This Is Your Life - Che Vita di Merda!
Torre a Mare, Puglia - Estate 1991.
La luce stroboscopica riflette il suo fascio pulsante sulla graticciata frangisole in muratura bianca, al limitare dell'accesso alla caletta sabbiosa dell'area sottufficiali.
Le Serate Danzanti – così vengono chiamate – sono l'evento più gettonato di tutta l'estate, per i bagnanti tesserati dell'esclusivo Distaccamento Balnerare dell'Aeronautica Militare di Torre a Mare, un lido riservato ai dipendenti delle forze armate e alle loro famiglie, attrezzato e suddiviso perché, pure nello svago, chi indossa la divisa deve mantenere il suo ruolo.
Infatti la spiaggia, che si snoda per almeno un chilometro di costa e prevede cabine per ogni abbonato, è suddivisa in tre zone, ognuna riservata: una per gli ufficiali, quella centrale di proprietà esclusiva del generale in carico periodicamente alla Terza Regione Aerea, una altrettanto vasta e servita per i sottufficiali. Sostanzialmente una distinzione inutile, dal momento che ogni persona può spostarsi liberamente in qualsiasi area. L'unica off limits è proprio quella dei generali, delimitata da un basso frangisole. Vi si ha accesso solo su invito del generale stesso ed Eunice e le sue sorelle ebbero la fortuna di varcare quella soglia, dotata di ampie cabine superaccessoriate e lettini relax, non semplici sdraio, nell'estate di qualche anno prima, quando le sorelle De Giorgi erano divenute amiche di Barbara e Gheo, rispettivamente i figli del generale romano Brancaleone, comandante della Terza Regione Aerea, durante l'estate del 1988.
Eunice se ne sta seduta sul muricciolo del minibar con la faccia tra le mani e i gomiti poggiati sulle ginocchia, sotto i due grandi pini marittimi che, durante il giorno, sono una delle oasi naturali di fresco che ristorano gli avventori, specie i più anziani che danno vita a interminabili partite a carte. Rifugio ideale anche dei gruppetti di ragazze che, invece di prendere il sole in costume, se ne stanno t-shirt oversize di Fruit Of The Loom e sneakers Superga in tela, rigorosamente bianche o blu a sfidarsi in mani agguerrite di Burraco – di cui Eunice e la sua migliore amica Ilaria sono campionesse. Se ne stanno lì a giornate intere, specie quando il mare mosso non permette il bagno e la tramontana ti ci fa stare volentieri con la maglia addosso. Le più alternative sfoggiano le Converse All Star, ultima moda di quell'estate ed Eunice le porta di un colore bordeaux, regalo per il suo diploma delle medie: né bianche, né blu o nere, come detta la moda. Lei è diversa e non le frega niente di sembrare uguale ad altre cento.
Diversa Eunice ci si è sempre sentita. Non è per forza sbagliato, a volte pensa sia un dono non essere come le popolari. Ma non oggi. Oggi non è uno di quei giorni. E ci rimugina su mentre osserva lo sfarfallio della luce stroboscopica colpire la graticciata frangisole che delimita la caletta sabbiosa dell'area di balneazione sottufficiali. Ci rimugina a ritmo delle note di This Is Your Life e, mentre dalla sala ristorazione adibita a pista danzante, le Banderas chiedono: – qual è il proposito della tua vita? Questa non è una favola è la tua vita – Eunice pensa proprio: – infatti, che vita di merda!– E non può essere altrimenti dal momento che pure sua sorella glielo ha tuonato qualche ora prima, mentre vedeva la minore delle De Giorgi stendere in modo maldestro una linea di eyeliner, con mano tremula, per sembrare più grande, perché risaltassero gli occhi cervone, che con il sole assumono una tonalità di verde cosparsa di pagliuzze dorate. È l'unico vezzo che Eunice si concede insieme al lucidalabbra. Il rossetto le sembra troppo sulla bocca minuta e pronunciata, di una graziosa forma a cuore. I capelli, divenuti biondi con la salsedine e naturalmente ondulati dalla medesima, fanno il loro effetto sulla carnagione dorata dal sole, su cui spiccano le gote e la punta del naso un poco arrossate. Sì, perché Eunice al sole ci sta il tempo di asciugarsi, ma i lunghissimi bagni mattutini nelle acque cristalline della Puglia e le vasche pomeridiane, su e giù, da un bar all'altro, dei tre a disposizione nel lido, fanno comunque il loro lavoro. Si guarda allo specchio: un total look black con la maglia oversize hawaiana, sulle tonalità dell'arancio, e un pantalone cropped in tessuto scivoloso con le All Star fanno la loro figura su una ragazza di quattordici anni appena compiuti che frequenterà il primo anno delle superiori in un istituto tecnico. Si rinvigorisce i capelli scuotendoli con una mano e sua sorella, lì pronta, come il miglior uccellaccio del malaugurio, glielo tuona astiosa: "Danilo non ti guarderà nemmeno. Se la fa con quelle più grandi," la avverte.
