3-{23} Attenta Ania!!
'Hey, è da tanto che non ci si vede qui! 'Disse Rose divertita mentre entro dentro l'edifficio. Le faccio un sorriso e prendo dalla mia borsa i moduli che devo consegnare a Jack, per il mio lavoro, svolto a casa. 'Come stai?'
'B.. Bene scusami e che un momento un po' difficile, per me. Jack è nello studio?'
'No, ma se vuoi c'è Charlotte' Disse mentre sbuffo e poggio la mano sulla fronte.
'Graie mille..andrò da lei una chiacchierata, con una psicologa, mi servirebbe in effetti'
'Se vuoi.. sai che ci sono sempre'
'Rose, sei doclissima, ma seriamente, penso, sia meglio parlarne, con Charlotte, che è del mesterie, non per offenderti, ma sai già, tanto della mia famiglia e non voglio metterti altro peso addosso. Ci sentiamo più tardi'
'Ok' Apro la porta del mio studio e mi spavento vedendo Luke seduto sulla mia sedia, con i gomiti poggiati, sulla scrivania. La camicia é sbottonata al terzo bottone ovviamente stile di Ross 2015, e fa un ghigno, appena noto, che mi becca guardargli il petto. 'Che ci fai tu nel mio studio?'Domando prendendo una bocca d' aria.
'Ti Aspettavo. Bentornata'Disse mentre rimango alla porta confusa. 'Come sono andate le giornate di ferie signorina?'Disse scandendo l' ultima parola come se desiderasse che lo fossi. Ma sono sposata caro mio.
'Non ti riguardano e in più, nonostante i 24 anni, e la fede al dito, ormai signorina, non è più adatto, per descrivermi'Dico lasciando la porta aperta avvicinandomi piano alla mia scrivania. 'A te come è andata la giornata?'
'Benissimo anche se mi mancava qualcosa.. O meglio qualcuno'Disse inclinando la testa sorridendomi. Lui si alza dalla mia sedia e si avvicina a me.' Quindi stai bene? '
'Si..' Abbaso lo sguardo e lui mi alza il mento, poggiandoci due dita, costringendomi a guardarlo, negli occhi. Non so, quale sia il motivo, ma improvvisamente, sto scoppiando a piangere. Mio padre. Quello é il motivo. Perché non ho avuto un padre perfetto? Uno di quelli che ti abbraccia e ti dica che andrà tutto bene. Luke mi abbraccia facendomi posare la testa sul suo petto e stranamente mi sento al sicuro. Mi stacco dal suo abbraccio e scuoto la testa. 'Nono.. Sto bene in realtà'
'Ania posso aiutarti. È stato lui? Ti ha fatto del male?' Mi domanda preoccupato accarezzandomi la guancia e lo guardo stranita. 'Non volevo dirtelo... ma ho sentito una mia amica parlare al telefono con lui..eh, lui è pericoloso'
'Lui chi?' Domando facendo la finta ingenua. So cosa vuole fare. Mi allontanò e mi asciugo le lacrime con un fazzoletto preso dalla scrivania. 'Sei fuori strada.. Torna a lavoro.'
'Non vuoi sapere cosa ti stavo dicendo?' Mi domanda stavolta confuso lui.
'No, perché qualsiasi cosa tu mi dirai, non ti crederò ,perché mi fido di mio marito e la risposta è che non piango per lui. Ora puoi lasciarmi sola nel mio studio?' Lui mi guarda con l'aria dubbiosa e si chiude dietro le spalle la porta facendomi respirare. Poggio le mani sulla mia fronte e mi lascio ,circa 3 minuti ,per dare, il via allo sfogo, su mio padre. Lacrime amare che non meritano di essere versate. Il gusto del metallo dentro la gola come se stessi perdendo il sangue mi da la nausea. Mio padre è riuscito a portarsi via tutta, la figura paterna, che avevo in lui. Ma non riuscirà mai a farmi cambiare idea sull'idea, dell' uomo che amo. Un uomo onesto, dolcissimo, divertente e che mi ama.
Qualcuno bussa alla porta e mi ricompongo, sistemando i i capelli, in una coda e alzo lo sguardo prendendo dei respiri, sperando, che le lacrime non escano più.
'Avanti' Dico sistemando il mascara sbavato.
'Mamma!!' Sento la vocina della mia piccolina che corre verso di me e sorrido vedendola e la prendo in braccio riempiendola di bacetti.
'Hey ma che ci fate qui?' Domando sorpresa vedendo Ross appoggiato sula porta che ci guarda con lo sguardo innamorato. Mi sorride e indica Melody.
