Capitolo 11
Una settimana dopo...
Jeannie Pov.
"Jeannie! Io vado! Quando sei pronta vieni, però sbrigati!" Urla mio fratello uscendo di casa.
"Ok Joe!" Gli rispondo da camera mia.
È il giorno della partita.
Già... mio fratello mi ha convinto ad andare.
Lui ha questo potere, di convincermi a fare qualsiasi cosa.
Anche quella puttan- ehmm... ex migliore amica, era capace di farlo, prima, ma ora non più.
Mi pettino e faccio una coda alta.
Voglio che mio fratello vinca, quindi la lego con il mio elastico rosa portafortuna.
Predo la borsa che ho preparato ieri sera e metto il telefono.
Esco di casa correndo.
Prendo l'autobus e guardo l'ora dal telefono.
Perfetto, per la prima volta non sono in ritardo.
Faccio un sospiro di sollievo.
Guardo dal finestrino.
Penso che mi annoieró durante il viaggio.
Sbuffo.
Apro un social e inizio a vedere video.
Ne trovo uno divertente.
"Hey Eli guarda qui." Dico girandomi senza rendermi conto che sono da sola.
Tutti mi guardano male.
Io sorrido imbarazzata.
Ma che ho?
Perché mi manca?
È vero, non sono abituata a stare senza di lei, ma non posso tornare sua amica.
Non voglio tornare sua amica.
Spero che stia provando anche lei quello che io ho passato per due settimane.
Basta, non voglio più pensarci.
Chiudo gli occhi.
Mi viene in mente una volta, due anni fa', quando a lei piaceva un'altro ragazzo, non Trevis, e neanche Tony. Sapevamo che era in un posto con i suoi amici, e lei voleva farsi notare.
Si era truccata tantissimo, aveva vestiti di marca e si era fatta i capelli ricci.
Siamo arrivati là, ma una nostra falsa amica aveva detto tutto a questo ragazzo, e lei ci è rimasta male.
Aveva gli occhi pieni di lacrime, e correndo via è inciampata perché non vedeva niente.
È caduta davanti a tutti.
L'ho portata a casa e siamo scoppiate a ridere.
Chissà se anche ha detto a Tony la verità.
Può averlo fatto... ma... non so... non è da lei fare la spia.
Ma può averlo fatto per vendicarsi.
Non lo so. Spero di no.
"Jeannie, posso sedermi?"
Apro gli occhi.
"Lapis! Si, certo."
"Grazie, va tutto bene?" Dice guardandomi.
"Sì, sì, tranquilla."
"Stai mentendo."
E quindi?
"Gli amici non mentono. Scommettiamo che riesco a capire cos'hai con una parola?" Continua.
Io la guardo senza dire niente.
"Allora... Elisabetta?" Dice guardandomi.
Annuisco.
"Sai cos'è successo?" Le chiedo.
"Sì, ne ho già parlato con lei. Sai, quando vedi una amica piangere ti preoccupi, e le chiedi cosa le è successo. Ma evidentemente alcune amiche non lo fanno, anzi, alcune 'amiche' sono la causa di quei pianti. Tu che ne dici, Jeannie?" Dice guardandomi male.
"Stai dicendo che colpa mia?"
"Tu che dici?"
"Ascolta Lapis, non ho idea di quello che la troietta ti abbia detto, ma qualunque cosa sia, fidati che sono io quella ci ha rimesso di più, non lei."
"Come vuoi." Dice Lapis scocciata.
Stronza.
Non chiedermele le cose fingendoti amica se poi devi fare la scema.
Il pullman si ferma e lei scende.
Non mi ha salutata.
Mi vuole dire che questo è colpa mia?
Ma ti prego, lei che ne sa?
Mi arriva un messaggio.
-Hey Jeannie-
È di Rubino.
-Dove sei? Ti stiamo aspettando da mezz'ora-
Stiamo?
Con chi è?
Le dico di aspettarmi, e cinque minuti dopo il pullman arriva allo stadio.
Scendo e raggiungo Rubino.
"Come stai?" Le chiedo.
