Capitolo 4


CAPITOLO 4


Louis' POV


La sera stava per calare sul villaggio e finalmente potevo dire di essermi completamente ristabilito, pronto a riprendere la mia routine il giorno dopo al fianco del mio fidato compagno e dei miei amici.

<< Se non fossi sopravvissuto giuro che avrei trovato il modo per riportarti in vita solo per poterti uccidere con le mie mani! >>.

Nonostante la sottile minaccia non riuscii a trattenere un sorriso e ricambiai la stretta spaccaossa di Haz. Ero dispiaciuto di aver fatto preoccupare fino a quel punto i miei cari ma ora avevo imparato la lezione e non sarebbe successo una seconda volta.

<< Invece dovrete sopportarmi ancora per un bel po' >> ridacchiai per alleggerire la tensione.

Liam e Zayn mi abbracciarono a loro volta solo dopo che il riccio si fece da parte, ed anche Alex mi salutò con una leccata affettuosa sulla guancia che ricambiai con dei grattini dietro le orecchie. Il lupo grigio e quello bianco avevano gli stessi punti deboli per quanto riguardava le coccole.

<< E' bello rivederti in forma, anche se tutti ci chiediamo come diavolo hai fatto a guarire così in fretta. La ferita sembrava davvero grave ed avevi perso molto sangue >> s'insospettì Zayn.

<< Chiamalo miracolo se vuoi >> scrollai le spalle.

Mi fidavo dei miei amici, ma ancora non mi sentivo pronto a rivelare ciò che era realmente accaduto quella notte. A parte Niall, volevo tenere il segreto riguardante la misteriosa ragazza ancora per me senza dire nulla ad altri. Volevo scoprire chi fosse, volevo rivederla per ringraziarla e magari finalmente vederla di persona.

<< Cambiando argomento avete saputo la novità sulla "notte dei racconti"? >> chiese Liam.

Tutti negammo e drizzammo le orecchie in attesa di scoprire una nuova novella.

<< Gira voce che tuo padre racconterà una leggenda che in pochissimi conoscono >> rivelò Lee.

<< Davvero? E cosa riguarda? >> m'incuriosii.

<< Nessuno lo sa. Mark vuole che sia una sorpresa >> sbuffò il castano.

Notai Ciel ed Alex scambiarsi uno sguardo sospettoso ed incerto, poi il mio lupo scosse la testa prima di uscire di casa.

<< Ciel! Ciel dove vai? >> lo chiamai.

<< Magari ha bisogno di un po' d'aria fresca >> ipotizzò Zayn.

<< E' tutto il giorno che si comporta in modo strano. Dopo pranzo era uscito con Niall ed al suo ritorno si è accoccolato al mio fianco e non si è mosso per il resto del pomeriggio >> m'insospettii.

<< E' un lupo Lou. E' uno spirito libero e non puoi controllarlo >> ridacchiò Liam.


Come hai fatto a controllare un licantropo?


All'inizio non ci avevo fatto caso, ma ora lo stupore e le domande di quei mercenari si riaffacciarono nella mia mente.

<< Ragazzi qualcuno di voi ha mai sentito nominare la parola 'licantropo'? >> chiesi cautamente.

<< Licantropo? >>.

<< Cos'è un licantropo? >>.

<< Non ho la minima idea di cosa sia, ma tu dove l'hai sentito Lou? >>.

I tre amici mi osservarono attentamente con espressioni confuse e curiose, ma con la coda dell'occhio notai Alex agitarsi e cercare di non farsi notare mentre si nascondeva alle spalle del riccio.

<< L'hanno nominato ieri i mercenari, ma non so a cosa si riferissero >> sviai il discorso.

<< Potremmo informarci chiedendo ai paesani se loro ne sanno qualcosa >> provò Zayn.

<< Ma no, lasciate perdere. Magari era una parola di poco conto >> lo fermai.

Oppure era un mistero che ancora doveva essere svelato.

Qualcuno bussò alla porta e dopo il mio consenso, dato che la mia famiglia era uscita, il visitatore entrò lentamente e con un sorriso tirato.

<< Ciao Louis >> salutò Mary.

<< Ciao Mary come stai? >> ricambiai per pura cortesia.

<< Io bene, sono passata per vedere come stessi. Te la sei vista davvero brutta ieri >> rispose.

I miei migliori amici assistevano allo scambio di battute in silenzio ma i loro sguardi erano gelidi e seri, ed anche Alex aveva assunto una posa guardinga.

Mary osservò uno ad uno i presenti, mordendosi le labbra ed abbassando lo sguardo.

<< Ragazzi potete lasciarci soli un momento? >> sospirai.

Se loro fossero rimasti non saremmo venuti più fuori da quella situazione ed io non avevo alcuna voglia di sorbirmi ancora a lungo la presenza della ragazza.

<< Passeremo più tardi Lou >> disse incerto Harry.

Sorrisi a tutti ed annuii, osservandoli uscire e chiudere la porta dietro di loro.

<< Perché sei qui? >> domandai diretto.

