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<<Che si fa oggi ragazzi?>>

<<boh Louis, Tim avete qualche idea?>> l'aria oggi è abbastanza noiosa e non ne comprendo il motivo fino a qualche giorno fa ci stavamo divertendo tutti un mondo persino io, adesso non lo so sembra tutto più incolore del solito il fatto che alla domanda di Kate i ragazzi neghino con un cenno del capo non aiuta.

<< Ehi tu dove eri finito? Anzi no niente lascia stare. Non sappiamo cosa fai oggi dacci una mano e tira fuori un'idea >> esclama Kate appena vede Gabe entrare per poi accomodarsi su una delle poltrone del soggiorno.

<<Okay, andate al mare>>

È stranamente socievole... la cosa mi puzza o forse semplicemente mi da fastidio dopo quello che mi ha detto la festa non ci siamo più parlati almeno solo tra noi, quando la mattina dopo serata film con i ragazzi ho scoperto che mi aveva portato lui a letto l'ho cercato per ringraziarlo ma per un po' di giorni è rimasto a dormire da Mark e quando è tornato gli ho solo lasciato un biglietto per ringrazialo sotto la porta che lui probabilmente non ha visto o letto.

<<No non ne ho voglia se avessimo voglia di entrare in acqua basterebbe andare in piscina>>

<<Allora andate al parco qualsiasi cosa facciate io non ci sono>> stanno iniziando ad innervosirsi un po' troppo entrambi.

<< utilità pari a zero caro fratellino >> Afferma Kate scherzando

<<Sono più grande di te lo sai >>

<<Come vuoi, comunque che si fa... ho un'idea, Luce, questo sarà il tuo ultimo anno e neanche sette giorni e torneremo a scuola andiamo a comprare del materiale scolastico o dei vestiti>>

Come non detto, preferisco l'ambiente noioso che c'era fino a poco fa.

Il materiale scolastico mi servirebbe ma non voglio dei vestiti nuovi soprattutto perché Kate non sarebbe d'accordo con le mie scelte ma se usciamo non possiamo escluderlo. Mi toccherà fare un piccolo sacrificio. Annuisco cercano di sé nel più contenta possibile.

<<Non ti sforzare troppo si vede che non sei molto contenta se non vuoi non andiamo>>

Okay dovrò migliorare.

Mi alzo in segno di conferma a ciò che ho deciso.

<<Benissimo ragazzi ci vediamo qui tra una ventina di minuti>>

<<Okay vi aspettiamo in macchina>>

<<Luce. Tu. Con me. In camera. Adesso >> senza dire niente, anche perché lei non mi dà il tempo di farlo, la seguo.

<<Bene ora devo dirti una cosa, ma non dirlo ai miei fratelli soprattutto a Thomas e Gabriel okay? Bene ecco... visto che alcune cose del nostro programma scolastico forse non le hai fatte, vorrei fare una sorta di "pomeriggio studio" e vorrei invitare un ragazzo che beh... mi piace e sarebbe una buona scusa per vederlo. Naturalmente se a te va bene.>>

Non so bene come reagire a questa proposta insomma da una parte non voglio essere il terzo incomodo, ma dall'altra farei felice Kate.

O la mia serenità o la felicità contagiosa di Kate. Devo tener conto anche di come mi sento io, credo di non avere molta scelta. Solo un cenno del capo da parte mia. Un movimento e... annuisco.

...anche sta volta scelgo qualcun altro.

<<AAAH! Ti adoro Luce. Okay allora fra un paio di giorni, per le quattro gli dico di venire speriamo non abbia impegni>> afferma saltellando dalla gioia come una bambina a cui le stato fatto il regalo che desiderava. Purtroppo dopo un po' di tempo i giochi vengono messi da parte, speriamo solo non accada anche in questo caso, non sopporterei vedere questo mio piccolo sacrificio vano per una cotta passeggera di un paio di giorni.

<<Dai andiamo che i ragazzi ci aspettano>>







<<All'ora di cosa avete bisogno penne matite e quaderni...?>> chiede Louis osservando curioso i vari scaffali.

<<Abbiamo bisogno di tutto, Luce non ha niente>> dichiara prontamente Kate che come Louis inizia a curiosare qua e là.

<<Ok dividiamoci: io e luce ci occupiamo dei quaderni, Kate e Louis penne, matite e cose varie di cancelleria e...Tim dov'è finito?>>

<<È sparito tipo una trentina di minuti fa comunque va bene dai Louis andiamo >>

<<Allora Luce che tipo di quaderni vuoi ?>> mi domanda Tommy mentre camminiamo tra gli scaffali straripanti di quaderni di tutte le forme e colori.

Indico una pila di quaderni, di quelli che si vedono nei film, quelli gialli a righe con i buchi ai lati per metterli nei contenitori. Riesco a sentire Thomas sorridere alle spalle, così allunga un braccio e ne prende quattro o cinque.