'Questa piccolina voleva vedere la mamma dopo che al parco ha fatto tanti giri nel altalena e lo scivolo. Poi mi ha chiesto "papà andiamo da mamma" perciò, non potevo, negarglielo. Ho visto anche che stanno aprendo un'asilo qui vicino al tuo ufficio'
'Oh, ma ti sei divertita un sacco' Dico a Melody che fa cenno di sì con la testa e le bacio la fronte abbracciando forte e guardo Ross mima do un "grazie". 'Beh, magari il porissimo anno la scriveremo lì,cosi è più semplice, andarla a prendere.'
'Esatto e poi volevo anche io vederti' Lui si avvicina alla mia scrivania e mi stampa un bacio. 'Come stai?'
'Ho appena finito di fare una scaricata di pianto e fra poco nel ora di buco andrò da Charlotte, così parlerò ,con lei. '
' Si fai bene e anche buono avere una psicologa nello studio'
'Specialmente moglie del capo' Dico accarezzando i capelli di Melody mentre lo guardo. 'È stato orrendo ma allo stesso tempo mi sento come se mi fossi tolta un peso.'
'Ti senti meno pesante riguardo a lui?' Faccio cenno di sì con la testa e mi alzo dalla sedia facendo sedere Melody che tiene in mano una nostra cornice e mi avvicino a Ross che mi abbraccia all'istante. 'Sei la donna più coraggiosa che conosca e ti amo per questo sappilo'Disse poggiando le sue labbra sulla mia fornte per due volte.
'Solo per questo?'Gli domando alzando la testa mentre lui alza il sopraciglio e ride. 'D'accordo me lo dirai, a casa, anche perché voi due, non potete restare, qui nell'ora di lavoro ,ma vi amo tanto, per averlo fatto'
'Eh si, in più era anche per vede Jack, Rose e...'Disse guardandosi attorno portandosi la mano sulle labbra facendomi ridere.
'Luke è nel suo ufficio'
'Non lo stavo cercando.Meglio evitare quel..'Disse fermandosi guardando Melody e le posa le mani sulle orecchie. 'Fottuto stronzo' Alzo gli occhi al cielo e prende in braccio nostra figlia. 'Verremo a prenderti mamma'
'Va bene Bodyguard' Lui mi guarda male e rido dandogli un bacio sulla guancia. 'Andate tranquilli'
'Mm.. A dopo'Lui prende in braccio Melody e mi manda un bacio volante appena esce dal mio studio. Prendo il mio telefono e mando un messaggio a Charlotte.
<<Nell'ora di buco posso venire nel tuo studio? Ho bisogno di una seduta.>> Poggio il telefono nella mia scrivania e prendo posto inziando a fare il mio lavoro. Ossia, stampare le copie delle copertine, che ho modellato, quando ero a casa, e chiamare i modelli per prendere appuntamento con me, nello studio per scattare nuove foto. Perfortuna il lavoro mi distrae dal dramma padre e dal dramma, Luke Hemming, che vuole fottere tuo marito. In effetti Ross ha ragione ha chiamarlo Luke il fottuto stronzo. Charlotte mi risponde dopo un'ora al messaggio, in tempo, per l'ora di buco e mi alzo prendendo la mia borsa avvisandomi, verso il suo studio. Busso la porta e lei mi fa cenno di entrare con la testa. 'Scusami se ti avrò tolto un'ora di buco'
'Ma che scherzi? Mio marito, non solo mi ha voluto, al suo fianco perchè sono la sua moglie, ma anche, perchè sapeva che sarei stata utile per tutti i suoi clienti e operatori. E mi fa piacere che tu sia venuta da me'
'Grazie, anche perché, non mi andava di andare alla mia vecchia consulente di coppia'
'Come mai?'
'L'ultima volta, nonostante i progressi,abbastanza evidenti, aveva detto che io e Ross dovevamo evitare il lavoro per stare insieme a nostra figlia.'
'Che razza di terapia magari intendeva dire che dovevate prendervi una giornata di ferie e stare più con la piccola'
'No, ti giuro che ha proprio detto di lasciare stare gli impegni. Comunque sono qui per altro'Dico sedendomi sul divanetto mentre lei si siede, ad una poltrona difronte, prendendo un quadernetto e una penna. 'Puoi inziare con scrivere figlia con un padre complicato!'
'Come ben sai scriverò solo quando inizierai a parlare senza renderti conto di ciò che faccio' Disse divertita.
'Già..'