"Bene..." Dice, e si fissa a guardare un punto dietro di me.
"È tornata!" Dice sorridendo.
"Chi?" Dico e mi giro.
C'è Zaffiro.
Rubino corre da lei e la abbraccia.
Subito dopo arrivano Elisabetta e Tony.
Zaffiro Pov.
Ero con Rubino, poi Elisabetta mi ha mandato un messaggio dicendo che erano appena arrivati e li ho raggiunti.
Non credo che Jeannie si felice di vedere Elisabetta.
Io e Rubino ne abbiamo parlato, e abbiamo rischiato di litigare.
Io sono dalla parte di Elisabetta e lei è dalla parte di Jeannie.
È successa la stessa cosa in classe.
Metà classe a favore di Elisabetta e metà a favore di Jeannie.
La classe si è praticamente divisa, e spesso rischiamo di litigare tra di noi.
Io, Ametista e Lapis siamo dalla parte di Elisabetta.
Rubino, Perla e Peridot dalla parte di Jeannie.
Steven, Connie, e Spinel sono neutrali.
Non sto qua ad elencare proprio tutta la classe.
Questa divisione devo ammettere che mi da' veramente sui nervi.
"Trevis?" Ci chiede Rubino ad Elisabetta.
"Non è potuto venire, ha detto che aveva un impegno." Dice Elisabetta.
Elisabetta ha detto a me della partita, e a Rubino lo ha detto Jeannie.
"Scusate ragazze, io vado un attimo da un mio amico qui vicino." Dice Tony e va via.
"Rubino, andiamo a prenderci qualcosa prima che inizi la partita." Dice Jeannie.
"Ok. Zaffiro, vieni con noi?" Dice Rubino.
"Sì, vieni Elisabetta?" Chiedo io.
Jeannie mi dice di no con la testa.
Che cattiva.
Elisabetta lo nota.
"No, tranquilla Zaffiro, tu va' pure, io ti aspetto qui."
Non posso cercare di convincerla, non verrebbe.
Ma non posso neanche lasciarla sola, non sarebbe corretto.
E poi avrei paura a sapere che è qui da sola, soprattutto da quando mi ha raccontato di suo padre.
Non ho idea di quando tornerà Tony, quindi non posso essere tranquilla se vado con Rubino e Jeannie.
"Rubino, lascia stare, io sto qui, andate voi." Le dico.
"Ok." Dice lei triste.
"Andiamo." Dice Jeannie a Rubino.
Lei annuisce e si allontanano.
"Potevi andare Zaffiro, non c'è problema per me." Dice Elisabetta.
"No. Non ti lascio da sola."
Le tiene la testa abbassata.
Per fortuna sono una decina di centimetri più bassa di lei, e riesco a vedere che sta piangendo.
"Hai visto che Jeannie ha fatto no con la testa, vero?"
Lei annuisce.
"Mi dispiace tanto." Dico prendendole la mano.
Lei alza la testa e con la mano libera si asciuga le lacrime.
"Non farti rovinare una giornata così bella per questa stronzata." Continuo.
Lei mi abbraccia.
"Grazie Zaffiro."
"Di nulla. Non riesco a vedere qualcuno piangere, e poi a Jeannie neanche importa di te."
Ci allontananiamo e in quel momento arriva Tony.
"Jeannie e Rubino dove sono?" Chiede lui.
"Jeannie voleva andare a prendere qualcosa al bar, e Rubino è andata con lei." Gli rispondo.
"Capisco, e voi non siete andate?"
Non diciamo niente.
Elisabetta lo guarda.
"Oh, ho capito, scusate." Dice Tony.
È un ragazzo carino, ma è abbastanza stupido.
Dopo qualche minuto finalmente possiamo entrare.
Ci sediamo e aspettiamo le altre.
Arrivano con delle patatine in mano.
Ce ne danno un pacchetto a testa.
Ci sediamo.
Tony ed Elisabetta si siedono vicini.
Io sono accanto Elisabetta, ma non tanto vicina.
Lo faccio per lasciarla vicina a Tony.
