🌹Capitolo Tre- La bussola ticchettante

《Signorina ha aperto il regalo!》esclamò l'Uomo-con-la-maschera, alzando le braccia in aria.

Kurtz scrolló la testa e si sistemó sotto il tavolo.

Li ignorai entrambi e mi concentrai sul misterioso regalo.

Avevo intuito che fosse una bussola dalla rosa dei venti che era al centro e per i punti cardinali, lucidamente incastonati, ma per il resto non gli assomigliava per niente.

Al centro del quadrante c'era una grossa pietra rossoverde dalla quale si diramavano i quattro bracci della rosa dei venti, ognuno puntato verso un punto cardinale.

Al di sotto della rosa erano visibili delle piccole ruote dentate che giravano senza sosta, mentre sotto alle lettere incise scorreva un'altro cerchio, blu notte e decorato finemente con motivi a spirale.

Il tutto era coperto da un vetro e ticchettava rumorosamente, come un vecchio orologio.

《Che cos'è questa roba?》domandai all'Uomo-con-la-maschera.

Lui abbassò le braccia e piegò la testa di lato.

《Questo è regalo di Lady Moonlight per signorina》

《Ok, sì, questo l'ho capito. Intendevo... a cosa serve?》

《Signorina diceva di non sapere dove fosse l'Est che sta al Nord. Lady Moonlight ha dato bussola a signorina così lei può saperlo》

Tornai a guardare la bussola ticchettante, ma non ci trovai assolutamente nulla di utile.

《Così con questa dovrei sapere dove si trova la Redwood Academy?》

Osservandola ancora, notai che non era presente nemmeno l'ago della bussola.

Quel coso non era nemmeno in grado di fare ciò che doveva!

Mi era assolutamente inutile.

Misi quel coso sul tavolo, sbuffando.

Non era cambiato proprio niente.

Come se nulla fosse, una sensazione di strisciante inquietudine mi penetrò nel cuore.

I muscoli mi si immobilizzarono per un secondo.

Notai che la stanza stava girando vorticosamente.

Gli occhi pizzicavano, e il sapore disgustoso di zucchero bruciato mi inondó la bocca.

Intuii, e mi sdraiai a terra.

《Signorina è a terra! Signorina deve alzare, deve alzare! Signorina!》prese a gridare l'Uomo-con-la-maschera, alzandosi lentamente dalla sedia e agitando le lunghe braccia.

Prima di chiudere gli occhi, vidi Kurtz sotto il tavolo, e il suo sguardo smeraldino mi sembró d'improvviso terribilmente umano.

La terza volta.
È la terza volta oggi che esco dal mio corpo.
È assurdo.

《Non posso più aspettare, mi dispiace》

Misi a fuoco un vecchio salone polveroso, invaso da un terribile odore di chiuso e avanzi di cibo.

《Signora? Mi sta ascoltando?》

《Eh?》

Di nuovo quella voce gracchiante.

Ero sempre lei.

L'uomo, nel suo impeccabile abito gessato, mi osservò tra la sufficienza e la compassione.

Doveva essere uno di quegli amministratori ligi al proprio dovere fino alla nausea.

《Signor Conrad...》mi venne in mente.

《Per la precisione. Il suo amministratore, immagino si ricordi di me》

Annuii debolmente, abbassando lo sguardo.

Odiavo stare dentro a quel corpo, odiavo la vita di quel corpo.

Lo avevo sperimentato decisamente troppe volte per non odiarlo, credo.

《Sì...》riuscii a dire, senza sapere cosa aggiungere.

Il tizio prese un grosso faldone di carta pieno zeppo di documenti, che aveva appoggiato sul tavolo accanto alle lattine vuote di tonno e le vecchie riviste.

《Ecco vede, ho qui i tutti i richiami fatti dall'amministrazione nei suoi confronti. Può vedere tutti gli importi e le ricevute di pagamento che ha regolarmente versato da sei anni a questa parte. È però da diverso tempo che non riceviamo soldi da lei. Per l'esattezza, anzi, non versa nessun importo da un anno e mezzo》

《Che?》

Il signor Conrad lasciò la cartella sul tavolo e incroció le braccia sul petto.

《Mi permetta di essere franco con lei, signora Morgan. L'agenzia mi ha incaricato di farle recapitare questo avviso, ma ho preferito consegnarglielo di persona. Tenga, lo legga》

Mi mise fra le mani un foglio di carta bianco, pieno di scritte fitte che non riuscii nemmeno a decifrare.

Ero troppo confusa, un senso di malessere mi prese lo stomaco, una nausea terribile.

《Comprendo il suo stato d'animo, ma quell'avviso di sfratto diverrà esecutivo fra una settimana. Niente di ciò che le appartiene dovrà rimanere qui. Ha capito?》

《Io... dove andrò a stare?》

Stavolta era la signora Morgan a parlare.

Io stavo troppo male, avevo voglia di vomitare.

Il tizio alzò le spalle, e si riprese la giacca elegante che aveva appoggiato su una sedia.

《Putroppo non gestisco centri di assistenza, signora Morgan. Io mi limito a fare il mio lavoro. Buona fortuna, le auguro il meglio》
Non so se la signora Morgan riuscì a dirgliene quattro, lo avrei voluto vedere.

