Capitolo 18
Un mese dopo...
Ametista Pov.
"... E poi la bacio!"
Non ha capito nulla.
"No Jasper! Non puoi baciarla così!"
"E allora che devo fare?!"
È tanto difficile?
"Parla con lei. Se poi vi accorgete di aver capito entrambe i sentimenti dell'altra, vi baciate! Ma non puoi baciarla dopo averle offerto una cioccolata calda!" Le urlo.
Non ci sa proprio fare con le ragazze.
"Chiaro." Dice sorridendo.
Non chiedetemi come, non chiedetemi dove e non chiedermi perché, ma Peridot ha accettato di uscire con Jasper.
Io non ci credo!
Non ci credo che una persona normale possa accettare di uscire con Jasper!
A quanto pare Peridot non lo è.
Non ci credo che è così triste per Lapis che vuole uscire con... questa qui!
Ok basta... alla fine voglio bene a Jasper... ma molto molto molto molto molto molto molto in fondo.
Davvero molto.
"Cosa le devo dire quando la vedo?"
Mi sbatto una mano sulla fronte.
"Jasper fammi capire. Tu pesti quasi a sangue le persone tutti i giorni e non te ne frega un cazzo, e poi hai paura di parlare ad una ragazza 30 centimetri più bassa di te che non ha la forza nemmeno di rompere una lattina?!" Grido tutto ad un fiato.
"Senti, è complicato!"
"Lo so Jasper, ma cerca di stare tranquilla. Va tutto bene. Se non ricambia i tuoi sentimenti vuol dire che non è quel giusta per te."
Lei abbassa la testa.
"E che io non ho mai avuto una ragazza... e non so che fare." Dice triste.
"Lo so... è complicato. Ma c'è la puoi fare! Io lo so! Ne sono più che sicura." Sorrido.
Lei si gira.
Ha le lacrime agli occhi.
Si avvicina a me me mi abbraccia.
Le voglio molto bene.
Si stacca.
Guardo l'ora dal telefono.
"Jasper, credo tu debba andare. È quasi ora."
Lei fa un respiro profondo.
"Sì, hai ragione. Vado!" Dice sorridendo.
Corre via.
Sorrido.
Spero vada tutto bene.
Inizio a camminare.
Manca poco più di una settimana per Natale.
Sono felicissima.
È tutto decorato e bellissimo.
Sono felice.
Sento ridere dall'altra parte della strada.
Mi giro.
Vedo Perla e Bismuth.
Cerco di sentire cosa dicono.
"Dai Bismuth, smettila! Non riesco a respirare!" Dice Perla.
Sta ridendo come una matta.
Bismuth le fa il solletico.
Sono così felici...
Inizio a piangere.
Corro via.
Quella dovevo essere io!
Io volevo fare il solletico a Perla! Io volevo renderla felice! Io volevo essere la padrona della sua felicità!
Invece no! Lei ha rovinato tutto!
Lapis Pov.
Sto camminando per strada.
Vedo Peridot da lontano.
È una maledizione?
Non dico niente.
È seduta sulla panchina.
Non dico nulla e passo davanti a lei.
Se mi vede è la fine!
Non dice niente.
Io passo.
Mi ha vista almeno?
Non che mi interessi, ma è strano.
Forse non era Peridot?
Mi avvicino a lei.
La vedo un po' ansiosa.
Arrossisce.
Questo è strano.
"Peridot?" Dico piano.
Non mi sente.
"Peridot!" Urlo.
Lei si spaventa.
Mi guarda.
"Oh... ciao Lapis. Che ci fai qui?"
"Sono andata a fare gli allenamenti di baseball, ma alla fine siamo andati tutti, comprenso l'istruttore, ad un bar, dato che oggi faceva freddo." Dico.
"Oh capisco."
"Tu invece? Come mai sei qui?" Chiedo.
Sinceramente non mi importa nulla, ma devo chiederglielo, altrimenti sono scortese.
"Sto aspettando una persona."
Chi?
Non me lo ha detto, quindi è inutile chiederglielo.
Poi chissà che pensa.
Magari poi crede che mi interessa di lei.
Meglio di no.
Rimango li.
"Volevi... dirmi qualcosa?" Chiede Peridot.
