, quelle domande che tiene nascoste nell'oblio della sua anima, che non mostra per paura. Ma non per rispetto. Quello non lo otterrò mai.

"Non mi servivano. Presto arriveranno altre due lettere, e la fine di tutto questo sarà vicina, non preoccuparti, Filippo- pronuncio il suo nome con disgusto ed a fatica, ma è uno dei tanti sforzi che sto compiendo per quando li vedrò negli occhi. E dovrò sopportare per comunicare- Ho già pensato io alle impronte, stavolta. Sarà uno spettacolo indimenticabile".

Tolgo le mani dall'acqua, ormai stanco di questo passatempo, e con quei modi tranquilli che ha imparato ad avere in mia presenza, mi porge il panno per togliere ogni traccia di colore dalle mani e farle riassumere il loro pallido colorito.

Vado alla scrivania in ottone e prendo dei fogli di carta, spessi come la rabbia che intendo ricalcare in essi; il carboncino inizia a oscurare ogni cosa, fin quando non mi torna alla mente la presenza di quell'altra anima nera.

"Credo sia arrivato il momento di usare il tuo errore. Prendi quel portafogli sbagliato, e assicurati che lo riceva la ragazza giusta". Un sorriso prorompe sul mio viso, e vedo i brividi d'eccitazione muovermi la mano.

Pian piano la pistola prende vita, racchiusa in un cuore che ne cela i pretesti ma rende valide le motivazioni.

Come sempre la colpa ricade sui prescelti. Hanno corso ed il tempo che potevo concedere loro è volato insieme a questa stupida decisione.

Ora, le lancette sono vicine all'ultimo rintocco; non vedo l'ora di augurarmi buona morte.





Devo ammettere che, per quanto corti, i suoi pov sono i capitoli più difficili da scrivere. Cambia tutto, sia il tono, che il linguaggio usato ed è molto inquietante come personaggio. Insomma, lo amo e lo odio al contempo.

E voi che ne pensate di questa figura? Oltre al fatto che sarebbe anche ora per essa di rivelarsi, non trovate?

Vostra,

Tiger.

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