Capitolo 17

Elisabetta Pov.

Il week end è finito subito.

Siamo già a lunedì.

Che palle.

Ma quando arriva natale?

Manca ancora un mese intero.

Sto per entrare a scuola.

Mi arriva un messaggio.

Mi fermo.

Apro il telefono e vedo chi me lo ha mandato.

Tony.

Sorrido.

Chissà cosa mi dice.

Lui è sempre romantico.

Apro la sua chat.

'Attenta a Jeannie'

Cosa?

Che significa?

Gli scrivo subito.

"Buongiorno anche a te, comunque. Ma che significa?"

Lo invio.

Non lo riceve.

Avrà spento il telefono.

Lo spegne sempre prima di entrare a scuola.

Non so con quale voglia.

C'è se poi durante la giornata devi vedere che ore sono, e non hai l'orologio del accendere il telefono?

Ma vabbè, io gli perdono tutto.

Entro in classe.

È suonata da poco la campanella, quindi con c'è molta gente.

Mi siedo al mio banco.

Volleyball ancora non è arrivata.

Inizio a prendere i libri.

Entra Jeannie.

Chissà cosa intendeva Tony.

Supera il suo posto e viene da me.

Si mette davanti a me e mi fissa.

"Allora... ciao!" Le dico.

Lei sbatte le mani sul mio banco e poi va a sedersi.

Ma che diavolo?

Arriva Volleyball proprio mentre Jennie va a sedersi, infatti la bionda la spinge per sbaglio.

Forse lo ha fatto apposta.

Si siede vicino a me.

"Buongiorno." Le dico.

"Hey. Che aveva Jeannie?"

"Non ne ho idea. È venuta davanti a me e ha sbattuto le mani sul banco senza dire niente. Il resto lo sai."

Prende anche lei i libri e arriva la prof.

Ci alziamo, ci sediamo e inizia la lezione.

...

Alla terza ora abbiamo educazione fisica.

Andiamo tutti in palestra.

Il prof si allontana per andare a prendere il materiale e lo aspettiamo da soli.

Jeannie si avvicina a me.

Mi guarda.

Io cerco di sorridere.

Mi tira uno schiaffo.

Mi tocco la guancia.

Fa male.

Ma che le è preso?

"Figlia di puttana!" Mi urla.

Continua a picchiarmi.

Ma perché?

Cosa ho fatto?

Mi metto a piangere.

Non ho la forza di reagire.

Arrivano gli altri e ci separano.

Qualcuno prende Jeannie, che nel frattempo mi ha buttato a terra e ha continuato a picchiarmi, e la allontana da me.

Arriva anche Trevis.

"Jeannie! Ma che cazzo ti prende!" Le urla Trevis aiutandomi ad alzarmi.

Non riesco a stare in piedi.

Lei continua ad insultarmi e cerca di dimenarsi dato che la stanno ancora tenendo.

Mi fa male dappertutto.

...

Sono a casa.

Dopo che è successo quello con Jeannie hanno chiamato mai madre e lei è venuta a prendermi.

Hanno sospeso Jeannie per una settimana.

Perché ha reagito così?

Mi arriva un messaggio.

'Hey come stai? Ti senti meglio?'

È Trevis.

A Tony non ho detto nulla.

Non lo voglio preoccupare.

Mi arriva una videochiamata.

Zaffiro Pov.

'Pronto?'

"Ciao Eli. Stai meglio?"

Ho deciso di chiamarla.

Poverina. Jeannie è stata una stronza.

'Un po'. Mi fa un sacco male l'occhio.' Dice e solo ora mi accorgo che è nero.

"Oh mamma. Non ci credo. Hanno preso provvedimenti per lei?"

'L' hanno sospesa per una settimana.'

"Menomale. Tua madre cos'ha detto?"

'Era incazzatissima con Jeannie'

"Ma perché ha reagito in quel modo?"

'Non ne ho idea... oggi era più strana del solito' Dice triste.

"Mi dispiace molto."

Sul serio, non se lo meritava.

"Tony lo sa?" Le chiedo.

'No, non gli ho detto nulla'

"Come mai?"

'Non lo voglio preoccupare. Non voglio che lui e Jeannie litighino'

"Sì ma lo dovresti dire. Lui sarà preoccupato quando lo saprà."

'Per questo non lo vedrò fino a quando non starò meglio'

"Ma così si preoccuperà! Potrebbe anche pensare che non vuoi vederlo perché non provi più niente per lui!"

