Un luogo incerto
Prima di procedere alla recensione di oggi, vorrei chiedervi un parere. Parlando con Sabrina (Sayami98) è cicciata fuori l'idea che a fianco alle recensioni sui libri veri e sulle letture di Wattpad, potrei "recensire" anche dei classici. Mi spiego meglio: non si tratterebbe proprio di una vera recensione, poiché non ho la presunzione di fare della critica ad autori di un certo calibro. Sarei più io che blabbero riguardo a questa o a quell'opera. Il perché è semplice: molti ragazzi su Wattpad non hanno mai letto nessun classico, nessuna pietra miliare della letteratura, nulla di nulla. Quindi l'effetto dovrebbe essere duplice: far appassionare i più piccoli ai classici e intavolare discorsi analizzandone la tecnica e le peculiarità, dando spunti anche ai più "navigati". Fatemi sapere se quest'idea vi piace.
Il libro di cui vi parlo oggi s'intitola "Un luogo incerto" ed è un giallo di un'autrice francese, Fred Vargas, edito in Italia da Enaudi. Il prezzo purtroppo non lo ricordo, ma sono abbastanza sicura fosse sotto le venti euro. E le vale. Tutte. (*ndr: su Amazon si trova anche sotto le dieci in formato ebook e cartaceo*)
Premessa numero 2: Fred Vargas ha un'intera collana di libri dedicati alla squadra anticrimine del 13° arrondissement di Parigi. Potete leggerli in ordine cronologico, in tal caso vi sconsiglio di partire dal volume in oggetto di questa recensione, oppure potete saltellare qui e là, cercando di ricostruire la timeline. Io ho scelto questo, perché tra tutti i suoi libri dedicati a questi personaggi, è indubbiamente il mio preferito.
Dunque...
Incipit del libro:
"Il commissario Adamsberg sapeva stirare le camicie, sua madre gli aveva insegnato ad appiattire il carrè e lisciare il tessuto attorno ai bottoni. Staccò il ferro, mise gli abiti in valigia. Rasato, pettinato, partiva per Londra. Impossibile sottrarsi."
La vicenda inizia con il commissario Adamsberg e il suo vice, Danglard, alle prese con una conferenza poliziesca sui flussi migratori. Già dalle primissime pagine c'è un elemento che salta agli occhi: la vividezza. I personaggi della Vargas sono pericolosamente tangibili, così come il suo stile, così come il realismo miscelato al mistero...
Dicevo (come sempre mi perdo, quando devo parlare di qualcosa che mi è piaciuto molto mi viene difficile organizzare il discorso): la conferenza è piuttosto noiosa, fino a che, in un giro londinese con il collega Radstock (per gli amici, Stock) i nostri agenti si ritrovano davanti al cancello di Highgate (qui capirete subito come mai questa storia mi sia piaciuta così tanto). Hanno appena ricevuto una segnalazione riguardo a una macabra collezione di scarpe, proprio davanti a quel cancello. Scarpe con la punta rivolta verso l'interno, come volessero entrare. Scarpe con dentro i piedi.
L'indagine sulle scarpe spetterebbe all'ispettore inglese Radstock, per cui i nostri AMATI agenti tornano a Parigi. Qui li aspetta qualcosa di ben più macabro: un orribile omicidio è stato perpetrato a Garches, dove un uomo, Pierre Vaudel, è stato brutalmente fatto a pezzi, spappolato e macinato nel suo villino.
Con la trama non voglio dire altro, sia per evitare il rischio spoiler, sia perché vorrei che ognuno di voi provasse a indovinare da sé come gli eventi s'intrecceranno. Quello su cui mi focalizzerò saranno gli elementi vincenti di questa storia. Il primo fra questi sono senza dubbio i personaggi, caratterizzati con una destrezza e una precisione, che definire fuori dal comune è riduttivo. Si sente spesso parlare di "caso Vargas", proprio perché il modo in cui vengono descritti è unico, non solo nel suo genere. Prendo ad esempio Adamsberg, lo spigoloso, affascinate Adamsberg, che differisce dal classico ispettore.
Il protagonista non unisce gli elementi, non riassume i fatti, non elabora... semplicemente lascia che le idee affiorino dal fondo limaccioso dei suoi pensieri. Le metafore che vengono utilizzate sono talmente spettacolari da risuonare dentro al lettore anche a mesi, anni di distanza dall'aver chiuso il libro.
Altro elemento vincente è il senso di mistero e suspence. La prima volta che lessi "Un luogo incerto" (dico la prima perché, benché io ora sappia chi sia il colpevole, questo libro è così stupendo che di tanto in tanto lo rileggo per gustarmelo) non riuscii a staccare gli occhi dalla pagina e restai l'intera notte sveglia fino all'alba per terminarlo. C'è un crescendo di tensione assolutamente pregevole, consiglio a chiunque voglia imparare a tessere le attese del lettore di dargli uno sguardo.
In più Fred Vargas è una medievista, quindi gli aspetti più misteriosi delle sue opere sono documentati e per quanto a dirla così sembri assurdo, si fondono con perfezione agli elementi del giallo. L'incredulità è sospesa, senza neppure che ve ne accorgiate.
Il punto penso che sia quanto a fondo la storia vi trascina con sé, l'immersione è totale, tanto che ricorderete Adamsberg come un caro amico e quando farà qualche stronzata sarete lì a mangiarvi le mani.
Recensire una storia simile è molto difficile. Potrei riassumere in questo modo:
-I dialoghi come sono? Superbi.
-E le descrizioni? Meravigliose. Costruiscono attorno a te l'ambiente.
-La trama? Perfetta.
Non c'è un elemento di disturbo che io riesca a individuare. Per questo ho chiesto a qualcuno a cui la stessa storia non sia piaciuta, ovvero mia madre (cosa non si fa per una recensione oggettiva). Secondo lei lo stile di scrittura è un po' dispersivo. A mio modo di vedere le cose il punto è esattamente quello, cioè deve essere dispersivo, perché dispersivi sono i pensieri di Adamsberg e in questo è molto bello come riesca a trasmetterlo al lettore. Io personalmente non mi sono sentita disorientata dagli avvenimenti, né dai personaggi, perché pur essendo tanti, hanno caratteristiche che permettono di individuarli con facilità. Si tratta di gusto personale, se le storie con uno stile così... realistico, non vi piacciono, questa storia non fa per voi. Tuttavia io vi consiglio di dargli un'occhiata, perché a livello narrativo, stilistico, di world building, di suspance, ha da insegnare a tutti.
Per concludere, se avete qualche domanda, vi invito anon farvi problemi, soddisferò qualunque curiosità. Mi piacerebbe che icommenti diventassero un po' come un salotto, dove discutere di libri inmaniera costruttiva.
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