Capitolo 15

Elisabetta Pov.

Finisco di prepararmi.

Ho messo dei collant a rete, dei pantaloncini rossi e blu, un top rosa e degli stivali neri con un po' di tacco.

Il mio trucco è praticamente tutto rosso e blu.

Dato che è quasi novembre ho anche una giacca leggera fatta con dei coriandoli gialli e azzurri.

Ho messo una parrucca bionda, ho fatto due codini alti, e ho tinto le punte con il blu a sinistra e con il rosso a destra.

Devo dire che il biondo mi dona.

Sono pronta del la festa.

Suonano al campanello.

Tony!

Scendo di corsa le scale.

In cucina c'è mia madre.

"Io esco mamma!" Le dico.

Lei si gira

"Tesoro! Ti sta davvero benissimo." Dice venendo verso di me.

Mi abbraccia.

"Divertitevi."

"Va bene mamma."

Ci stacchiamo e lei mi guarda negli occhi.

Ha le mani sulle mie spalle.

"Ascoltami, mi prometti che farai attenzione?"

"Certo mamma."

"E se tuo fratello ti accompagnasse?"

"Mamma, ne abbiamo già parlato."

"Ho paura che Trigon possa farti del male."

Le esce un lacrima.

"Mamma, farò attenzione, lo sai. E poi non sono da sola. Lo sai che Tony mi proteggerà sempre." Sorrido.

Lei annuisce.

Io saluto ed esco.

Fuori dalla porta d'ingresso a casa mia ci sono delle scale, e alla fine di queste vedo Tony.

Scendo senza dire niente.

Lui si gira.

Mi fissa mentre scendo.

Sorrido.

È bellissimo.

Arrivo giù e vado verso di lui.

Ci abbracciamo.

"Sei bellissima, amore" Mi dice.

Lo bacio.

"Anche tu."

Ci baciamo ancora.

Dopo ci stacchiamo.

"Allora? Cosa ne pensa? Andiamo, mia dolce Harley Quinn?" Dice porcendomi la mano.

Io faccio una piccola risata.

"Certo mio Joker." Dico prendogliela.

Mi avvicina e mi mette a fianco a lui.

Mette una mano in tasca, e con l'altra mi cinge le spalle.

Arriviamo a casa di Perla così.

E si, ci siamo vestiti da Harley Quinn e Joker.

Una volta davanti mi fermo.

"Cosa c'è?" Mi dice lui.

"Ascolta Tony... perché non camminiamo separati da adesso?"

Lui mi guarda.

"C'è anche Jeannie?" Chiede.

Annuisco.

"Va bene, non preoccuparti." Dice e mi da un bacio in fronte.

Entriamo.

Connie Pov.

Arrivano Elisabetta e Tony.

Vedo che prima di entrare si separano.

Nonappena sono dentro corro da Elisabetta.

"Allora? Come vanno le cose tra voi due?" Dico sorridendo.

"Benissimo. Non immaginavo, ma stare con lui è fantastico."

Sorrido.

"Ne sono felice."

Arriva Trevis verso di noi.

"Ciao Connie." Mi dice.

Ed Elisabetta non la saluta?

Lei infatti fa finta di tossire.

Lui si gira.

"Oh! Perla non aveva detto che avrebbe invitato anche una stupenda Harley Quinn."

Cazzo!

Non sa che è fidanzata.

Se lo vede Tony si incazza.

Lui è molto protettivo, e non penso che gli piacerebbe che qualcun'altro faccia la corte alla sua ragazza.

"Sei uno scemo." Dice Elisabetta ridendo.

Ma lei ci sta pure?

"Lo so! Ora scusatemi, ma il conte Dracula vuole iniziare a cibarsi di dolci, quindi esco e inizio a fare dolcetto o scherzetto. Ci vediamo ragazze."

"Ciao!" Diciamo entrambe.

Guardo Elisabetta.

"Non dargli troppa confidenza."

"È il mio migliore amico! E Tony lo sa. E poi sarebbe strano vedere il Conte Dracula con Harley Quinn."

"Fate attenzione a mantenere una semplice amicizia, o Tony poi si incazza."

"Lo so" Dice girando gli occhi.

Continuiamo a parlare, fino a quando non vediamo Jeannie andare da Tony.