'Stenditi sul divano e guarda il soffito'La guardo meravigliata e lei con lo sgurado aspetta la mia mossa. Mi sdraio sul divano e poggio le mani sullo stomaco. Sento una strana acidità salire sul mio stomaco e mi riesiedo toccando la bocca dello stomaco. Saranno i nervi. 'Dov'è il bagno?' Decisamente l' ansia. Ne ho sempre sofferto fin dall'adolescenza. Mi blocca lo stress sullo stomaco.
'Alla porta sinistra'Mi alzo scattandomi e corro chiudendomi in bagno e inizio a vomitare. Per mia fortuna l'ho presa in tempo prima che lo facessi difronte a lei e sarebbe stato umiliante.
'Hai mangiato qualcosa che è andato male?'Mi domanda fuori dalla porta.
'No..'Dico pulendomi il mento. Mi guardo allo specchio e mi tocco la fronte. Noto, del gonfiore, sulle guance e mi sembra che non abbia mangiato cosi tanto, in settimana, ma qualche chileto l'ho preso. Mi sciacquo le labbra e poi esco dal bagno.
'Oggi sono andata in prigione..a parlare con mio padre. 'Dico tenendo la mano sul manico della porta guardando Charlotte. 'E' stato...orribile. Ho sempre pensato che quel giorno non sarebbe successo o che lo rimandavo..o che persino moriva. Pur di non rivederlo..'
'Oh...'
'Lo so, che è brutto desiderare la morte di qualcuno, specialmente, se si tratta, di tuo padre. Ma lui..è stato un mostro con mia madre. Per colpa mia'Dico stringendomi a me e ancora sento quel' ansia, strozzarmi la gola, come se non riuscissi più a respirare. Con poco fiato e le guance accaldate. Charlotte si alza e mi prende le mani facendomi sedere sul divano e mi porge dei fazzoletti.
'Siamo essere umani, Anastasia, ed è normale provare, queste sensazioni, ma non capisco perché ti dai la colpa?'
'Perché lui ha iniziato a trattare male, urlargli contro e picchiare mia madre, quando, io ho iniziato a frequentare mio marito. Lui non voleva che mi metessi con lui..lo odiava. Diceva che non era quello giusto,che mi metteva nei casini.'
'Questa non è una spiegazione adeguata.'
'Lo so..e non dovrei sentirmi cosi. Gli ho urlato contro, che è un mostro, ed è un malato. Mi ha fatta sentire leggera, ma allo stesso tempo, non riesco a smettere di piangere. Ogni volta, che andava qualcosa storto, per colpa sua, ho sempre pensato che qualcosa non andasse in me' Lei mi accarezza i capelli e fa cenno di con la testa. 'Cosa posso fare per smettere di pensarci?'
'Devi fare pace con te stessa Ania. Non ti darà il perdono di lui, su ciò che ha fatto ,perché non esiste il perdono ,su una cosa del genere, ma puoi iniziando ad lasciare stare, quella sensazione, perché non è cosi. Avrà sicuramente un'altro motivo per essere stato violento, ma quello ,non sei tu e ,ne tanto, meno tuo marito.' Abbasso lo sguardo e faccio cenno di sì.' Il desiderio di volerlo morto è comprensibile.'
'Ma come si può provare tutta questa angoscia su un padre che ti ha dato amore e che poi lo ha buttato via come se niente fosse?! Un' amore così dolce e innocente tra un figlio e un genitore ,non dovrebbe, essere una cosa da niente. Lui era il mio papà. Il mio numero uno e...mi ha distrutta...'
'Nessuno sa la risposta ,ma come ho già detto, non devi darti, una colpa. Facciamo così, ogni volta, che hai questi attacchi di panico, ripeti a te stessa, che non è colpa tua facendo lunghi respiri e poi vai a correre'
'A Correre?' Le domando confusa.
'La corsa da un' energia al nostro corpo ,oppure, vai a fare del yoga ,con delle amiche, è importante che tu ti distragga e per farlo anche il tuo corpo, deve stare a posto. Perciò, ti consiglio una bella terapia corporea e vedrai che la mente ,sarà svuotata, da tutti questi pensieri su tuo padre'
'In realtà.. Non è solo mio padre. C' dell'altro..'
'Ancora meglio. Noi ci vediamo domani allo stesso orario e chiama il dottore per farti la visita per iscriverti. Dietro Starbuck ,in centro hanno aperto ,un centro di yoga di una mia amica e potrei farti iscrivere'
'Oh beh, lo farò subito allora' Dico sorridendo. 'Grazie mille'
'Vuoi andare a prendere qualcosa per il pranzo insieme?'
