Capitolo 7

Una settimana dopo...

Jeannie Pov.

Sto andando a casa di Elisabetta.

Di nuovo.

Voglio capire.

Arrivo davanti casa sua e busso.

Apre lei.

Mi guarda.

"Se ti dico di andartene, te ne vai?" Chiede senza neanche salutare.

"No." Rispondo io.

"Entra."

Faccio come dice e la seguo nella sua camera.

"Devo uscire, quindi fai presto." Dice.

"Quando mai non esci."

"Non iniziare."

"Voglio solo sapere dove vai."

"Perfavore Jeannie, non farmi arrabbiare."

"Allora facciamo così: o mi dici con chi esci tutti i giorni, o con me hai chiuso." Dico andando verso la porta.

"No, ferma." Dice, e mi prende il braccio.

"Allora?" Dico incrociando le braccia.

"Non è facile. Se non te lo dico non saremo più amiche, e se te lo dico non saremo amiche lo stesso."

"Perché?"

"Vieni." Dice portandomi fuori di casa.

Ci sediamo su una panchina nel suo giardino.

"Allora?" Chiedo.

"Ho paura."

"Di cosa?"

"Della tua reazione."

"Spara."

Fa un respiro profondo.

"Sai, due settimane fa', quando abbiamo visto mio padre e sono andata via di casa?"

"Eh?"

"Ho visto Tony al parco."

"Sì?"

"Ed esco sempre con lui."

"Solo questo?"

"Si."

"Oh, io chissà che pensavo." Rido.

"No Jeannie, non hai capito. A me Tony inizia a piacere, e penso che per lui sia lo stesso, e una settimana fa' l'ho pure baciato, ma è stato solo perché stavi arrivando tu e non volevo che ci vedessi. Mi dispiace tanto Jeannie."

Io la guardo stupita.

"Ti piace Tony?"

Lei abbassa la testa.

"Scusa Jeannie, e non neanche intenzione di rinunciare a lui. Mi dispiace, spero che tu mi possa capire."

"Capirti? Come faccio a capirti? Ti piace la mia crush! La sai una cosa? Avevi ragione! Hai appena perso la tua migliore amica." Le urlo, e corro via in lacrime.

Rubino Pov.

Lo so che io e Zaffiro ci conosciamo da sole due settimane, ma credo di provare qualcosa per lei.

Sono molto legata a lei, e ci capiamo subito.

Vorrei dichiararmi, ma ho paura di non piacerle.

Strano.

Io solitamente sono quella più coraggiosa, che non ha paura, che si batterebbe per quello in cui crede anche a costo della vita.

Non ho paura di niente.

Ma ora...

Ora è più complicato.

Ma devo farlo.

Se anche io le piaccio?

E se sta aspettando che sia io a dichiararmi?

E se allora crede che io non sono interessata e cambia idea?

No, basta paranoie.

Ora le scrivo.

E cosa le posso scrivere?

Hey Zaffiro, ti metteresti con me?

Troppo diretta.

Hey Zaffiro, devi sapere che ultimamente sento di provare qualcosa per te, credo di amarti.

Assolutamente no.

Forse è meglio non dirglielo per messaggio.

'Hey Zaffiro. Ti va di vederci più tardi al ciambellone?' Le scrivo.

Dopo cinque minuti mi risponde.

-Ok, ci vediamo lì tra mezz'ora-

Mi alzo e mi preparo.

Sono riuscita a prepararmi in tempo, esco di casa.

Lei è già lì.

Certo, Zaffiro abita a due passi dalla scuola, che mi meraviglio a fare.

Vado accanto a lei e mi siedo.

"Allora? Di cosa dovevi parlarmi?" Chiede.

"Ecco... non so come dirtelo..."

"Tranquilla, io ti ascolto."

Mi sorride.

E no! Se sorride io muoio.

Faccio un respiro.

"Vedi Zaffiro, lo so che ci conosciamo soltanto da due settimane, ma tu se molto importante per me, e questo è da quando ci siamo incontrate a scuola. Quindi, quello che voglio dirti è... vuoi essere... la mia migliore amica?"

Aspetta... che ho detto?

Migliore amica?

"Certo Rubino, per me è lo stesso. Sei speciale per me." Sorride di nuovo.

Bene, lo so che non era quello che intendevo, ma almeno abbiamo fatto un passo avanti.

Peridot Pov.

"Peridot! La TV non funziona bene! Sistemala!" Urla mia madre dal piano di sotto.

E che palle.

Esisto solo quando deve mettere a posto la roba.

Devo ammettere che però ha ragione.

Sono davvero molto brava con la tecnologia.

A volte penso che non avrei dovuto fare il liceo, e magari andare all'informatico.

Però di tecnologia so praticamente tutto, e non ha bisogno che un vecchio, che magari ne sa meno di me, mi dica cosa devo fare nella cosa in cui sono più brava.

Corro giù a sistemare la televisione.

Sembra che non sia molto impegnativo.

Torno in camera un quarto d'ora dopo.

Non è stato molto complicato aggiustare la TV, alla fine era solo un problema di cavi.

Mi metto sul letto e apro un social.

Chissà che sta facendo Lapis.

Ora che ci penso io non ha mai provato a vedere se anche lei ha qualche social.

Provo a cercarla e la trovo.

Provo ad andare sul suo profilo.

Ok, non è privato.

Inizio a scorrere tra le immagini.

Ci sono un sacco di disegni e fanart.

Che belli.