Accanto a me c'è Rubino, Jeannie è vicina a Rubino, ma non attaccata.
Sono accanto a Rubino!
Posso morire in pace ora.
"Mi dispiace che non sei venuta prima." Mi dice Rubino
"Non potevo lasciare Elisabetta da sola."
"Sì, ma non le sarebbe successo niente."
"Non è così."
"Invece si, mica avrebbe limonato con ragazzi a caso." Dice ridendo.
"Non sei divertente." Le dico.
Lei si gira imbronciata.
"Dai, non fare così. Stanno entrato i giocatori." Le dico mettendo una mano sulla sua.
Inizia la partita.
...
È appena finita.
La squadra dove c'era il fratello di Elisabetta ha vinto.
Perla Pov.
"E quindi stai ignorando Ametista, giusto? Soltanto perché credi che le piaccia Connie."
"Esatto Lapis."
Avevo bisogno di sfogarmi e ho chiamato lei.
"Non puoi saltare a conclusioni affrettate. Per quanto riguarda Connie? Stai mettendo da parte anche lei?"
"Non lo so, non me ne accorgo mai se lascio o meno da parte qualcuno. Comunque non voglio più pensarci, e sai perché?"
"Perché?"
"Perché oggi è il sabato più bello della mia vita."
"Che succede di così fantastico?"
"Ho un appuntamento!"
"Con chi?"
"Con Bismuth, la sorella di Zaffiro."
"Non la conosco, hai una foto?"
"Sì, te la mostro."
Prendo in telefono e le mostro una delle foto che ho nella galleria.
Sono piena di foto di Bismuth.
"Che ne dici?" Le chiedo mostrandole la foto.
"Dammi un attimo, me l'hai appena mostrata."
Sbuffo.
"È carina." Dice Lapis.
"È fantastica, non carina." Le dico girando il telefono verso di me."
"Secondo me vi metterete insieme."
"Sicura?"
"Sicurissima."
"Non lo so. Non penso che una ragazza come lei starebbe sotto ad una come me."
"Ti ha chiesto lei di uscire. Ci sarà sicuramente un motivo, non credi?"
"Si può essere."
"Sai già come vestirti?"
Io la guardo facendo un sorriso imbarazzato.
"Ho capito, non ne hai idea."
"Non ci ho pensato Lapis! Ora come faccio?" Le dico preoccupata.
"Come prima cosa ti calmi, e poi sei ricca, non deve essere difficile trovare qualcosa di carino."
"Facciamo così: tu ora vieni a casa mia per aiutarmi a scegliere cosa mettere, e poi domani andiamo a fare shopping, così non avrò problemi la prossima volta a scegliere i vestiti. Ci stai?"
"Perché no? Andiamo."
Andiamo verso casa mia.
Arriviamo e lei rimane a bocca aperta.
"Sei sorpresa?"
"Sì... sapevo che fossi ricca, ma fino a questo punto no. È uan casa stupenda, ed è enorme!"
"E non hai ancora visto l'interno. Preparati." Dico ed entriamo.
Mia madre è in cucina con mia sorella.
"Sei tu stellina?" Dice mamma.
"Sì. Ho portato un'amica."
"Piacere, mi chiamo Lapis." Dice lei.
"Molto piacere stellina, io sono Bianco, la mamma di Perla." Risponde mia madre.
"Credevo fosse Ametista, è più di una settimana che non viene, mi sembra una ragazza molto simpatica." Mi chiede mamma.
"Sì, molto simpatica... ultimamente ha degli impegni e non può venire. Ora io e Lapis andiamo in camera mia. A dopo mamma." Le dico.
Saliamo tutte le scale ed entriamo nella mia stanza.
Lapis è stanca da tutte le scale, ma nonappena vede la mia camera cambia subito espressione.
"È camera tua?! La adoro." Dice buttandosi sul mio letto.
"Ti ricordo che siamo qui per un motivo."
"Hai ragione Perla, scusa." Dice alzandosi.
Apro l'armadio e inizio a provare un sacco di vestiti, ma nessuno ci convince.
