Parte 1
Un sogno sbiadito fu ciò che colpì il giovane ragazzo disteso ancora a letto, tornato nel mondo della realtà. Girandosi su un fianco si ritrovò a faccia a faccia con chi con estrema dolcezza lo teneva stretto a sé.
《 Non sei un sogno 》.
Mormorò Henry con la voce impastata dal sonno e i capelli che scompigliati gli ricadevano teneramente sulla fronte, dandogli l'aria molto più giovanile di quanto in realtà rispecchiasse.
《 Ho visto che mi stai guardando 》 un bellissimo Sam appena svegliato gli sorrise sinceramente e gli prese con due dita una ciocca della frangetta scura. Un attimo dopo di sguardi incatenati, gli baciò le labbra e le leccò in un appena dispetto.
Come al solito Henry arrossì vistosamente 《 Ma che diavolo!? 》 e con un spinta accompagnata da un calcio lo buttò giù dal letto.
Sam si massaggiò il sedere con un sorriso divertito dopo aver ripreso pienamente coscienza di ciò che fu accaduto. Nel mentre lo guardava alzarsi dandogli le spalle, capì che quello era il suo amore. Sì, quello era proprio lui. La stessa persona di cui si era innamorato dalla prima volta che i suoi occhi gli si erano posati addosso. La stessa che con gli anni aveva imparato a conoscere bene e tanto da sapere perfettamente che certi atteggiamenti - e soprattutto quali - lo mettessero in imbarazzo. Anche tanto da portarlo ad atteggiarsi con quei gesti come quelli di poco prima. Se non avrebbe reagito in quel modo, certamente non sarebbe stato l' Henry che conosceva.
Dopo essersi rialzato da terra, Sam andò a recuperare dall'armadio un paio di abiti puliti e un accappatoio, per poi adagiare la maglia e i jeans sul poggia schiena della sedia. Lentamente e sapendo di avere lo sguardo del compagno tutto per sé, iniziò a spogliarsi indumento per indumento e indossò l'accappatoio.
《 S- Sam... C-cosa... A- aspetta un attimo. Che vuoi f-fare ? 》
Si imbarazzò ma ciò non servì altro che incentivare la fame del lupo.
《 Hm.... Una doccia. Ti aspetto di la 》un piccolo occhiolino schiacciato, che si intravedeva dal riflesso dello specchio che vi era incastrato sull'anta del armadio.
Sam si diresse presso in bagno e si chiuse la porta alle spalle. Ancora incredulo, scioccato e imbarazzato, Henry, invece, rimase ancora a guardare come uno stoccafisso il posto dove sino a un momento prima il fidanzato era stato e poi anche se ancora un po' agitato decise di alzarsi da quel letto che con il suo calore lo aveva ospitato. Li aveva ospiti.
***
L'acqua scendeva di getto dal doccione e il vapore appannò le ante della finestra della doccia. Il calore che vi era lì dentro era molto confortevole e notevole. Poteva sembrare di trovarsi effettivamente alle terme.
Henry lasciò cadere il pigiama dal corpo. Ovviamente, a guardare quella bella persona alta lavarsi e insaponarsi non poté lasciare che il suo cuore andasse a tempo proprio. Come più gli aggradava. Eccezioni non c'è ne erano.
《 Sei arrivato finalmente 》.
Rimbombò una voce sexy ma gentile e nel pieno timbro del malizioso.
Sentendosi nella causa, dopo un po' di pensamenti il giovane scavalcò gli abiti che ai piedi erano scivolati, sentendo il proprio rimbombio pazzo del cuore nelle orecchie e in gola, con piccoli passi e le mani sudate raggiunse l'orlo della doccia e vi entrò, chiudendo la porta alle spalle.
《 Mi aiuteresti per favore ? 》Chiese un divertito e perverso Sam con i capelli castani tutti all'indietro e sgocciolanti e l'acqua che sul corpo allenato e muscoloso scorreva con sensualità tenendo tra le mani un po' di shampoo e leccandosi senza pudore il labbro superiore.