"Sei solo invidiosa! È con me che passa un sacco di tempo, anche se tutte gli corrono dietro. È a me che chiede di accompagnarlo, all'ora di pranzo, quando fa il giro per riportare a casa i bagnanti che restano solo mezza giornata. E poi restiamo soli per un sacco di tempo, quando il pullman è ormai vuoto e facciamo ritorno verso la spiaggia. Noi parliamo di un sacco di cose, che ne sai tu?"
"Che ci deve fare uno di ventitré anni con una di quattordici? Fammi il piacere. Sei piccola, non puoi interessare ai ragazzi."
"E tu sei fidanzata da un sacco, dovresti pensare al tuo di ragazzo, anziché interessarti a quelli che piacciono a me! Sei solo gelosa. Ho più amici maschi che femmine, ma è perché io non corro dietro a tutti, so essere solo un'amica e mi vogliono bene per quello. Mica faccio la gatta morta come te, miss spiaggia che sfoggia fisico e costumi diversi ogni ora."
"Io posso, tu no. Bisogna avercelo il fisico. Tu pensi solo a mangiare e non sarai mai più di un'amica per i ragazzi."
Eunice trattiene le lacrime che pizzicano prepotentemente dietro il mascara che si scioglierà in un'impietosa colata piroplastica, portandosi appresso la matita nera stesa nella palpebra inferiore a incorniciare le nocciole divenute acquose per la durezza delle parole di sua sorella. Morde forte le labbra fino ad avvertire il sapore metallico della rabbia che monta dentro di lei. Alza gli occhi al soffitto, seduta sul letto matrimoniale della camera di sua madre. La mamma di Eunice, avrebbe avuto di certo parole di conforto per lei, se fosse stata presente a quella discussione, ma è uscita con le zie: le sue sorelle. Eunice, forse, gliene parlerà al suo ritorno dalla serata danzante, pensa. Le racconterà se Danilo l'avrà invitata a ballare durante il momento dei lenti oppure se avrà parlato con lei, com'è solito fare, anche fuori dall'orario lavorativo, in una sera nella quale non deve indossare la divisa da aviere.
"Ti muovi, che si fa tardi?"
Eunice si ridesta da quei pensieri richiamata dalla voce di sua sorella. Marco, il fidanzato di Elena, è arrivato a prenderla e, per fortuna, quel coso antipatico ha un'utilità: essere il mezzo di trasporto che porterà Cenerentola al ballo.
La luce stroboscopica riflette il suo fascio pulsante sulla graticciata frangisole in muratura bianca ed Eunice ha appena visto allontanarsi Danilo in compagnia di una sua coetanea quattordicenne molto procace e disinvolta però, truccata e abbigliata da parere una con molti anni di più. Si dirigono a passo sostenuto, sghignazzando, verso una zona in disparte riservata ai parcheggi delle auto e dei pullman, notoriamente luogo preferito dalle coppiette per imboscarsi.