'Ma non è così'

"Bhe, questo lo sai tu, ma non Anthony. Niente esclude che possa pensarlo."

'Hai ragione, ma ho già combinato un casino tra di loro, e non voglio peggiorare le cose. Quando ha iniziato a piacermi Tony non volevo che l'amicizia tra me e Jeannie finisse, ma è successo così. E ora che sto con Tony, non voglia che l'amicizia tra loro due finisca.'

"Ma non sei un po' gelosa? Voglio dire, a Jeannie piaceva Tony, e forse le piace ancora, e poi lo hai detto tu che quando vi siete messi insieme Tony ti ha detto che per lui Jeannie era una ragazza fantastica."

'Si, ma ora si è messo con me. E se stiamo insieme vuol dire che mi ama, e lui non è il tipo da tradimento.'

"Se lo dici tu."

Ripenso un attimo a quello che è successo oggi.

"Elisabetta, posso farti una domanda?"

'Certo.'

"Jeannie lo sa che tu e Tony state insieme?"

'Ehmm, no. Io non gliel'ho ancora detto, e neanche Tony.'

"Sei sicura?"

'Si, ma... perché mi fai queste domande?'

"Bhe, se ci pensi, Jeannie ha reagito così tutto ad un tratto, solo perché avrà saputo qualcosa."

Si mette a ridere.

'E chi dovrebbe averglielo detto, scusa?'

"Non lo so, ma... non credi che possa essere così?"

'Non credo proprio, sinceramente.'

Qualcuno bussa al campanello a casa sua.

"Chi è? Aspettavi qualcuno?" Le chiedo.

'No'

Arriva qualcuno in camera sua.

'Sorellina, hai visite.' Dice qualcuno dalla sua camera.

'Grazie Jhon, fallo entrare.'

"Chi è?" Le chiedo ancora.

'Non lo so. Ancora sta salendo le scale.'

'Ciao!' Sento ancora da camera sua.

'Trevis!' Urla lei felice.

Lui si avvicina a lei entrando nell'inquadratura.

'Ciao Zaffiro.'

"Ciao Trevis."

'Scusami Zaffiro, ma ora devo chiudere. Il migliore amico che potesse esistere è venuto a trovarmi.'

"Va bene. Ciao ragazzi." Li saluto.

Salutano anche loro e chiudono la chiamata.

Mmm...

Quei due non me la raccontano giusta.

Voglio bene ad Elisabetta, ma non vorrei che il povero Tony soffrisse.

Mi alzo dal letto e vado alla scrivania a studiare.

"Come sto sorella?" Dice Bismuth.

"Bismuth... basta entrare in camera mia senza permesso!" Dico annoiata.

"Ma dai! Di che ti preoccupi? Rubino non è con te!"

Ogni giorno la voglia di saltare al collo e strangolarla aumenta.

"Non hai risposto alla mia domanda. Come sto?" Insiste lei.

"Bene! Stai bene! Ora te ne vai?"

Lei ride.

"Bismuth! Smettila di infastidire tua sorella!" Urla mamma dall'altra stanza.

Le faccio la linguaccia e lei esce.

Perla Pov.

Sono davanti al cinema.

Sto aspettando Bismuth.

Perché non arriva?

Prendo il telefono e vado sulla sua chat.

Faccio per mandarle un messaggio.

Qualcuno mi prende i fianchi.

È arrivata!

Mi giro.

Ah...

"Yo Perla!"

"Ciao Ametista." Le dico rigirandomi.

Non voglio parlare con lei.

Non la voglio neanche vedere.

"Che ci fai qui?" Mi chiede.

"Sto aspettando una persona. Dobbiamo andare a vedere un film."

"Bismuth?" Dice.

Come fa a sapere di Bismuth?

Mi giro.

"Come fai a sapere di Bismuth?"

"Me lo ha detto Jasper." Dice abbassando gli occhi.

"Quindi ora state insieme?" Mi chiede sempre tenendo gli occhi bassi.

"Esatto. Ora perfavore vai via. Sta per arrivare."

Lei si gira e corre via senza dire niente.

Ecco brava, corri dalla tua Connie.

Non la voglio vedere.

Mi giro anch'io.

Vado di nuovo sulla chat di Bismuth.

Continuo a scrivere.

Mi prendono di nuovo per i fianchi.

Mi giro.

"Ma te ne vai?" Dico girandomi.