Ci avviciniamo per sentire che dicono.

"Buonasera Joker! Mi sembra di averti già visto già da qualche parte." Dice Jeannie sorridendo.

"Purtroppo non sono io la tua Harley." Continua toccandosi i capelli.

"Troia!" Sussurra Elisabetta.

"Ehmm... già Jeannie, è vero... non sei Harley."

"Però sono Poison Ivy, la sua migliore amica."

"Sì... lo sei."

"Perché non va via? Perché resta con lei?" Dice Elisabetta.

Mi giro e noto che sta piangendo.

Oh no!

Cerco di consolarla.

Per fortuna se ne accorge anche Tony.

"Jeannie io vado! Ciao!" Dice Tony per poi correre via.

Arriva da noi cercando di non farsi vedere da Jennie.

"Cosa c'è piccola?" Dice inginocchiandosi davanti a lei e asciugandole le lacrime."

"C'è che sei un coglione!" Dico io.

Scusa Tony, ma dovevo.

"Lo so. Non piangere amore. Ti chiedo scusa. Andiamo a fare dolcetto o scherzetto?"

Le sorride e annuisce.

Hanno fatto pace in fretta.

Lui le prende la mano ed escono.

Perla Pov.

Vado da Connie.

"Com'è la festa?"

"Uno sballo" Sorride.

"Sono felice che ti piaccia."

Mi arriva un messaggio.

"Zaffiro e Bismuth sono quasi arrivate." Dico guardando il telefono.

"Va bene. Io vado da Spinel."

Annuisco.

Sembrano davvero amiche, quelle due.

Mi avvicino a mia sorella.

"Come va la festa?" Le chiedo.

"Bene, non sarei riuscita ad organizzarla meglio di te."

Sorrido.

"Grazie."

Passa vicino a noi Spinel insieme a Connie.

"Ciao ragazze." Dice Spinel.

"Ciao!"

Volleyball la saluta con la mano.

Dopo che se ne vanno Volleyball inizia ad arrossire.

"Ti piace?" Le chiedo.

"Un po'." Dice piano.

Vedo all'ingresso Bismuth e sua sorella.

"È arrivata Bismuth. A dopo sorellina." Dico dandole un bacio sulla guancia.

Zaffiro va da Rubino.

Io corro da Bismuth abbracciandola.

"Come stai piccola?" Mi chiede.

"Benissimo. Tu?"

"Bene. Hai organizzato una festa stupenda. Solo tu sei in grado di fare le cose con questa perfezione."

"Amore" Dico dandole un bacio a stampo.

Ho le mani libere. Le mie braccia sono sulle sue spalle, mentre lei mi tiene per i fianchi.

"Questo è tutto quelli che sai fare, amore?" Dice sorridendo e iniziando a toccarmi il sedere per poi baciarmi.

È un bacio profondo, per tutto in tempo la sua mano non si è mossa dal mio fondoschiena.

Adoro quando fa così.

"Ti conviene non provocarmi e di aspettare quando siamo da sole." Dico spostando la sua mano.

Lei mi sorride.

"Ti amo tanto." Dice.

"Ti amo anch'io."

Ci baciamo ancora.

Dopo qualche secondo si allontana.

"Ora scusami, ma devo andare davanti alla gente e vantarmi per avere la ragazza più bella di tutta Beach City." Mi guarda.

Sorrido.

"Bismuth..."

"Sì?"

"Vaffanculo." Dico sorridendo.

"Sì ci vado, e tu vieni con me. Magari così siamo da sole e riusciamo ad avere un po' di privacy."

Rido.

"Non cambierai mai."

"Oh, lo so. Allora? Andiamo?" Mi porge la mano.

Vedo arrivare con la coda dell'occhio Ametista insieme a Jasper.

"Allora?" Dice Bismuth.

"Eh? Ehmm, si andiamo."

Peridot Pov.

Oh cazzo Jasper.

Ma proprio lei doveva venire?

Cerco di nascondermi.

Ametista arriva.

"Ciao Peridot, volevol parlarti."

"Ah si? Dimmi. Perfavore muoviti, non ho troppo tempo."

"C'è una persona che ti vuole parlare."

Arriva Jasper.

"Scusa ma devo andare." Dico e faccio per andare via.