<<Bene suppongo ti servano anche quelli a quadretti, ma ci sono solo bianchi perciò mi sa che ti dovrai accontentare>> Afferma senza smettere di sorridere, e aggiungendo alla pila altri quaderni, che mi prendo la libertà di togliergli dalle mani per caricarmeli sotto braccio.

<<Sai che non pesano niente posso portarli tranquillamente tutti io... okay lasciamo perdere comunque ho notato che ti piacciono molto quello che definirei stile 'vecchia scuola'>> lo guardo confusa.

<<intendo dire che molti dei libri che leggi sono classici, eccetto alcuni, e l'altro giorno ero salito a cercarti in camera tua e non ne sono sicuro ma credo di aver visto un walkman, poi i quaderni con pagine gialle non so mi ricordano il passato, in generale intendo>>

Resto in silenzio ad ascoltare ed analizzare la mia possibile risposta, non voglio che mi scappi qualcosa di troppo. Continuando a guardarmi i piedi mentre cammino finisco per scontrarmi contro il petto di Thomas che si è piazzato davanti a me e mi guarda con un tono di preoccupazione negli occhi.

<<Hey ti sei persa nei tuoi pensieri, tutto be... Comunque dicevo di piacciono le cose che hanno un tocco di vissuto?>> domanda dopo che annuisco e lo ringrazio con lo sguardo per non aver continuato la prima domanda.

<<Aspetta, Luce devo ammettere che... Non ho idea di dove siamo. Questa cartoleria è un po' grande e io non ci vengo così spesso... ah laggiù ci sono gli zaini andiamo a vedere.>> afferma afferrandomi il polso senza stringerlo troppo per poi iniziare a correre verso l'altro reparto.

Neanche cinque minuti che ho già il fiato corto. Devo ammetterlo Thomas corre veloce, molto veloce. E mentre lui guarda gli zaini variopinti con uno strano e divertente luccichio negli occhi, non posso fare a meno di domandarmi perché è così affascinato.

<<Che c'è?> domanda sorridendo dopo che mi becca a fissarlo, stringo le spalle e rivolgo pure io lo sguardo agli zaini.

Accenno agli zaini come per dire che sembra che abbia visto una delle cose che più lo rende felice al mondo eppure... sono solo zaini.

<<Sai la differenza reale degli oggetti?... la differenza è che dove uno ci vede una cosa normale e priva di quel tocco speciale altri ci vedono una serie di caratteristiche particolari che lo rendono unico. La scelta dello zaino per me è significativa perché mi ricorda uno dei momenti migliori della mia infanzia. Il casino generale causato da me, Louis e Kate per un preciso zaino che magari non c'era, mentre Timmy e Gabe ne sceglievano uno dagli scaffali. Quando mio padre mi prendeva in braccio perché prendessi con le mie mani lo zaino che volevo, ma che era troppo in alto per un bambino di cinque anni.>>

Ascolto con attenzione il suo racconto, parlare del passato a volte porta una malinconia distruttiva nello stomaco e nel cuore e aggiudicare dal tono sempre più rotto e sussurrato gli mancano quei momenti familiari, gli manca esser piccolo... gli manca suo padre.

Con un movimento del capo indico gli zaini, il che lo confonde ma quando capisce che gli sto chiedendo quale vuole inizia ad impappinarsi leggermente.

<<Che? No, Luce non te l'ho detto per...>>

Gli indico uno zaino non molto in alto, per lui almeno, azzurro con strisce rosse e nere.

<<Bello ma preferisco quello>>

Cede con poco questo è da ricordare, può tornarmi utile questa cosa. Prendo lo zaino, con l'immagine di varie pagine di giornale stampate sul tessuto, che mi indica dondolandosi sui piedi.

<<Ora tocca a te>> afferma mostrando le fossette e non riesco a trattenermi dall'alzare le spalle con indifferenza, tanto uno vale l'altro, ma vedo che Thomas non è d'accordo con me, difatti si acciglia e mette su un broncio adorabile che mi fa sorridere.

<<Va bene visto che non ci sai proprio fare ne sceglierò uno io e poi tu mi dirai se lo vuoi o no. Ora girati... Su forza non abbiamo tutto il giorno>> afferma prendendomi una spalla per girarmi e dargli la schiena.

Dopo vari minuti di silenzio alternati a qualche farfuglio di affermazione di Thomas, lo sento toccarmi la spalla così mi giro e mi mostra una tracolla marrone molto bella la osservo affondo, ha una due piccole tasche interne e una un più grande, poi una sul retro della sacca e una molto spaziosa davanti.

<<Allora? ho fatto centro? Perché saranno passati tre minuti e ancora non hai detto o fatto nulla, inizio a credere di averti rotta>> dichiara di colpo obbligandomi a trattenere con forza un sorriso che si libera non appena annuisco.

<< ah ah lo sapevo! Anche perché ha quell'aria di un qualcosa di vissuto di cui parlavo prima>> scuoto la testa sorridendo per il piccolo bambino felice che è in lui.

<<Dovremmo cercare gli altri ora e comunque ti ho fatta sorridere ben due volte oggi>> le sue parole mi portano ad arrossire così mi giro e a passo spedito mi allontano mentre lo sento ridere dietro di me per il mio imbarazzo.