"Oh... scusami... pensavo volessimo vedere un film, ma se vuoi..." Dice Bismuth.

"Oh no! Scusami tanto. Non credevi fossi tu. E che poco fa c'era una mia amica con cui non ho buoni rapporti, e pensavo che fosse ancora lei." Dico avvicinandomi a lei.

Le do un bacio a stampo.

"Scusami ancora." Dico abbassando la testa.

"Tranquilla amore." Dice alzandomela con due dita e mi bacia ancora.

"Entriamo?"

Annuisco.

Vogliamo vedere un film romantico.

Anche se c'è un horror che vuole vedere lei.

Io non li sopporto gli horror.

Lei non sopporta i film romantici.

Però ha fatto uno sforzo per me.

Dice che non sono realistici e che illudono le persone che l'amore sia una cosa magnifica, mentre a volte ti fa soffrire.

Entriamo e chiediamo i biglietti.

"Mi dispiace, ma c'è stato un contrattempo con l'arrivo del film. Non sarà disponibile per almeno una settimana."

"La ringrazio. Andiamo Perla." Dice Bismuth prendendomi per mano.

"No, aspetta un attimo." Le dico guardandola.

Torno indietro.

Chiedo invece i biglietti per il film che voleva vedere lei.

Per fortuna quelli sono disponibili.

Li prendo e vado da Bismuth.

"Dov'è sei andata?" Mi chiede.

"A prendere questi!" Dico mostrandole i biglietti.

Lei li prende, li guarda, e poi guarda me.

"Ma... non avevi detto che non ti piacciono gli horror?"

"È così! Però poi ho pensato che tu per farmi felice volevi guardare il mio film con me, anche se non è il tuo genere, così ho fatto lo stesso con te!" Sorrido.

"Amore!" Dice lei, e mi bacia.

Ci prendiamo per mano ed entriamo nella sala.

Inizia il film.

Qualche volta ci sono scene spaventose, e mi fanno urlare dalla paura. Così mi abbraccio a Bismuth, e lei, per tranquillizzarmi, mi bacia.

Questo è molto meglio di un film romantico.

Steven Pov.

Papà entra in casa mentre studio in cucina.

Non riesco a studiare in altri posti.

La cucina ha un sacco di finestre, e quindi arriva luce naturale, luce solare.

Non riesco a studiare in camera con la luce di una lampada.

"Dove vai, papà?" Gli chiedo.

"Vado a prendere un'asciugamano."

Fuori casa abbiamo un autolavaggio.

È questo il lavoro di papà.

Gli piace molto.

Ha questi lavori da anni.

Papà mi ha detto che la mamma era più o meno ricca, ma da lei non ha mai voluto un centesimo.

Non so se alla mamma piacesse che papà vivesse solo lavando auto.

Torna in cucina con la sua asciugamano ed esce.

Mi arriva un messaggio da Ametista.

Mi dice che sta per arrivare qui a casa.

Ma io dovevo studiare.

Vabbè, intanto che arriva continuo a fare matematica.

No seriamente, a che servono i monomi nella vita?

Se io vado al supermercato mica chiedo 3a-5b di prosciutto!

Ma chi è che si è svegliato la mattina e creando i monomi ha deciso che la matematica è interessante?!

Invece ad Elisabetta piace questa materia.

Non ho la più pallida idea di come faccia.

Mio padre entra di nuovo in casa.

"Steven, è arrivata una tua amica."

"Falla entrare."

Arriva Ametista.

"Yo bello."

"Hey Ametista! Cos'è quel muso?"

"Esci ancora con Connie, qualche volta?"

"Ehmm... si. Perché?"

"Ti parla qualche volta di Perla?"

"Si, ma non capisco dove vuoi arrivare."

"Che cosa ti dice?"

"Puoi rispondere anche tu alle mie domande?"

"Prima rispondi alla mia. Giuro che è l'ultima."

Sospiro.

"E va bene! Mi dice solo che non ha con Perla lo stesso rapporto che aveva prima che si mettesse con Bismuth. Dice che prova ad avvicinarsi a lei, ma lei la respinge e la ignora. È tutto. Ora mi spieghi cosa sta succedendo?"

"Oh... bhe, Perla fa lo stesso con me! Oggi l'ho vista davanti al cinema, e le ho chiesto cosa stesse facendo lì. Subito su è rigirata e ha iniziato ad essere fredda con me. E indovina un po'! Anche con me si comporta così da quando si è messa con Bismuth!"

