Distrazioni dal presente
Aurora per un attimo si lasciò rapire dalla mano di Robert che era deciso a portarla fuori casa, ma quando si rese conto del suo abbigliamento si divincolò dalla sua presa talmente forte da farsi male al polso.
Lui si girò a guardarla interrogativo e quando la ragazza si indicò la camicia sporca annuì, avvicinandosi a lei per trascinarla verso la camera da letto della rosa.
-Come fai a sapere che la mia camera è qua?!
-Intuito.
Rispose secco lui, chiudendo la porta senza lasciare il tempo ad Aurora per avvicinarsi al suo armadio che Robert la spinse indietro, facendola cadere seduta sul suo morbido letto.
-Ma che modi!
Esclamò lei, dimenticandosi per un momento del suo passato e fissando la schiena di Rob che era intento a frugare nel suo vestiario.
-Era tutto calcolato, honey.
Aurora alzò un sopracciglio incredula, e Robert subito la lesse nel pensiero senza neanche voltarsi verso di lei.
-Se vuoi la prossima volta ti spingo con più forza così rischi di cadere sul pavimento.
La rosa indignata non pensò ad altro che a bisticciare con lui che continuava ad infastidirla con il suo comportamento tutto d'un tratto scostante con lei e permaloso, frugando continuamente tra i vestiti di lei.
Dio era così insopportabile in quel momento.
Quando tornò a galla dalla montagna di vestiti che riempivano l'armadio, con l'abbigliamento da mountain bike di Aurora in mano, finalmente si voltò verso la ragazza che lo guardava arrabbiata.
-Gitarella fuori porta.
La ragazza sbuffò.
-Mi sono girata quasi tutta la costa in mountain bike, mister.
-Si, ma sei mai andata verso le montagne qua dietro?
In effetti appena dietro al paesino c'erano delle montagne non troppo alte, lontane dalla costa, dove viveva lei. Non si era mai preoccupata di andare fin dentro l'entroterra anche solo per andare a farsi un giro per i piccoli borghi che la popolavano.
Robert sorrise e lanciò maglietta e pantaloni in faccia alla rosa che, prima di vederlo uscire dalla camera per lasciarle la giusta privacy, scostò la maglia dal suo viso e lo chiamò.
-Perché ti sei comportato in quel modo?
L'uomo si girò verso di lei e con fare da saputello disse.
-Così non ti ho fatto pensare al tuo passato.
E uscì.
Aurora si sentì sprofondare quando capì che lui si era finto antipatico pur di farla distrarre un pochino da tutte quelle nostalgie che galleggiavano per la mente.
E lei era caduta nella sua trappola, aveva creduto ad una recita.
Si ricordò che Robert era un....qualcuno che tante persone conoscono. Non si ricordava assolutamente cosa fosse in realtà perché se l'era completamente dimenticata pur di trattarlo da persona normale.
Prima che la storia di chi sia davvero il suo amico dilagasse, Aurora cancellò dalla sua mente anche il solo fatto che lui fosse qualcuno conosciuto da molti.
Si vestì in fretta e uscì dalla camera da letto, arrivando in sala dove Robert l'aspettava pazientemente.
-Scarpe e poi passiamo da me per farmi vestire e poi si va alla scoperta dei monti sperduti.
Aurora si infilò le scarpe da ciclismo e quando uscirono recuperò la sua mountain bike con dei freni a raggio giganti.
Piano piano si incamminarono verso l'hotel di Robert, pronti per l'avventura.
*ho sonno. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.
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