<<Eccovi finalmente pensavamo di avervi persi, comunque Luce vieni un attimo con me, ragazzi intanto andate alla cassa vi raggiungiamo fra un minuto... Bene ecco ho chiesto a questo mio amico, e mi ha detto che domani non può perché ha una gara ma lunedì e mercoledì è libero perciò gli ho detto di venire lunedì alle 16, okay? Comunque bella sacca, molto vintage>>.

Annuisco leggermente stordita dalla rapidità della parlantina di Kate, che vedendomi un po' spaesata tenta di trattenere una risata, e per evitare di sentirla raggiungo dai ragazzi alle casse.

<<Hey Luce guarda un po' chi abbiamo ritrovato>> afferma Louis lasciando una pacca sulla spalla di Tim che evidentemente a disagio, abbassa la testa sorridendo.

<<Già scusate per esser sparito... ancora>>

<<L'importante è che ti rifai sempre vivo prima di andare a casa>>

Paghiamo tutto il materiale e mentre torniamo alla machina Kate mi fa venire un colpo strillando dalla gioia e tirandomi dentro un negozio di vestiti, e mentre Kate mette in atto quelli che io definirei in questo caso "rapimento", essendo che mi ci trascina contro il mio volere, vedo i ragazzi ridere della scena.

<<Tu ti provi questo vestito. Ora! E non te lo sto chiedendo questo è un ordine dai piani alti della moda, chiaro?! E se hai lamentele tienile per te, quindi ora prendi questo è vieni nei camerini>> asserisce seria più che mai, spingendomi dentro un camerino con un vestito di un bianco candido più della neve, con le spalline e dalla gonna lunga fino a poco sopra il ginocchio.

Lo indosso per far felice Kate, e mentre insicura me lo sistemo chiedo a Kate di chiudermi la zip, e dopo averla chiusa, guarda il mio riflesso nello specchio e un sorriso sornione si fa strada sulla sue labbra.

<<Sei bellissima Luce, io te lo prendo, che tu lo voglia o no, questo vestito è fatto per te>> mi prende per mano e mi accompagna fuori dal camerino dove ci sono i ragazzi intenti a parlare, e visto che non si accorgono di noi provo a sgattaiolare via ma Kate finge di tossire attirando la loro attenzione, che si catapulta direttamente su di me è il vestito.

<<Stai molto bene Luce>>

<<Si sei bellissima e credo tu abbia rotto Thomas>> suggerisce Louis ridendosela sotto i baffi.

<<Cosa... no, io ecco... s-sei splendida>> afferma Tommy in leggera difficoltà, mentre tutte le loro attenzione mettono me in difficoltà oltre che in imbarazzo.

<<Visto che non sono solo io a dirlo direi che prenderlo ora è d'obbligo, perciò cambiati mentre lo vado a pagare>> questa sono le ultima parole che Kate mi rivolge prima di spingermi scherzosamente verso i camerini.


Fortunatamente riusciamo a tornare a casa senza altri intoppi, è proprio appena mi siedo sulla poltrona a leggere con una coperta a scaldarmi le gambe, una persona mi proibisce di farlo.

<<È il mio posto>> afferma con voce roca e seria Gabriel mentre avanza verso di me. Decido di ignorarlo e mi siedo.

<< Non hai sentito? È il mio posto>> scandisce con durezza percorrendo l'ampio soggiorno.

Accenno agli altri posti sul divano come per dirgli di sedersi da qualche altra parte, e la mia risposta gli provoca un sorriso tagliente.

<<No è il mio. Sai piccola Belle devi capire che le cose che sono mie nessun altro le deve toccare o io gli faccio male>>

Quando mi rendo conto che lo sto provocando involontariamente, mi appoggio hai braccioli per aiutarmi ad alzare, ma Gabriel poggia le sue mani sulle mie e si fa più vicino impedendomi di alzarmi. Il suo sguardo di fa più affilato, e il suo volto più vicino tanto che i nostri respiri si fondo insieme. Poi avvicina la labbra al mio orecchio mentre il suo respiro mi provoca dei piccoli brividi che trovo stranamente piacevoli.

<<Stai tremando Belle. Sai dovresti scaldarti un po' di più>> sussurra con voce roca e ammaliante.

<<Amo il freddo>> sibilo girandomi a cercare il suo sguardo, ma quando me lo trovo a pochi centimetri dal viso, mi giro nuovamente, mentre un leggero rossore mi tinge le guance.

<<Sta attenta a ciò che ti piace. Spesso è proprio ciò che amiamo ci uccide, lentamente, ma ci uccide.>> sussurra prima di ricomporsi e allontanarsi a grosse falcate, lasciandomi piacevolmente sconvolta.

Perché mi è piaciuto?

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Ciao come state? Ho un po' di compiti ultimamente quindi ho dovuto smettere di scrivere per un paio di giorni ma sono tornata con più idee di prima, comunque spero vi sia piaciuto anche questo capitolo. (Perdonate gli errori)
-Nobody

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