Scivolare

Aurora era tornata al Stardust, pronta per servire caffè alle sette del mattino per i turisti avventurieri.
Tutto era tornato alla normalità, ma Robert non si vedeva in giro da una settimana e questo faceva stare male la ragazza, che lo voglia o meno.
Era tornata con lo sguardo ansioso fisso sulla porta vetrata per aspettare la sua entrata....ma non accadde nulla di tutto ciò per giorni.
Così si ritrovava con i gomiti appoggiati sul bancone a perdersi in discorsi sulla vita assieme a Lino che si era preso il carico di essere il suo psicanalista personale e non il contrario.
Spesso restava oltre l'orario di chiusura, seduta davanti al suo bancone a bere della birra analcolica, il capo stoicamente rivolto verso la porta.
Le sue giornate finivano con un sorriso rassegnato e lo sguardo basso, i ricordi delle giornate concluse con una risata da parte di Robert sembravano un lontano e irraggiungibile passato.
Si conoscevano da poche settimane, ma la scintilla era scattata al primo sguardo.
Quel suo fortissimo desiderio di essersi innamorata di Rob era via via svanito come il fumo. Dopo una lunga conversazione con Lino capì che lei si era innamorata dell'amicizia che la legava con Robert e non di Robert.
Perché per quanto fosse socievole e aperta alle persone, Aurora nel corso della sua vita non aveva mai avuto il piacere di incontrare un migliore amico.
Si era sempre lasciata scivolare dentro quei gruppetti fatti da persone che si fingono diversi da quelli che sono per piacere alle altre persone, ma lei non era così e decise di abbandonare quelle amicizie.
La vera, unica amicizia che aveva vissuto al tempo delle superiori era finita quando la sua amica si trasferì in America.
Così lei sembrava un diamante in mezzo all'oro in cerca di un simile.
Spesso quando legava con una persona se la vedeva scivolare tra le mani come sabbia e lei non poteva farci niente perché aveva paura di non essere più accettata dall'altra persona.
Ma con Robert era diverso, era tutto completamente perfetto perché erano simili dopotutto.
Voleva preservare quel legame che forse le avrebbe dato la pace senza farle pensare assiduamente alla sua lontananza dai genitori, ma Robert in quel momento poteva essere ovunque.
No, doveva uscire dal suo nido e riprenderselo, come amico si intende.
Presa dalla determinazione uscì dal suo ristorante oramai chiuso, ritrovandosi davanti la persona che cercava....o quasi.
Guardò sorpresa dritto negli occhi verdi e pieni di lacrime della moglie di Robert.
-Salve.

*si avete capito bene: in questa storia la moglie di Roberto non è Susanna. Più facile da mollare dite voi, ma io credo che sia il contrario 😏. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

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