'Ok, però dobbiamo essere puntuali ho appena chiamato due modelli per scattare le foto della prossima copertina'
'Esiste Luke sai?' Disse divertita mentre prende la borsa uscendo insieme a me.
'Preferirei lavorare da sola...'
'Ho visto come, ti gironzola, intorno e anche la presenza di tuo marito oggi'
'Te ne parlerò nella seduta di domani... È una storia lunghissima'
'Sai fare la psicologa non è un mestiere, per chi, non piacciono le storie lunghissime' Rido alla sua battuta e mi sorride. 'Hai trovato una nuova amica Anastasia Cooper'
'Mi piace Charlotte'
::::
'Sei ancora qui' Esulta Luke , come un cagnolino,appena entra dal mio studio nonostante la presenza di tre ragazze che si stanno facendo scattare da me le foto.
'Beh, dove dovrei essere?' Dico scattando le foto. Sento la sua vicinanza e faccio dei grandi respiri allontanandomi, un po' ,concentrandomi sul scattare le foto. 'Ok, ragazzi per oggi abbiamo finito grazie per la vostra disponibilità'
'Di nulla Signora Lynch'Disse la ragazza che stava al centro uscendo ,insieme alle altre due, e sento Luke sghignazzare. Vorrei tanto prenderlo a pugni per quel sorrisetto che fa ma resto ferma a guardarlo poggiando la macchina fotografica collegata al pc aspettando che le foto si caricano.
'Come sta la "Signora Lynch" ?' Disse facendo le virgolette al cognome.
'Bene finché non si è trovata, un'altro psicologo ,che vuole farla parlare. Sto bene Luke..vorrei farti una domanda.'Dico poggiando i gomiti sulla scrivania sedendomi sulla sedia e lui mi ascolta rimanendo in piedi. 'Perché hai pensato che stessi male per mio marito?'
'Perché è un bugiardo Ania e ben presto capirai che, non è proprio quello, cui, tu credi sia. Insomma, mi ha ricattato tempo fa ,per non uscire con te e in più frequenta dei locali, che un uomo sposato non dovrebbe frequentare'
'Ah si? E come lo sai lo stlakeri?'Dico facendo una battuta mettendola a ridere e lui fa il serio portandosi le mani dietro la schiena.A quanto pare vuole mettere, un po' di sincerità, nella conversazione.
'Io non rideresti ,se fossi ,al tuo posto. Mi preoccupo per te.'Disse poggiando la sua mano sulla mia guancia mettendosi difronte a me.
'Hai detto che una tua amica sta frequentando mio marito giusto?'
'Si, e se non ci credi potremmo passare stasera, stesso lì, sono sicuro che tuo marito si farà beccare alla fragante' Mi mordo il labbro e guardo il pc per non dare sui sospetti. Se Sierra chiamasse Ross a questo punto mi avrebbe avvisata? Luke riprende il mio viso e mi costringe a guardarlo in faccia. 'Mi dispiace dovertelo dire ma lui non ti merita. Hai bisogno di un'uomo che ti metti alla pari'
'Non credo esistano..'Dico riportando lo sguardo sul pc. 'Potresti passarmi il carica batteria della conan è vicino al set fotografico'Dico per farlo allontanare e lui fa ciò che ho detto. Cammina nella stanza e lo sento canticchiare.
"Some days, you're the only thing I know
Only thing that's burning when the nights grow cold
Can't look away, can't look away
Beg you to stay, beg you to stay, yeah
Sometimes, you're a stranger in my bed
Don't know if you love me or you want me dead
Push me away, push me away
Then beg me to stay, beg me to stay, yeah"
Prende il carrica batterie e si avvicina a me. Con uno sguardo provocante e si avvicina a me dandomelo.
'E' carina..l'hai scritta tu?'Dico facendo un colpo di tosse. Alzandomi dalla sedia prendendo la borsa che stava sotto la scrivania.
'Si, ma aspetta non ho finto'Disse prendendomi le mani.
"Call me in the morning to apologize
Every little lie gives me butterflies
Something in the way you're looking through my eyes
Don't know if I'm gonna make it out alive " Disse cantando toccandomi di nuovo il mento,bloccandomi la strada, per non farmi uscire dalla porta. Facendomi sentire più minuscola di quanto lo fossi. Sbatte la mano sulla porta facendomi spaventare e continua con il suo canto psicopatico.