<< Ho avuto paura per te Lou, quando ieri sei svenuto mi hai fatta spaventare >> ammise, sedendosi sullo sgabello accanto al letto << E' anche colpa mia se ti hanno ferito >>.

Si piegò in avanti col busto mettendo in mostra la scollatura dell'abito per irretirmi, e mi sorpresi di non aver alcuna reazione alla vista dei suoi seni pieni e che tante volte avevo apprezzato. Il mio corpo era ancora rilassato e per nulla attratto dai gesti provocatori della mora, totalmente indifferente dinanzi quel corpo che prima riusciva ad eccitarmi.

<< Siamo stati degli stolti entrambi e sicuramente una simile situazione non accadrà una seconda volta. Ti ringrazio della visita Mary >> proferii.

<< Potrei farmi perdonare. Puoi chiedermi tutto ciò che vuoi Lou >> mormorò con tono suadente, allungando una mano e posandola sul mio bassoventre.

Le sue dita seguirono il contorno del mio sesso sperando di svegliarlo, ma le sue carezze non suscitarono nulla in me se non fastidio e ribrezzo. Prima quei semplici gesti avrebbero iniziato ad eccitarmi, ora invece non lo facevano e fu per le sensazioni che sentii che le tolsi la mano.

<< Ti sono grato per essere passata, ma sarebbe meglio tu andassi Mary >> la liquidai.

<< Sei ancora arrabbiato con me? Posso farmi perdonare Lou, posso concedermi a te tutte le volte che vuoi e- >>.

<< Non ti voglio più Mary >> ammisi << Non so cos'è cambiato ma adesso la tua presenza m'infastidisce e mi disgusta >>.

<< Come puoi dire questo dopo tutte le volte che abbiamo fatto sesso? >> s'indignò.

<< Ripeto: non so cos'è cambiato ma adesso il mio corpo non si eccita alle tue carezze, tantomeno è attratto da te. Forse è un bene questo mutamento, almeno avrai un amante in meno da soddisfare e potrai dedicare più tempo a tutti gli altri >> replicai.

L'espressione oltraggiata di Mary non mi scalfì affatto, anzi mi lasciò soddisfatto ed orgoglioso mentre la osservavo alzarsi ed uscire a passo di marcia da casa mia.

<< Non potevo farlo prima vero? >> borbottai.

Mi sdraiai a letto ed osservai il soffitto, ripensando alla misteriosa fanciulla che mi aveva curato quella notte.

<< Ti troverò e scoprirò chi sei >> soffiai nel silenzio.


***


Grazie all'olfatto ben sviluppato non ci misi molto a trovare Mark Tomlinson.

Stava aiutando una famiglia a riparare il tetto della loro casa e questo aumentò la mia stima per quell'uomo. Era un eccellente capo villaggio ed ero certo che i suoi insegnamenti e la sua bontà fossero passati anche a Louis, il suo erede.

Mi riscossi dai pensieri e mi avvicinai, afferrando tra i denti la casacca leggera dell'uomo per attirare la sua attenzione.

<< Ciel cosa ci fai qui? >> chiese confuso.

Mark ripose gli attrezzi sul tavolo e mi si avvicinò, ma arretrai e camminai a passo svelto verso la foresta. Potevo sentire la presenza dell'uomo alle mie spalle e nell'aria si diffuse il sentore dell'incertezza e della paura, ma non avevo cattive intenzioni nei riguardi di colui che aveva allevato me e Niall come parte della famiglia.

Mi fermai in uno spiazzo circondato da grosse querce che celavano la nostra vista e voltandomi mi trovai faccia a faccia col capo villaggio.

<< Perché mi hai portato qui? >> domandò.

Mollai la casacca e mi sedetti, mantenendo una posa altera e sicura.

Sai bene perché desidero parlarti lontano da occhi ed orecchie indiscreti. Risposi.

Mark fu sinceramente sorpreso di percepire la mia voce attraverso la sua mente, ma quella era una capacità di noi licantropi: potevamo comunicare con chiunque nonostante la nostra forma, umana o animale che fosse.

<< Il tuo timbro non appartiene ad un- >>.

Maschio? No, hai ragione, e sinceramente sono sorpresa di essere riuscita a celare la verità fino ad oggi. Concessi.

<< Non ci siamo mai insospettiti, forse questo ha contribuito a celare il tuo reale sesso >> annuì Mark.

Il silenzio calò tra noi mentre i nostri sguardi si studiavano.

<< Sapevo che la leggenda riguardo i licantropi era vera >> confessò.

E cosa ti ha insospettito? Siamo stati attenti a non rivelarci, ma tu hai scoperto la verità e sono qui per capire le tue intenzioni. Dissi.

<< All'inizio non avevo dato peso alle parole di Niall riguardo il vostro ritrovamento, ma col passare del tempo, e l'arrivo degli altri lupi, ho iniziato a capire che c'era qualcos'altro sotto, che la vostra presenza doveva celare un segreto ben più importante ed inconcepibile >> confessò << La vostra leggenda mi fu narrata da mio padre anni orsono e facendo ricerche nel suo vecchio diario ho scoperto che lui aveva avuto contatti con alcuni licantropi, ho scoperto che era un loro fidato e leale amico >>.