"Aspetta! Jasper ti deve parlare."

Mi fermo.

Cosa?

Jasper?

Adesso pure Ametista si è messa contro di me?

"Cosa?" Dico.

"Vi lascio sole." Dice e se ne va.

Rimaniamo io Jasper da sole.

Non diciamo una parola.

"Bello il costume. Da cosa tu sei vestita?" Dice per rompere il ghiaccio.

"Non sono affari tuoi!" Dico scocciata.

"Scusami."

Cala di nuovo il silenzio.

"Dovevi parlarmi?" Chiedo.

"Sì! Dovevo dirti una cosa."

"Che cosa?"

"Sono stata una stronza questi anni."

"No, ma davvero?" Dico girando gli occhi.

"Lo so, scusa. Ad ogni modo..."

"Scusa? Ciò che riesci a dire è scusa? Sei stata una stronza, e per colpa tua Lapis non mi vuole rivolgere la parola. E poi mi hai bullizata fino a ieri. Ed ora? Ora vieni qui a chiedermi scusa come se niente fosse. Ma cos'hai ne cervello?! E poi non ho alcuna prova che questi tuo 'scusa' sia sincero." Dico interrompendola.

"Lo è! Te lo giuro."

"E chi mi assicura che stai giurando per davvero?"

"Te lo assicuro io."

"Certo..."

"E comunque stavo dicendo una cosa, prima che mi interrompessi."

"Scusa."

"Non fa niente. Stavo dicendo che mi dispiace tantissimo, e che vorrei essere... tua... amica." Dice facendo un sorriso imbarazzato.

Jasper mia amica.

Non... ne sono sicura.

Sono scioccata da questa domanda.

"Jasper... io..."

"Cosa?" Dice sorridendo.

"Mi manca l'aria. Devi andare fuori a respirare."

"Vengo con te."

"No. Stai li"

"Ok..."

"Vado."

"Ti aspetto qui?"

E ora che dico?

"No, qui c'è troppa gente." Dico e mi allontano.

In realtà quella era solo una scusa per andare via.

Cercherò di evitarla per il resto della serata.

Zaffiro Pov.

Sono dietro a Rubino.

La abbraccio da dietro gridando.

Lei si gira e grida anche lei spaventata.

"Ma sei tu!" Dice tranquillizzandosi dopo avermi vista.

Io scoppio a ridere.

"Dovevi vedere la tua faccia." Dico ridendo ancora.

"Molto divertente."

"Lo so"

"E tua sorella?"

"È all'ingresso con Perla. Meglio lasciarle sole a fare chissà cosa."

"Hai ragione" Ridiamo.

La guardo meglio.

Siamo vestite allo stesso modo.

"Ma... abbiamo gli stessi vestiti!" Nota anche lei.

"Già." Faccio una risatina.

Di solito mi da fastidio quando la gente è vestita come me, ma con Rubino è diverso.

A me non darà mai fastidio nulla che la riguardi.

Per me va bene ogni cosa che fa.

Non riuscirei mai ad essere arrabbiata con lei.

Vorrei dirle quanto mi piace, ma non sono forte come Bismuth.

Ho la costante paura del pensiero di mia madre.

La devo superare come ha fatto Bismuth, ma è troppo difficile per me.

Non ho il suo stesso coraggio purtroppo.

E poi sono la preferita di mamma, e ho paura di deluderla.

Ma non posso farci niente, questa sono io, giusta o sbagliata che sia.

La situazione di papà mi può aiutare però.

Alla fine ho tutti dalla mia parte, tranne la persona da cui avrei voluto più supporto: mia madre.

Spero che cambi idea.

Dopo che ha saputo di papà ha fatto una scenata.

Mi ricordo ancora cos'ha detto.

"Oddio Zaffiro. Non ci posso credere. Ora anche tuo padre è uno di loro. Già sospettavo qualcosa quando ha difeso tua sorella. D'altra parte, per difenderla non poteva che essere uno di loro. Che schifo di associazione! Mi ha rovinato la famiglia. Per fortuna ci sei tu Zaffiro. Di te mi posso fidare."

Sono state proprio queste le sue parole.

È inutile dire che ho passato quel pomeriggio a piangere.

Se solo non la pensasse così...

Sarebbe tutto più facile.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top