"Ehmm... no. Perché me lo chiedi?"
Lei alza le spalle e si gira.
Aspetta...
Sono qui ferma davanti a lei come un palo senza un fottuto motivo.
Ha assolutamente ragione a chiedermi se le volevo dire qualcosa.
"Allora... io vado." Dico.
"Oh... va bene. Ciao Lapis!" Dice sorridendo.
La saluto con la mano e faccio per andarmene.
"Peridot!" Sento qualcuno.
Forse è la persona con cui si doveva incontrare.
Mi metto dietro un cespuglio.
Arriva qualcuno.
Non vedo chi è.
Cerco di spostare i rami e vedo.
Jasper?!
Che cosa ci fa lei? Con Peridot, poi!
"Ciao Jasper! Sono felice di vederti!" Dice Peridot alzandosi.
Si avvicina e la abbraccia.
Un attimo, cosa?!
Peridot... e Jasper?!
"Ti va una cioccolata calda?" Le chiede quel bisonte.
"Volentieri!" Dice Peridot facendo un sorriso.
Ma che cazzo?
Spinel Pov.
Steven è fantastico.
Mi fa sempre ridere.
"Sai una cosa?" Gli chiedo.
"Cosa?" Risponde lui.
"Qualche volta dovresti venire a casa mia! Sono sicura che a mia madre piaceresti un sacco. Lei mi chiede sempre chi è riuscito a sollevarmi, e a farmi cambiare in così poco tempo. Le ho detto che ti chiami Steven e ha fatto una faccia strana. Non so perché, lei non mi parla dei suoi problemi, ma mi dice sempre che le piacerebbe tanto conoscerti!"
Sorrido.
"Mi farebbe molto piacere!" Dice e sorride anche lui.
Non sono ancora sicura sui miei sentimenti, ma lui è speciale.
"Come hai detto che sia chiama tua madre?" Mi chiede.
"Rosa."
Diventa pallido.
Si sente bene?
"S- Steven? Stai bene?" Divento preoccupata.
"Sì... si tranquilla."
"No Steven. Io non ti credo. Cos'hai? Ti senti male? Vuoi che ti accompagno a casa?" Dico avvicinandomi e prendendogli la mano.
Lui mi guarda e tira subito via la sua mano dalla mia.
"Steven... sono... io? Sei arrabbiato con me?" Gli chiedo preoccupata.
Io ci tengo a lui.
Non voglio ferirlo.
E non voglio perderlo...
Se fosse arrabbiato con me non me lo perdonerei mai.
"N-no tranquilla."
Cerca di sorridere.
Riesco a capire che non è un sorriso vero.
Quella è la stessa espressione che io ho fatto per anni quando la gente mi parlava.
"Steven..." Dico prendendogli le guance.
"So che stai mentendo." Continuo.
Lui gira la testa di lato.
Io la riprendo e lo giro verso di me.
Ha gli occhi pieni di lacrime.
"È colpa mia?" Chiedo.
Lui fa un respiro profondo.
"Assolutamente no! E che sentendo il nome di tua madre, mi è venuta in mente la mia. Anche lei si chiama Rosa, e quando avevo a malapena un mese ha abbandonato me e mio padre. Non abbiamo mai capito il perché..."
Subito dopo gli scende una lacrima sulla guancia.
Lo abbraccio.
"Mi dispiace tanto Steven..."
Lui non dice niente e mi stringe ancora di più nell'abbraccio.
Ho sempre pensato che lui sia un cucciolone, ma ora ne sono più che convinta.
È così tenero.
Jeannie Pov.
Ho deciso di fare una passeggiata per distrarmi.
Dopo che ho picchiato Elisabetta mi hanno sospesa per una settimana.
Se lo meritava.
Volevo fare pace con lei, ma da quando Tony mi ha detto che stanno insieme ho iniziato ad odiarla sempre di più.
Non avrei mai pensato che finisse così.
Abbiamo sopportato bullismo, odio dalle altre persone, suo padre... e abbiamo fatto tutto insieme, sapendo di poter contare l'una sull'altra.
Ed ora invece ci siamo separate in questo modo.
Per colpa di uno stupido ragazzo.
Proprio di Tony doveva innamorarsi?
Lei sapeva di potermi portare via tutto, ma non Tony.