Non è da Perla comportarsi così.

"Questa cosa è parecchio strana."

"Puoi dirlo forte amico!" Dice sospirando.

Mi viene un dubbio.

"Ametista, ora posso fartela io una domanda?"

"Certo!"

"Ma a te piace Connie?"

Sospira di nuovo.

Questa volta sembra un po' arrabbiata.

"No! Non mi piace! Perché continuate tutti a chiedermelo?"

"Chi altro te lo ha chiesto?"

"Perla."

"E dopo che te lo ha chiesto avete continuato ad uscire?"

Lei ci pensa un attimo.

"Veramente no. Questo è successo circa una settimana prima che si mettesse con Bismuth. Poi non mi ha più chiamata."

Ho capito!

Ora mi è tutto più chiaro!

"Ametista! Ho capito!"

"Cosa?"

"Perla te lo ha chiesto perché era gelosa! Ed ora pensa che voi due state insieme! Ecco perché non esce più con nessuna delle due!"

Lei mi guarda un attimo, poi sorride.

Allarga sempre di più il sorriso fino a ridere.

Io la guardo serio.

"Stai ridendo di me?" Dico serio.

"Amico! Lo sai che la tua ipotesi non si basa su nulla? Se fosse così allora ero io ad avercela con Perla, dato che sembrava lei quella interessata a Connie."

"Cosa vuoi dire?"

Torna seria.

"Non dirlo a nessuno, ma... mi piace Perla. Ed ero gelosa quando usciva sempre con Connie. Pensavo stessero insieme, e le ho chiesto questa cosa per circa un mese."

Le piace Perla?

Era prevedibile.

Peridot Pov.

Mi arriva una chiamata.

Che palle! Sto studiando!

Domani a scuola è una giornata tosta.

Lascio squillare il telefono.

Finisce di squillare.

Sospiro.

Finalmente un attimo di pace.

Ricomincia di nuovo.

E che palle!

Lo lascio squillare ancora, e ancora.

Questa cosa si ripete altre due volte.

Poi non squilla più per qualche minuto.

Si sono arresi?

Meglio così.

Dopo qualche minuto squilla ancora.

Non è possibile!

Prendo il telefono.

Che strano.

Non è un numero registrato.

Vado a vedere le chiamate recenti.

Tutte lo stesso numero.

Non può essere un call center.

Non chiamano così tante volte la stessa persona, giusto?

Giusto.

E se fosse qualcuno che non ha buone intenzioni?

Piena di dubbi non rispondo.

Finisce di squillare.

Faccio un sospiro di sollievo.

Si sono arresi finalmente?

Spero di sì.

Ricomincia a squillare.

Urlo.

"Peridot! Che hai? Perché hai gridato?" Urla mia mamma dall'altra stanza.

No, ma non venire a controllare.

E se c'è uno che è venuto a rapirmi?!

Stai pure in sala, non c'è problema, guarda.

"Niente mamma! Ho visto un ragno!" Le urlo.

Prendo il telefono in mano.

Devo andare in fondo a questa storia!

"Pronto?" Dico titubante.

'Ciao Peridot!' Sento dall'altra parte.

Aspetta...

"Jasper?!" Dico spaventata.

'Proprio io! Perché non hai risposto prima?'

Ed ora che dico?

Una parola sbagliata e lei mi uccide.

"Stavo studiando e non ho sentito il telefono." Mento.

'Oh. Non preoccuparti.'

La conosco troppo bene.

Il suo 'non preoccuparti' vuol dire: non ti conviene mai più incrociare il mio sguardo se vuoi avere salva la vita.

"Ehmm... tu invece... che... fai?" Le chiedo imbarazzata.

'Stavo per andare in palestra.'

"Forte..." Dico ancora più imbarazzata.

'Già...'

"Aspetta ma come hai avuto il mio numero?"

'Bhe...' Dice lei, e subito capisco.

"Ametista..."

'Esatto.'

Accidenti a lei!

'Ti va di uscire più tardi?' Mi chiede Japer.

Con lei?

Anche no. Grazie.

"Scusami Jasper, ma devo studiare un sacco oggi. Vediamo un altro giorno?" Dico fingendomi dispiaciuta.

'Certamente! Non preoccuparti. Ciao!' Dice felice, e chiude la chiamata.

Metto il telefono sulla scrivania.

Faccio un sospiro di sollievo scivolando sulla sedia.

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