Eunice rimane immobile per un tempo lunghissimo, incapace di articolare finanche un movimento o elaborare qualsivoglia pensiero, la ragazza immagina di stare per pietrificarsi, divenendo un tutt'uno con l'architettura muraria tipica delle zone marittime del sud Italia.
Le Banderas, tormentone estivo dell'estate 1991, riecheggiano in loop nella mente di Eunice, insieme alla luce dello strobo: This Is Your Life e che vita demmerda!– pensa a ragione Eunice, nel momento che vede riemergere i due, Danilo e la mora quattordicenne solo all'anagrafe, scarmigliati e sudati, lei che tira giù il miniabito floreale inguinale, lui con la camicia bianca, immacolata su un'abbronzatura lucente e il fisico scolpito, stropicciata e leggermente sbottonata fuori dai pantaloni.
A Eunice era parso un Adone quando lo aveva salutato a inizio serata, sulla pista da ballo, mentre confabulava di quanto fosse attraente all'orecchio di Ilaria, amica ineguagliabile.
Danilo si accorge della presenza di Eunice, seduta nella penombra del muretto del minibar, in quello che è un punto di passaggio obbligato verso i parcheggi, e si gratta la nuca abbozzando un cenno di saluto verso la sfigata vestita come un'educanda, mentre la voce di Elena, puntuale come quella di una civetta a mezzanotte, non manca di rimarcare a Eunice il concetto: "Te l'avevo detto." Lo mormora a denti stretti, strattonando la sorella minore per un braccio "Andiamocene, muoviti!"
Eunice desidera solo che l'asfalto sotto i suoi piedi possa inghottirla. Danilo può fare quello che vuole nella sua vita, in fin dei conti non le deve nessuna spiegazione. Elena, la maggiore delle De Giorgi coetanea dell'aviere, riserva un'occhiata di fuoco al ragazzo e alla sua amichetta di turno, minorenne. Un'occhiata torva e carica di una gelosia immotivata, più che di una giusta indignazione per il fatto che il furbastro si sia palesemente arrischiato, mostrandosi con una minore in atteggiamento inequivocabile mentre si sbaciucchiavano, abbracciati, prima di ricomporsi tornando verso la pista da ballo gremita di giovani e famiglie.
Le Banderas, a tema mai tanto azzeccato, intanto insistono: – This is not a story, this is not a book, this your life...
– una vera vita di melma!– Eunice osserva il trucco colato nel riflesso intermittente del finestrino posteriore della Fiat A112 Abarth di Marco, illuminato dalla luce aranciata dei lampioni della superstrada, mentre torna verso casa.
Più tardi sua madre avrà le tre parole magiche che per Eunice sono panacea di tutti i mali del mondo: "Ma lasciali perdere!"
Angolo Autrice
Salve, gente.
Eccovi una nuova storia breve ed estiva, senza toni pesanti e profonde introspezioni, nata di getto, ieri, a seguito di un regalo inaspettato quanto graditissimo di MarvelAvengersHawk, una fan art raffigurante me e Oscar Isaac in veste di ragazzi spensierati e con la passione per la musica.
Il capolavoro è stato realizzato dalla bravissima artista ValentinaGaribaldi, presente qui su Wattpad.
Il cognome di Eunice "De Giorgi" è un omaggio alla Nives De Giorgi a me ispirata, personaggio de Il Falco e La Fenice storia ideata dalla penna di MarvelAvengersHawk. De Giorgi è una trasposizione italianizzata del cognome del generale De Jarjayes, padre di Lady Oscar, uno dei miei personaggi preferiti, essendo stato mio padre realmente un altufficiale dell'Aeronautica Militare.
Tutti i posti citati sono realmente esistenti.
Nella speranza di allietare la vostra estate tra amarcord tragicomici sulle note della dance anni Novanta.
A presto,
Nives.
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