Lei e Tony erano le persone a cui io tenevo di più.
Ed pra non ho più nessuno dei due.
Tutto per colpa sua.
Se davvero avesse voluto finire questa guerra tra noi due, non si sarebbe mai messa con la mia crush.
E invece è una brutta troia.
Mentre cammino incontro proprio Tony.
Lui non mi saluta e va avanti.
Mi fermo e mi giro verso di lui.
"So che vuoi insultarmi! Fallo!" Gli urlo.
Lui si gira.
"E per cosa? Io non ti voglio rivolgere nemmeno la parola." Risponde lui.
Fa per andare via
"E non hai neanche un po di rabbia dopo che l'ho presa a pugni?" Urlo ancora.
Lui si ferma e si gira.
Si avvicina a me.
"Cosa?"
"Non fare finta di non saperlo! L'ho picchiata, e mi hanno anche sospesa per una settimana per questo! Non ti crederò mai se mi dici di non saperne niente!"
Lui si blocca.
"Cosa le hai fatto?!" Mi urla.
"Hai capito!"
"Quando?"
"Circa un mese fa." Dico tranquilla.
"Lei non mi ha detto niente..." Dice preoccupato.
Non ci credo!
Questo sarebbe tutto l'amore che ha per lui?
Viene picchiata e neanche lo dice al suo ragazzo?
Io non lo avrei mai fatto.
"Non dovevi fidarti di lei! Te l'ho detto che è solo una puttana! Ti fa stare male e neanche le interessa!"
"Io invece ti ho detto di non parlare di lei in questo modo! Si può sapere che hai contro di lei?"
"Ha tradito la mia fiducia! Ecco cos'ho!" Urlo con gli occhi pieni di lacrime.
"... E anche tu hai tradito la mia fiducia!" Continuo piangendo.
Mi giro e vado via.
Rubino Pov.
Io odio matematica!
Ma perché alla prof è venuto in mente di fare la prima verifica del secondo trimestre una settimana prima della fine della scuola?!
Che cazzo di problemi ha la gente?!
Lamentarmi non serve!
Devo studiare questi geroglifici del cazzo!
Sbuffo.
Mi arriva un messaggio.
Perché non ho messo il silenzioso!
Se io tocco il telefono, poi rimango distratta per tutta la giornata, e non imparerò nulla.
Già è difficile fare sta cosa, poi se mi distraggo non finirò mai!
No! Non prenderò il telefono!
Non lo farò!
La tentazione è forte, ma non cederó!
Sono una ragazza libera!
Non mi lascerò che una tentazione...
Al diavolo la tentazione!
Devo sapere chi è!
Zaffiro.
Non mi va di risponderle.
Ogni volta che provo a dichiararmi lei trova un argomento migliore di cui parlare, e il mio passa in secondo piano.
Come se sapesse di quello che devo parlarle e cambiasse argomenti apposta.
Forse mi sono solo illusa di piacerle.
Ormai sono online.
Vado sulla sua chat.
-Hey Rubi posso chiamarti?-
Le sto per rispondere, ma mi arriva proprio una chiamata.
Cavolo è lei!
Devo studiare!
Poi lei non mi lascia per almeno un ora!
Cioè... non che mi dispiaccia, anzi.
Mi fa molto piacere parlare con lei.
Ci divertiamo.
Però ora devo studiare matematica.
Non riesco a fare a meno della sua voce, però.
Accetto la chiamata.
'Ne hai messo di tempo a rispondere!' Ride lei.
"Sì... ehmm... non avevo visto sullo schermo che mi stavi chiamando." Mento.
'Che stai facendo?'
Ti vorrei dire che sono in giro a fare compere per natale, ma sorvoliamo...
"Faccio la cosa più bella che si possa fare."
'Ovvero parlare con me?' Chiede con fare altezzoso.
In realtà sì... ma non posso dirlo.
"Sto facendo matematica." Dico girando gli occhi.
'Oh capisco. Vabbè ti lascio concentrare allora.' Fa per chiudere la chiamata.
"No aspetta ti prego!" La fermo.
Lei non dice niente.
"Mi sto davvero annoiando! Parliamo ancora un po'."
Ride e continuiamo a parlare.
Sapevo che sarebbe finita così...
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