Qual era il suo nome? M'incuriosii.

<< Alexander Tomlinson >> rispose.

Rizzai le orecchie e sgranai gli occhi, facendo aggrottare la fronte all'uomo dinanzi a me.

Mio padre mi parlava spesso del suo amico umano, morto per salvare il branco dagli uomini del defunto Re: Alexander Tomlinson, l'umano che con il suo coraggio e la sua lealtà si era sacrificato in nome di un'amicizia nata per caso e consolidata nel tempo nonostante le diversità delle razze. Raccontai. Mio padre aveva deciso di onorare il tuo battezzando la sua ultima cucciola col suo nome: Alexandra.

<< Alexandra >> mormorò sorpreso Mark << Abbreviato Alex >>.

Annuii, felice di vedere un sorriso sincero e vero increspare il volto dell'uomo.

A quanto pare siamo legati da molto prima che ci incontrassimo. Notai.

<< Se Alex è figlia del lupo amico di mio padre, e quello stesso lupo era tuo genitore, questo significa che- >>.

Alex è la mia sorellina, mentre Niall è il mio gemello. Affermai.

<< Perché Niall è rimasto umano mentre voi due vi siete trasformate? >> indagò.

Mio padre ci aveva raccontato dello sterminio della nostra razza da parte del precedente Re che temeva una ribellione, aveva paura che dichiarassimo guerra per impossessarci del suo trono e del regno. I suoi sottoposti non avevano pietà per nessuno: uomini, donne, e persino bambini furono brutalmente uccisi dai soldati ed i licantropi iniziarono a diminuire velocemente. Quando nacqui il branco di mio padre festeggiò, proprio come fece alla nascita di Alexandra, perché fino a prova contraria mia sorella ed io siamo le ultime lupe rimaste in vita. Spiegai.

<< Quindi al villaggio sono tutti maschi? E' per quello che vi siete finte lupi? >>.

In parte era perché non volevamo insospettire nessuno, ed il branco aveva accettato questa scelta.

<< Ma-? >>.

Ma è difficile tenere a bada tanti maschi durante il periodo dell'accoppiamento e negli ultimi tempi Alex ed io ci siamo ritrovate a doverci difendere dai nostri compagni. Al momento siamo le uniche a poter garantire una discendenza di licantropi purosangue, anche se dubito fortemente che i nostri cuccioli lo saranno. Sospirai.

<< Non è mai successo che un licantropo, maschio o femmina che fosse, si accoppiasse con un umano? >>.

Non che io sappia. Fino a circa vent'anni fa eravamo in molti e l'accoppiamento avveniva tra purosangue, ora siamo stati letteralmente dimezzati e la paura ci rende più guardinghi e diffidenti. Spiegai.

<< Perché dici che i vostri figli non saranno licantropi? >> chiese confuso.

Non ho detto che non saranno dei lupi, ho detto che non saranno purosangue. Specificai.

<< Ma hai anche detto che tu ed Alex siete le uniche a poter garantire- oh >>.

Mark comprese finalmente il significato delle mie parole, fissandomi sorpreso.

Se ci accoppiassimo con due lupi i nostri cuccioli sarebbero di sangue puro, ma ciò non avverrebbe se...

<< Se i padri saranno due umani >> concluse Mark.

Annuii, lasciandogli assorbire pienamente l'informazione.

<< Louis ed Harry >> sussurrò.

Non credo sia stato un caso il nostro incontro di cinque anni fa. Ammisi.

<< Sentivo che c'era un legame molto più profondo tra voi ed ora riesco a capire molte cose >> affermò Mark << Come pensate di agire adesso? Vi rivelerete? >>.

Sarai tu a farlo. Dichiarai. Durante la "notte dei racconti" narrerai la nostra leggenda e cercherai di instaurare il seme del dubbio nel villaggio. Non era forse questa la tua intenzione?

<< Io volevo raccontarla per incitarvi a rivelare la vostra vera natura >> rispose.

L'uomo ha paura di ciò che non conosce. Spiegai paziente. Il villaggio potrebbe spaventarsi e cacciarci, magari attaccarci, se non è prevenuto riguardo la nostra esistenza. Tu sei il capo Mark, sei amato dai paesani e loro ti ascolteranno se racconterai di noi. Tu puoi farci accettare, per questo ti sto chiedendo di raccontare la nostra leggenda. Ti sto dando la mia fiducia Mark Tomlinson, proprio come mio padre aveva fatto con Alexander.

<< Ed il branco come la prenderà? Non hai paura che i lupi si ribellino? >>.

Sono pronta a quest'eventualità, ma non credo che ciò avverrà. D'altronde il branco accetta e segue sempre le scelte del proprio capo. Rivelai.

<< Quindi sei-? >> si stupì Mark.

Sì. Io sono l'alpha. Annuii.





Prossimo aggiornamento: lunedì!

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