Oppure quello che piace a me non piace a lei, e viceversa.
Fino a quando...
"Ferma Perla! Questo outfit è perfetto!" Urla Lapis.
Io lo riguardo.
"Lo penso anch'io." Dico
Connie Pov.
Provo ancora a chiamare Perla.
Non mi risponde.
È da oggi pomeriggio che provo a chiamarla.
Non è da lei non rispondere al telefono.
Vabbè, sarà occupata.
Però mi sto annoiando.
Vediamo... chi posso chiamare?
Provo con Spinel.
Trovo il suo numero nella rubrica e chiamo.
Inizia a squillare.
Niente.
Non risponde neanche lei.
Almeno in una cosa poteva essere utile, e invece neanche in quella.
Dai però! Dovevi solo rispondere ad una cazzo di chiamata! Qual'era lo sforzo?
Ci penso un attimo.
E se chiamassi Steven?
Ma si dai.
Faccio il suo numero.
Inizia a squillare.
Ho un sorriso enorme.
Potrei parlare con Steven!
La mia crush.
Non vero l'ora.
Mi sparisce il sorriso.
Ora che ci penso... se Steven dovesse rispondere cosa gli dovrei dire? Non avevo niente da fare e allora ho pensato di chiamarti perché tu mi fai sentire speciale?
Prego che non risponda, e così succede.
Smette di squillare e la chiamata si interrompe.
Menomale dai.
Però mi sto annoiando di nuovo.
Seriamente, che posso fare?
Sbuffo.
Chiamo qualcun'altro?
Non lo so... tipo... Peridot?
Tanto non credo lei stia facendo qualcosa.
Provo.
Squilla ma non risponde nessuno.
Ok basta, mi arrendo.
Non avevo voglia di stare da sola, quindi ho letteralmente chiamato tutti i miei amici.
Prima di Perla ho fatto un sacco di chiamate.
Possibile che solo io sono da sola come un fottuto cane?
Non so seriamente che fare.
Guardo la rubrica per vedere se ho dimenticato di chiamare qualcuno.
Non ho dimenticato nessun'amico, però è rimasta Ametista.
Non è che siamo proprio amiche noi due, però...
Potremmo iniziare ad esserlo.
Vabbè la chiamo, ma con la sfiga che ho io non risponderà mai.
Inizio a vagare nei miei pensieri.
-Connie? Connie, ci sei? Cos'è? Uno scherzo?- Sento al telefono.
"Ametista, scusa, non ti sentivo." Mento.
-Hai bisogno di qualcosa?- Mi chiede.
"Che stai facendo?"
-Nulla, ero in camera mia ad annoiarmi.-
"Capisco. Ti va di uscire?"
-Perché?-
"Così... Ti va o no?"
-Ok, Ok, ci vediamo davanti alla scuola.-
"Va bene."
Chiudiamo ed io esco di casa.
Arrivo ma non c'è nessuno.
La chiamo, ma non risponde.
Mi prende in giro?
Cos'è? Una specie di scherzo?
La richiamo.
Non risponde.
Ok, basta.
Io mi sono stancata.
Mi giro per andarmene.
"Connie! Dove stai andando?" Sento dietro di me.
Mi giro.
"Era ora, Ametista." Dico mentre lei si avvicina a me corredo.
"Scusa, ma ho avuto un contrattempo per colpa di mia sorella." Dice lei facendo dei respiri profondi per riprendere fiato.
"Ok, non ti preoccupare."
Lei riprende del tutto fiato.
"Sai che fine ha fatto Perla?" Mi dice.
"In che senso?" Le chiedo.
"Nel senso che è da una settimana che non risponde né alle chiamate e né ai messaggi."
"Beh questo è strano. Neanche a me rispondeva prima quando al chiamavo, ma non rispondere da una settimana... non capisco."
"Già, neanche io. Quindi mi sembra di capire che mi hai chiamata perché eri da sola, ti stavi annoiando, e non avevi altra scelta?"
"No! Cioè, si, ma no. Ti ho chiamata per questo, si, ma anche perché non abbiamo mai legato molto, e questo mi sembrava un buon momento."