"Fight so dirty, but your love's so sweet
Talk so pretty, but your heart got teeth
Late night devil, put your hands on me
And never, never, never ever let go
Fight so dirty, but your love's so sweet
Talk so pretty, but your heart got teeth
Late night devil, put your hands on me
And never, never, never ever let go."
'Luke..smettila. Sei impazzito!! 'Dico mettendo una mano sul suo petto spingendolo visto che mi canta quasi sfiorando le labbra e si avvicina con le labbra sul mio orecchio facendomi rabbrividire dalla paura.
' Cos'è non sei abituata a lui? Non ti fa le serenate? 'Domanda ridendo.
"Some days, you're the best thing in my life
Sometimes when I look at you, I see my wife. "
Le sue labbra premono sulle mie bruttalmente bloccando le mie braccia che lo respingono e sposto la testa durante il bacio urlandogli contro. Ma le sue mani mi stringono forte i polsi.
'Lasciami! Tutto quello che stai dicendo è solo una tua fantasia Luke!! Io non ti amo e mai, avrò l' intenzione, di farlo'Dico guardandolo sconvolta e lui tenta di ribacciarmi, ma stavolta, mi libero la mano dandogli uno schiaffo e scappare dal mio studio in fretta. Rose e Jack si voltano verso la porta vedendomi rossa dalla rabbia con gli occhi lucidi.
'Che é successo?' Mi domandano entrambi.
'J.. Jack.. Luke, n.. non deve più lavorare qui.' Dico con la voce spezzata con le mani tremolanti, Rose si avvicina, subito a me stringendole, lui mi guarda confuso mentre Luke apre la porta di scatto e rimane bloccato.
'Che le hai fatto Luke?' Domanda Jack a quest'ultimo che mi guarda e nel momento in cui sta per risponde vedo la mia macchina parcherggiarsi dal vetro della finestra.
'Dio Ross..' Dico abbassando lo sguardo per poi guardare Luke. La porta dell'ufficio si apre e cerco di nascondere il mio viso tra le mani ma, ormai il danno, é stato fatto.
'Hey siete tutti qui.' Disse Ross sollevato ma appena nota il mio stato si blocca. 'Amore che é successo?' Mi domanda avvicinandosi di corsa da me e mi prende le mani dal viso. Lui sposta lo sguardo da me a Luke e lo prende per la maglia facendolo sbattere contro il muro. 'TU CHE LE HAI FATTO?!'
'Ross ti prego no. Lascialo stare!!'
'Lei merita di meglio di uno come te ho fatto, solo ciò, che sentivo di fare'
'Ciò che ti sentivi di fare che la ridotta in quello stato?! Cosa ti ha fatto?' Mi domanda tenendolo fermo e gli poggio le mani sul petto bloccandoli. Sperando che lui non faccia nulla, ma nota subito, il rossore su i miei polsi e i suoi occhi marroni, diventano rossi, dalla rabbia. Con un colpo secco butta Luke a terra e lo blocco prima che facesse qualcosa dai cui possa pentirsi' CHE LE HAI FATTO?! '
'Ti prego andiamo via..' Dico con la voce spezzata. Voglio tornare a casa. Voglio che lui mi abbracci. Voglio che Ross, resti lucido. Voglio che non si metta nei casini.
'Ania..'
'Mi ha baciata' Dico abbassando lo sguardo. Ross si volta subito su di lui, che si era alzato da terra, notando la sua guancia rossa e gli tira un pugno, nel momento in cui, si stava per diffendere. Allontano Ross da Luke, insieme all'aiuto, di Jack e gli prendo il viso tra le mani. 'Ross basta ti prego. Mi sono difesa e vorrei evitare, altri danni qui. In questo ambiente. Jack, mi dispiace così tanto'
'Non Devi farlo Ania. Tu, Luke meglio che te ne vai' Luke mi guarda e si avvicina a me e Ross lo guarda incagnesco mettendosi difronte.
'Non mi arrendo! '
'Invece dovresti lei é mia moglie!! Perciò, tutte queste tue manipolazioni devono finire all' istante. NON OSARE PIÙ A TOCCARLA ALTRIMENTI FINIRÀ MALE. '
' Vedremo Lynch'Disse per poi andarsene e blocco Ross prima che si ributasse addosso a Luke.
SPAZIO AUTRICE
Tadaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
Finalmente il capitolo tanto aspettato.
Amiamo vedere Ross incazzato eh😏
Chissà se Luke si farà una ragione o no
Voi cosa ne pensate?
Qui invece vi lascio una nuova canzone dei The Driver Era, uscità venerdì "Fade" ❤️
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