TERRA (Fantascienza)
Ci risvegliammo in mezzo alle macerie di palazzi in rovina. Non capivamo dove fossimo, ma presto avremmo scoperto ogni cosa.
Una donna incappucciata ci disse che l'avremmo dovuta seguire prima che i droni arrivassero e segnalassero la nostra posizione.
Era la prima donna adulta che vedevamo da quando c'eravamo svegliati fuori dalle capsule e il fatto che fosse disarmata ci convinse a seguirla.
Entrammo in un edificio disabitato e la seguimmo scendere delle scale. Arrivati in fondo una porta ultra lucida e super moderna, che stonava con resto, ci si parò davanti.
La donna digitò un codice su un ologramma che riproduceva una tastiera e la porta metallica si aprì.
Dentro sembrava di trovarsi in un altro mondo. Tutto appariva ultra tecnologico e indistruttibile, ma se così fosse stato il mondo in superficie perché era completamente distrutto?
«Ci può dire dove ci troviamo e cos'è questo posto?»
«Vi trovate fuori dal Labirinto e nel mondo che un tempo gli antichi chiamavano Terra. Ora questo pianeta è sotto il controllo delle macchine che hanno preso il sopravvento distruggendo il mondo che gli uomini avevano creato che sterminando l'intero genere umano a parte me e voi.»
«Ma chi è lei?»
«Io sono la voce metallica che sentivate. Usavo un distorsore per non farmi localizzare dai robot Guardiani che setacciano il pianeta in cerca di qualche superstite dalla bomba anti-uomo che hanno attivato migliaia di anni fa ormai.»
«Quindi è lei che ci ha imprigionati dentro quella specie di centro di addestramento»
«E' stato il Dott. Jefferson. Lui ha creato il Campo e il Labirinto. Vi ha tenuti al sicuro e allo stesso tempo vi ha allenati.»
«E dov'è adesso questo dottore?»
«E' morto. Io sono sua nipote. Ha lasciato a me il compito di proseguire il programma; perché abbiamo bisogno di combattenti per affrontare i robot e gli androidi che hanno preso possesso del nostro mondo.»
«Ecco lo sapevo. Ci hanno usati e ora vogliono continuare a farlo. Io mi tiro fuori. Non voglio partecipare a nessuna battaglia contro intelligenze artificiali o qualsiasi altra cosa siano.» disse Alice.
«Non è una scelta che puoi fare. Ormai sei costretta a combattere. Nessun posto è sicuro, neppure questo bunker lo sarà per sempre. L'unico luogo in cui potevi vivere felicemente lo hai abbandonato uscendo dal labirinto, perciò ora dovete aiutarmi ad affrontarli. Altrimenti ci uccideranno tutti. Voi siete speciali potete sopraffarli e salvare il pianeta. Dovete solo credere di potercela fare.»
«Ma noi non conosciamo nulla di queste creature!» Dissi io.
«Questo non è un problema vi istruirò a dovere prima di buttarvi nella gabbia dei leoni.» Detto questo premette un pulsante e un cassetto segreto si aprì rivelando il contenuto. «Questi ero chiamati orologi un tempo ma ora sono in grado di equipaggiarvi con le migliaia di armi e scudi che contiene in memoria. Questi invece non sono semplici occhiali ma diventano una visiera e un casco, nel caso veniate scaraventati con violenza vi proteggerà la testa. E' in grado di indicarvi i valori dei robot o degli androidi che vi troviate ad affrontare.»
«Un momento, come fai ad avere tutte questi gadget e tutte le informazioni a riguardo?»
«Mio nonno ha creato il campo e il Labirinto per una ragione... aveva perso il controllo delle sue creazioni. Lui ha inventato tutto: droni, robot e androidi, ma li ha fatti così simili a noi che presto sono stati corrotti da un virus e uno di loro ha preso il comando, attivando una ribellione contro il genere umano... Voi siete la nostra unica speranza ora. La sola e ultima speranza per salvare tutto e tutti.»
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