"Se lo dici tu... Che hai voglia di fare?"
"Non lo so... una passeggiata?"
"Come vuoi."
Camminiamo e iniziamo a parlare.
Non lo avrei mai detto, ma Ametista è simpatica.
Fa delle battute divertenti.
Ad un certo punto, in lontananza, vediamo Perla e Lapis.
"Hey ragazze." Urlo io.
Perla si gira e mi sorride, poi sposta gli occhi su Ametista, e Lapis le prende la mano portandola via.
Che strano...
Peridot Pov.
Suona in campanello.
Vado a vedere chi è.
Steven.
Gli apro la porta.
"Sei arrivato finalmente." Gli dico.
"Non ci ho impiegato tanto, sei tu che sei impaziente." Mi risponde.
"Mamma! Io e Steven andiamo in camera!" Le urlo.
"No Perodot! Non ti faccio andare in camera con un ragazzo."
Che palle.
"Dai mamma! Puoi venire a controllarci quando vuoi!"
Steven arrossisce dall'imbarazzo.
Non aspetto una risposta e lo trascino in camera mia.
Ci sediamo sul letto con le gambe incrociate in modo da stare l'uno difronte all'altra.
"Allora? Qual'è il problema?" Chiede lui."
"Lapis! Mi ignora, mi tratta male, non mi risponde, ha gli sbalzi d'umore..."
"Sbalzi d'umore? In che senso?" Mi interrompe.
Faccio un respiro.
"Ti spiego, la scorsa settimana ci siamo incontrate, o meglio, scontrate nel parco, e lei come al solito si è incazzata perché pensava che lo avessi fatto apposta. Sono andata via e ho incontrato Jasper. Lei si è messa a bullizzarmi, fino a quando non è arrivata Lapis. Ha cercato di fermarla, ma Jasper se la è presa anche con lei. Per fortuna è arrivata Ametista che l'ha fermata, e Lapis ha iniziato a preoccuparsi di come stavo io, di cosa mi aveva fatto Jasper, mi ha anche portata a casa portandomi in braccio. Arriviamo qui davanti e ricomincia a trattarmi male. È troppo strana! Come dovrei fare secondo te?"
Steven fa' spallucce.
"Non ne ho idea."
"Piuttosto, con Spinel come va?"
"Ti ho detto detto che non mi piace, credo."
"Credi?"
"Sì... cioè, lei è un sacco carina, ma non capisco se mi piace o meno. Capisco che tra di noi c'è qualcosa, ma non capisco se è amore"
"Cosa può essere se no?"
"Non ne ho la minima idea."
"C'è qualcun'altra che ha preso in cuore di questo giovanotto, o almeno, metà?"
"Connie è carina, ma non mi convince. Siamo buoni amici, e mi sembra di provare qualcosa per lei, ma quello che sento quando sono con lei è diverso da quello che sento quando sono con Spinel, non so descrivere nessuno dei due."
"Secondo me..." Mi fermo.
Mi sento osservata.
La porta è socchiusa.
"Mamma! Ci stai spiando?"
Lei apre la porta.
"Sì! Secondo te lascio mia figlia da sola in una stanza con un ragazzo?"
"Beh, non stiamo facendo niente, ora sei contenta?"
"Sì." Dice andandosene, ovviamente lasciando la porta spalancata.
Mi alzo avvicinandomi alla porta.
"La porta, mamma!" Le urlo chiudendola.
Torno a sedermi accanto a Steven.
"Stavo dicendo, secondo me dovresti stare di più con Connie, perché se sei sempre con Spinel la trascuri, e non capirai mai per chi delle due provi davvero qualcosa, fidati di me."
"Tu dici?"
Annuisco.
"Proverò a seguire il tuo consiglio."
Prende il telefono.
"Ho una chiamata persa da Connie, hai ragione, dovrei stare più tempo con lei. Domani a scuola le parlerò."
Sorrido.
Questo ragazzo andrà lontano.
Non so con chi delle due, ma andrà lontano.
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