Il cuore del drago nero
Salve a tutti, so che aspettavate la recensione di un classico, ma dato che non aggiorno così frequentemente ho pensato fosse più giusto dar spazio a una storia di Wattpad. Confido nella vostra bontà d'animo e vi lascio alla recensione.
"Il cuore del drago nero" è un racconto fantasy di CallieStephanides . Si tratta di una storia di crescita personale, con temi e tinte forti, un fantasy epico, dolce e amaro allo stesso tempo.
Leya di Trier, la protagonista è una donna aspra, vendicativa, colma di odio. Cresciuta con un fratello ophelide, ha perso il suo primo amore nell'eterna guerra tra gli eleutheridi (umani) e gli ophelidi (mezzi draghi). Questo evento cambia la giovane Leya, la rende spietata, bramosa di rendere giustizia al suo Lukas. Ella diviene così makemagistra di Trier, guidando gli eserciti del suo popolo contro i draghi. A guidare gli avversari però c'è Vinus, principe caduto, al servizio del temibile Koiros. Egli ha una storia complementare a quella di Leya, non ha mai conosciuto l'amore, né gli affetti della famiglia.
La creazione di un legame fra i due ci viene rivelata sin dai primi istanti da Leya stessa, che racconta tutta la vicenda in prima persona, muovendosi fra gli eventi con flashback sapientemente distribuiti. Il suo PoV, tuttavia, non è limitante, in quanto Leya ricostruisce anche eventi ai quali non ha preso parte direttamente, sfruttando la propria fantasia o ciò che gli altri personaggi le hanno raccontato.
Per quanto riguarda la trama, questa come detto riflette la crescita interiore dei vari personaggi, Leya in primis. Il cambiamento è graduale, avviene senza che la protagonista se ne avveda, se non col senno di poi della Leya matura che narra la storia. L'arco del personaggio comprende una consapevolezza limitata del problema, riluttanza al cambiamento, un andare incontro a tale cambiamento fino a culminare con la piena padronanza finale. Ma qual è il problema?
Leya è convinta di essere nel giusto nel momento in cui vuole vendicare Lukas, non vede che l'odio la sta divorando e le impedisce di pensare lucidamente. Eppure tutto ciò che le accade non poteva che succedere in quel modo preciso. Mi spiego meglio: non ci sono punti, nella trama, che avrebbero potuto, in maniera sensata, essere svolti diversamente. Leya ha davanti a sé un percorso forzato da vincoli che lei stessa ha imposto.
Dal punto di vista della struttura qui c'è una complicazione del percorso classico dell'eroe: Leya fallisce ogni prova che il destino le pone davanti: dal "tradimento" del fratello, al garantire la sopravvivenza del proprio popolo. Nonostante tutto però, prende la decisione di dare la caccia personalmente a Vinus e ciò costituisce la prova centrale che l'eroina deve affrontare.
Spendo qualche parola per i personaggi: Melian, Rael, Leonar sono tutti tridimensionali. Nessuno di loro è lasciato abbozzato, anche le "comparse" sono approfondite, seppur con poche parole. La tridimensionalità è garantita dal fatto che non c'è nessun personaggio perfetto: Melian è forse la miglior incarnazione della bontà, ma il destino la vuole figlia di una prostituta; Rael pure è un personaggio buono, ma fiero condottiero e dracomanno allo stesso tempo. Leonar, padre amorevole, con Leya ha fallito su tutta la linea.
Questi personaggi sono così straordinari da rendere impossibile non affezionarsi a loro e non sentirne la mancanza appena si è finita la storia.
Un paio di parole anche per quanto riguarda le coppie: come ho già segnalato nei commenti, probabilmente questo è l'aspetto che ho trovato più lodevole, ossia le coppie sono tali non per il classico colpo di fulmine senza ragion d'essere, bensì perché i caratteri sono complementari e sono specchio l'uno dell'altra. È vero che nella vita reale l'innamoramento scatta anche fra persone molto diverse fra loro, ma in genere ciò che fa funzionare alla lunga una relazione è la capacità di capirsi.
Per quanto riguarda l'ambientazione devo dire che è una classica ambientazione fantasy: foreste innevate, montagne coi draghi, cittadine fortificate. Le descrizioni sono molto accurate, vivide e coerenti. Il world building (devo sottolinearlo) è sensazionale. L'autrice ha creato un governo, leggi, popoli, religioni, che stanno in piedi da soli, raccontati con la giusta dose di eleganza (lo stile è fenomenale) e crudezza.
I temi trattati, come si sarà capito, sono vari: amore, odio, diversità, vendetta, giustizia. La cosa estremamente positiva è che l'autrice non li lasci separati, ma riesca a mostrare come spesso si tratta di due facce della stessa medaglia. Questo è vero sia per il binomio amore/odio, ma anche per giustizia/vendetta, diversità/similarità.
L'originalità dell'opera è assolutamente indubbia: non ho mai letto, scritto da autori italiani, nulla del genere. Ora linciatemi pure, ma penso che chiunque in categoria fantasy debba leggere questa storia perché è fuori dagli schemi, è scritta bene, non è il solito trito e ritrito fantasy, pur mantenendo alcuni topoi del genere. Inspiegabilmente, a mio avviso, l'opera ha poche visual, forse perché l'autrice partecipa poco alla comunità di Wattpad, ed è per questo che ho voluto ardentemente farle questa recensione. Ad ogni modo, se non ho capito male, si tratta del primo libro di una saga, di cui spero vivamente di vedere presto il seguito.
Se devo denotare un aspetto che forse andrebbe tuttavia approfondito, esso è rappresentato dalle motivazioni che muovono i dracomanni nel dare guerra a Trier. Ossia sembra che la propensione alla guerra sia intrinseca nella loro natura, ma la spiegazione mitologica che viene data a ciò, forse andrebbe supportata con qualcosa di più tangibile (magari con uno spin off?).
Concludo la mia piccola recensione col target. Non vi mentirò dicendo che è un fantasy per tutti, non lo è. Si tratta di una storia che in diversi punti è cruda e sanguigna, poco adatta alle richieste di un pubblico molto giovane. Ma chiaramente questo dipende anche dalle preferenze personali. Io penso che sia adatta a una fascia d'età che va dai vent'anni in su, ma la consiglierei anche a ragazzi più piccoli se avessero voglia di capire come un fantasy dovrebbe essere scritto. È una storia avvincente, che vi prenderà senza lasciarvi delusi.
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