Samæl.

Samæl.

Samæl.

La folla gridava il suo nome riempiendolo di coraggio. La lama premeva leggera sul palmo, erano metallo contro carne come era sempre stato. Non doveva gridare mentre il sommo sacerdote incideva la pelle.

Una linea per la vita; sottile e quasi invisibile non fosse per il luccichio del sangue appena in superficie.

Una linea per la morte; larga e dolorosa sulla coscia destra.

Samæl respirava piano, cercando di non battere ciglio. I guerrieri della gilda di suo padre lo facevano sempre; i forti e valorosi i Ryvius del continente Elward. Loro però aspettavano i seimila soli di vita mentre lui ne aveva solo quattromila.

Tutti erano convinti che avrebbe fallito, tutti tranne sua madre; Shikara, nobil donna delle lontane terre di Bora che oramai non esistevano più.

Ci era riuscito alla fine, dopo tante prove era diventato il loro capo. Il fuoco, l'acqua, la terra e il vento erano stati sconfitti prova dopo prova; il bambino dentro di lui però era ancora vivo e lui lo stava ammazzando.

Fosse dipeso da Samæl avrebbe giocato ancora un po' con i suoi amici, con le spade di legno utili solo per allenarsi.

Colpo e Fendente. Colpo e Fendente. Mai una ferita però, solo un gioco infantile.

Una ferita però era stata inflitta a suo padre Lorkal, il capo prima di lui.

Cosa fare allora? Lasciare la gilda e vivere da nomade? Mai. Samæl non era un bambino che si arrendeva.

La colpa di tutto questo?

Della morte di Lorkal e della distruzione di numerose terre e popoli?

I Rala, meglio conosciuti come "Incorporei".

Il suo scopo sarebbe stato quello di proteggere la sua gente ... se solo avesse trovato un modo per ucciderli.

Suo padre gli aveva dato degli indizi, ma nulla di certo; vecchie favole scritte su libri ormai consumati a cui nessuno dava conto. La leggenda di una spada che avrebbe potuto trapassarli.

Samæl cercò di concentrarsi, non poteva pensare in un momento come quello. Doveva giurare e lanciarsi all'indietro, tra le loro braccia. Doveva fidarsi degli uomini che avrebbe guidato e delle donne che avrebbe protetto.

Il sangue cadde sulla terra e il destino decise per lui.