Prendo una delle foto a caso e leggo i commenti.

Qualcuno le chiede se le fa lei.

Lei risponde di sì.

Che figata.

Ci sono dei disegni fatti a mano e alcuni fatti dal tablet.

È davvero brava.

Io non riuscirei mai a disegnare come disegna lei.

Forse dal tablet si, ma a mano faccio schifo.

Scorro e trovo una sua foto.

Sorrido.

È così carina.

È una foto vecchia, ultimamente pubblica solo disegni.

Faccio lo screenshot alla foto.

La voglio tenere.

Scorrendo ancora vedo sempre meno disegni e più foto sue.

Probabilmente ha iniziato più avanti a postare anche disegni.

In tutte le foto è bellissima.

Ci sono anche foto mentre fa baseball.

Poi capita una foto dell'estate dove è in costume.

Wow, che bel fisico.

Poi è anche alta, e quel costume blu è fantastico.

La amo.

Perla Pov.

"Come va con Spinel?" Chiedo a Connie.

"Bene, abbiamo un sacco di cose in comune, è simpatica, non è cattiva come pensavo, anzi, è molto gentile."

"Mica ti stai innamorando."

"Ma va'."

"E comunque ti ricordi che non dovete essere amiche davvero, giusto? È solo un finta. Anche se a me non sembra giusto."

"Lo so, lo so, ma mica ci tengo a lei."

"Sarà..."

"Comunque devo andare a casa."

"Ti accompagno alla porta."

Andiamo verso la porta e vediamo mia mamma che legge un libro seduta nella sala.

"Ci vediamo domani Connie."

"A domani Perla, arrivederci Bianco." Dice Connie anche a mia mamma.

"Ciao Connie." Risponde lei.

Mi arriva un messaggio da Ametista.

-Hey Perla, ti va di vederci davanti alla scuola?-

'Certo'

"Mamma, esco anch'io, vado da una mia amica."

"Non fare tardi stellina."

Esco di casa e corro verso la scuola.

Aspetto Ametista e dopo due minuti arriva.

Ci salutiamo.

"Allora, facciamo una passeggiata?"
Chiede lei.
"Sì dai."

Camminiamo, e intanto parliamo del suo arrivo qui a Beach City.

Per strada incontriamo Bismuth, la sorella di Zaffiro.

La conosco da molto tempo.

"Ciao Perla." Chiede lei.

"Ciao Bismuth, come stai?"

"Bene, lei chi è?" Chiede indicando Ametista.

"Sono Ametista, una compagna di classe di Perla."

"Capisco, Perla, ti andrebbe di venire un attimo con me? Devo parlarti."

Io annuisco e la seguo.

Andiamo un po' lontano da Ametista.

"Senti, vorresti uscire con me qualche volta? Vorrei tanto parlare con te." Mi sorride.

"Certo, perché no." Le dico io.

"Davvero? Forte. Di do io mio numero. Fatti sentire piccola." Dice, e dopo avermi dettato il numero va via.

Io sorrido mentre va via.

È dolce.

Corro da Ametista.

Spero non sia offesa.

"Scusami tanto, voleva parlarmi."

Lei sorride e continuiamo la passeggiata.

Spinel Pov.

Steven è tropo dolce.

Non so sei piace.

Non so cosa provo.

Per me lui è speciale.

Non so se come un fratello, però è speciale.

Non capisco.

Mi sto liberando un po' di più con lui.

E siamo entrambi felici di questo.

Però continuo a non capire perché lo sento come un fratello.

Forse è perché siamo molto simili.

Ora che ci penso, io ho un fratello più grande di me di un anno.

Ma non è Steven, sono sicurissima.

Però voglio cercare di capire che è questo mio fratello.

Forse è qui a Beach City.

Forse lo posso incontrare.

Devo sapere di più su di lui.

Vado da mia mamma.

"Mamma, mi vorresti raccontare qualcosa su mio fratello e sul tuo passato?"

"No Spinel, non ora. È troppo presto."

"Ma mamma, ho 13 anni, quando me lo racconterai?"

"Non lo so Spinel, non so neanche se te lo racconterò."

"Posso sapere almeno come si chiama."

"No, è non insistere."

"Va bene."

"Piuttosto, raccontami di com'è che sei di nuovo così allegra. Cosa è successo?"

"Vedi mamma, c'è un mio compagno di classe a cui io sono molto legata, non so se mi piace, so solo che gli voglio molto bene. Lui ha iniziato a parlarmi, e poi abbiamo iniziato a uscire, e parlando m sono resa conto che lui mi faceva essere felice. È capace di tirare fuori la parte migliore di me. È grazie a lui se sorrido di nuovo."

"Secondo me ti piace."

"Non lo so mamma."

"Comunque mi piacerebbe molto che un giorno lo inviassi qui, voglio proprio conoscere la persona che ha ridato il sorriso a mia figlia." Dice abbracciandomi.

"Fidati mamma, lo adorerai, è un ragazzo fantastico, e poi abbiamo un sacco di cose in comune. Poi sua mamma lo ha abbandonato, e sono solo lui e suo padre. Deve esser stato molto difficile per lui crescere così, ma c'è l'ha fatta, e non sembra neanche che questa cosa gli faccia male, ma se gli fa male non lo mostra, lui pensa sempre alle persone che gli stanno attorno."

"Sembra un bravo ragazzo."

"Non sembra, mamma, lui è un bravo ragazzo." Ci abbracciamo ancora.

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