Henry sentì come se da un momento all'altro sarebbe potuto scoppiare come una bomba e con estrema lentezza alla pari di una lumaca, appoggiò delicatamente entrambe le mani sulla muscolosa schiena fatta di schiuma, all'altezza delle scapole che si intravedevano. Iniziò a massaggiare delicatamente la zona, sentendo un qualcosa crescere notevolmente in mezzo alle gambe. Nel notarlo, si sentì tremendamente colpevole.
All'improvviso veloce come una corrente d'aria, le mani del giovane furono bloccate da due più grandi e calde e si ritrovò spinto verso le piastrelle, mentre il più grande ombreggiava di faccia nel suo campo visivo. Tutto ciò era troppo per il suo povero cuore.
Il rumore del cuore era così forte, che pensava davvero che l'altro potesse arrivare a percepirlo in qualche maniera, anche se i loro corpi erano un poco distanti, uno davanti all'altro.
Il suo viso era così rosso. In un primo momento rimase sgomentato da quella presa di posizione, ma poi riprese la piena ragione. Abbassò lo sguardo per non dover sostenere lo sguardo fisso e penetrante di quello sguardo e non appena era quasi dal vicino del coprirsi il volto con le mani, il mento gli venne preso da Sam che lo guardò con la faccia da innamorato.
Il più grande si chinò appena alla sua altezza e avvicinò il viso ad un millimetro da quella labbra schiuse ed invitanti 《 Ho fame del mio professoressino preferito. Che dici... Tu no? 》
Sam in quel momento era certo di non perdere tempo con quel agnellino tenero tenero. Non davanti a quella visione a dir poco adorabile, non sapeva come controllarsi. L'amore della sua vita, l'unico che voleva al suo fianco e l'unico per cui viveva. L'unico motivo per cui tanti anni fa, nella sua adolescenza, aveva deciso di iniziare a giocare a baseball. L'unica ragione che per lui valeva tutto .
Vedendolo rattristarsi d'improvviso, Henry gli gettò le braccia al collo.
《 Ancora non riesco a perdonarmi del fatto che per le mie parole dette ti abbia ferito. E no. Non dire niente. So che ne abbiamo già parlato quella sera di tre anni fa, dove tutto è riiniziato. Ma quando inevitabilmente ci ripenso mi sento colpevole. Ti amo e non voglio che quello che abbiamo ricucito si rompa di nuovo. Non lo sopporterei. Non sopporterei l'idea di doverti perdere una seconda volta. Non voglio e non riesco 》 parole forti e dure, ma Sam non poté che esserne felice e triste allo stesso tempo.
《 Perché ti scusi ? Se è per questo non ti ho mai odiato. Non volevo veramente lasciarti. Sarò egoista e come dici tu, sono anche quella persona che quando inizia qualcosa non la finisce mai. Ma questo perché si tratta di te. E a te che ho deciso di donare il mio amore, e con te che ho deciso di inconsapevolmente ossessionarmi e a te che non lascerò mai andare via. Te l'ho detto quella sera in cui avevo capito che nel tuo cuore c'ero ancora io e che non mi avevi cancellato del tutto, nonostante tu volessi allontanarmi. Non me ne andrò. Resteró qui al tuo fianco, perché è qui che voglio stare e niente di tutto quello che abbiamo finirà. Te lo prometto 》disse con il cuore più leggero e con gli occhi lucidi Sam.
《 E ti amo anche io 》 aggiunse con un sorriso appena spuntato che ebbe il potere di riscaldare il cuore nuovamente acceso del più piccolo.
Sam baciò finalmente quella labbra amate, in un bacio da prima delicato per poi farsi più passionale con tanto di giochi delle salive, schiocchi, duelli di lingue e ansimi e mentre con con un braccio lo cingeva, portò l'altra mano a scendere su quel corpo che conosceva a memoria. Poi preso dalla passione, il più piccolo si lasciò totalmente andare a quelle avances volute, lasciandosi assaggiare, riscoprire e amare. Donando all'altra persona tutto ciò che egli gli stava facendo provare. In una passione d'amore senza freni e tempo. Ma solo con la voglia di farsi coccolare più in profondità.
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