Ma non feci in tempo.

Stavo tornando indietro.

《Oh, questa è disgrazia, questa è disgrazia!》

Un rumore legnoso fu la prima cosa che percepii al ritorno.

Qualcosa che batteva contro una porta, probabilmente ne era rimasta aperta una in casa.

Il buco nel tetto della soffitta continuava a gocciolare insistentemente, e capii di essere definitivamente tornata.

Il rumore di legno era la testa dell'Uomo-con-la-maschera;

continuava a darsi pugni sul capo, mugolando come un bambino.

《Smettila di fare così! Basta adesso!》gridai, mettendomi a sedere sul pavimento impolverato.

Lui non mi dava ascolto, e continuava con quella litanía.

《Questa è disgrazia, questa è disgrazia!》

Mi alzai e corsi da lui, afferrandogli le mani e stringendole con forza.

Sembrava di tenere stretto un pezzo di legno, in verità.

《Sono sveglia, non vedi? Signorina è sveglia! Sono Violet, sono qui!》

L'Uomo smise poco a poco di mugugnare, e mi sembró più calmo.

《Signorina è viva?》chiese.

Annuii, con un sospiro.

《Sì, sto bene》

Gli lasciai andare le mani e mi sedetti per terra, accanto alla sedia in cui si era sistemato.

Kurtz sbucó fuori da sotto il tavolo e si strusció contro la mia gamba.

Per la prima volta in tutta la mia vita presi in braccio il mio gatto.

Lo guardai attentamente, ma lui sembrava molto più interessato a uno dei fili che pendevano dagli abiti dell'Uomo-con-la-maschera, e balzò via da me.

Nessuna traccia di quegli occhi.

《Puoi dirmi come posso trovare Lady Moonlight?》

L'Uomo sembrava perplesso.

《Signorina vuole sapere dove è Lady Moonlight?》

《Sì, ho bisogno di parlare con lei prima di decidere se andare o no alla Redwood Academy》

《Questo non è possibile. Signorina deve aspettare Cocchiere se vuole andare》

《Cosa?! Come posso andarmene così, senza sapere chi diavolo siete voi e cosa volete da me?》

《Signorina deve aspettare Cocchiere》

《Non voglio! Non ho intenzione di abbandonare la mia vita normale per andare con gente come voi!》

D'istinto, capii.

Ero stanca di quei segreti, ero stanca di quel tizio, del Cocchiere e di tutto il resto.

Potevano essere chiunque volevano, ma non avevo più intenzione di restare al loro gioco.

《Voglio che tu vada via di qui》sentenziai, decisa.

L'Uomo-con-la-maschera parve non capire, e piegò la testa di lato.

《Signorina vuole che io vado via?》

《Sì, sì, signorina vuole qualsiasi cosa tu abbia detto. Basta che tu stia fuori di qui》

Gli indicai la porta con il braccio.
Parve dispiaciuto, e chinò la testa.

《Non vuole più andare alla Redwood Academy da Lady Moonlight?》

《Esatto, non andrò. Non andrò da lei, non andrò dal Cocchiere e non andrò da nessun altro. Non voglio più saperne niente, dovete smetterla di cercarmi》sbraitai, furiosa. Kurtz rimase, come al solito, in silenzio.

Ma sentii che mi osservava e, forse, disapprovava.

Non mi importava più di niente, volevo tornare ad essere normale e non avere più gente di legno che entrava in casa mia.

《Tra poco sarà qui mia madre, e non deve vederti. Devi andare via adesso》

L'Uomo-con-la-maschera, con le spalle piegate e un po' piagnucolante, uscí dalla soffitta e scese le scale.

Non lo seguii e non dissi più nulla.

Sentii che scendeva tutti i gradini e apriva la porta d'ingresso.

Corsi alla finestra, e finalmente lo vidi di nuovo in strada, a testa bassa con il capello calcato sulla maschera.

Ero stata crudele a trattarlo in quel modo, ma non ne potevo più.

Non volevo conoscere nulla.

Presi il libro di storia e, nel farlo, notai la bussola, chiusa e appoggiata sul tavolo.

Non la toccai affatto, e mi rifugiai in camera mia.

Volevo essere normale.

                             ***

Note dell'autrice
Nuovo capitolo tutto per voi! Spero che vi sia piaciuto, e ne approfitto per ringraziare quanti, in questi giorni, stanno scoprendo e apprezzando questa storia. Vi ringrazio davvero tanto, ciò che mi scrivete mi fa sempre molto piacere. Un grazie speciale va a MauTrifiba che, con la sua attenta lettura, mi sta dando moltissimi spunti per migliorare. Grazie, e sappi che attendo con ansia un tuo prossimo capitolo! ♥
Un bacio, e al prossimo aggiornamento!
Kisses

Sofia♥

Ps: Ho disegnato la bussola di cui parlo in questo capitolo, e sarà molto importante in tutta la storia! Potete guardarlo (e farvi un'idea migliore della sua struttura) nella mia raccolta di disegni My Little Draws (And Other Little Things) sul mio profilo!

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